02/04/2021
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È una delle feste tradizionali più sentite in Calabria e in molti paesi, ancora oggi, i riti pasquali vengono celebrati secondo le vecchie usanze tradizionali.
I riti della in Calabria sono molto suggestivi e ogni anno attirano tante persone da luoghi limitrofi, che partecipano con particolare intensità alle celebrazioni.
È inutile dire che anche quest’anno, per le varie restrizioni legate allo stato di Pandemia da Covid-19, non si potrà partecipare a queste celebrazioni religiose in massa come sempre.
Ma comunque speriamo che presto si possa ritornare a rivivere intensamente queste antiche tradizioni.
Riti Pasquali molto significativi si tengono per tutti i borghi della Calabria.
Citiamo alcuni dei luoghi calabresi dove le tradizioni si sono mantenute ancora vive come una volta.
, il nostro capoluogo, celebra la tradizionale “Processione della ”.
Nel pomeriggio di Venerdì Santo, quando inizia la Passione di , tutti i fedeli appartenenti alle parrocchie del centro storico, con tanto di stendardi, partono da una delle 4 chiese. Dietro la processione, prendono posto i portatori della croce, seguiti ancora dai vari gruppi religiosi, poi il vescovo e in fine la statua del Cristo Morto sulla cosiddetta Naca, portata a spalla dai tanti fedeli.
La Naca (culla nel dialetto catanzarese) viene ornata con diversi simboli, apposti dai “paratori”. Angioletti realizzati in cartapesta posti tutt’intorno sorreggono i simboli della passione.
Dietro, segue la , con un abito nero e il cuore trafitto da 7 spade che rappresentano i sette dolori della Madre di Gesù Cristo.
La Processione e la flagellazione dei "Vattienti" di Terinese, in provincia di Catanzaro, si celebra ogni anno durante la Settimana Santa e ripropone la passione di Cristo. È uno dei Riti di Pasqua più conosciuti in Calabria.
Un rito suggestivo e solenne a cui partecipano fedeli molto devoti. Inizia la sera del Venerdì Santo e si protrae fino alla mattina del Sabato di Pasqua.
I “Vattienti”, ovvero i , durante la processione trasportano per le vie del Paese la Addolorata. Dietro la statua marciano i Vattienti, vestiti di rosso, che si battono sulle gambe scoperte con il “cardo”, un pezzo di sughero al quale sono fissati con la cera 13 pezzetti di vetro tagliente. I 13 cardi sono allacciati con una cordicella (Ecce-homo) alla vita con un panno rosso che scende fino alle caviglie.
In seguito passano la rosa imbevuta di sangue sul petto del loro Ecce-homo (ovvero il loro compagno) e versano il loro sangue ai piedi della Madonna dell’Addolorata. La cerimonia è davvero suggestiva.
A allo Ionio, nelle vicinanze di Corigliano Calabro (CS), si tiene una cerimonia simile. La processione inizia la sera del venerdì santo e dura fino alle 7 del mattino del sabato santo. Durante questa processione detta “dell’Imitatio Christi”, girano per il paese i devoti, con il volto coperto da un cappuccio, seguendo la processione, percuotendosi con flagelli di ferro battuto taglienti.
A Valentia, sempre il Venerdì santo, di notte, si tiene la “processione della Madonna Addolorata alla ricerca del sepolcro del figlio” che si snoda per le vie del Paese.
Nel giorno di Pasqua, sempre a Vibo si tiene un’altra processione, quando avviene l’incontro tra Cristo risorto e la Madonna.
Nel piccolo borgo di , situato nella provincia di Calabria, si può assistere a uno dei riti pasquali più toccanti della settimana santa . La processione si svolge il Venerdì santo, in una salita piuttosto ripida e si conclude sul monte situato nel punto più alto del Paese di Mammola. I fedeli seguono in processione il Cristo morto e la Madonna Addolorata.
Nelle vicinanze, a , in provincia di Reggio Calabria, da oltre 400 anni si tramanda il rito della di Cristo.
Cerimonie liturgiche spettacolari e suggestive si susseguono nello spettacolare centro storico di uno dei più belli d’Italia, sui sagrati, nelle chiese o lungo le vie del paese in una atmosfera notturna molto toccante. Se avete la possibilità, visitate Stilo proprio in occasione della Settimana Santa, ne rimarrete profondamente affascinati.
Anche a , in provincia di , si celebra uno dei riti Pasquali Calabresi tra i più spettacolari. Subito prima dell’inizio della processione, la croce viene assegnata a un devoto tra i tanti presenti, che la porterà lungo le vie del paese, fermandosi davanti alle chiese per la visita ai sepolcri. Tutto il paese, il Venerdì santo durante la processione, viene immerso in una atmosfera molto suggestiva, si odono dei suoni davvero particolari riprodotti con degli strumenti musicali tradizionali come la troccola, la tromba o la raganella.
Buona Pasqua dallo Staff di