Militello in VAL DI Catania "La bellicosa"

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Militello in VAL DI Catania "La bellicosa" La pagina vuol far conoscere le bellezze, l'arte, la cultura, le tradizioni, della cittadina Barocca

SIAMO IL BORGO PIÙ BELLO DI SICILIA 2022Dopo tantissimo tempo di inattività voglio riprendere le pubblicazioni su questa...
17/06/2022

SIAMO IL BORGO PIÙ BELLO DI SICILIA 2022

Dopo tantissimo tempo di inattività voglio riprendere le pubblicazioni su questa pagina il cui unico obiettivo è quello di promuovere la bellissima Militello in Val di Catania.

E la prima novità importante è questa:

Militello è il Borgo più bello di Sicilia 2022

07/11/2019

PROMOZIONE E CULTURA NELLA PROPOSTA DEL SINDACO BURTONE

Carlo Vulpio a Militello col suo
"IL GENIO INFELICE"

Ancora una volta abbiamo la fortuna e l'orgoglio di "segnare" un punto importante qui nella nostra Militello sul piano della "cultura" e anche della "promozione" perchè la presentazione del libro di Carlo Vulpio "Il Genio Infelice" rappresenta senza ombra di dubbio un evento di livello.

Magari qualcuno come al solito tenterà di sminuirne il valore o la risonanza così come accade in maniera puntuale e sistematica su tutto ciò che riguarda Giovanni Burtone e la sua Amministrazione, però aldilà di ogni faziosità restano i fatti e i fatti dicono, ad esempio, che lo stesso evento è previsto il giorno prima, cioè venerdì, a Palermo nell'oratorio di Sant'Elena e Costantino.

Così come i fatti testimoniano l'interesse di importanti testate giornalistiche a tiratura nazionale che hanno scritto sull'evento e di Militello.

Per quanti non conoscessero l'autore e a riprova di quanto sin qui detto mi pare sufficiente ricordare che Carlo Vulpio è giornalista del "CORRIERE DELLA SERA" che scrive da inviato speciale per la Terza Pagina e per il supplemento domenicale culturale "La Lettura".

Il noto giornalista presentera' il suo libro nella nostra Militello sabato 9 novembre alle ore 18,30 presso il "Coro di Notte", una splendida location all'interno di quella "perla" che è il nostro Monastero dei Benedettini.

Oltre all'autore interverranno il Sindaco di Militello Giovanni Burtone e la Storica dell'arte e Giornalista Silvia Mazza.

Il libro propone temi importanti e di grande attualità: la follia, l'indifferenza, l'esclusione degli ultimi.

Il romanzo è la narrazione della storia tormentata del pittore Antonio Ligabue.

La presentazione del libro è stata collocata nell'ambito del MIFF la cui seconda edizione si è conclusa giorno 1 settembre e che prevede dall'8 al 10 novembre una ulteriore appendice: "RIPERCORRENDO IL MIFF".

12/10/2018

RINVIATA L'INAUGURAZIONE DELLA SAGRA

A causa del maltempo l'inaugurazione della Sagra prevista per le ore 19 di oggi venerdì 12 è stata rinviata, tempo permettendo, a domani Sabato 13 Ottobre alle ore 9,30.

Tutti gli spettacoli in programma per stasera sono annullati.

Per quanti sono già presenti a Militello e per coloro che volessero comunque venirci a trovare vi informo che gli Stands sono ugualmente visitabili.

Vi aspettiamo!!!

22/07/2018

ESTATE MILITELLESE ALL'INSEGNA DELLA BUONA MUSICA

Militello in Jazz 2018 affidato ad un trio eccezionale: ELECTRIC MOOD

"Trio di recente formazione che vede l'unione di tre grandi musicisti del panorama internazionale" (cit.).

Gaetano Cristofaro, Seby Burgio e Peppe Tringali.

Gaetano Cristofaro di Militello in Val di Catania e Peppe Tringali (per sua stessa dichiarazione) di chiare origini Militellesi (il suo bisnonno Rivela aveva il tabacchino in Piazza Vittorio Emanuele).

Gaetano Cristofaro si forma sotto la guida del Maestro Montecassino e molti di noi lo ricorderanno sicuramente tra i clarinetti della nostra banda musicale.

