Guide del Turismo Culturale e Religioso della Sardegna

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Il 25 marzo è una delle date più importanti del calendario cristiano, si celebra infatti l'Annunciazione dell'Angelo a M...
27/03/2023

Il 25 marzo è una delle date più importanti del calendario cristiano, si celebra infatti l'Annunciazione dell'Angelo a Maria. In occasione di questa giornata le comunità di Orani e Sarule si ritrovano presso il Santuario di Nostra Signora di Gonare.
Centinaia di fedeli, fin dal primo mattino, percorrono il sentiero che arriva alla sommità del monte, dove si trova il santuario. Le pietre su cui si cammina sono lisce, testimoni di tutti i fedeli e i turisti che negli anni si sono spinti fino alla cima.
Salgono adulti e bambini, ognuno con il proprio passo. Una signora si ferma un momento a riposarsi, e sorridente si giustifica "Ho 81 anni...".
Nella penombra della chiesa gremita di pellegrini provenienti dai due paesi (e non solo) si svolge poi la messa, una messa solenne, viva e partecipata. Al termine della funzione si recita l'Atto di Consacrazione al Cuore Immacolato della Beata Vergine di Gonare, simbolo di rinnovo della devozione alla Madonna.
Lentamente si scende verso il piazzale sottostante e, come da tradizione, tutti i fedeli di ritorno dalla messa ricevono in dono "su coccone 'e vintichimbe", un pane tipico preparato nei forni sarulesi e oranesi. Si chiacchiera e si beve un caffè in compagnia, qualcuno si fermerà in alcune Cumbessias per un pranzo tra amici.

Santa Maria, l’isola più bella che ci sia! O magari no, ma è senza dubbio una delle più affascinanti dell’arcipelago mad...
02/03/2023

Santa Maria, l’isola più bella che ci sia! O magari no, ma è senza dubbio una delle più affascinanti dell’arcipelago maddalenino. Qui, sferzata dai venti delle Bocche di Bonifacio, su un piccolo pianoro, si trova la chiesa più a Nord della Sardegna, quella di Santa Maria Assunta, edificata negli anni ’50. Ma questa non è stata la prima chiesa della nostra isoletta. È infatti attestata la presenza di una “ecclesia Sancta Maria inter insulas Budellis” già nel 1238 e qualche anno dopo, nel 1243, il papa Innocenzo IV inquadrò gli eremiti arrivati dalla vicina isola di Lavezzi e qui stabilitisi nella regola di San Benedetto.
Per secoli le due isole, dall’uno e dall’altro lato delle Bocche di Bonifacio, ospitarono i monaci ed i loro monasteri, fino a scomparire quasi nel nulla nel XVI sec, ma noi siamo pronti a raccontarvene tutte le vicende. Sapevate che possiamo accompagnarvi fin lassù?

Guarda la stella, invoca MariaRespice stellam, voca Mariam«Chiunque tu sia, tu che avverti che nel flusso di questo mond...
17/02/2023

