02/06/2024
Oggi abbiamo partecipato a l'appuntamento che ogni anno, durante il 2 di giugno apre e rende visitabili i palazzi delle istituzioni genovesi. Ben 22 palazzi aperti quest'anno, molti simbolo dell'importante passato commerciale e industriale della città, come ad esempio il palazzo dell'attuale Regione Liguria, un tempo sede della Navigazione Generale Italiana, il palazzo della Borsa, palazzo San Giorgio, e palazzo De Gaetani ancora attuale sede della Banca d'Italia.
📍 Navigazione Generale Italiana è stata una compagnia di navigazione costituita nel 1881 dalla fusione della compagnia Flotte Riunite Florio di Palermo e della Compagnia Rubattino di Genova, assorbita nel 1932 da Italia Flotte Riunite. L'idea di creare un'unica compagnia di navigazione italiana fondendo quelle esistenti, per contrastare la concorrenza straniera, risaliva all'indomani dell'Unità d'Italia. La sede fu fissata inizialmente a Palermo e successivamente spostata a Roma. Coi suoi 83 piroscafi, la Navigazione Generale italiana si presentava come il più grande complesso armatoriale mai sorto in Italia. Furono le successive acquisizioni che portarono la sede a Genova: la "Società Italiana di Trasporti Marittimi Raggio & Co." era stata fondata a Genova nel 1882 da Carlo, Edilio ed Armando Raggio, per un collegamento sia merci che passeggeri tra l'Italia e il Sud America, mentre la "Società Rocco Piaggio & Figli" costituita a Genova nel 1870 collegava Genova con Montevideo e Buenos Aires attraverso le Canarie. A partire dal 1901 la Navigazione Generale Italiana assunse il controllo della società "La Veloce", una compagnia di navigazione fondata nel 1884 che svolgeva il suo servizio tra l'Italia e il Sud America. Nel 1906 viene acquisita inoltre la "Italia Società di Navigazione a Vapore" una compagnia di navigazione fondata a Genova nel 1899 che effettuava servizi verso il Sud America e che nel 1917 sarebbe stata assorbita in una nuova compagnia denominata "Transoceanica Società Italiana di Navigazione". Nel 1924 fu completata a Genova in piazza De Ferrari una nuova sede sociale, nota come "Palazzo della Navigazione", oggi palazzo della Regione Liguria. Tra il 1926 e il 1928 furono varate e fatte entrare in servizio la nave Virgilio, l'Augustus, la Roma e l'Orazio (che però ebbe un grave incidente nel 1940 e affondò) per potenziare la rotta per le Americhe. Quando le maggiori banche vennero assorbite dall'IRI cambiarono anche gli assetti della società e nel 1932, insieme alla Lloyd Sabaudo e alla Cosulich, facenti parte della nuova società Italia Flotte Riunite. Vennero nel frattempo commissionati il transatlantico Rex (il più grande mai costruito fino a quel momento) e il Conte di Savoia all'inizio degli anni '30, entrati in servizio nel 1932 (già con la nuova società Italia Flotte Riunite costituita).
📍 Il Palazzo della Nuova Borsa Valori, noto anche come Palazzo della Borsa è stato realizzato dagli ingegneri Dario Carbone e Amedeo Pieragostini, mentre gli interni sono ad opera di Adolfo Coppedè. L'architettura e le decorazioni, sapientemente ragionate, dovevano rendere evidenti la potenza finanziaria del mercato genovese degli inizi del Novecento. Come sappiamo Genova ha un'antica storia nell'attività degli scambi commerciali, e a partire dall'età medioevale questi avvenivano nella Piazza di Banchi, così detta per via dei banchi installativi da mercanti, notai, e cambiavalute. Nel 1700 l'attività e le contrattazioni ebbero come luoghi gli scagni privati, a Palazzo San Giorgio e sempre a Piazza Banchi. Nel 1822 fu istituita dalla Camera di Commercio una commissione per fissare in base alla media dei prezzi contrattati i cambi tra Genova e le più importanti piazze commerciali europee. Il 1840 vide dopo il restauro della Loggia di Banchi l'edificio dedicato alle contrattazioni di Borsa con un primo regolamento camerale, col 1845 si ebbe il primo listino il Corso dei cambi con le quotazioni di titoli di stato e delle azioni. Nel 1855, viene ufficializzata da un decreto di Cavour la nascita della Borsa di commercio nella Loggia di Banchi e nel Palazzo Senarega amministrata dalla Camera di Commercio di Genova, in cui erano gli operatori i sensali e gli agenti di cambio autorizzati, che fecero erigere un monumento a Cavour nella Loggia dallo scultore Vincenzo Vela. Il 27 giugno 1905 nacque la società Nuova Borsa per la costruzione del palazzo. Nel 1912, la Borsa delle Merci rimase nella Loggia di Banchi, ove resterà sino al 1985, mentre la Borsa Valori si trasferì in Piazza De Ferrari, nel nuovo palazzo, appena costruito. Venne inaugurato il 20 luglio 1912. Fu evento di rilevanza nazionale. Durante le tre giornate furono presenti agenti di cambio da tutto il paese in cui le borse si fermarono per tre giorni e Francesco Saverio Nitti ministro dell’agricoltura, industria e commercio del quarto governo Giolitti, Francesco Tedesco, ministro del tesoro e Teobaldo Calissano, ministro delle Poste e Telegrafi. L'area di costruzione fu comperata dalla Società Nuova Borsa, al costo di 2 milioni di Lire, nel 1906. L'edificazione del palazzo fu appaltata alla Società AEDES che utilizzò il cemento armato della Società Porcheddu di Giovanni Antonio Porcheddu di Torino con il sistema Hennebique.