Gaetano quale componente del "Bellini Jazz Quintet" partecipa al Concorso Nazionale "Premio delle Arti 2005" classificandosi al Primo posto.

Nel 2004 è stato votato "nuovo migliore talento" su Musica Jazz.

Attualmente ricopre il ruolo di sassofonista e clarinetto basso nell'OJDM ed è docente di clarinetto presso l'Istituto Comprensivo Statale ad Indirizzo Musicale "V. Brancati" di Catania.

Bene ha fatto Giovanni Burtone e la sua Amministrazione a ricordarsi di questo talento Militellese che con l'orgoglio delle proprie origini si è portato avanti nel panorama della Musica Jazz.

Valorizzare i nostri "talenti" è un fine nobile che deve trovare riscontro e sostegno da parte di tutti coloro i quali vogliono bene alla nostra Militello.

Ottima la scelta della location: il chiostro del Monastero dei Benedettini, un luogo splendido ed ideale per manifestazioni del genere.

Militello in Jazz non provocherà enormi flussi turistici o grandi movimenti economici di eventi più blasonati di questo, però è stata una elegante serata di ottima musica eseguita da ottimi musicisti e che è rivolta a "palati fini".

20/07/2018

PRESIDIO DEI VIGILI DEL FUOCO A MILITELLO

Firmato stamattina il protocollo d'intesa tra Vigili del Fuoco e Comune di Militello.

Il presidio è stato individuato dal Sindaco Giovanni Burtone con l'assegnazione di uffici nella zona artigianale e assicurerà la presenza nella nostra cittadina dal 15 LUGLIO al 15 settembre che com'è noto rappresenta il periodo cosiddetto "sensibile" e più a rischio incendi.

Il Sindaco ha mostrato tempestività nel cogliere al volo la possibilità che ci ha dato la Regione Siciliana attraverso un programma di potenziamento dei Vigili del Fuoco che prevede maggiore presenza nei territori.

Ancora una volta sono i fatti a parlare e ci dicono che un altro importante servizio viene assegnato alla nostra città.

Niente più mezzi di fortuna per far fronte alle emergenze estive, ma la sicurezza e la celerità d'intervento affidata a mani esperte quali quelle dei Vigili del Fuoco.

Nessun trionfalismo, nessuna medaglia da esporre, ma la consapevolezza di lavorare al servizio di Militello e dei cittadini di Militello investendo ogni energia possibile per migliorare la nostra città.

Il chiacchiericcio lo lasciamo volentieri a chi non ha altro da investire e da produrre!!!!

19/07/2018

SERATA DI MUSICA E ARTE

È stata davvero una serata magnifica all'insegna della buona musica e dell'arte e che ha visto tre bravissimi artisti deliziare i presenti con brani molto belli e molto noti al pubblico.

Il sito di Santa Maria La Vetere ha poi dato all'evento quel tocco di magia che si rende indispensabile per la riuscita di eventi simili.

Tra i brani eseguiti mi permetto di sottolineare una "Ave Maria" da brividi soprattutto in relazione al contesto.

Il video qui pubblicato consente di farsi una piccola idea delle emozioni regalate da questi bravissimi artisti che come ha sottolineato il Sindaco durante il saluto finale rappresentano anch'essi parte del nostro patrimonio e motivo di orgoglio.

Un grazie all'assessore Franca Seria che ha voluto fortemente questo evento e speriamo che in futuro vengano organizzate altre serate così belle e così emozionanti che servano a promuovere le nostre bellezze artistiche, i nostri monumenti e i nostri "talenti".

16/07/2018

COMUNE DI MILITELLO IN VAL DI CATANIA

MERCOLEDÌ 18 LUGLIO ORE 21

Nel suggestivo scenario del Monumento Nazionale di Santa Maria La Vetere serata dedicata alla musica.

Voce: Nancy Bruna Accordino

Violino: Egle Denaro

Pianoforte: Andrea Intruglio

L'arte della Musica e l'arte delle "Pietre" in un connubio perfetto per esaltare un sito importantissimo e meraviglioso quale il Parco archeologico della Vetere.

