Viaggi da Incubo

  • Home
  • Viaggi da Incubo

Viaggi da Incubo La viaggi da incubo Srlrslsls è lieta di invitarvi al vostro peggior viaggio! auguri!

22/09/2023

No è proprio un viaggio da incubo, ma parlando col mio ragazzo del nostro primo viaggio in un momento specifico
"Nei tuoi occhi ho visto lo sguardo della gioventù, del fuoco!"
"Ma se avevo gli occhiali da sole"
Io morta 🤣

22/09/2023

PARTE 2 - parte uno nel post precedente

Un’ora. Ancora nulla. Riprendo a pensare che qualcosa non vada, ma non perdo la speranza. “Dai, è il primo giorno di una bella vacanza in cui segui la tua band preferita in giro per l’Europa”.

Un’ora e mezza. Si inizia a parlare di problemi tecnici e che il concerto non sarebbe partito. Inizio ad avere l’ansia.
Due ore. Arriva il manager della band e un’interprete greca.

“Ragazzi. Abbiamo brutte notizie, il concerto è cancellato. Dave si è sentito male ed è stato trasportato in ambulanza. Avrete notizie se si farà domani”. Vedo volare bottiglie.
Le luci si accendono.
La speranza muore.
E so che c’è stata pure una rivolta.

Epilogo: mi ribecco col mio gruppo nel punto stabilito e non so se essere inca**ata per tutto o preoccupata per Dave. Successivamente mi hanno detto che gli ho urlato parolacce, ma di questo non ho ricordi.

Fatto sta che ho speso soldi, volo, albergo, benzina e saltato lezioni per qualcosa che non c’è stato.

Il giorno dopo cerco inutilmente di cambiare data dell’aereo, con mio padre che mi dice di calmarmi e andare a vedere almeno l’acropoli per aggiustare al meglio la delusione. Torno a casa depressa e voglio dormire per un mese.

Seguono mesi di ansia per lui e 10 anni di qualcosa di molto simile al PTSD (mi rifiuto di pensare che lo fosse davvero per ‘sta ca**ata) ogni volta che vado a un concerto, mi è passata solo di recente.

Roba che mi viene il panico se la band principale ritarda anche solo di cinque minuti.

Un anno dopo ho mollato il fandom dei Depeche per divergenze varie. Ho smesso di ascoltarli a causa di brutti ricordi e non solo di questo. E ho imparato che se devi andare all’estero per vedere una band che ti piace, meglio farlo quando c’è un tour che non tocca l’Italia. Comunque, è meglio fare gite fuori porta se la band merita davvero.

22/09/2023

Estate 2010

Con un gruppo di amici decido di fare una pazzia: groupare per i Depeche Mode durante il tour europeo.
Non nel senso di andarci a letto, piuttosto seguirli fra le tappe.

Arriviamo ad Atene come prima data, mangiamo qualcosa la sera prima ed è tutto molto bello. La mattina iniziamo ad andare alla location, un parco dimenticato da Dio e dagli uomini a 40 minuti dalla città. Ecco, in quel momento cominciano i guai: la macchina è troppo calda e uno della comitiva si è preso una storta. Nel frattempo mi chiedo quale band farebbe un concerto così fuori porta ma vabbè, in Italia alcune band confondono “Milano” con “Trezzo sull’Adda”.

Fatto sta che fa caldo, tanto caldo, e mentre aspettiamo le persone iniziano ad aumentare, e chi soffre il caldo comincia a stare male. A me viene da vomitare, anche perché quel giorno non ho mangiato niente.

L’ultima cosa che avevo nello stomaco era l’insalata greca della sera prima. Dulcis in fundo, poco dopo mi accorgo che il mio biglietto è diverso da quello della mia comitiva e quindi passerei la serata separata da loro. Provo a cambiarlo, niente da fare.

Aprono le porte, entriamo, saluto gli altri con l’accordo di vederci a fine concerto in un punto che abbiamo individuato e mi metto al mio posto comodo, faccio pure amicizia con una coppia greca seduta vicino a me.
Però mi gira la testa, inizio a percepire che qualcosa non vada.

“Bah, sarà la mia immaginazione”, penso.
Inizia la band di apertura, manco me la ricordo.
Seconda band, un duo parecchio truzzo. Finalmente scende la sera e si aspetta la band principale. Si iniziano ad accendere le prime luci, scatta l’ora e… nulla.
Mezz’ora. Nulla.

Iniziamo a guardarci con sguardo perso.

ALLE 13 la seconda e ultima parte.

