19/03/2023
La festa di San Giuseppe costituisce un appuntamento che infonde gioia e commozione nel cuore di ogni sammarzanese. La comunità albanofona rinnova questo momento di devozione per il santo, proclamato patrono della comunità nel 1866 quando, nella notte tra il 18 e 19 marzo, un nubifragio si abbatté sul paese, interpretato come una punizione della popolazione per l’abbandono della devozione al santo. Gli abitanti pensarono così di omaggiare San Giuseppe più solennemente, iniziando dall’alba un’ininterrotta spola tra la campagna e il paese trasportando con traini, muli, a braccio, rami, tronchi e fascine rivenienti dagli alberi divelti dal diluvio, come in una processione devozionale. Posta davanti all’antico palazzo marchesale, la grande catasta fu accesa in serata, dando luogo a quell’affascinante “Zjarri i mate” (fuoco grande). Le fiamme si levarono alte per tutte la notte, visibili dai paesi limitrofi. Il 7 settembre successivo il podestà Paolo Cavallo e l’amministrazione comunale proclamarono San Giuseppe patrono del paese e ne modificarono il nome in San Marzano di San Giuseppe.
Anche quest’anno la parrocchia di San Carlo Borromeo, guidata da don Cosimo Rodia, e il comitato festa hanno definito un ricco programma. S’inizierà sabato 18 alle ore 10 in piazza Milite Ignoto con la santa messa e la benedizione del pane di San Giuseppe.
Alle ore 15 partirà la suggestiva processione della legna con donne, uomini e bambini, a piedi o con carri trainati da cavalli e trattori che trasportano legna di ulivo raccolta nelle campagne; all’arrivo in piazza, liturgia della Parola, benedizione dei devoti e della legna e consegna delle chiavi della città al santo da parte del sindaco. Quindi si proseguirà fino a contrada Principe (circonvallazione per Francavilla Fontana) per l’allestimento del maestoso falò. Nel frattempo alle ore 19.30 ci sarà la rappresentazione dei “13 piatti” e della “Santa Famiglia” a cura della famiglia D’Aversa in via Cairoli 2/B. Alle ore 21 circa sarà acceso il grande falò fra i fuochi artificiali della ditta “Itria Fireworks” di Martina Franca.
Domenica 19, giorno della festa, alle ore 11 solenne celebrazione presieduta dall’arcivescovo mons. Filippo Santoro; a seguire, a mezzogiorno, la statua del santo sarà portata in piazza per la benedizione delle “mattre” (tavole dei poveri), imbandite con i piatti della tradizione contadina. Nel pomeriggio, alle ore 16, la grande processione per le vie del paese. Al rientro, alle ore 18 santa messa. Alle ore 20.30, grande spettacolo piromusicale della ditta “Itria Fireworks” di Martina Franca. Non mancherà la musica in piazza: presteranno servizio i complessi bandistici di San Marzano (18), Squinzano (18 e 19) e di Castellana Grotte (19). A coronamento, le luminarie della ditta Perrotta di Squinzano (Lecce) e il luna park. Infine, fino a domenica 19, sarà visitabile la collettiva d’arte “Omaggio a Giorgio Castriota Skanderbeg” a Palazzo della Cultura, per il 555.mo anniversario della morte.