30/07/2021
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Insieme al nostro amico Valerio, torniamo alle Gole del Calore, a 14,6 km da Piaggine: poco più di 20 minuti di auto. Ci siete mai stati? 😍
Rupi e pareti rocciose sono la peculiarità del Calore Lucano che, dalle pendici settentrionali del Monte Cervati, confluisce nel fiume Sele: è uno dei suoi affluenti di sinistra.
Partendo dalle grosse polle ai piedi di un'alta parete rocciosa - all'interno di un'estesa faggeta, in località Festole - il Calore Lucano segna la Provincia di Salerno per 70 km. Il suo passaggio, soprattutto nella parte alta, scava località impervie e di difficile accesso.
Fra queste, una serie di cinque profonde incisioni dette Gole del Calore. Spesso umide e poco soleggiate, le loro pareti calcaree raggiungono, in alcuni tratti, i dieci metri di altezza.
La prima gola si prolunga per alcuni chilometri a monte di Piaggine: è costituita da alte pareti calcaree che, a capofitto, precipitano sulle anse del fiume Calore. È qui che queste ultime si snodano, alle falde del Monte Cervati.
A valle del comune di Laurino, dopo la terza gola, il fiume si apre e si dipana per un breve tratto. Poi, si insinua sotto le rupi di Magliano Nuovo, dando origine alla quarta gola che attraversa anche il comune di Felitto, in località Remolino.
Da qui, parte uno dei due sentieri che permettono di visitare la gola. Accessibile nel periodo estivo, il sentiero permette di raggiungere il ponte medievale di Magliano. Percorsi fluviali permettono di ammirare un tratto di gola in canoa. Sulla rupe a picco sulla quinta gola sorge il comune di Felitto.
Una delle caratteristiche delle ultime due gole del Calore sono le cosiddette "marmitte dei giganti": enormi fori circolari presenti sulle rocce delle gole a diretto contatto con l'acqua torrenziale. Vengono formati, durante le piene, da mulinelli d'acqua generati dalla forza della corrente fluviale.