21/09/2023

L' ultimo mio viaggio da incubo risale al 2018..per risparmiare abbiamo preso il pullman per andare da TORINO a ROSSANO CALABRO.. 12 ore seduti sedili scomodissimi,una sola sosta di mezz'ora per andare ai servizi..niente altre soste per sgranchirci le gambe..
Idem la settimana dopo,quando siamo ripartiti,stessa compagnia,stessi pulman di💩,sosta una..13 ore di viaggio ed un regalo,l' immobilità forzata mi ha regalato una trombosi venosa alla gamba sinistra,con conseguente embolia polmonare..un mese di ospedale e conseguenze che durano a oggi...bel regalo del c....😥

20/09/2023

Un bel giorno, senza dire niente a nessuno, me ne andai a Genova e mi imbarcai su un cargo battente bandiera liberiana.
Feci due volte il giro del mondo e non riuscii mai a capire che c***o trasportasse quella nave...
Ah no! Questa già l'ho raccontata. 😉

20/09/2023

E perdiamola questa reputazione...
Vila do Farol, Capo Verde.
Durante il volo, mi pregustavo una magnifica spiaggia bianca, immensa, tutta per me. Non mi sono mai alzata per andare a fare la p**i', io. Sì, proprio io. Lo sanno in pochi che sulla pista dell'aeroporto a Madrid, ancora col portellone aperto, chiesi di poter fumare una sigaretta.
Orbene, ritorniamo a Sal. Villaggio carino, fuori un cantiere a cielo aperto, solo 2 taxi, un piccolo centro "Santa Maria", il nulla più o meno. Scendo in spiaggia di mattina presto, avevo ancora i piedi come due zampogne. No stress, questo il loro motto. Decine e decine di lettini, attaccati uno vicino all'altro.
- Ma non esiste proprio, dissi tra me e me.
Prendo la mia borsa e credo di aver percorso circa 2 km, manco andassi a caccia del petrolio. Mia cugina, ignara di tutto ciò, non trovandomi e senza cellulare, allarmo' tutta la reception e mi cercarono ovunque. Mi trovarono schiattata al sole, buttata come un panzerotto sul bagnasciuga. Il capo villaggio mi disse che avevo rischiato molto perché c'era un forte "traffico" degli amanti di kitesurf. In effetti, io a questi qui, tutti belli e muscolosi, li avevo visti. C'era veramente un grosso via vai, poi ho capito che non stavano lì per me.
È stato orribile.

20/09/2023

Budapest, visita al parlamento...io e la mia amica, ci controllano lo zaino e in quello della mia amica ci trovano lo spray al peperoncino che la geniaccia si è portata dietro x sicurezza.... 😱😱😱...a momenti ci arrestano, lei che lo rivoleva indietro, le guardie incazzate che le dicevano " non ci pensare proprio" io viola dalla vergogna perchè ci guardavano tutti😓😓😓😓😓 ( tipo 30 persone in coda).....insomma ho rischiato di fare le ferie nelle patrie galere...ma il parlamento è strabello! 🤣🤣🤣🤣

19/09/2023

Viaggio in macchina.
Figlio piccolo comincia a parlare a macchinetta, ripete parole sentite alla radio senza sosta. Fortunatamente la partenza intelligente all'ora del riposino lo fa stramazzare ronfante dopo pochi chilometri.
Cane: pignucola sempre un poco nel trasportino extralarge ma non appena finiscono le curve e inizia il rettilineo dell'autostrada si lascia andare al sonno dei giusti.
Figlio grande: si è messo in testa di raccontare per filo e per segno vita, morte e miracoli dei pokemon. Potrei pure gradire un simile intrattenimento se non fosse interrotto per distrazione (sua), per eccessiva pignoleria (mia) e per il sopraggiungere di un coccolone soporifero (grazieiddio suo).
Moglie: mette piede in macchina e si offende se le dico che, se vuole, può farsi un sonnellino: "tsè, ti faccio compagnia mentre guidi, io" tempo di ritirare il biglietto al casello e passeggia sui verdi campi di Morfeo, circondata da pecorelle saltellanti.
Nell'oasi di pace venutasi a creare, entro in modalità risparmio energetico: una sorta di trance in cui c'è solo strada, volante e il suono della radio (roba che stupisce anche me che odio guidare). "La strada non conta, quello che conta è sentire che vai" e quando tutti ronfano beati non è che badi ai chilometri macinati o alle zone di sosta che superi. Almeno, non fino alla richiesta che fa esplodere la bolla idilliaca: "Quando ci fermiamo che devo fare p**ì?"
Postilla: Tesoro, svegliati, siamo all'autogrill di Teano
Lei: mh...si...anch'io...

19/09/2023

Viaggio per le feste di Natale con appresso il gatto.
Primo giorno dai nonni.
"Metto fuori il gatto tanto non và da nessuna parte."
Buon Natale gatto ovunque tu sia.

