18/05/2015
Fino al 5 luglio il museo Marmottan Monet ospita l'esposizione, 'La toilette. Naissance de l'intime'. Per la prima volta il bagno diventa il soggetto unico di una mostra curiosa, alla ricerca dei modi e dei luoghi in cui nelle varie epoche si è affrontato il problema della propria pulizia, rivelando sorprese e bizzarrie attraverso un centinaio di quadri, sculture, stampe e foto.
L'idea di usare l'acqua riempiva le persone di orrore, viste le prescrizioni dei medici che consideravano quel liquido trasparente assai pericoloso per il propagarsi delle malattie, in particolare la peste. Scriveva persino il sommo Erasmo che lavarsi con l'acqua generava mal di denti e male agli occhi, oltre ad illanguidire il viso e renderlo più suscettibile al freddo in inverno e più sottoposto ad abbronzarsi in estate. Dunque l'acqua continuò a venir usata in maniera assai parsimoniosa anche nel Seicento, solo per lavarsi le mani, mentre il resto della 'toilette' mattutina si basava su un panno bianco da strusciare sulle varie parti del corpo, giusto per 'sgrassare' un po' la pelle. I quadri e le stampe dell'epoca lo mettono spesso in bella vista nelle camere delle signore che eseguivano questa preparazione alla presenza delle domestiche, di bambini, ma anche di signori andati a far loro visita: il concetto di intimità, infatti, non esisteva, almeno per quanto riguarda la pulizia personale.