16/05/2018
Militello in Musically

Militello in Musically

CHIESA DEL PURGATORIO

Brevi cenni storici
fonte:
"Militello in Val di Catania nella storia"
di Mario Aurelio Abbotto

Fu eretta nel 1613 essa si presenta come l’ultima testimonianza di chiesa costruita nel vecchio sito di Militello. L’antistante piazza panoramica quadrata, la divideva da un’altra chiesa antichissima che le stava di fronte, S. Sofia. È ornata ai lati da due grandi vasi in travertino di S. Barbara ‘i restoni’, che ci ricordano quegli altri due che erano posti nella piazza di S. Maria della Stella prima che venisse modificata.
Il prospetto della chiesa fu opera di Giacomo Barone secondo l’atto dell’11 Giugno 1690.
Sopra le due porte che danno l’accesso alla chiesa c’erano gli scudi con le figure di S. Vito e di S. Gregorio Magno.
Sopra di esse e sotto l’unica grande finestra del prospetto si trova un versetto biblico del Libro di Giobbe: “Miseremini mei, miseremini mei, salte vos amici mei”.
Una targa in pietra con la data del 1697 ci fa intuire come la chiesa nel terremoto del 1693 avesse subìto sensibili danni, riparati negli anni successivi.
Il piccolo campanile si erge sopra la porta laterale di mezzogiorno che dà l’accesso alla sagrestia.
Molto ammirato oggi è l’altare maggiore.
Esso oggi si mostra con una gradinata di legno scolpito e indorata con un centinaio di candele, che alzandosi a triangolo c’inducono a pensare alle fiamme ardenti del Purgatorio che si elevano verso il tronetto della salvezza dell’Eucaristia posto sulla sua sommità.
Il grande quadro che vi è posto sopra ritrae le anime sante che vengono liberate dalle fiamme con la celebrazione della Messa e attratte in alto dalla Vergine, che venne dipinta da autore ignoto con le stesse fattezze di quella di Filippo Paladini nella chiesa dei Cappuccini.
Il vano di questo sontuoso altare fu costruito il 20 Maggio 1662 a seguito dell’ingrandimento della chiesa.
L’aver dedicato la chiesa e i due altari a S. Gregorio Magno e San Vito ci fa ritenere che tali devozioni furono importate dalla limitrofa Terra di Vizzini.
Il cornicione della chiesa fu opera di Antonino Di Blanco di Acireale, il quale aveva da poco terminato gli stucchi della chiesa della Catena, come da atto del 12 Marzo 1690 notaio Francesco Lauria.
L’originale pavimento di ceramica nel centro del tempio presenta una botola che immette in una ampia sala del sotterraneo, con finestra a tramontana e colatoi una volta adibita a sepoltura dei confrati.

16/05/2018
Militello in Musically

Militello in Musically

CHIESA DEL PURGATORIO
(Campanile)

Brevi cenni storici
fonte:
"Militello in Val di Catania nella storia"
di Mario Aurelio Abbotto

Fu eretta nel 1613 essa si presenta come l’ultima testimonianza di chiesa costruita nel vecchio sito di Militello.
L’antistante piazza panoramica quadrata, la divideva da un’altra chiesa antichissima che le stava di fronte, S. Sofia.
È ornata ai lati da due grandi vasi in travertino di S. Barbara ‘i restoni’, che ci ricordano quegli altri due che erano posti nella piazza di S. Maria della Stella prima che venisse modificata.

Il prospetto della chiesa fu opera di Giacomo Barone secondo l’atto dell’11 Giugno 1690.

Sopra le due porte che danno l’accesso alla chiesa c’erano gli scudi con le figure di S. Vito e di S. Gregorio Magno.

Sopra di esse e sotto l’unica grande finestra del prospetto si trova un versetto biblico del Libro di Giobbe: “Miseremini mei, miseremini mei, salte vos amici mei”.

Una targa in pietra con la data del 1697 ci fa intuire come la chiesa nel terremoto del 1693 avesse subìto sensibili danni, riparati negli anni successivi.

Il piccolo campanile si erge sopra la porta laterale di mezzogiorno che dà l’accesso alla sagrestia.

Molto ammirato oggi è l’altare maggiore.