19/09/2023

Anno 2007, viaggio di nozze, primo volo intercontinentale della mia vita. Voliamo da Parigi a Mauritius in un catorcio della compagnia di bandiera mauriziana coi sedili progettati per ospitare probabilmente bambini fino ai 10 anni. Stando leggermente stretto (io 1.81 x 95 kg) avevo cominciato a bestemmiare ogni santo del calendario mauriziano, nel dialetto stretto dei sobborghi di Port Luis, già dopo mezz'ora di viaggio.
Resisto, anche se so che sceso dal catorcio ci vorrà un osteopata per rimettermi dritto.
Per qualche ora sorvoliamo il Sahara e io già a pensare "che c**o, pure se avess' carè l'aereo e miracolosamente mi dovessi salvare, starei comunque sperso nel deserto...". Quando ormai ci siamo lasciati il deserto alle spalle inizia una turbolenza. Era la prima volta per me (avevo solo fatto un paio di viaggi Na-Mi e ritorno fino ad allora) ma ero stranamente calmo. Fin quando comincio a vedere persone (perfetti estranei) che si tengono per mano, chi si abbraccia, chi prega stringendo il rosario tra le mani. Da viaggiatore inesperto comincia a balenare nella mia mente l'idea che probabilmente non si tratti di una comune turbolenza e comincio anch'io a preoccuparmi. Poi d'un tratto...il buio. Quando riapro gli occhi, tutti sereni e sorridenti, chi sorseggia il succo di frutta, chi si guarda il film sul monitor. Mi giro verso mia moglie e prima che proferissi parola mi guarda con un misto di disgusto e disprezzo e fa "ma come c***o hai fatto ad addormentarti mentre stavamo per precipitare??"

11/08/2023

Stavo dirigendomi verso Monte Carlo per un importante evento, il quale comprendeva anche una cena di gala. Di conseguenza, avevo registrato il mio bagaglio contenente uno smoking, una camicia da sera e un papillon...

Il volo AF da Roma a Nizza è stato piacevole. Dopo l'atterraggio, abbiamo proceduto con il consueto rullaggio e siamo arrivati di fronte all'aerostazione. Come sempre, c'era una folla di persone in attesa di scendere dall'aereo. Dall'oblò ho notato alcuni indumenti che sembravano "volare" sull'asfalto, evidentemente macchiato di kerosene...

Ho commentato con il mio vicino: "Chissà a chi appartiene il bagaglio che hanno svuotato così!".

Finalmente siamo arrivati al nastro trasportatore dei bagagli. Appena il nastro ha iniziato a muoversi, ho sentito il mio nome annunciato dagli altoparlanti e ho visto un impiegato della compagnia aerea agitare un cartello con il mio nome...

E indovinate un po' di chi era quel bagaglio????
..Quella sera ho partecipato all'evento di gala indossando un paio di jeans e una giacchetta sportiva.

24/07/2023

Sono minuziosa e cerco di prevedere tutto, sono una farmacia ambulante, ho più arnesi di mac guyver e sono un'agenzia di...
29/04/2023

Sono minuziosa e cerco di prevedere tutto, sono una farmacia ambulante, ho più arnesi di mac guyver e sono un'agenzia di viaggio in carne e ossa, so tutto del posto che vado a visitare per la prima volta.
Le mia amiche mi portano in vacanza con loro solo perché così hanno più spazio nelle loro borse visto che sanno che io HO TUTTO.
Quindi cosa potrà mai capitare per rendere un viaggio da incubo?
Mi ha semplicemente cagato in testa un corvo in aeroporto in Kenya mentre stavo salendo sull'aereo di ritorno e nonostante abbia lavato i capelli in bagno per quel che riuscivo quell'odore è rimasto presente per tutto il volo.
Tempo di volo medio: 7 ore e 40 minuti

28/04/2023
26/04/2023

Thailandia, viaggio di nozze, ad Agosto. Arrivo a Bangkok. Volo da incubo, senza chiudere occhio, nella metropoli umidità e caldo livello bagno turco. Riposino in albergo per poi vedere la Bangkok by night. Faccio 2 metri fuori dall'albergo (5 stelle, da paura) vedo un'aiuola: butto l'occhio. Un brulicare di scarafaggi mai visto. Delle blatte di dimensioni epiche (minimo minimo 5/6 cm). Io insettofobica (furba ad andare in Thailandia, eh?). Facciamo un giro veloce (poi successivamente dovrò fare i conti tutte le sere con ste blatte orrende). Torniamo in albergo. Tempo di mettersi a letto, dopo 1 ora chiama mia madre nel panico, c'erano stati diversi attentati terroristici in giro per la Thailandia. Per i restanti 21 giorni è stato il viaggio più ansiogeno della mia vita. Di giorno la paura della folla nei luoghi turistici per gli attentati, di notte uscivano fuori le blattone+paura attentati terroristici sempre in sottofondo. Per fortuna mio marito ha mantenuto la calma x tutto il viaggio. Io ero talmente in paranoia che ho avuto ancora paura di un attentato persino al ritiro bagagli al ritorno a Malpensa

25/04/2023

Sud Africa diverso tempo fa
Vengo scelto per portare un gruppo per tour del Sud Africa di 15 giorni.
Prima tappa Cape Town, città splendida, girando la sera trovo un negozio che vende uova di struzzo dipinte…

Belle, penso…

Magari non le ritrovo e decido di prenderne una…

Per 15 giorni “covo” con attenzione maniacale l’uovo messo in uno zaino per paura si rompesse… 15 giorni….

Salvo arrivare il giorno del rientro dove trovo un negozio IMMENSO che vende solo Uova di Struzzo più belle e meno care..

molto meno care …..

