10/12/2024
O tiempo… il tempo passa per tutti.
Pare lento ma è assai veloce. A me pare ieri quando ero ‘nu guaglione e mi appendevo al tram con gli amici miei per ve**re a fare il bagno a Mergellina. E mo, pieno di acciacchi, se ci penso… me vene a chiagnere.
Ma la vita non è quello che crediamo noi, la possiamo vivere, se Dio ci fa questa grazia, ma non la possiamo pilotare e cambiare a nostro piacimento.
E me so’ fatto vicchiarello, spero solo di non aver campato invano… a volte me lo chiedo, anzi, lo domando a mia moglie.
“Luì, ma quando morirò macherò a qualcuno? Pecchè, Luisa mia, se nessuno piangerà per me significa che non sono stato utile a nessuno…”, mia moglie, paziente, mi risponde con dolcezza.
“Filì, si tu muore primm’ ‘e me… io moro subbeto appriess’ ‘a te! Nun te permettere ‘e me lassà sola. Filippo, core mio, hai fatto il bene a tanta gente… io lo posso dire come testimone. Ma non ti aspettare ‘na folla esaggerata alla Messa del tuo funerale: uno perché molti so’ già morti e secondo perché tu sei un uomo speciale e tanti li hai soccorsi senza far sapere che l’aiuto veniva da te”.
La mia Luisa ha questa capacità meravigliosa di farmi sentire che la vita mia, forse, non l’ho sprecata. Ma non perché potrei aver aiutato a qualcuno, ma perché Dio mi ha dato lei, e io non posso proprio aver meritato una compagna come Luisa.
Aggiungo che pure Napoli è stata una grande benedizione per noi; è stata la nostra scenografia naturale, la nostra patria e la nostra colonna sonora.
Io a mia moglie voglio più bene oggi che il giorno del nostro matrimonio, sì, perché quando ho avuto la sorte di sposarmi non la conoscevo ancora come la conosco mo.
Diventare vecchi insieme è ‘na grande benedizione. Con il trascorrere degli anni ho capito che io senza di lei sarei stato come un pescatore ca si è accattato ‘na bella barca… proprio il giorno che a Napoli è sparito il mare.
Vuliteve bbene mo, che ‘a vita subbeto se ne fuje!
Roberto Bonaventura
Foto di Angelo Vettor