Esso oggi si mostra con una gradinata di legno scolpito e indorata con un centinaio di candele, che alzandosi a triangolo c’inducono a pensare alle fiamme ardenti del Purgatorio che si elevano verso il tronetto della salvezza dell’Eucaristia posto sulla sua sommità.

Il grande quadro che vi è posto sopra ritrae le anime sante che vengono liberate dalle fiamme con la celebrazione della Messa e attratte in alto dalla Vergine, che venne dipinta da autore ignoto con le stesse fattezze di quella di Filippo Paladini nella chiesa dei Cappuccini.

Il vano di questo sontuoso altare fu costruito il 20 Maggio 1662 a seguito dell’ingrandimento della chiesa.

L’aver dedicato la chiesa e i due altari a S. Gregorio Magno e San Vito ci fa ritenere che tali devozioni furono importate dalla limitrofa Terra di Vizzini.
Il cornicione della chiesa fu opera di Antonino Di Blanco di Acireale, il quale aveva da poco terminato gli stucchi della chiesa della Catena, come da atto del 12 Marzo 1690 notaio Francesco Lauria.

L’originale pavimento di ceramica nel centro del tempio presenta una botola che immette in una ampia sala del sotterraneo, con finestra a tramontana e colatoi una volta adibita a sepoltura dei confrati.

14/05/2018
Militello in Musically

Militello in Musically

SANTA MARIA DEGLI ANGELI

Cenni storici
Fonte:
Militello in Val di Catania nella storia
di Mario Aurelio Abbotto