Mi sono sentito uno Str… o!!!! 🤷‍♂️🤦‍♂️😂😂😂

10/03/2023

Sentendo in TV le varie commemorazioni del disastro di Chernobyl, mi torna in mente il Fam organizzato dal Ministero del Turismo Ukraino e dalla Ukraine Int’l in occasione del volo inaugurale Roma—>Kiev nell’ormai “lontano” settembre 1999...
Partiamo spensierati da Roma ed arriviamo in una Kiev calda ed assolata, breve tappa in hotel per lasciare i bagagli prima del City Tour, e noi maschietti, siamo immediatamente oggetto di “poco celati” approcci da parte di splendide “fanciulle” parcheggiate nella hall dell’hotel (5 stelle, ci dissero uno dei migliori di Kiev)...
Resto della giornata passa tranquillo.
Giorno dopo, durante la visita lungo il fiume Dnepr, ad uno del gruppo viene in mente Chernobyl...
Tutti ci guardiamo e con malcelata ilarità e molta curiosità, chiediamo info ai nostri accompagnatori del Ministero del Turismo che subito iniziano a parlarsi in ukraino e iniziano a fare i “vaghi”, senza risponderci...
Li per li, ci distraiamo e non ci pensiamo più fino a che non ci portano al Grande Monastero delle Grotte di Kiev dove vediamo molti che chiedono l’elemosina...
Appena ci avviciniamo per passare, questi scoprono le loro menomazioni e, una del ns gruppo che parlava russo ci dice che queste persone le avevano detto ve**re tutte da Chernobyl....
Richiediamo allora insistentemente info ai nostri accompagnatori che però continuano a glissare le domande...
Dopo lo sconcerto, iniziano le battute per sdrammatizzare il momento e ci diciamo “ridendo” che torneremo a Roma fosforescenti...
Per farla breve, nessuno ci disse mai che eravamo a soli 120 km dalla centrale...

09/03/2023

Agosto 2010. Periodo di formazione a Den Haag in Olanda. Arrivo il sabato. La domenica mattina decido di vedere il centro. Non conoscendo nessuna via, ed essendo quasi tutte uguali, mi perdo un paio di volte fino a ritrovarmi in una via privata. Vedo movimento, sta uscendo una carrozza. Tempo due secondi e mi ritrovo nella camionetta con la police che parlava solo olandese e voleva sapere perché ero lì. Un’ ora per spiegargli che non sapevo neanche dove ero. 🤦🏻. Era la via privata della tenuta reale. Battesimo olandese fatto bene

26/02/2023

IL CAPODANNO A VIENNA

In questo viaggio da incubo a cavallo fra il 2001 e il 2002, in coincidenza con l’entrata in vigore dell’euro, partecipano 9 amici tra cui il sottoscritto. Direzione Vienna per una 3 giorni di alcolismo e neve. Si parte in 2 macchine e come si sa al tempo era impossibile prenotare su internet quindi per una serie di coincidenze finiamo ad occupare un piano intero di un hotel a 10 km dal centro di Vienna.

Io e altri 3 compari siamo su una Seat Ibiza attempata ed il viaggio di andata parte già col piede sbagliato. Per poco non rimaniamo senza benzina perché il guidatore sotto fumi di g***a potentissima si distrae tirando fuori la cartina per aggiornarsi sul viaggio e salta clamorosamente l’ultimo autogrill disponibile prima di seccare il serbatoio. Ci salviamo uscendo dall’autostrada e riusciamo a fare il pieno rischiando di spingere sotto la neve. Perdiamo una buona ora e mezza ma arriviamo a destinazione.

La prima sera la si passa in hotel a fare cagnara dato che fuori c’è una bufera di neve e ci sembra di essere soli in tutto l’hotel quindi scatta l’anarchia ed è tutto bellissimo.

E’ il 31 dicembre e si va in centro a fare baldoria, il tempo sembra reggere e arriva sera. Ci infiliamo nel primo bar con musica con l’idea di andare a clubs sul tardi. Fuori viene giù il finimondo di vento e neve ma dopo 5 ore dentro allo stesso bar stiamo impazzendo quindi decidiamo di uscire comunque. C’è un freddo polare ma girando l’angolo conosciamo degli spagnoli in strada e facciamo subito gruppo, tra canne e grappe varie decidiamo di andare al bar dove ci vogliono portare. Lì ci sono i loro amici e il bar è super. Siamo lanciatissimi. Giriamo a sx, ancora a sx. entriamo di corsa per il freddo e dove siamo: di nuovo al bar di prima. Ma bastaaaa. Altre 4 ore lì, non ci siamo più mossi. Vabbè niente clubs e torniamo all’hotel prima che venga giù il cielo.

