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14/09/2023

A PROPOSITO DELLE AFFERMAZIONI RESE DA GIOVANNI TOTI SUL RIGASSIFICATORE

Tecniche di comunicazione senza contraddittorio

Proviamo ad analizzare alcune dichiarazioni, sempre espresse senza contraddittorio, con tecniche dialettiche manipolative, volte a screditare e colpevolizzare chi non è d’accordo con la localizzazione della FSRU Golar Tundra nella baia di Savona-Vado.

1. la FSRU GT è sicura.
Che la nave sia sicura non può essere messo in alcun dubbio, anzi ci si aspetta che sia stata costruita utilizzando le migliori tecnologie disponibili, ma queste sono condizioni necessarie ma non sufficienti ad escludere il rischio di un incidente rilevante. E le conseguenze in termini di vite p***e, feriti e perdite finanziarie saranno tanto più ingenti se l’incidente avverrà in zone densamente popolate.

2. Non è mai esplosa una FSRU.
Si dice che non sia mai successo che un simile impianto esploda, ma l’uso delle FSRU è recente e poco diffusa, non si trovano tracce di linee guida della sicurezza del sito dell’EMSA (European Maritime Safety Agency).

3. La nave che ospiterà l’impianto stazionerà in uno spazio di mare dove già oggi sostano ogni anno centinaia di navi, alcune delle quali trasportano materiali ben più problematici.
Questo fatto rende il rischio meno accettabile, dato che l’affollamento di navi in acque ristrette aumenta la probabilità di collisioni e di conseguenze catastrofiche (v. Moby Prince, 10 aprile 1991 e i diversi incidenti in banchina provocati da collisioni da o tra navi, ad esempio crollo Torre Piloti Genova, 7 maggio 2013 ).

4. La soluzione di Piombino era provvisoria.
E per la ricollocazione “strutturale” si era parlato del golfo di Follonica, ma il sindaco della città si è opposto con la popolazione. Evidentemente ci sono territori che contano di più a scapito di altri territori.

5. Compensazioni.
Se non ci sono rischi e danni per il territorio non si comprende perché vengono offerte compensazioni, che per esperienze passate restano soprattutto sulla carta.

6. L’impianto non inquinerà.
Dati tratti da “Emissioni in atmosfera. Capitolo 2.2.2 pagina 12 della relazione Progetto/Impianto FSRU Alto Tirreno”. La nave GT è dotata di 3 motori da 24 MW e da 1 da 12 MW. La nave in condizioni di normale funzionamento sarà alimentata da due motori da 24 MW e dallo specchietto riassuntivo delle caratteristiche emissive di un motore da 24 MW si ricavano i seguenti dati: 80.370 Nm3/h, 300mg/Nm3 di NOX, 240mg/Nm3 di CO, 10mg/Nm3 di particolato.
Non si fa menzione dell’emissioni di gas serra: CO2 e metano (volontarie e fuggitive). Da ciò si ricava che la FSRU Golar Tundra a regime, ogni anno emetterà 422,242 tonnellate di NOx, 232 tonnellate di CO, 14,8 tonnellate di particolato. A queste vanno aggiunte le emissioni delle metaniere di rifornimento, delle metaniere small-scale, dei rimorchiatori, della nave di sorveglianza, che stazionerà h24 per 365 giorni all’anno e quelle delle stazioni di filtraggio, compressione e correzione indice di Wobbe a terra.
Tutto questo in aggiunta alle emissioni già esistenti nell’area in oggetto.