La sua costruzione risale al 1575, data impressa in un pilastro.
La chiesa prima era di piccole dimensioni e con l’ingresso protetto da archi a mezzogiorno; rovinò poco dopo la fine dei lavori, ma subito nel 1581 venne ricostruita più grande con il prospetto a ponente.
Pietro Carrera riferisce che la chiesa era intitolata a S. Maria degli Ammalati e “per ogni Messa celebrata in quell’altare nel giorno di lunedì veniva liberata un’anima del Purgatorio”.
In caso di calamità due reliquari di legno indorato venivano portati in processione nella chiesa Madre e ivi esposti alla venerazione dei fedeli per diversi giorni.
I prìncipi in un primo momento avevano pensato di far sorgere il convento vicino alla chiesa di S. Costantino, nel costone alto della valle di Lèmbasi (piano di S. Barbara), ma poi fu scelto il luogo attuale in un’amenissima zona panoramica che si affaccia sulla valle di Loddiero all’inizio della Izzira, ma ciò non fu di gradimento dei frati Conventuali di S. Francesco (dell’Immacolata) per la vicinanza al loro convento.
La chiesa in epoca successiva cambiò nome in S. Maria degli Angeli, ed è rappresentata sul grande quadro realizzato per l’altare maggiore prima del 1607 dal toscano Filippo Paladini.
Dietro detto altare si trova un prezioso reliquario con 440 reliquie di Santi, fatto costruire e indorare nel 1777 da padre Casimiro da Militello, il quale traslò da Roma anche l’intero corpo di S. Feliciano.
La devozione principale veniva tributata dai fedeli alla Madonna degli Ammalati, la cui festa ricorreva nell’ultima domenica di Maggio, mentre successivamente venne soppiantata da quella per S. Antonio di Padova, festeggiato il 13 Giugno e in quella ricorrenza viene distribuito da parte di alcuni devoti il pane benedetto.
La chiesa in una scritta all’interno è appellata “Basilica”.
Sull’arco maggiore del coro sono riportati gli stemmi dei Signori della Terra benefattori, Barresi e Branciforte, che verranno ripetuti anche nel ricco ostensorio, dono dei marchesi di Militello, oggi non più nella chiesa, perché fa bella mostra della sua preziosità nel Museo dei Cappuccini di Caltagirone, dove venne portato insieme ad altre suppellettili di proprietà del convento, fra cui anche i preziosissimi originali pannelli di cuoio decorato e dipinto degli altari secondari.
Con ciò si allontanò un pezzo di storia di Militello e dei suoi munificentissimi prìncipi.
Nella nuova sede di Caltagirone saranno stati considerati tuttalpiù dei preziosi pezzi di antiquariato, ma vi permangono anonimi perché troppo lontani dal luogo di provenienza e dalla loro storia secolare.
In detto museo calatino furono portati anche i quattro leoni in marmo su colonnine della seconda metà dell’800, ornamento della prestigiosa ca****la cimiteriale dei nobili Reforgiato.
La chiesa all’esterno presenta una piccola loggia per la campana nel centro del prospetto principale, mentre all’interno, come la parte esterna, è tutta di pietra di S. Barbara intagliata e lavorata fino al cornicione.
Oltre all’altare maggiore vi sono altri sei altari che avevano la parte frontale della mensa in cuoio impresso e colorato.
Nel primo altare a sinistra vicino all’ingresso è ritratta la Vergine che dà il Bambinello in braccia a un frate cappuccino; di sotto, in una bacheca di vetro, c’è il corpo imbalsamato di S. Feliciano.
Segue una ca****la in un vano rientrato il cui altare è dedicato a S. Maria degli Ammalati e ha un quadro con Maria SS. ai cui lati vi sono S. Antonio e San Francesco e in basso alcuni devoti infermi che rivolgono lo sguardo in alto verso di Lei.
Segue l’altare con il Crocifisso, ai cui lati è ritratta la Madonna e un’altra pia donna.
A destra vicino all’ingresso vi è una porticina laterale esposta a mezzogiorno.
Segue l’altare di S. Francesco d’Assisi, la cui tela raffigura quattro frati ammiranti in alto l’immagine di S. Francesco.
Infine accanto all’altare maggiore si trova quello con la statua di S. Antonio di Padova, molto venerato.
Nella chiesa si trovano anche quattro monumentini funebri: a sinistra dell’ingresso principale, sovrastato da una costruzione con grata, c’è quello dell’arciprete della Matrice Clemente Rejna con lo stemma del suo nobile casato riportante l’insegna dell’Abbazia (essendo stato anche Abate a S. Benedetto), mentre a destra c’è quello del nobile Michelangelo Corbino.
Gli altri due si trovano ai lati dell’altare maggiore.
Quello accanto alla sacrestia custodisce le spoglie dell’abate Don Nicolò Asdrubale dei prìncipi Interlandi, mentre quello che vi sta di fronte non è stato identificato, ma comunque sarà di un qualche religioso di origine nobile, stante lo stemma gentilizio riportato in alto.
Nel 1750 la chiesa fu la prima di Militello ad essere consacrata dopo il terremoto del 1693 da mons. Testa vescovo di Siracusa.
Il 13 giugno 1927 un decreto della Sacra Congregazione dei religiosi per l’esiguità dei frati chiuse sette conventi, fra cui quelli di Leonforte e di Militello; fu consentito di affidare il convento solo per custodia a qualche frate e uno di essi fu appunto Padre Giuseppe (al secolo Salvatore Messina 1866- 1946), il quale in aprile-maggio del 1931 fece accorrere a Militello una quantità di forestieri per i miracoli che gli si attribuivano. Arrivavano tanti ammalati per ferrovia e pure con carretti, carrozze e anche automobili, creando anche seri problemi alla sicurezza pubblica. Un cronista del tempo, Cirrone, che divenne poi podestà, riportò la cronaca su ‘Il Popolo di Sicilia’ del 5 e del 10 Maggio 1931 con i titoli di “Un monaco taumaturgo e caritatevole a Militello e Nuove guarigioni operate dal monaco di Militello”. Nell’intervista Padre Giuseppe, chiamato con l’appellativo di ‘monaco santo’ dichiarò: “Io non posso operare grazie particolari. Sono la Madonna degli Ammalati e S. Antonio che per mezzo mio operano miracoli.
A seguito di ricorsi e denunce ‘per esercizio abusivo della medicina’ e malgrado le sentenze assolutorie delle Preture di Militello e di Lentini, dovette abbandonare Militello per qualche tempo per trasferirsi nel convento di Napoli, da dove ritornò nel 1937 per condurre una vita più ritirata, finché nel 1946 lo colse la morte.
Nei suoi quattro secoli di vita, in questo cenobio fiorirono diversi padri Cappuccini, preparati predicatori, che diedero lustro all’istituzione con pietà e umiltà religiosa, cultura e dedizione al ministero pastorale.