La giornata dell’1 gennaio passa veloce dato che il meteo peggiora e la sera decidiamo di partire dopo cena per tornare verso casa. Ci mettiamo in viaggio con la mitica Seat e si decide di fare subito benzina dopo una ventina di km per evitare problemi vedi l’andata. Lanciamo l’ultima canna rimasta dal finestrino ed entriamo in autogrill. Appena spenta la macchina succede il delirio. Comincia ad uscire fumo dal motore. Il padrone che chiameremo “ J “ si fionda fuori, apre il cofano e si mette a girare cose. Noi 3 in macchina ancora per aria continuiamo a ridere come dementi non rendendoci conto di quello che succede. Il fumo nel frattempo si è spento e siamo pronti a festeggiare. Seeeee!! Il padrone però non riesce ad accendere la macchina, fa un rumore sordo e poco rassicurante. Ho ancora l’immagine di lui in ginocchio a pregare di fronte alla sua amata Seat.

Avvisàti gli altri del problema fanno dietrofront e ci raggiungono. Siamo tutti strafumati quindi scatta un mezzo party fronte-autogrill. Partono addirittura delle foto commemorative con scambi di panettoni e bottiglie di prosecco. Gli altri 5 partono quindi verso casa con la loro Audi bellissima Station Wagon tra abbracci e sorrisi. Momento di silenzio…e adesso noi che c***o facciamo?!
Torniamo sulla terra ed entriamo in modalità risoluzione del problema.
Nessuno parla inglese in autogrill. NESSUNO. Ci serve un carro attrezzi e chiamiamo il padrone dell’hotel che, gentilissimo ci chiama lui il carro attrezzi e ci riporta all’hotel. MA dice che la mattina seguente ci lascerà alla concessionaria dove verrà messa l’auto morta e chiuderà l’hotel per andare a sciare in Polonia. OK.

Siamo in 4 rimasti. Due dicono subito che devono tornare per lavoro e prenderanno il treno la mattina seguente (come tutti del resto ma da brave m***e se ne sono lavati le mani). Rimaniamo quindi io , che parlo inglese e unico col bancomat (avevamo finito i cash contati per il viaggio), e il padrone dell’auto Mr J. Uno degli altri due ha uno schizzo ed esce fuori dalla stanza e sale ai piani dell’hotel bussando a tutte le porte. C**o vuole che una coppia di Udine apra la porta e, commossa dalla tragicità della situa decida di dare un passaggio ad entrambi gli amici. Fino davanti a casa a Verona. Vabbè

L’indomani quindi rimaniamo io e J, scaricati dal padrone dell’hotel davanti alla concessionaria della Porsche di Wiener Nuestadt, ci saluta facendoci tanti auguri col ghignetto.
Nessuno della concessionaria parla inglese. Dico NESSUNO. Alla faccia degli italiani ignoranti.
Il responso lo capiamo a gesti e disegni: la testa del motore è andata causa surriscaldamento e non ce ne siamo accorti perché ventola e spia erano difettose. 3.000 euro, e finchè non paghiamo niente lavori. Io posso prelevare solo 500€ al giorno e spiego a tutti quanti di non poter rimanere 6 giorni in sto posto, quindi chiediamo di poter chiamare dal fisso in Italia (non vi devo spiegare cosa NON si potesse fare all’estero coi cellulari nel 2002) per organizzare un bonifico dalla banca. Loro fanno gli gnorri, non capiamo, non capiscono. Non ci vogliono far chiamare. Uno con la faccia da babbo dalle retrovie sembra capire “JAAA JAAAA SOOOOOO” e ci carica in macchina. Ci porta al primo sportello bancomat e sorride. Io lo guardo come si guarda uno che ti ha appena pisciato sulle scarpe. Ma sei stupido?!. Prelevo 500€ e lo guardo. Lui si rende conto di non aver capito na sega. Giornata persa e non abbiamo fatto progressi. Siamo stravolti. Il taxi ci lascia all’unico hotel di Wiener Neustadt e mentre J sale in camera io pago la stanza..NO. NO. Il borsello col bancomat è rimasto nel taxi. Per fortuna la receptionist parla inglese e io ricordavo il colore del taxi e lei dice “Aaaa white taxi jaaa it’s Franz”. E’ lui. Torna col mio borsello in mano, gli lascio la mancia e le benedizioni di tutti i cieli. Raggiungo J in camera “Ma quanto c***o c’hai messo a pagare?” ..”Lasciamo stare”. Non gli racconto niente e ci mettiamo a letto che sono le 21.
Bussano alla porta.
What?! Ma chi ca.. . Apro la porta e c’è un tipo bassetto con evidenti problemi deambulatori che mi fissa e parla in modo strano. “Sciao mi iamo Robertino, schto cercando un amico italiano che shta qui ma non shei tu!” “Mmm..No evidentemente no”. “Ok ashpetta qua”. E se ne va. Torno a letto. “Ma chi era?” ..”Lasciamo stare”. Ribussano. C’è ancora Robertino ma stavolta con il suo amico altissimo magro e ci invita ad andare in centro a Vienna con loro. Gli spiego la situazione e lui tutto triste mi allunga un biglietto da visita. Saluto senza badarci molto. “MA CHI CAZ ERA?” ..”Lasciamo stareee”.