7. Ipoclorito.
Per rigassificare il GNL verrà utilizzata acqua di mare con una portata di 18.000 m3/h e per prevenire la crescita di organismi marini nel sistema verrà aggiunto ipoclorito alla concentrazione di 0,2 mg/l. Questo significa che ogni anno verranno scaricati in mare c.a 32 tonnellate di cloro. Il cloro immesso nell’acqua di mare dà origine ad alogeno derivati (trialometani, acidi aloacetici, aloacetonitrili, alofenoli). Il cloro reagisce inoltre con l’ammonio rilasciato durante le fasi ipossico e anossiche delle fioriture di fitoplancton determinando la formazione di cloroammine. Queste sostanze sono definite Prioritarie nel decreto legislativo 152/2006 allegato 3, parte 3 in quanto rientrano nelle sostanze più a rischio per il comparto acque. Sono tossiche, in parte persistenti e mutagene. Si accumulano nei lipidi e vengono trasmesse nella catena alimentare. Possono agire da distruttori endocrini.

8. il cloro immesso in acqua si disperde.
Sulla base di questo concetto non si comprende perché la normativa preveda dei limiti – severi - per lo scarico di questo elemento in corpo d’acqua superficiale (0,2 mg/litro – già impossibile da rispettare per una piscina); perché si costruiscano i depuratori e/o si pongano regole ambientali per gli scarichi navali, che sono più rigide in prossimità delle coste.

9. NIMBY (not in my back yard - non nel mio cortile)
In un territorio che: ha ospitato per decenni una centrale a carbone, che ospita tuttora una centrale a gas, impianti a rischio di incidente rilevante (Infineum, Alkion Terminal) e a cui è stata imposto, nonostante un referendum popolare contrario, una piattaforma portacontainer; che è sede di due discariche, una delle quali recentemente ampliata e che raccoglie i rifiuti della provincia di Imperia e della Città Metropolitana di Genova; in cui è stato recentemente approvato un progetto per lo stoccaggio di c.a 19.440 m3 di gas naturale liquefatto, che dovrebbe servire per alimentare le navi a GNL e che era inizialmente previsto per il porto di Genova (v. dichiarazione presidente AP Signorini, 2019); dove è prevista la costruzione dei cassoni per la diga foranea del porto di Genova, oltre ad aver realizzato, praticamente in centro città, banchine per l’attracco di navi da crociera e traghetti, alimentati a combustibile pesante o a GNL, parlare di nimby è inopportuno, se non addirittura offensivo.

10. L’emergenza gas non è finita.
Dati MISE: da gennaio ad agosto 2022 l’Italia ha esportato 2,33 miliardi di m3 di gas, con un aumento del 238,3% rispetto alle esportazioni dello stesso periodo del 2021.
Con la prima asta SNAM ha già venduto l’86% del gas trattato da Golar Tundra per i prossimi 20 anni, dall’anno termico 2023/2024 all’anno termico 2043/2044. A chi?

11. Distanze dalla costa.
Per offshore generalmente si intende in mare aperto, non in rada sottocosta. Infatti la FSRU Olt Toscana è a 22 km da Livorno, FSRU prevista per Ravenna sarà a 8 km dalla costa, mentre la Golar Tundra (offshore, ma di fatto onshore) sarà a poco più di 2,5 km da Savona.
Lo stesso costruttore dell’impianto, OLT, nella “Scheda di informazione sul rischio di incidente rilevante per i cittadini ed i lavoratori”, pubblicata nel 2015, indica in un raggio di 2 miglia nautiche (3.700 metri) dall’impianto l’area di interdizione alla navigazione. La distanza dalla costa savonese sarebbe di 2.800 metri! Nella stessa scheda, inoltre, il costruttore indica gli scenari di incidente, che sono “incendio” e “esplosione non confinata”. Le conseguenze per la popolazione, nei due scenari sono descritte rispettivamente come: “irraggiamento” e “sovrappressione”. Certamente nulla di rassicurante, rispetto a quanto è stato affermato! Se una FSRU può essere posizionata lontano dalle coste deve essere posizionata lontano dalle coste, a prescindere dai costi economici. Se la Golar Tundra, come dichiarato da SNAM, non è adatta al mare aperto, il problema non può essere risolto a scapito della sicurezza dei territori.

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