13/05/2018
Militello in Musically

Militello in Musically

Chiesa di S. Giovanni Battista

Cenni storici
Fonte:
Militello in Val di Catania nella storia
di Mario Aurelio Abbotto

Sorse verso la fine del 1300.
Vi si venera la statua del Battista e un’insigne reliquia del pollice del Santo.
Oltre a quello centrale ha quattro altari con pannelli di vetro.
Quelli vicini alla porta hanno due quadri raffiguranti la nascita e la decollazione del Santo dipinti da Francesco Comparetti da Paternò nel 1631 per 22 once, gli altri quadri rappresentano S. Benedetto e la Vergine della Purità.

Nel 1592 G.Battista Baldanza (padre) dipinse in finto marmo il Tabernacolo, nel 1609 scolpì la statua di S. Giacomo e nel 1628 realizzò la custodia per il SS. Sacramento.

La vara di S. Giovanni, andata distrutta nel terremoto del 1693 invece era stata scolpita da suo figlio G.Battista Baldanza junior nel 1651.

Il campanile di forma quadrata e con fabbrica rustica si erge come una torre.

Adiacente al tempio vi è il monastero femminile sotto la regola di S.Benedetto, che all’ingresso ha il monogramma raggiante del nome di Gesù e due mensole come quelle del portale della chiesa di S. Maria La Vetere.

Vi fu abatessa Agata Barresi, figliadel Signore della Terra Antonio Piero Barresi, che vi venne sepolta.

Vi morì pure Beatrice Speciale Landolina, moglie del Viceré Nicolò Speciale, che lasciò i suoi monili al monastero, del cui figlio in detto monastero si conservava il ritratto in bassorilievo di Pietro Speciale, anch’esso Viceré di Sicilia e Signore di Calatafimi (oggi nel tesoro di S. Maria).

Il monastero dopo la soppressione dei beni ecclesiastici, nel 1867 fu riscattato da suor Vincenza Attanasio che poi con suo testamento beneficiò il sac. D. Alfio Iatrini.

Costui, dopo il barbaro eccidio a opera di malfattori delle sole tre vecchie suore che vi erano alloggiate, compresa l’Attanasio, nel 1918 vendette il monastero a privati insieme al giardino annesso, mentre la chiesa nel 1920 fu acquistata dal parroco di S. Maria, mons. Francesco Iatrini.

Questo monastero era ricco d’argenterie e di apparati sacri, tra cui un paliotto d’altare con l’effigie dell’Agnello Divino, che oggi trovasi nel Tesoro di S. Maria.

13/05/2018
Militello in Musically

Militello in Musically

Chiesa di S. Giovanni Battista

Cenni storici
Fonte:
Militello in Val di Catania nella storia
di Mario Aurelio Abbotto

Sorse verso la fine del 1300.
Vi si venera la statua del Battista e un’insigne reliquia del pollice del Santo.
Oltre a quello centrale ha quattro altari con pannelli di vetro.
Quelli vicini alla porta hanno due quadri raffiguranti la nascita e la decollazione del Santo dipinti da Francesco Comparetti da Paternò nel 1631 per 22 once, gli altri quadri rappresentano S. Benedetto e la Vergine della Purità.

Nel 1592 G.Battista Baldanza (padre) dipinse in finto marmo il Tabernacolo, nel 1609 scolpì la statua di S. Giacomo e nel 1628 realizzò la custodia per il SS. Sacramento.

La vara di S. Giovanni, andata distrutta nel terremoto del 1693 invece era stata scolpita da suo figlio G.Battista Baldanza junior nel 1651.

Il campanile di forma quadrata e con fabbrica rustica si erge come una torre.

Adiacente al tempio vi è il monastero femminile sotto la regola di S.Benedetto, che all’ingresso ha il monogramma raggiante del nome di Gesù e due mensole come quelle del portale della chiesa di S. Maria La Vetere.

Vi fu abatessa Agata Barresi, figliadel Signore della Terra Antonio Piero Barresi, che vi venne sepolta.

Vi morì pure Beatrice Speciale Landolina, moglie del Viceré Nicolò Speciale, che lasciò i suoi monili al monastero, del cui figlio in detto monastero si conservava il ritratto in bassorilievo di Pietro Speciale, anch’esso Viceré di Sicilia e Signore di Calatafimi (oggi nel tesoro di S. Maria).

