20/06/2011
Monte Lesima
Il Monte Lesima, 1.724 m, si trova al confine tra le province di Piacenza e Pavia (della quale costituisce il punto più elevato) tra le valli dei torrenti Avagnone e Boreca, entrambi tributari del fiume Trebbia;
è una delle montagne più alte dell'Appennino Piacentino-pavese, superato solo dai monti del gruppo della Val d'Aveto (monte Bue e Maggiorasca che toccano i 1800 m).
Il monte Lesima si riconosce facilmente causa la presenza dal 1989 di una postazione radar di forma sferica ad uso aeronautico poco sotto la sommità, ove è posta una grande croce.
Distaccato dallo spartiacque principale, i suoi imponenti fianchi erbosi si protendono in direzione nord-est dominando la valle del fiume Trebbia.
Ai ripidi pendii orientali e settentrionali, contrasta il morbido pendio occidentale unito alla cresta che collega il monte Lesima con lo spartiacque Staffora-Trebbia.
La neve, data l'altitudine elevata, ricopre interamente i pendii per diversi mesi all'anno (da novembre a maggio) per poi lasciare il posto ai prati e ai pascoli nei mesi estivi.
Nel gennaio 2009 vennero ben tre metri di neve ai piani del Lesima.
Nel 2007 invece la prima neve di stagione si fece vedere, con grande sorpresa di tutti, già il 22 ottobre.
Storica fu l'anomala ondata di freddo del 20-25 giugno 1995, quando a soli 1500 metri di altezza vennero quasi 10 cm di neve.
Da segnalare una spruzzata di neve sulla vetta anche il 19 maggio 2010.
Il Monte Lesima si può raggiungere dai sentieri che partono dalle località di Zerba in val Boreca, in provincia di Piacenza, o Rovaiolo Vecchio, provincia di Pavia, o più comodamente, ma meno appagante, percorrendo a piedi la strada privata che collega la carrozzabile passo del Giovà-passo del Brallo al radar sopracitato.
Si può anche partire dai piani del Lesima:
dal Passo del Brallo si prosegue verso Corbesassi fino ai Piani di Lesima in località Prodongo e, lasciata la vettura sul pianoro, si sale a piedi fino alla deviazione che indica il percorso per la vetta.
Il sentiero varia da tratti in salita su terreno sterrato a grandi prati (pascoli di prato Cavanna sui 1300 metri di altitudine) dove si incontrano molto spesso le vacche al pascolo e tratti di bosco fitto dove non è difficile incontrare qualche cinghiale, volpi o scoiattoli.
Di notte qualche volta può capitare di sentire ululare qualche lupo, di cui è stata confermata la presenza, seppure con pochissimi esemplari.
Questo monte si ama anche per la sua natura selvaggia:
tra i boschi si incontrano tanti daini, in primavera, estate ed autunno non è raro vedere non meno di 5 coppie di falchi pecchiaioli che nidificano lungo la strada che sale al radar.
Fra le piante arboree il faggio ha qui trovato il suo habitat ideale, favorito dall'elevata piovosità e dai venti umidi provenienti dal mare. Si possono pure trovare frequenti boscaglie di nocciolo, gruppi di maggiociondolo, sorbi e, sparso qua e là, l'acero montano.
La vegetazione arbustiva è ricca di ginepri, lamponi, mirtilli, fior di stecco, specie dai profumati fiori rosa carico che sbocciano prima delle foglie; inoltre sono osservabili Rosa pendulina, Rosa villosa e R. rubrifolia.
Proprio in vetta al Lesima, in primavera avanzata, tra le pietre e le roccette emergenti spunta l'Astragalus sirinicus, rara leguminosa presente in poche altre zone dell'Appennino.
Le praterie sono frequentate, oltre che da vacche e cavalli al pascolo, da uccelli tipici degli ambienti aperti, come l'allodola, o tipicamente alpini, come lo spioncello. Non è raro osservare l'aquila reale mentre perlustra i versanti durante la caccia o più frequentemente le poiane e altri rapaci.
Dalla vetta si hanno uno splendido colpo d'occhio sulla sottostante val Trebbia, un panorama sulle vicine vette del gruppo del Monte Antola e dell'Aveto, verso nord nelle giornate limpide sono possibili le visioni dell'Oltrepò Pavese, della Pianura Padana, e sulle Alpi dal Monte Rosa al Bernina.
Nonostante sia la vetta più alta del circondario, dalla sommità non è visibile la Riviera Ligure, dal momento che si trova coperta dal Monte Carmo e dal Monte Cavalmurone, dai quali invece si ha una magnifica vista sulla Riviera di Ponente ed in particolare su Savona.
Il Monte Lesima è stato luogo di scontri tra vari popoli ed eserciti storici, come quello del famoso comandante Annibale, quando ridiscese l'Italia con gli elefanti.
Alcune leggende, con numerosi fondamenti di verità, raccontano che il nome del monte derivi da una ferita alla mano (mano lesa) che riportò lo stesso Annibale quando salì sulla sua vetta..