13/02/2025
FONTANA PRETORIA
La ๐๐ผ๐ป๐๐ฎ๐ป๐ฎ ๐ฃ๐ฟ๐ฒ๐๐ผ๐ฟ๐ถ๐ฎ, รจ una monumentale Fontana, esempio del meraviglioso Rinascimento toscano, che si trova al centro di Piazza Pretoria o ๐ฃ๐ถ๐ฎ๐๐๐ฎ ๐ฑ๐ฒ๐น๐น๐ฎ ๐๐ฒ๐ฟ๐ด๐ผ๐ด๐ป๐ฎ a Palermo.
La fontana si presenta su tre lati circondata da edifici: il Palazzo Pretorio, la Chiesa di Santa Caterina e due palazzi baronali: Palazzo Bonocore e Palazzo Bordonaro separati fra loro da una stradina che immette direttamente in via Vittorio Emanuele. Il quarto lato si affaccia invece sulla via Maqueda.
La fontana non รจ nata a Palermo ma รจ stata realizzata nel 1554 dallo scultore fiorentino ๐๐ฟ๐ฎ๐ป๐ฐ๐ฒ๐๐ฐ๐ผ ๐๐ฎ๐บ๐ถ๐น๐น๐ถ๐ฎ๐ป๐ถ, suocero del Gran Duca di Toscana Cosimo I dei Medici, su richiesta dell'aristocratico ๐๐๐ถ๐ด๐ถ ๐๐น๐๐ฎ๐ฟ๐ฒ๐ ๐ฑ๐ฒ ๐ง๐ผ๐น๐ฒ๐ฑ๐ผ ๐ ๐ข๐๐ผ๐ฟ๐ถ๐ผ per il suo palazzo di Firenze Il nobiluomo toscano Luigi Alvarez perรฒ, per onorare i debiti del suo casato e dovendo spostarsi da Firenze a Napoli, grazie al fratello don Garcรญa Alvarez, che era stato vicerรฉ di Sicilia, vendette la fontana al Senato di Palermo che per collocare la maestosa fontana nello slargo del Palazzo Pretorio dovette procedere alla demolizione di diverse abitazioni.
La fontana cosรฌ fu trasportata, per via fluviale sull'Arno prima e per mare poi, fino a Palermo. Per questo trasferimento dovette essere smembrata ed esattamente fu frazionata in 644 pezzi dei quali 112 imballati in 69 casse. Durante il trasporto molti di questi pezzi subirono danni e alcuni furono trattenuti dallo stesso Luigi Alvarez per cui, una volta giunta a Palermo e collocata in loco, la fontana fu soggetta a modifiche e aggiunte. La nuova sistemazione fu affidata nel 1574 a ๐๐ฎ๐บ๐ถ๐น๐น๐ผ ๐๐ฎ๐บ๐ถ๐น๐น๐ถ๐ฎ๐ป๐ถ, figlio dello scultore che l'aveva realizzata vent'anni prima, e a ๐ ๐ถ๐ฐ๐ต๐ฒ๐น๐ฎ๐ป๐ด๐ฒ๐น๐ผ ๐ก๐ฎ๐ฐ๐ฐ๐ต๐ฒ๐ฟ๐ถ๐ป๐ถ.
Nonostante la sua grande bellezza la piazza รจ conosciuta anche con il triste nome di โ๐ฃ๐ถ๐ฎ๐๐๐ฎ ๐ฑ๐ฒ๐น๐น๐ฎ ๐ฉ๐ฒ๐ฟ๐ด๐ผ๐ด๐ป๐ฎโ. Si ipotizzano diversi motivi per i quali la piazza fu cosรฌ soprannominata dai palermitani.
Il piรน popolare, ma anche il meno accreditato, รจ quello che fa riferimento all'esposizione dei genitali delle statue n**e. Questa versione, viene colorita da un fantasioso racconto secondo il quale le suore del vicino monastero, scandalizzate dalle vergogne sempre in primo piano davanti al loro monastero, scesero nottetempo nella piazza per evirare le sculture.
Unโaltra ipotesi sarebbe dovuta all'attribuzione dell'identitร di una delle statue femminili, accanto ad un cavallo, alla regina Giovanna dโAngiรฒ che la leggenda vuole come una donna ninfomane e senza scrupoli, ma lโipotesi piรน accreditata รจ quella politica che fa riferimento alle ingenti somme di denaro pagate dal Senato per l'acquisto della fontana mentre il popolo viveva un momento di stenti, miseria, epidemie e carestie.
La fontana รจ alta circa 12 metri e il diametro della base รจ di circa 7,5 metri per cui occupa quasi interamente la parte centrale della piazza omonima. Essa ha un impianto ellittico con vasche concentriche, disposte su tre livelli ed รจ circondata da una lunga cancellata in ferro battuto disegnata e realizzata ad opera di Giovanni Battista Basile nel 1858. Nel 1865 fu tolta la primitiva cancellata ma fu ripristinata nel 1872.
