30/07/2023
DAL DIARIO DI BORDO , 25 luglio 2023
Lasciamo definitivamente la Sicilia. La rotta prevede Taormina-Africo, lungo l’inizio della costa Ionica calabrese.
Ci eravamo ancorati ad Africo lo scorso anno, in questo mezzo ridosso. Purtroppo questa parte di costa calabrese non ha nessuna baia dai buoni ripari.
46 miglia separano le due località.
Non avevamo però fatto i calcoli con gli incendi che da giorni stanno massacrando tutta la Calabria.
La nostra meta è letteralmente invasa da roghi e fumo intenso che portano verso il mare fuliggine e pericolosa cenere.
Ci allontaniamo il più possibile dalla costa, ma nonostante questo il vento ci porta qualche residuo fin dentro il tambuccio.
Ci guardiamo e decidiamo di proseguire verso Roccella Ionica. Lì c’è un Marina e una buona baia dove eventualmente riparare.
Telefoniamo, ma il numero è sempre occupato. Chiamiamo la Guardia Costiera e ci dicono che esistono incendi ma la situazione sembra sotto controllo....ci danno un altro numero della Marina. Finalmente questi rispondono e confermano la cosa.
Arriviamo in prossimità del Marina ma, dalle colline sopra, parecchi focolai e fumo avvolgono anche questa parte di costa.
Ormai sono le 19.30....siamo verso l’imbrunire...abbiamo troppo timore per la barca viste anche le nostre esperienze in fatto di incendi negli scorsi anni a Gozo.
Rapido, consulto Stefy e di comune accordo si decide di proseguire verso Crotone.
C’è da navigare di notte e soprattutto, ed è quello che ci preoccupa, c’è affrontare il Golfo di Squillace con previsione di forte maestrale che dal Tirreno entra e ricade catabatico e violento nel Golfo dalla parte Ionica.
Questo Golfo lo abbiamo affrontato ormai tre volte, una anche con Absirto, e sappiamo non sarà facile. Ma ci vogliamo mettere alla prova. La barca è sicura ed attrezzata, quindi si prosegue.
In Calabria, c è un detto che dice " il Golfo di Squillace che al marinaio non dà pace......"...e non aggiungiamo altro.
In più in questo ampio Golfo c’è Cutro....dove a febbraio, se qualcuno di voi ricorda, c’è stata l’ ennesima tragedia del mare con un barcone di migranti che si spezzò in pezzi su un banco di sabbia a ridosso della spiaggia , creando decine e decine di vittime. Un dramma che ancora oggi i numerosi amici che abbiamo qui a Crotone, ricordano con una mesta e inconsolabile tristezza.
La notte non è stata facile, ma la sicurezza che ci dava Yao era sorprendente.
Con tormentina, fiocco da tempesta, e randa ridotta, affrontiamo anche punte di trenta nodi di vento che scendono decisi al traverso e soprattutto le onde che impetuose passano sotto la nostra chiglia. Arriviamo anche a 7 nodi e mezzo di velocità. In tutta la notte, inutile dirlo, non si può dormire.....
Siamo in buona compagnia però...abbiamo in lontananza, li vediamo al Radar e all’ Ais, con le loro lampare, circa otto pescherecci che, anche accoppiati , pescano a strascico....
Li ammiriamo.....con un mare così, pensiamo, questi si stanno guadagnando il loro pane... Tutte queste cose compreso il dramma di Cutro passano nelle nostre menti mentre il tempo trascorre. Io e Stefy ci guardiamo, non servono parole....i nostri silenzi sono dialoghi infiniti...
Verso l’alba raggiungiamo Capo Colonna.....ormai le onde le abbiamo alle spalle e Crotone è all’orizzonte.
Arriviamo sotto la città in rada verso le 7 , dopo 22 ore e 120 miglia, stanchi ma contenti.
Un altro tassello importante nel nostro percorso. Gettiamo ancora, e sistemato lo stretto necessario ci buttiamo in cuccetta fino alle 10.30.
Crotone ci attende con un bel sole.
E il lungo mare e il porto vecchio, sono più belli del solito....