📍l palazzo venne costruito tra il 1257 e il 1260 su commissione del Capitano del Popolo Guglielmo Boccanegra che intendeva così realizzare una propria sede per il potere civile, ben distinta da quella del potere religioso, insediato presso la cattedrale di San Lorenzo. Il progetto del nuovo palazzo pubblico, come ricorda una lapide affissa nel prospetto rivolto verso la città, fu affidato a Frate Oliverio, monaco dell'abbazia di Sant'Andrea di Sestri Ponente, che grazie alle sue conoscenze tecniche già aveva progettato il prolungamento a mare del Molo Vecchio. Il palazzo fu costruito in quello che era allora il principale punto di riferimento della città, il porticato a mare di Sottoripa, che in quell'epoca era il centro economico di Genova. Il palazzo appena costruito fu sede del Comune per soli due anni, cioè fino a quando, nel 1262, il Boccanegra fu deposto e costretto all'esilio in Francia, dove fu nominato dal re Luigi IX governatore di Aigues-Mortes, incarico che ricoprì fino alla morte, nel 1273. Nella seconda metà del XIII secolo il palazzo ospitò anche le carceri, in cui fu recluso Marco Polo, caduto prigioniero dei genovesi in occasione della battaglia di Curzola del 1298. Durante il periodo di detenzione, durato quasi un anno, egli dettò al compagno di prigionia Rustichello da Pisa le sue memorie di viaggio che furono in seguito pubblicate sotto il titolo Il Milione. Dal 1340 il palazzo del mare divenne sede di magistrature di controllo dei traffici portuali e vi vennero insediate la dogana e gli uffici delle cosiddette "Compere", enti incaricati della gestione dei prestiti in denaro fatti dai cittadini al Comune. Nel 1407 tutte le "Compere" furono riunite sotto un'unica gestione: nacque così la Casa delle Compere e dei Banchi di San Giorgio, una delle prime istituzioni bancarie nate nell'Italia dei Comuni, che amministrava il debito pubblico e gestiva gli introiti delle gabelle ruolo che avrebbe svolto fino al 1797, anno della caduta della Repubblica. A partire dal 1451, anno in cui l'intero edificio passò all'amministrazione di S. Giorgio, assumendone il nome, il palazzo fu oggetto di una serie di ampliamenti verso levante, espressione del crescente potere del Banco di San Giorgio, che portarono questa istituzione ad acquisire importanti funzioni non solo in campo economico ma anche politico, come l'amministrazione della Corsica e dei domini della repubblica nelle due Riviere. Il Banco di San Giorgio cessò la sua attività con la caduta della Repubblica Indipendente, nel 1797, e fu sciolto definitivamente nel 1805, con l'annessione della Repubblica Ligure napoleonica all'impero francese.
📍 La costruzione di un nuovo edificio che dovesse servire come sede genovese della banca fu decisa dal Consiglio Superiore della Banca d'Italia il 18 settembre 1905, in quanto l'allora sede situata in Via San Lorenzo era diventata troppo piccola. Il progetto fu affidato all'ingegnere Luigi De Gaetani, che si occupò anche della direzione dei lavori. De Gaetani era un ingegnere genovese, dall'inizio del Novecento direttore dell'officina biglietti e valori, poi prima vice e poi capo dell'ufficio tecnico presso la direzione generale della Banca a Roma. Il prospetto principale, che affaccia su Via Dante, è stato realizzato in stile neoclassico e completamente rivestito in marmo, con la zona centrale leggermente aggettante rispetto a quelle laterali e scandita per tutta la sua altezza da colonne in marmo. È composto da tre livelli, separati da due cornici marcapiano. Al primo livello si trova un ampio porticato, al centro del quale vi sono i tre grandi cancelli in ferro dell'ingresso principale dell'edificio. Sul marcapiano tra il primo e il secondo livello sono presenti la scritta "Banca d'Italia" e una serie di stemmi di famiglie aristocratiche genovesi e dei principali azionisti della banca. La tela di Giovanni Capranesi raffigurante Genova gloriosa
Entrando nell'edificio attraverso i cancelli sotto il porticato si accede ad un grande salone destinato al pubblico. Il soffitto del salone è decorato con stucchi e pannelli di vetro colorato. La parte alta della pareti è occupata da una cornice di vetrate che forniscono luce all'ambiente, e sotto di esse si trovano una serie di 13 grandi dipinti che raffigurano episodi e virtù della storia di Genova. Le tele raffiguranti Genova gloriosa, L'industria, La prima banca, I grandi navigatori liguri e Il commercio furono dipinte dal pittore romano Giovanni Capranesi, che collaborò con la Banca d'Italia anche per la realizzazione dei bozzetti per le banconote da 50, 100, 500, 1000 e 10.000 lire; in particolare la figura di Genova regina del mare, al centro del dipinto dedicato a Genova gloriosa, venne ripresa nel disegno della banconota da 1.000 lire stampata a parte dal 1930.
Al piano seminterrato si trova il caveau che un tempo custodiva le cassette di sicurezza della banca, dismesso nel 1972, che conserva la porta blindata originale del 1922. Nonostante la filiale fosse stata inaugurata nel 1916 il caveau è entrato in funzione solo sei anni più tardi perché la ditta fornitrice della porta blindata, la tedesca Panzer AG di Berlino, non aveva potuto completare la fornitura in quanto impegnata sul fronte bellico e l'installazione fu completata solo in seguito alla fine del conflitto. Il vecchio caveau conserva ancora le 4453 cassetta di sicurezza originali.
Comune di Genova - Genoa Municipality
Università di Genova