Torniamo in concessionaria la mattina seguente decisi a risolvere la cosa e proviamo con disegni gesti e balletti ma questi viennesi sembrano dei ritardati. E lì mi viene un’illuminazione. ROBERTINO!. Tiro fuori il biglietto da visita e lo mostriamo. Si illuminano tutti e capiamo che Robertino lavora per una ditta della zona che rifornisce pezzi per la loro concessionaria e ha pure una sede a Verona. Non ci credo. Lo chiamano al cellulare e lui arriva per direttissima. Idolo Robertino prende subito in mano la situazione, si infila negli uffici della Porsche e nessuno lo può fermare, lui borbotta cose facendosi spazio alla faccia del suo difetto deambulatorio. Lo si vede parlare con 2 telefoni contemporaneamente, uno in chiamata con la banca di J in Italia e uno con la banca della concessionaria austriaca. Tempo 15 minuti risolve tutto. Partono subito i lavori alla Seat.
Siamo commossi.
Per ripagarlo ci chiede di mandargli una cassa di radicchio trevigiano a casa perché gli manca molto. Fa un sorriso, insulta in italiano tutta la popolazione austriaca e se ne va.
Ce l’abbiamo fatta. Andiamo verso Vienna a bere come se non ci fosse un domani e io prendo il treno da Vienna per Verona alle 20 di sera mentre nel frattempo, sempre in treno, sta arrivando la ragazza di J per fargli compagnia (e portare soldi) per i 2 giorni che rimangono per sistemare la Seat.

Per la cronaca il mio treno era gonfio di gente e mi son fatto 8 ore in corridoio, andava sì a Verona ma dovevo aspettare a Venezia dalle 4 della mattina fino alle 7. Quindi ho chiamato un amico che ubriaco marcio è arrivato a prendermi con un bottiglione di rosso e ho dormito da lui a Venezia. Epico.
Nel frattempo J riesce a tornare con l’auto 2 giorni dopo. Quasi al confine con l’Italia vede la spia riaccendersi e capisce che serve antigelo. La psicopatica della sua ragazza si piazza in mezzo all’autostrada sbracciandosi. Si ferma un tipo tedesco che parla italiano e capisce al volo. Parte sgommando e si fa 30 km andata e ritorno e porta tutto il necessario per salvarli. Sorpresi dalla gentilezza i due chiedono cosa volesse e il tipo tedesco risponde (e qui la storia si conclude) testuali parole “Niente niente non mi dovete niente. Una volta mi è successa la stessa cosa in Italia e mi hanno aiutato”.

KARMA DOCET. MA ROBERTINO IMPERAT.

18/02/2023

Agosto 2022, partenza per le ferie, decido di prendere un autobus fino a Roma Termini per non lasciare la macchina in stazione 10 giorni, prendo l'autobus, fa 100 metri e si rompe, sono molto in anticipo sulla partenza quindi non mi preoccupo, tempo mezz'ora e arriva il sostituto, partiamo ed e arriviamo in stazione con neanche 20 minuti di ritardo, tra me penso "bhe, il contrattempo del viaggio è passato, ora andrà tutto bene!"
Ahah, illusa!
Viaggio previsto, partenza da Termini ore 16, arrivo ad Albenga (Liguria) ore 22:30 ( dove mi devono ve**re a prendere in auto), 0 cambi
Ore 16 il treno non parte, 16:30 non parte, 17 non parte, verso le 17:25 vedo sulla banchina dei gruppetti di persone vicino a dei controllori, scendo e lì stanno spiegando che la stazione Ostiense è allagata per una bomba d'acqua e non si può passare, si può o andare per conto proprio alla stazione di San Pietro (metro e poi lunga passeggiata) dove forse il treno riparte o prendere uno che va a Firenze e da lì prendere delle coincidenze, decido di fare così, sono la prima ad arrivare e devo spiegare io al controllore di quel treno cosa ci hanno detto di fare, mi fa entrare e pian piano arriva anche altra gente, ci mettiamo d'accordo per fare il viaggio insieme, finalmente si parte, il controllore cerca di trovare delle soluzioni per noi ma può fare ben poco e ci dice più volte di andare alla biglietteria per chiedere a loro, ore 19 passate arriviamo a Firenze, andiamo alla biglietteria dove è pieno di gente, dobbiamo prendere il numero perché non ci fanno passare la fila, dopo mezz'ora finalmente tocca a noi (eravamo in 7) e ci dicono subito che appena arrivati, sulla banchina c'era uno che diceva che dovevamo prendere il treno per Pisa, nessuno di noi lo ha sentito!cercano di trovare una soluzione, dopo veri minuti e 3 telefonati ci dicono di prendere il prossimo treno per Pisa e da lì ci diranno cosa fare, facciamo notare che arriviamo lì alle 22 passate, sicuro che troviamo qualcuno ad aspettarci? Sisi, tranquilli!
Ahah illusa!
Ore 22 arrivo a Pisa, stazione al buio, tutti gli uffici chiusi! Non si vede nessuno che lavori lì! Poco dopo passa un manutentore, lo blocchiamo e spieghiamo cosa è successo, lui va in cerca di qualcuno per aiutarci , torna con un signore che non sapeva nulla ma che cerca di aiutare, poco dopo si accorge che sta arrivando un treno per le nostre destinazioni, ovvero il treno che dovevamo prendere dall'inizio partito con 3 h di ritardo, saliamo su quello (ci mettiamo in prima classe 🤣) e penso "finalmente arrivò!"
Ahah illusa!
Ore 1 arrivo a Genova, ore 2 ancora non riparte, passa un controllore a chiedere a tutti la stazione di arrivo ma non ci dice altro, ore 2:15 ci fanno scendere dal treno spiegandoci che il macchinista che doveva sostituire quello da Genova in poi non è arrivato e l'altro era già tornato indietro con un altro treno, che stanno cercando degli autobus sostitutivi, ci lasciano oltre mezz'ora lì senza altra spiegazione, ore 3 arriva una ragazza che ci spiega che ci porteranno in taxi alle varie stazioni e ti raggrupparci per destinazione siccome ad Albenga andavamo solo in 3 prendo il primo taxi, ore 4 finalmente arrivo!!!!! Dove sono venuti a prendermi per fare altri 20 minuti di macchina, cmq il resto della vacanza è stato bellissimo!

