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LCA Liternum LCA Liternum promuove attività di ricerca, studio, valorizzazione e promozione relative al patrimonio archeologico e culturale del territorio di Liternum.

03/09/2024

Grandi Città - Napoli Fenicia
- 🏺 Napoli II-I millennio a.C. 🏛💙
- nostra elaborazione grafica su fonti storiche
Cliccate sull'immagine per i particolari 👇

Un'altra immagine infografica per i di Grandi Città che ci aiuta a capire i contatti delle altre popolazioni nel Golfo di Napoli prima della colonizzazione greca!

🏺 Ci fu qualcuno prima dei Greci ad arrivare via mare a Napoli?
Sì. Micenei e Fenici, per citare le popolazioni maggiori.
Semplificando molto, i periodi di ascesa e declino di queste due civiltà e i loro rispettivi momenti di massima espansione, possiamo ipotizzare una presenza sulle coste campane di 300 anni per i Micenei (circa dal 1600 al 1300 a.C.) e di 200 anni per i Fenici (circa dal 900 all'700 a.C.).
Tutte queste date sono sfumate, ricordiamolo. Non c'è stata nessuna nave micenea che è arrivata esattamente nel 1600 a.C. sulle coste campane, ma è presumibile che i contatti siano stati più ampi, sporadici, discontinui, ma ci sono stati.
Nella mappa infografica che presentiamo, osserviamo l'espansione dell'influenza fenicia nel Mediterraneo.

🏺 Le Origini e i Porti di Partenza
L'origine dell'espansione fenicia iniziò lungo la costa orientale del Mar Mediterraneo, nell'attuale Libano. Città come Tiro, Sidone e Biblo offrivano facile accesso alle rotte commerciali del Mediterraneo e divennero i loro principali centri urbani. La loro espansione marittima si sviluppò man mano verso ovest, soprattutto sulle coste dell'Africa che affacciavano sul Mediterraneo.

🏺 Cartagine: La Perla del Mediterraneo
Una delle colonie fenicie più importanti e longeve fu Cartagine (Carthago per i Romani), fondata nei pressi dell'odierna Tunisi nell'VIII secolo a.C., Cartagine divenne ben presto una potente città-stato, rivaleggiando con le città-stato greche per il controllo del Mediterraneo occidentale e successivamente con Roma per il controllo di tutto il Mediterraneo.

🏺 La Rotta verso la fine del mondo: Cadice
Dalla loro base in Nord Africa, i Fenici proseguirono la sua espansione verso ovest, fondando nuove colonie lungo le coste dell'Africa e della pen*sola Iberica. Una delle città più importanti fondate dai Cartaginesi in Spagna fu Gadir (Gades per i Romani), l'attuale Cadice.
Cadice, grazie alla sua posizione strategica, divenne un importante centro commerciale per lo scambio di merci tra il Mediterraneo e l'Atlantico.

🏺 I contatti con il "nord"
Dai loro porti, i Fenici raggiunsero praticamente tutto il Mediterraneo, il Mar Nero e parte delle coste sull'Oceano Atlantico di Africa ed Europa. Tutti questi contatti, tra cui anche la presenza in Campania e nel Golfo di Napoli, miravano prima di tutto al commercio e allo scambio, non alla conquista militare, facendo confluire le ricchezze che questi generavano verso le città e le colonie di origine.

🏺 Il declino
I Fenici persero man mano il dominio sul commercio marittimo del Mediterraneo per diversi fattori.
L'impero persiano conquistò tutta la Fenicia. Questo portò alla perdita dell'indipendenza delle città-stato originarie e le sottopose al dominio straniero.
L'ascesa di concorrenti molto abili come i Greci, anch'essi abili navigatori e commercianti, che fondarono numerose colonie nel Mediterraneo, entrando in competizione con i Fenici per il controllo delle rotte commerciali.
E infine, la definitiva ascesa di Roma, che con la sua espansione militare rese impossibile la coesistenza fra queste due potenze. Con le guerre puniche, combattute tra Cartagine (la più importante colonia fenicia in Occidente) e Roma, si risolse uno dei conflitti più lunghi e sanguinosi sul Mediterraneo a favore di Roma, consegnando così definitivamente questa cultura alla storia.

🏺 Conclusioni
Anche se Napoli è legata storicamente alla colonizzazione greca, abbiamo voluto accennare che molteplici popolazioni si sono avvicendate in questi luoghi, dove hanno commerciato e si sono scambiate conoscenze. I contatti fra le popolazioni locali e altri popoli ci sono stati e sono stati molto frequenti. Che questi contatti non abbiano lasciato tracce univoche e indelebili sul territorio, non significa che non siano avvenuti. Il tutto per dire che la storia dei popoli mediterranei e quindi anche campani è molto più antica di quanto siamo abituati a pensare.

