31/07/2018
Anna Maria, una partecipante ad una nostra escursione, molto carinamente ci ha mandato il resoconto ( semi-serio ) come lo chiama lei, della serata in canoa. vorremmo condividerlo con voi..... Grazie Anna Maria 😊🚣♀️........
Cronaca di un’eclissi annunciata
Un eminente psicologo di fama internazionale ha detto che oggigiorno “è ricco colui che ha tempo, spazio e silenzio”, tre cose sempre più difficili da trovare per l’uomo moderno. Proprio ricercando queste condizioni, nonostante una non troppo sottile inquietudine (tradotto: fifa), ho deciso di assistere alla eclissi di Luna di venerdì 27 luglio da un punto d’osservazione particolare: in canoa nelle Valli di Comacchio.
Sul far del tramonto Foce sfoggia la sua veste migliore, spira una brezza gradevolissima dopo una giornata molto calda e dall’alto della torretta lo sguardo spazia tutto intorno e si spinge lontano sull’orizzonte nitido. Ecco il casone Serilla sorgere dall’acqua e laggiù in fondo il grattacielo California agli Estensi. Una breve passeggiata sull’argine mi svela in Salina centinaia di fenicotteri, molti sbattono le ali di un rosa che il Sole al tramonto rende ancor più acceso. L’astro occhieggia da dietro una cortina di alberi, una grossa sfera di fuoco incandescente che sprofonda per lasciare cavallerescamente la scena a lei, la Signora della Notte, che appare dopo le nove.
Intanto il gruppo di ardimentosi è salito sulle canoe canadesi con stile non esattamente impeccabile, però senza incidenti. Abbiamo preso il largo zigzagando, la rotta era all’inizio incerta ma la colpa è stata attribuita agli strumenti di bordo (inesistenti), qualcuno è entrato in rotta di collisione tra natanti, grazie al Cielo evitata più che per perizia, per la sfacciata fortuna che di solito accompagna i matti. Ed eccoci sospesi fra acqua e aria, avvolti da tonalità di azzurro che col calar delle tenebre virano al blu poi al nero. Saluto Venere, stasera più bella che mai, prima che scompaia all’inseguimento del suo amato Sole. La Luna è piena ed appare di gelatina rosata, evanescente, se avesse i tentacoli sembrerebbe una medusa. Qualcuno protesta perché la vorrebbe più rossa. Le fa da scorta un cavaliere d’eccezione, Marte. Sostiamo all’agriturismo accolti da una simpatica oca bianca, prima ancora che dal gestore, e nella pace di quel luogo lo spirito si incanta a contemplare il Creato. Sono le ore 22.22, il culmine dell’eclissi. Veniamo riportati di colpo alla realtà terrena da un soave profumo di pesce alla griglia proveniente dalla cucina del locale. Stasera io ho cenato con una mela, non so se rendo l’idea. Le stelle sono meravigliose, ma il nostro pianeta non è malaccio, su Marte se li sognano questi cibi.
Riprendiamo la via del ritorno. Ogni tanto qualche creatura salta nell’acqua nera come l’inchiostro. Spero ardentemente siano pesci e ricaccio l’ipotesi di altri generi di animaletti … L’oscurità è notevole, bisogna fare attenzione a pali che spuntano dall’acqua all’improvviso e alle funi dei bilancioni, che tagliano la via. Ci appiattiamo verso il fondo della canoa per scivolare sotto a passerelle di legno che si fanno più basse ad ogni passaggio. Mi sento un po’ fiocinina, abbastanza selvaggia, per niente assennata, ma non ho ancora voglia di ritirarmi a giocare a tombola al circolo anziani.
Inizia la fase più spettacolare dell’eclissi, la Luna comincia a riacquistare la sua luminosità ed è in parte gialla e in parte ancora rossa. Osserviamo un minuto di silenzio per godere appieno di questa comunione con la Natura e sono certa che c’è anche Mauro con noi.
Infine il pontile d’attracco si profila come il porto sicuro è per i marinai. Grazie a Paola per la precisa organizzazione, ai nostri Angeli Custodi Michele e Riccardo, senza di loro chissà dove saremmo finiti. Sull’argine c’è molta gente. Che sia il comitato d’accoglienza per tributare gloria a noi eroi? Invece no, stanno osservando il cielo in compagnia degli astrofili con l‘ausilio di telescopi.
Mi fermo con loro e ne usufruisco anch’io. Molto emozionante. Mi spiegano che la Luna è il satellite più grande del sistema solare, un sesto della Terra, addirittura è più grande del pianeta Mercurio.
L’eclissi sta terminando e il riflesso lunare brilla d’argento sulle acque vallive. Che incanto! Lo descrivo con le immortali parole di Ungaretti, anche se lui le riferì ad un mattino: “M’illumino d’immenso”. E di noi che diranno i posteri?
“Eran sedici, eran giovani (quasi tutti) e forti (salvo acciacchi del giorno dopo) e, soprattutto, non sono morti!”.
Arrivederci alla prossima eclissi. Una partecipante