17/02/2023

IL GIRO DELL’ANDALUSIA

La storia è lunghissima ma è al limite dell’assurdo.
Il viaggio da incubo nasce un paio di mesi prima a Londra: serata erasmus di fine anno (tutti sbronzi ammerda) con lacrimucce, abbracci e un compagno di corso della mia ex andaluso che chiameremo M (Miguel). Al grido di “non ci perderemo mai di vista” propone alla mia ex e alla sua fedele compagna di sbronze di andare a trovarlo a Granada in estate e fare il giro dell’andalusia in macchina. LUI la conosce tutta. Sarà bellissimo.

Mi chiedono di aggregarmi e io non faccio troppe domande. Miguel sembra a posto. Un po’ nerdone, faccia un po’ da p***a, con un non poco invadente apparecchio ai denti. Ma Ok fidiamoci.

Arriviamo in aeroporto a Malaga a metà luglio e da qui comincia il circo. Arriva a prenderci Mr M con la sua sfavillante Saxo del ’93 (è il 2012) che sembra una scatola di sardine con le ruote, in cui mettiamo a fatica le valigie e noi stessi e ci porta dritti in spiaggia dicendoci che il giorno dopo avremmo recuperato il 5° personaggio per poi partire verso posti pazzeschi. Cominciano i dubbi su come farlo entrare nell’auto, ma vabbè, giornata piacevole in spiaggia a Malaga.
Pronti per andare a casa di M per sistemarci ma questo dice che vuole stare fuori ancora e ci porta a Malaga mentre il sole scende e recuperiamo una amica del posto fuori dall’università. Ci indica dove parcheggiare in centro. Le valigie non ci stanno bene nel bagagliaio e sono un po’ troppo visibili. Visto il passato vivendo a Barcelona e sapendo come gira nelle città espongo i miei dubbi. Ma lei è LOCAL e sbuffa un “aqui no hay problema” come se fossi l’ultimo degli stronzi. OK.
Torniamo alla macchina dopo 2 ore e la troviamo aperta (probabilmente con un cucchiaio, non serviva sto grande sforzo). Ci rubano tutto compreso il mio f**kin’ passaporto (scaduta da poco la carta identità avevo solo quello).
La prendiamo sportivamente dato che erano solo magliette e pantaloncini, cell e soldi c’erano e il costume anche. Chissene stamo na favola, quindi chiedo di farmi portare alla polizia per la denuncia.
Miguel è nel panico, la ragazza piange disperata. Non capiamo, a loro non hanno rubato assolutamente niente e son quelli messi peggio. Lasciamo la tipa X a casa che è distrutta (boh) e Miguel è ancora sotto shock per il finestrino rotto. Tra l’altro la tipa abitava a 100 metri e aveva un parcheggio immenso dentro casa. Gracias.
Alla polizia quando dico la calle del furto scoppiano a ridere e mi chiedono chi era il pazzo che ci aveva fatto parcheggiare proprio lì dato che era la “via dei ladri di Malaga”. Muchissssimas gracias.

Andiamo quindi verso Granada a casa dei genitori di Miguel (viveva coi suoi). E’ ormai notte fonda e guido io perché lui poverino ha sonno e ci toccherà poi aspettarlo fuori da un carrozziere, una volta arrivati, perché non poteva dire ai genitori che gli avevano aperto la macchina. Comincia ad essere tutto assurdo.
I genitori sono carinissimi. Danno un cambio vestiti alle ragazze mentre M lo promette a me ma sembra geloso delle sue t-shirt Atari e Nintendo. Niente cambio. Vabbè. Dormiamo un po’ e poi rimaniamo ostaggi della famiglia tutto il giorno perché Miguel vuole rimanere a casa, è visivamente shockato e la bugia ai genitori lo sta logorando dentro.
Io devo fare un documento di identità o passaporto temporaneo per tornare e su consiglio dei suoi genitori, Miguelito pare chiamare un’ambasciata X che gli dice cose X (tutt’ora rimane un mistero quella chiamata). Aggancia e dice que va todo bien.