⭐ Curiosità: ma com'era il territorio di Napoli PRIMA ancora dell'arrivo dei Micenei e dei Fenici? Ecco un nostro post che mostra il golfo di Napoli di SEIMILA anni fa!👇

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25/08/2024
25/07/2024

Tomba del Cerbero e l'ultimo saluto.🏛
- Giugliano in Campania II-I sec. a.C. -
- ipotesi ricostruttiva 3D su immagini e filmati archeologici -
Questa è un immagine panoramica, cliccate sull'immagine e ruotatela👇

🏛 Un altra nostra immagine rievocativa per i di Grandi Città, dove riproponiamo, complice l'ultima puntata di Noos di Alberto Angela la ricostruzione dell'interno della Tomba del Cerbero in Giugliano in Campania con le nuove scoperte e dati a disposizione.

🏛 I fatti riguardano la scoperta a Giugliano in Campania di una tomba di epoca Ellenistica in perfetto stato di conservazione.
Durante dei lavori per la realizzazione di una conduttura, a Giugliano in Campania, è stata rinvenuta una tomba a camera di epoca ellenistica, in perfetto stato di conservazione. L'ambiente fa parte di un cimitero con altre tombe ed è stata utilizzata per un lungo tempo e non si sa se da un unica famiglia. Questa aveva l'ingresso interrato e al suo esterno sono stati trovati, in un angolo diversi contenitori.

🏛 Di uno di questi, una Cista, ovvero un contenitore di piombo che conteneva a sua volta un urna cineraria in terracotta deposta in un angolo esterno della tomba nel I sec d.C. conosciamo il nome della persona defunta al suo interno, e persino il giorno in cui è stato cremato, dalla scritta che è stata ritrovata nella parte interna del coperchio in terracotta dell'urna che recita così:
"Sotto il consolato di Lucio Calpurnio Pisone e Marco Crasso Frugi alle idi di febbraio (15 di Febbraio) sono state deposte le ossa di Buffia Monimes Cidimi" quindi una donna.

🏛 La tomba, denominata "Tomba del Cerbero", era una tomba di famiglia destinata ad ospitare più persone, i corpi erano ancora adagiati sui Klinai, letti funebri che riproducevano stilizzati i letti utilizzati per i banchetti.
I corpi ritrovati sono quattro scheletri con i loro corredi funebri e le rispettive offerte, sono stati sepolti in diversi periodi storici e quindi non è certo che la famiglia proprietaria, e quindi i corpi, appartenessero alla stessa famiglia. La camera a volta presenta il soffitto e le pareti affrescate con scene mitologiche. Le pitture su fondo bianco, con colori vivaci, mostrano dei festoni che riprendono delle ghirlande reali che spesso erano deposte all'interno della camera funeraria.

🏛 Sulla parete d'entrata si scorge Cerbero, il famoso cane a tre teste in lotta con Ercole e rappresenta l'episodio dell'ultima e dodicesima fatica di Ercole, considerata anche la più ardua e pericolosa. Mentre sulla destra si vede Mercurio.
Sulla parete di fronte, un affresco molto raro per il periodo romano, che rappresenta due Ittiocentauri, dei centauri marini, forse Aphros (personificazione della schiuma del mare) e Bythos (personificazione della profondità del mare), che reggono entrambi con una mano uno scudo dorato e nell'altra un piattino con del vino. Due amorini attingono rispettivamente il vino dai piattini.
Questi elementi lasciano ipotizzare l'appartenenza della tomba a qualche personaggio di alto grado della marina militare di Roma.

🏛 All'interno della tomba sono stati rinvenuti tre klìnai dipinte, un'ara con vasi per libagioni, con sepolture per inumazione e incinerazione sui letti funebri con ricco corredo. Probabilmente il proprietario originale della tomba è rappresentato dal corpo presente in un arca funeraria sigillata all'interno della tomba stessa. Arca che è stata sondata e che presenta all'interno un corpo adagiato, con degli strumenti in metallo su un lato (degli strigili) e ricoperto da un sudario intriso di solfato di calcio per tentare di conservare il corpo.

🏛 Cosi noi, colpiti dalla scoperta, abbiamo voluto ripercorrere all'indietro il tempo e abbiamo voluto rievocarne il momento della sua chiusura, l'ultimo momento nel quale altri esseri umani hanno posato i loro sguardi sul suo interno. Abbiamo immaginato due persone, parenti dell'ultima persona sepolta nella tomba che hanno appena deposto il loro caro su uno dei giacigli e assorti nei loro dolorosi pensieri, lanciano un ultimo sguardo e una preghiera al corpo del loro amato prima di sigillare definitivamente la tomba.
Non sanno che questa "casa" non sarà mai più aperta e resisterà inviolata al tempo per migliaia di anni arrivando intatta fino a noi.

Speriamo che questa evocazione vi sia piaciuta e se volete restare aggiornati sulle nostre uscite,
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Grazie! 💙

22/07/2024

Era coperto da un sudario, probabilmente mineralizzatosi grazie alle particolari condizioni climatiche della camera funeraria

20/07/2024

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