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07/02/2025
Mi avevano detto “trova il tuo tempio, poi siediti e medita” e lo avevo fatto ma volevo sapere di più, capire di più. E così conosco David, un uomo tutto vestito di bianco e con la testa rasata. Si aggira per il tempio lento e leggiadro. […]
Le mie domande lo fanno sorridere e così mi invita l’indomani a partecipare ad una giornata in cui racconterà del buddismo e della meditazione. Tutto questo in un tempio immerso nella foresta dove si trova un vero e proprio centro di meditazione.
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✨Cosa ho imparato? Vi condivido qualcosa:
•È necessario riprogrammare la propria mente lentamente rispetto a paure, aspettative e attaccamento. Può essere significativo un esempio sul cibo.
Siamo abituati a controllare tutto quello che mangiamo e lasciamo che la nostra mente decida cosa ci piace e cosa no ma in questo modo non la alleniamo all’accettazione. Per farlo, sempre facendo riferimento al cibo, potremmo andare in un ristorante e prendere quello che prende un’altra persona senza neanche sapere o chiedere di cosa si tratta in modo da educare la mente, piano piano, a non avere aspettative e accettare quello che viene, senza giudicarlo.
•Per meditare servono solo tre cose: corpo, mente e respiro. Cosa succede quando iniziamo a meditare? Tempo due respiri e iniziamo ad essere tormentati dai pensieri. A quel punto ci dobbiamo allenare a lasciar andare il pensiero e tornare sul respiro riportando l’attenzione su questo. Con il tempo aumenterà il tempo in cui riusciamo a stare sul nostro respiro. Così facendo abituiamo la mente a stare nel qui ed ora perché il respiro è puro presente. Siamo abituati all’iperproduttività, al multitasking ma è necessario disabituarci e allenarci a concentrarti su una cosa alla volta, per goderne profondamente. La meditazione si potrebbe chiamare allenamento.
•Il buddismo dice “tu ti arrabbi perché tu permetti al tuo cervello di arrabbiarsi perché anche se tu ti arrabbi non cambi il motivo per cui ti sei arrabbiato”. Non deve essere l’esterno a condizionare i tuoi umori perché quello che accade all’esterno non può essere controllato mentre tu puoi controllare le tue reazioni. Tu decidi chi vuoi essere e come sentirti.
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