Guarda la stella, invoca Maria
Respice stellam, voca Mariam

«Chiunque tu sia, tu che avverti che nel flusso di questo mondo stai ondeggiando tra burrasche e tempeste invece di camminare sicuro sulla terra, non distogliere gli occhi dallo splendore di questa stella..»
Così comincia la bellissima preghiera che San Bernardo da Chiaravalle dedicò a Maria, ‘Stella Marisʼ, e anche noi, seguendo la stella, giungiamo sul Monte Gonare (1.083 m.), che si erge tra Orani e Sarule, nel cuore della Barbagia. In cima a questo monte dalla caratteristica sagoma triangolare, che comprende i due rilievi Gonareddu e Punta Lotzori, la Madonna di Gonare posa il suo sguardo materno sui suoi devoti barbaricini e qui si danno ideale convegno San Bernardo da Chiaravalle, il Beato Gonario di Torres e Grazia Deledda.
Ma andiamo con ordine.
Correva l’anno 1147 quando Gonario II, Judike di Torres, partì per difendere le terre d’Outremer durante la seconda Crociata. Al suo ritorno decise di recarsi all’Abbazia di Montecassino per incontrare Bernardo, il carismatico teologo cistercense che fondò l’Abbazia di Clairvaux. Quel colloquio produsse in lui un profondo cambiamento interiore tanto che decise di mondarsi dai propri peccati ed abbracciare, nel 1154, la vita monastica a Claivaux, dove visse fino alla sua morte e dove è venerato come beato. Nell’arco della sua straordinaria esistenza Gonario indossò l’abito del giudice, del cavaliere e poi del monaco restituendoci tutta la complessità e la ricchezza di un medioevo sardo ancora poco conosciuto. Di rientro dalla Terra Santa, al largo del Golfo d’Orosei, la sua imbarcazione fu colpita da un violento fortunale e lui invocò la Madonna affinché lo traesse in salvo. Si racconta che una giovane donna con un bambino piccolo lo abbia accompagnato verso una vetta illuminata da una luce, quasi un faro nella notte, e che si sia fermata per riposare, svanendo poi misteriosamente. Certo che la Madonna lo avesse guidato fin lì, Gonario fece edificare il santuario in segno di ringraziamento per lo scampato pericolo. Da secoli il monte sacro, dove ogni pietra che conduce al santuario ci parla del passaggio della Madre di Dio, è meta di pellegrinaggio tre volte l’anno: il 25 marzo, quando i fedeli ricevono ‘su coccone ‘e vintichimbe’, un pane che reca impressa la data e l’effigie della Vergine, l’ultima domenica di maggio e l’8 settembre.
Ne scrive anche Grazia Deledda nel suo romanzo “La via del male”, testimone di una Sardegna a noi sconosciuta ma che, grazie alla vividezza delle sue descrizioni, ci permette di immaginare:
«La notte tra il sette e l’otto settembre un gruppo di fanciulle nuoresi percorreva i sentieri mal tracciati che, attraverso tancas, pascoli aperti e boschi di quercie, conducono dalle campagne di Nuoro al monte Gonare. Le graziose pellegrine notturne si recavano a piedi al santuario che sorge sulla cima del monte Gonare; alcune intendevano di sciogliere un voto, altre domandare una grazia, le più volevano semplicemente divertirsi. L’indomani si celebrava la festa: gente di ogni paese del circondario sarebbe salita a Gonare; c’era da vedere, da ballare, da divertirsi».

Si respira aria di festa in questi giorni nella Marina di Cagliari… sono in corso le celebrazioni in onore di Sant’Eulal...
12/02/2023

Si respira aria di festa in questi giorni nella Marina di Cagliari… sono in corso le celebrazioni in onore di Sant’Eulalia, patrona di Barcellona e titolare della chiesa forse più conosciuta di questo quartiere.
Eulalia era una giovanissima cristiana di Mérida (Spagna) che venne martirizzata nel 303 d.C. durante le persecuzioni di Diocleziano. La sua Passio racconta che dopo numerose torture e la crocefissione morì mentre l’anima, divenuta colomba bianca, saliva in cielo spaventando oltremisura i suoi carnefici.
Il suo culto è giunto in Sardegna con i catalano-aragonesi intorno al 1323 ma, per motivi ancora oggetto di studio, rimase circoscritto alla città di Cagliari e più precisamente nella borgata di Bagnaria divenuta poi Lapola e infine Marina.
Qui perciò si trovano concentrate le diverse rappresentazioni della Santa, che viene raffigurata con la corona, la palma del martirio e la croce di Sant’Andrea. Oltre alla statua di scuola napoletana (XVII sec) e al dipinto di Pietro Angeletti (XVIII sec) custoditi nella chiesa a Lei intitolata, Sant’Eulalia è scolpita nella gemma della ca****la aragonese della Cattedrale cagliaritana.
Unica eccezione fuori dalla città è rappresentata dalla chiesa Nostra Signora de Sos Regnos Altos di Bosa, dove all’interno degli affreschi trecenteschi che decorano le pareti si trova anche il ritratto di Sant’Eulalia.
Piccola curiosità! In occasione della sua festa, il simulacro della Santa viene ornato con manufatti d’argento come la corona, la palma del martirio e... un paio di orecchini pendenti, molto semplici ma comunque decorativi.
E voi conoscete altri esempi di sante in Sardegna adornate con orecchini? Raccontatelo nei commenti qui sotto..

In Sardu... Ajò!
09/02/2023

In Sardu... Ajò!

Tra il 1955 e il 1957, la cattedrale di Cagliari dota la sua volta di una grande tela, realizzata su progetto ideato cir...
08/02/2023

Tra il 1955 e il 1957, la cattedrale di Cagliari dota la sua volta di una grande tela, realizzata su progetto ideato circa vent'anni prima da Filippo Figari. L'idea era nata per collegare con due grandi dipinti il Palazzo Civico e la Cattedrale: il primo doveva celebrare la storia politica dell'isola, il secondo la storia religiosa.
Nella composizione, ottenuta con grande maestria, sono tanti i personaggi in movimento. Tra i tanti martiri, soldati e religiosi spiccano anche due figure care ai sardi: il santo cappuccino Ignazio da Laconi, in ginocchio e in posizione orante sulle scale e la Beata M.Cristina di Savoia, sulla destra, con alle spalle in posizione fiera, lo stesso Filippo Figari, autore della tela.