Nel piano piรน basso troviamo lunghe balaustre, interrotte da quatto grandi ingressi ognuno dei quali รจ delimitato da maestose statue chiamate "๐๐ฒ๐ฟ๐บ๐ถ๐ป๐ถ " come a delimitare i confini non solo fisici ma anche temporali. ๐๐ฆ๐ณ๐ฎ๐ช๐ฏ๐ฆ era infatti una divinitร romana, figlio di Madre Natura che pone limiti e confini.
Nel secondo livello, allโaltezza di ciascuno dei quattro ingressi, troviamo quattro grandi scalinate in marmo di Billiemi, quattro peschiere che presentano sei nicchie adornate con ๐ฑ๐ฒ๐น๐น๐ฒ ๐๐ฒ๐๐๐ฒ ๐ฑ๐ถ ๐ฎ๐ป๐ถ๐บ๐ฎ๐น๐ถ dai quali sgorga acqua e altre figure mitologiche e numi del piacere e dell'abbondanza come Venere, Adone, Ercole, Apollo, Diana e Pomona.
Al margine di ogni peschiera troviamo 4 ampie vasche, sul cui bordo giacciono quattro grandi statue ognuna rappresentante un fiume:
โข Oreto posto a SO e impersonato da un uomo maturo barbuto con cornucopia scettro e leone;
โข Papireto posto a NE e impersonato da una divinitร abbarbicata alla roccia e raffigurante il porto di Palermo, con delfino e ร ncora;
โข Gabriele posto a NO e rappresentato da un uomo pingue e maturo con anfora e delfino;
โข Marendole posto a SE e raffigurato da Naiade coronata d'alloro, con testa di Medusa e Pegaso.
Alcune fonti ritengono che questo primo livello rappresenti l'๐๐ฟ๐ฐ๐ฎ ๐ฑ๐ถ ๐ก๐ผ๐ฒฬ mentre il secondo livello la ๐๐ฒ๐ฟ๐๐๐ฎ๐น๐ฒ๐บ๐บ๐ฒ ๐ฐ๐ฒ๐น๐ฒ๐๐๐ฒ
Secondo le fonti classiche i fiumi qui rappresentati facevano riferimento al Nilo e ai suoi due affluenti e al fiume Ippocrene. Secondo le fonti fiorentine invece i fiumi sarebbero le rappresentazioni di fiumi toscani. Una volta approdati in Sicilia perรฒ le statue, a volte mancanti e altre rimaneggiate per il trasporto, assunsero i nomi dei fiumi che scorrevano nella cittร di Palermo.
Tutte le statue sono fiancheggiate da altrettante statue di Tritoni, Nereidi e Sirene.
Nel centro di questo secondo livello troviamo una grande vasca circolare dalla quale emergono due mostri marini che sostengono altri tre livelli di vasche piรน piccole: nella prima di queste troviamo quattro oche di marmo e un gruppo di cavalli marini, delfini e sirene, nella seconda troviamo quattro amorini alati che sorreggono la stele finale rappresentata da un Bacco che i palermitani hanno perรฒ identificato come il โGenio di Palermoโ e che tiene tra le mani una cornucopia simbolo di cibo e abbondanza, da cui fuoriesce uno zampillo d'acqua.
Esiste una simbologia legata alla fontana secondo la quale il primo livello rappresenta l'arca di Noรจ e il secondo livello la Gerusalemme Celeste: una transizione quindi tra terra e cielo. Ma anche l'elemento acqua รจ predominante in questo contesto: tutta la fontana รฉ come un'esaltazione di questo elemento primordiale che sgorga da ogni sua parte.
In un punto della fontana, sotto una delle balaustre si accede, attraverso dei gradini scavati nella roccia e oggi sostituiti da scale a pioli, ad un cunicolo scavato nella roccia, pieno zeppo di tubi e tubicini che gira a 360ยฐ tuttโintorno alla fontana. Si tratta del complicatissimo sistema di funzionamento della fuoriuscita dell'acqua dalla fontana, con i suoi 24 getti che partono dalle narici di alcuni animali o mostri mitologici e altri 20 getti che partono dalle colonnine della balaustra superiore. Sono 56 i canali che alimentano tutti gli zampilli che vanno poi a riempire le vasche oltre al getto del โGenio di Palermoโ.
Nel novembre del 1998 รจ stata intrapresa un'opera di restauro, che รจ durata fino al novembre del 2003 quando la fontana รจ stata riaperta al pubblico. Successivamente fu riattivata anche la circolazione dell'acqua.