Il monastero dopo la soppressione dei beni ecclesiastici, nel 1867 fu riscattato da suor Vincenza Attanasio che poi con suo testamento beneficiò il sac. D. Alfio Iatrini.

Costui, dopo il barbaro eccidio a opera di malfattori delle sole tre vecchie suore che vi erano alloggiate, compresa l’Attanasio, nel 1918 vendette il monastero a privati insieme al giardino annesso, mentre la chiesa nel 1920 fu acquistata dal parroco di S. Maria, mons. Francesco Iatrini.

Questo monastero era ricco d’argenterie e di apparati sacri, tra cui un paliotto d’altare con l’effigie dell’Agnello Divino, che oggi trovasi nel Tesoro di S. Maria.

11/05/2018
Militello in Musically

Militello in Musically

CHIESA DEI SANTI PIETRO E PAOLO

Cenni storici
Fonte:
Militello in Val di Catania nella storia
di Mario Aurelio Abbotto

Era di origine antichissima e aveva le funzioni di parrocchia, che cedette nei primi anni del 1500 alla chiesa di S. Maria della Stella, che fino allora aveva fatto quelle funzioni solo per i
Signori della Terra e dei castellani.

Per essersi privata di quelle prerogative ottenne l’istituzione di una Confraternita di soli
sacerdoti, ed ottenne pure a cura del clero di
S. Maria la celebrazione delle funzioni liturgiche solenni nei giorni susseguenti alle
festività di Natale, di Pasqua e di Pentecoste.

Dovette essere una delle prime chiese a sorgere e diverse prove danno conferma
della esistenza della parrocchia nel rione di
S. Pietro (borgo separato dal contesto abitato di Militello antico, che stava sulle rive del
fiume Lémbasi, come attesta il Carrera).

Inoltre il sac.Salvatore Abbotto ricordava di aver letto nell’archivio parrocchiale di S. Maria una deposizione di un ottuagenario, attestante di essere stato battezzato nella parrocchia di S. Pietro e di avere assistito alle funzioni parrocchiali che in essa si svolgevano.

Vi era un altare dedicato a S. Zenone in un incavo di una ca****la a tutto sesto, come l’architettura romanica richiedeva ed inoltre nel muro di mezzogiorno vi era una porta laterale di pietra intagliata di stile gotico, andata distrutta nel terremoto del 1908.

La statua di S. Paolo, scolpita da G.Battisa Baldanza junior nel 1644, che in quella occasione non patì alcun danno, fu posta in sacrestia su un altare improvvisato, dove ogni anno il 25 gennaio festa di S. Paolo richiamava una moltitudine di fedeli.

La chiesa era sita di fronte alla chiesa Madre di S. Nicolò (il Vecchio) a circa cento metri su un livello più basso e diede il nome ad uno dei sette quartieri di Militello.

Una descrizione puntigliosa della chiesa verso
il 1800 fu fatta per farvi eseguire urgenti riparazioni specialmente nel soffitto, l’unico in paese, ‘di tavole scorniciate di abeto veneziano con capriate rotte’.

Nel luogo dove essa sorgeva oggi c’è una piazzetta rettangolare che si affaccia sul vallone di Lémbasi.

Fino ai primi del 1900 fungeva da chiesa la sagrestia, però negli anni sessanta del 1900 anche questa per il degrado dovette essere abbattuta lasciando sopravvivere con lavori di adattamento soltanto un portale riccamente scolpito, dove venne posto un dipinto del conterraneo Santo Marino.

Da questa chiesa ci è giunto un pregevolissimo quadro quattrocentesco attribuito ad Antonello da Messina (o a Scuola Antonelliana) con la figura di S. Pietro seduto in cattedra, oggi custodito nel Tesoro di S. Maria.

Il terremoto del 1693 non vi arrecò danni sensibili, tanto che vi fu trasferita come prima sede la parrocchialità di S. Maria.

11/05/2018
Militello in Musically

Militello in Musically

FONTANA ZIZZA

Brevi cenni storici
Fonte:
Militello. info

Un bassorilievo che raffigura Zizza sta al centro della composizione, fiancheggiato da due teste di leoni poste dentro altrettante nicchie. Alla base una vasca ottagonale è sormontata da una maschera di satiro.