Torniamo a Malaga la mattina seguente. L’ambasciata è scritta sul campanello ma non esiste. L’edificio è in costruzione ed è mezzo distrutto. Clamoroso giro a vuoto e torniamo a Granada. L’ambasciata qui esiste ma l’ambasciatore è in ferie e la segretaria non può fare nulla non sa nulla. Guardo Miguel, lui ha perennemente sta faccia appesa come se lo avessero appena portato sul pianeta dal mondo dei minipony. Ci sarà un modo per dio di avere sto passaporto. Miguel nel frattempo cala gli assi nella manica e ci porta a vedere un ponte nel nulla dove si suicidano gli andalusi (what?) e a trovare un’amica poliziotta che vive ancora più nel nulla e ha problemi deambulatori dalla nascita (ma perché). Lei non sa nulla di passaporti e cose annesse ma sembra avere una tresca passionale col nostro amico andaluso. Amoreggiano davanti a noi e la cosa oltre ad essere penosa fa anche un po’ schifo. Vabeneee.

Miguel per ragioni a noi oscure sembra non volerci far dormire dai genitori e ci porta in città a cena e a trovare amici. Compare il 5° pischello del viaggio che ci porta a mangiare in un posto tipico che poi si rivela essere un sushi low cost (ma le tapas?! No. Niente). Si va poi in un bar a bere e poi a casa degli amici. Ci abbandonano in cucina con dei letti fatti di coperte (ci sono 35 gradi) e se ne vanno sul tetto a fumare con gli altri. Chiedo la password del wifi per organizzare il giorno dopo ed è qualcosa di indescrivibile. Dimenticavo che siamo in una casa di nerdoni che pensano di essere spiati dalla Nasa. La password è composta da almeno 100 caratteri, 12/13 righe di simboli a caso. Sbaglio 2 volte. La terza funziona grazie alle bestemmie venete e trovo su internet il numero dell’ambasciata italiana in Spagna e chiamo col fisso. Mi dicono che solo a Madrid possono farmi un documento di identità temporaneo, in mattinata e con almeno 2 testimoni, uno dei due spagnolo (però porqueee).
Richiamo all’appello il fumato M e gli dico che dobbiamo andare a prendere un bus. Adesso.
Ci segue con la sua faccia appesa e devo pagargli il biglietto perché è senza soldi (ma il viaggio in andalusia?! Boh. Ma soprattutto avevi fatto finta di chiamare l’ambasciata eh sfigato!?). 8 ore di viaggio e alle 9 di mattina siamo in ambasciata.

In meno di 20 minuti faccio tutto (saperlo prima…), ho il mio documento tanto sofferto e mancano 3 giorni al volo di ritorno da Sevilla. Ora si vola spacchiamo tutto. E invece NO.
Miguel dice che questa vacanza non era come pensava e si sta annoiando. Quindi a suo parere il giro “finisce qui”. In plaza del sol a Madrid, in dritto e senza cambiarsi da 3 giorni.
Sale il nazismo e mi bloccano in due per non ucciderlo. Lo minaccio pesantemente. Il suo apparecchio ai denti non mi fermerà e manca poco che lo lancio in un cestino. Vabbè vaffanc**o non ne vale la pena e si decide di bere ad oltranza. Il co****ne rimane tutto il giorno a 5 metri di distanza e ci segue come un cane e viene negli stessi posti e bar dove andiamo noi, ma sempre a distanza (ma perchéèè).
Torniamo col bus che ormai a Granada sono le 5 del mattino. M sale diritto in macchina del fidato 5° pischello, ci lascia sul posto e scompare, finalmente. Noi ci guardiamo e senza dire nulla entriamo nella stazione e decidiamo di cominciare la vacanza. Prendiamo il primo treno per Cadiz (dove abbiamo beccato pure la notte bianca e delirio) e poi per Sevilla nei giorni successivi, sempre in dritto praticamente e senza mai cambiarci per protesta.
Le due ragazze lo giuro si sono dimostrate delle vere guerriere.
Siamo poi tornati sani e salvi a casa e ce la siamo risa per anni…nonostante tutto ci siamo divertiti, perennemente ubriachi ovvio.
Ah poi ci sono tornato in Andalusia e l’ho vista tutta. E’ bellissima andateci.

PS: ho ritrovato pure Miguel una notte in una tequileria a Barcelona un paio di anni dopo. L’ho guardato e l’ho preso per il braccio minacciandolo sottovoce ed io e altri mostri veneti ci siamo fatti offrire da bere per ore. Lui in silenzio pagava. Con la solita faccia appesa da p***a e il suo f**kin’apparecchio ai denti.

Address


Website

Alerts

Be the first to know and let us send you an email when Viaggi da Incubo posts news and promotions. Your email address will not be used for any other purpose, and you can unsubscribe at any time.

Shortcuts

  • Address
  • Alerts
  • Claim ownership or report listing
  • Want your business to be the top-listed Travel Agency?

Share