29/06/2023
In questo periodo leggo di cose di Francia, è un full immersion nell'ambiente culturale che tra pochi giorni mi accoglierà e dentro cui mi immergerò per acquisirne tutti i tratti connotativi, così come dicevano i miei docenti durante il periodo, fecondo e magico, che fu quello della mia formazione presso l'Ateneo di Palermo quando si parlava dei percorsi e del funzionamento del cervello in chi studia lingue e culture straniere..
E così cambierà il registro della mia mente che formulerà pensieri diversi, subirò una rimodulazione della mia voce perché diversa sarà la fonetica, questo step, inevitabilmente, contribuirà al cambiamento del mio timbro vocalico; persino il ritmo del mio cuore stesso è come se cambiasse anch'esso, cambia persino il mio gusto perchè il mio palato ricevendo degli imput diversi dal mio cervello in trasformazione, cambierà pure; le mie papille gustative francesi mi faranno capire la bontà di una entrecôte à point, il mio olfatto e il mio nuovo palato francese mi faranno cogliere tutti i sentori delle essenze di barrique e di terroir bordolaise tutti racchiusi in un calice di scintillante Bordeaux! Adorerò l'acqua che berrò! Il colore del cielo, di quel cielo, skyline di quel paesaggio urbano, i suoi colori, la sua disposizione il suo orientamento e i suoi ornamenti. Il mio occhio diventerà più acuto e saprò leggere i segni del paesaggio che non è quello della mia Isola del Sole. E, poi, in superficie, abiti, colori, stile, pettinatura, sguardo, espressioni visive e linguistiche in un tutt'uno coeso. Cambio di pelle proprio come farebbe un piccolo camaleonte.
Io divento francese.
Un piccolo camaleonte che si trasferisce in un altrove che non è il suo "altrove" abituale e mi chiedo cosa è "abituale", risposta - nulla!
Il concetto di abituale come confort zone è un falso problema per me, io sono da sempre abituata a non essere abituale. Da decenni trascorro 3 mesi della mia vita in un posto lontano 4 mila chilometri dalla mia casa che abituale non è; passo poi a vivere da Aprile a Giugno in tour di Sicilia e così anche da settembre a Novembre, per ritornare di nuovo, in Dicembre a Parigi ancora per una settimana e poi di nuovo a Pasqua e per i ponti di Primavera e delle feste importanti di Maggio. Io sono una migrante con tutto il rispetto parlando verso chi veramente migrante è per tragica scelta e necessità ma per salvare la propria vita da ogni pericolo. Dormo in camere d'albergo, mangio ad una tavola che non è mai quella di casa mia, attraverso corridoi dentro cui a volte mi perdo perchè non sono i percorsi della mia casa ...è il mio sacro, sacro lavoro. Il lavoro di una guida turistica itinerante che amo alla follia fino a farmi a volte, persino, male!
Questo pomeriggio mentre da ore, mi preparo mentalmente e col cuore alla mia metamorfosi da donna italiana a quella di una dame française, penso a tutto questo e mi chiedo, fino a quando potrò farlo? Spero ancora a lungo. Io sono cresciuta dentro questo lavoro. Sono diventata più flessibile ed elastica! Questo lavoro mi ha forgiata, fatta maturare, mi ha dato l'alibi per inventarmi ogni giorno e per parlare di Bellezza in senso artistico ma anche nel senso Etico del termine dato che viaggiare è soprattutto crescere. Durante le mie visite uso il metodo divulgativo e di comparazione tra i fatti della storia italiana e quella francese, tra le differenze, pur con tutto il rispetto necessario che bisogna mettere subito in campo in circostanze di questo tipo, tra la cultura francese e quella italiana. Aggiusto, con estrema gentilezza gli interventi da parte di qualcuno del gruppo che nel paragone trova che noi italiani ne usciamo disastrosamente sconfitti e umiliati. Correggo con fermezza e decisione che si tratta di due Paesi caratterizzati da eventi storici, possibilità e scelte politiche, distinte e bene diverse. E' sempre un momento topico, questo, a volte astruso e delicato ma sul quale non transigo. Adoro il mio Paese, malgrado tutto e sottolineo quel "malgrado tutto".
In questo momento sono a Versailles alla corte del Re Sole che sto rivedendo a 360° - fatti, avvenimenti, conseguenze, sull'economia, sulla società sulla cultura.
Ecco un Rameau d'annata
https://www.youtube.com/watch?v=2sPC8HsXxik
Les Indes Galantes di Jean Philippe Rameau è uno degli esempi più riusciti di Opéra-ballet. Scritto in un prologo e quattro voci, questo Opera-balletto è composto su libretto di Louis Fuzelier il 28 agosto 1735. L'Opera-balletto è un genere ereditato dal balletto di corte, al quale la Corte di Francia era molto affezionata il 18° secolo.
Si tratta di un'opera lirica, di struttura del tutto simile a quella della tragedia lirica, con apertura, prologo e atti che si chiamano "ingressi". Ogni "ingresso" è tematicamente indipendente dall'opera nel suo insieme (a differenza degli atti della tragedia). In ogni "ingresso" cambiano i personaggi così come le trame, spesso leggere e amorose. L'Opera-balletto era uno spettacolo di puro intrattenimento, talvolta dal sapore volutamente pastorale o esotico, come nel caso di Les Indes Galantes di Rameau.
Questo genere francese nato nel XVII secolo sotto l'impulso di Rameau e Lully privilegia la danza e la musica strumentale rispetto al canto. È strutturato in quattro o cinque atti indipendenti l'uno dall'altro, detti “ingressi”, legati tuttavia da un tema comune. In Les Indes galantes, ogni voce è ambientata in un'India diversa.
Siamo nel XVIII secolo, dove si ritiene che esistano due tipi di India, quella orientale e quella occidentale. Il balletto di Rameau ci invita a un divertente viaggio in compagnia di un generoso turco, degli Incas dell'ovest, dei persiani dell'est e dei popoli del Nord America.
La quarta e ultima voce intitolata "les Sauvages" di quest'opera di balletto si svolge in una foresta del Nord America. Adario, il capo dei guerrieri indiani, si prepara a concludere la pace con i coloni francesi e spagnoli.
Due ufficiali, il francese Damon e lo spagnolo Don Alvar, corteggiano una giovane indiana, Zima.
Bonne écoute!
Immagine tratta dal film del 2006 di Sophia Coppola "La vera storia di Maria-Antonietta"
Angela Gaetani
Tratto da "Memorie di una guida turistica disorientata"
Les Arts Florissants, la Julliard 415, Sandrine Piau (soprano), Lisandro Abadie (baryton-basse) interprètent Les Sauvages Les Indes Galantes de Rameau : Les ...