Castelleone di Suasa sorge su di un colle alla destra del fiume Cesano. L'antico toponimo medievale "Conocla" (cioè conucula, conocchia, ad indicare una forma conica) ci rivela l'aspetto precedente all'urbanizzazione del colle su cui poggia il paese. Il territorio comunale confina a nord-ovest con San Lorenzo in Campo (in provincia di Pesaro e Urbino), a nord-est con Corinaldo, ad est con Ostra Ve
tere a sud est con Barbara e a sud-ovest con Arcevia. Il paesaggio è prevalentemente collinare e pianeggiante solo in corrispondenza del fiume Cesano a nord e del torrente Nevola a sud. Il rilievo collinare più alto è in località "Croce del Termine" (271 m s.l.m.) da cui si domina visivamente tutta la media valle del Cesano.. A valle del castello medievale si trovano i resti del municipio romano di Suasa. Suasa fu fondata dai romani dopo la battaglia di Sentino agli inizi del III secolo a.C. su un terrazzamento alla destra del fiume Cesano, lungo la diramazione della via Flaminia arcaica che passando per Sentinum (Sassoferrato) conduceva a Sena Gallica, (Senigallia). Inizialmente l'abitato si configura come una praefectura, piccolo centro di riferimento per questioni giuridiche che non aveva però autonomia politica. la costruzione della via Flaminia sposta a nord, nella valle del Metauro, il baricentro della viabilità regionale. Nel periodo tardo repubblicano la città si estende e si afferma come centro di riferimento per gli abitanti di tutta la vallata. assume dignità municipale, il che comportava un'autonomia politica. vede la costruzione dei monumenti principali: l'anfiteatro, il teatro e il foro commerciale, mentre ai primi decenni del II secolo risale l'ampliamento della principale abitazione privata: la Domus dei Coiedii. Nel III secolo d.C. la crisi economica e demografica che riguarda tutta la pen*sola italiana, interessa anche Suasa e segna l'inizio di un lento ma inesorabile declino. Nel 409 d.C. Alarico, re dei Goti, nel percorso di avvicinamento a Roma, in occasione del celebre sacco, attraversa questa vallata, ma la vita a Suasa continua fino al VI secolo, quando la guerra greco-gotica del 535-553 d.C. interessa queste zone in maniera molto cruenta. La popolazione abbandona la città romana che essendo situata a fondo valle era militarmente poco difendibile. A questo punto la città diventa una cava di materiali disponibili per la edificazione e la fortificazione dei nuovi insediamenti sulla cima delle colline. I materiali lapidei vengono cotti per ottenere calce, e tutto quanto asportabile viene prelevato. Sebbene la strada sia stata sempre utilizzata fino ai nostri giorni la città ormai deserta crolla e viene nell'arco di pochi anni sommersa da uno strato di fango che le piogge portano dalle vicine colline. Della città in età tardo-antico e alto-medievale si perdono le tracce ma non la memoria storica che ritrovamenti sporadici di materiale romano aiutano a rinfrescare. Solo il poderoso anfiteatro rimane in vista con i suoi alti muri perimetrali, sebbene semisommerso dall'argilla. È in questo periodo che vengono costruiti molti piccoli insediamenti attorno alla città romana, alcuni dei quali si espanderanno mentre altri, abbandonati o distrutti, scompariranno. Attorno al XII secolo nel territorio di Castelleone di Suasa alcuni insediamenti sono ricordati dai seguenti toponimi: Farneto, Cerqua Cupa, Cartecosa, Casalta, Calcinaria, Monte Scolcolo, la Serra del Pavone e Conocla (il nome originario del paese attestato su fonti scritte per la prima volta il 9 gennaio 1186). Personalità legate a Castelleone di Suasa
Livia della Rovere (16 dicembre 1585 - 6 luglio 1641), ultima duchessa di Urbino che ha deciso di ritirarsi a Castelleone di Suasa negli ultimi anni e qui è morta. Nell'archivio parrocchiale è ancora presente l'atto di morte. A lei è dedicata la piazza centrale del castello di fronte al palazzo Della Rovere.
« A dì 6 Julio 1641. La ser(enissi)ma Livia Duchessa d'Urbino morì di età di anni 60 incirca et hebbe tutti li SS.mi sacramenti dal sig. Carlo Rivi pievano et il corpo fu portato a Pesaro nella chiesa delle moniche del Corpus Domini »
(Libro di morti ab anno 1635 usque 1673 dell'Archivio parrocchiale di Castelleone di Suasa)
Ottaviano Volpelli (XVI secolo) giureconsulto del Ducato di Urbino e scrittore italiano rinascimentale. Abitò nell'edificio oggi conosciuto come "Casa del Tappatino" ed è da lui che prende il nome la contrada Pian Volpello. Emanuele Ruspoli (Roma, 30 dicembre 1838, 29 novembre 1899) primo principe di Poggio Suasa. Nel 1885 viene nominato Principe di Poggio Suasa. Questo titolo, poi tramandato ai discendenti, deriva dal fatto che era proprietario terriero di una fattoria e di diversi latifondi siti a Castelleone di Suasa e San Lorenzo in Campo. I primi fondi rustici acquisiti risalgono al 1857, e successivamente, in seguito alla demanializzazione del 1861, acquistò i fondi di proprietà dei Cistersensi di San Lorenzo in Campo, che comprendevano anche il sito dell'antica città romana di Suasa.[2] Ai "principi di Suasa" è dedicata una delle principali piazze del comune, su cui si affacciano il municipio, la Chiesa di San Francesco di Paola e l'edificio delle scuole elementari con i "giardinetti".