L'originale del Bassorilievo, custodito presso il museo Sebastiano Guzzone di Militello in Val di Catania, è stato interessato da un intervento di restauro avvenuto nel mese di maggio del 2006, a cura dell'Associazione Restauratori Catanesi.

La ninfa, inserita all'interno di una nicchia, è rappresentata frontalmente, con la mano sinistra che trattiene il seno da cui sgorga l'acqua, mentre con l'indice della mano destra indica un cartiglio aperto, disposto lungo il profilo dell'arco, al cui interno è visibile l'iscrizione: NON SINE TEMPERANCIA. Nella base del bassorilievo l'iscrizione è completata dalle parole: QVI SITIS PARCE MENTIRI.

L'elemento marmoreo era inserito al centro di una fontana monumentale, articolata su parete, con perimetro a gradoni sormontati da elementi scultorei.

L'opera, in assenza di fonti storiche che ne documentino la provenienza e, solo sulla base di un confronto stilistico, viene attribuita a Giandomenico Gagini jr. La costruzione della fontana risale al 1607, anno in cui viene inaugurato l'incanalamento dell'acqua potabile nel centro abitato di Militello per iniziativa del principe Francesco Branciforti.

Rispetto al complesso monumentale della fontana di gusto Barocco, il bassorilievo presenta un linguaggio stilistico totalmente diverso, da ricercare intorno alla seconda metà del XVI, in seno al tardo rinascimento.

11/05/2018

Militello in Musically

COS'E' MILITELLO IN MUSICALLY

E' una pagina, anzi no, è un piccolo progetto che coinvolge un papà e la propria figlia e che si propone essenzialmente 2 obiettivi:

Promuovere il patrimonio (e non solo quello) della nostra bellissima Militello;

Coinvolgere e condurre i nostri giovanissimi ragazzi alla scoperta delle nostre tradizioni e del nostro ricchissimo patrimonio artistico, culturale e monumentale.

Per cercare di raggiungere questi obiettivi nel tentativo di far appassionare i nostri ragazzi quale strumento migliore se non quello al quale essi stessi sono più avvezzi?

L'eccessivo uso del telefonino che noi genitori giustamente osteggiamo può così diventare uno strumento finalizzato alla costruzione di un prodotto di qualità e di valore.

La scelta dei Musically è assolutamente voluta poichè è diventata una specie di epidemia che oggi coinvolge la stragrande maggioranza dei giovanissimi.

Musica, video e piccole coreografie possono così diventare un modo divertente per presentare luoghi di interesse artistico e culturale.

Per iniziare questo percorso ho "preteso" la preziosa collaborazione di mia figlia Maria Eugenia, ma non escludo in futuro un mio personale coinvolgimento.

06/10/2017

MILITELLO IN VAL DI CATANIA 6/7/8 OTTOBRE

XXVII SAGRA DELLA MOSTARDA E DEL FICHIDINDIA

Appuntamento alle ore 18 di oggi Venerdì 6 ottobre per il canonico "taglio del nastro".

Al via dunque questa edizione della Sagra giunta al numero XXVII.

In realtà quest'anno si festeggia il trentesimo compleanno della manifestazione che vide la propria nascita nel 1987.

Da diversi giorni l'Amministrazione Comunale guidata dall'Onorevole Giovanni Burtone, le Associazioni che si occupano dell'organizzazione e le maestranze locali stanno lavorando alacremente per rendere l'evento all'altezza delle tante aspettative e Militello bello ed accogliente per i visitatori che arriveranno durante il primo dei due weekend previsti.

Vi invitiamo quindi a ve**re numerosissimi non solo per la degustazione dei prodotti tipici, ma soprattutto per visitare Militello in Val di Catania perla della Val di Noto che a ragione è stato definito "Museo a cielo aperto".

07/04/2017

SANTUARIO MARIA SS. DELLA STELLA

Associazione Culturale Musicale Antonino Montecassino

Rassegna di Marce Funebri

07/04/2017

SANTUARIO MARIA SS. DELLA STELLA

Associazione Culturale Musicale Antonino Montecassino

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