La venerazione per la Beata Vergine di Montserrat ha avuto origine in Catalogna, nell’omonima località che si trova a un...
07/02/2023

La venerazione per la Beata Vergine di Montserrat ha avuto origine in Catalogna, nell’omonima località che si trova a una quarantina di chilometri da Barcellona.
Secondo la leggenda, alcuni fanciulli che accudivano un gregge videro una luce molto intensa posarsi sulla montagna. Incuriositi si avvicinarono e dentro una grotta trovarono una piccola statua della Vergine. Quando il vescovo seppe del ritrovamento decise di far trasportare il simulacro nella città di Manresa, ma non vi riuscì perché la statua divenne molto pesante e non fu possibile spostarla.
Il prelato interpretò questo segno come il desiderio della Vergine di rimanere in quel luogo, ordinò allora la costruzione di una chiesa che nel tempo divenne un santuario famoso in tutta Europa.
La statua attualmente venerata è una scultura di legno del XII secolo, che rappresenta la Vergine seduta su un trono con il Bambino Gesù poggiato sulle ginocchia. E’ interamente dipinta in oro, con l’eccezione dei volti e delle mani che appaiono di colore scuro. Per questo motivo la Madonna è conosciuta anche come la «Morenita», l’affettuoso nomignolo attribuitole dalla devozione popolare.

In Sardegna il culto della Madonna catalana è giunto nel XIV secolo con la dominazione aragonese, in seguito si è diffuso in tutta l’isola, affiancandosi o spesso sostituendosi alle devozioni mariane già esistenti.
Oggi si trovano numerose chiese a Lei intitolate anche se con denominazioni diverse come Santa Maria di Monserrato o Nostra Signora di Monserrato. Altrettanto varia è la sua iconografia che presenta caratteri molto singolari.
Siete curiosi di sapere quali sono? Seguite la nostra pagina… a breve pubblicheremo i dettagli di questo itinerario mariano che attraversa tutta la Sardegna.

(foto: a sx La Morenita di Montserrat, a dx la Madonna di Montserrat custodita nella chiesa di S. Maria di Betlem a Sassari)

Un villaggio scomparso e poi ritrovato sotto la pavimentazione di una piccola chiesa. È la storia di Villa di Castro, da...
07/02/2023

Un villaggio scomparso e poi ritrovato sotto la pavimentazione di una piccola chiesa. È la storia di Villa di Castro, da sempre associata a Sant’Antonio di Gallura grazie alle fonti documentarie ma destinata ad essere dimenticata perché orfana di testimonianze archeologiche. Finché un intervento di restauro della chiesa di Sant’Andrea, in pieno centro cittadino, rivelò, fra lo stupore generale, l’origine medievale del luogo nascosto proprio sotto la pavimentazione del piccolo edificio. Vennero infatti rinvenute cinque sepolture di individui adulti accompagnate da diversi monili e monete: una di queste, secondo una pratica assai diffusa nel medioevo, documentava il rituale funerario del cosiddetto “obolo a Caronte”, ma con la particolarità di essere posizionata in bocca e non sulla fronte, mentre altri defunti presentavano anch’essi insoliti rituali di sepoltura. Villa di Castro si svelò, ma con molti misteri che non vediamo l’ora di raccontarvi!

Il 14 novembre del 1812, nasceva a Cagliari M.Cristina di Savoia. Per la Sardegna fu un anno memorabile, di carestie e m...
06/02/2023

Il 14 novembre del 1812, nasceva a Cagliari M.Cristina di Savoia.
Per la Sardegna fu un anno memorabile, di carestie e miseria, piaghe alle quali si aggiunse anche il vaiolo.
Avvenuta durante la permanenza nell’isola della corte sabauda, in fuga da Torino, la nascita M.Cristina non fu accolta con entusiasmo: l'attesa di un erede maschio era grande e la notizia gettò nello sconforto il Re e i suoi fratelli. In particolar modo Carlo Felice, che non nascose il suo disappunto ritenendola una vera calamità.
M.Cristina visse a Cagliari solo i primi tre anni della sua infanzia anche se i segni di questo breve passaggio nell'isola sono significativi e indelebili.
Se volete saperne di più, seguite la nostra pagina. A breve pubblicheremo la data dell'evento che ci porterà a ricostruire, tappa per tappa, la storia della Reginella Santa, proclamata Beata dalla Chiesa nel 2014. L' unica regina che sia mai nata a Cagliari.

A spasso per Cagliari. Venite a scoprirla insieme a noi. ❤️
06/02/2023

A spasso per Cagliari. Venite a scoprirla insieme a noi. ❤️

06/02/2023

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