19/09/2017
S. Giovanni Eremiti
(IT) “S. Giovanni Eremiti conta tra i luoghi dove il visibile è solo parte della verità. La tradizione orale giunta fino a noi indica questo sito quale l’ombelico di Palermo, l’assoluto scrigno della sua fondazione a mano della Sibilla Cumana, la medesima alla quale gli antichi attribuiscono la fondazione di Lillibetum (Marsala). L'abbazia benedettina sembra aver coperto un antico tempio alla gloria di Hermes Trimegistos, da cui il nome attuale di "eremiti", che tratti in inganno. La sua caratteristica è anche il meno visibile della sua architettura: San Giovanni si basa su una complessa rete di cisterne alimentate dal fiume Kemonia, nel più ampio contesto del bacino Garofala, oggi territorio dell'Università di Palermo . Della ex abbazia ben poco è pervenuto fino a noi, se non la chiesa e il suo piccolo chiostro. Qua e là si possono indovinare il tracciato di alcuni dei vecchi edifici, ai quali solo un refettorio è sopravvissuto. La chiesa conta tra gli edifici più singolari del patrimonio arabo-bizantino Normanno (non adoperiamo il vocabolo recente “Siculo Normanno” che tenta di eliminare la natura ibrida del patrimonio di questa grandiosa ed unica pagina della storia medioevale in Europa). Navata unica scandita in due cubi ed un stranissimo transetto, con absidi laterali non corrisposti da alcuna navata. I catini di queste abside sono ricavati nel pieno del muro, a differenza dell’abside centrale, la quale è l’unica a sporgere all’esteriore. Ogni unità architettonica è coronata da una cupola di tradizione islamica. Il loro colore rosso è un'invenzione recente contrariamente alla opinione comune che questo sarebbe lo stile d’origine. Queste cupole provano le commistioni tra culture monoteiste nella Sicilia normanna.” (Jean Paul Barreaud/Sicilia svelata)
(FR) “St Jean des Ermites compte parmi les endroits où le visible est seulement partie de la vérité. La tradition orale parvenue jusqu'à nous indique ce site comme le nombril de Palerme, l’écrin absolu de sa fondation par la Sibille de Cuma, la même à laquelle les anciens attribuent la fondation de Lillibetum (Marsala). L’abbaye bénédictine semble avoir recouvert un ancien temple à la gloire de Hermes Trimegistos, d’où le nom actuel de « Ermites » qui induit en erreur. Sa caractéristique est également la moins visible de ses architectures : St Jean repose sur un réseau complexe de citernes, alimentées par le torrent Kemonia, dans le contexte plus large du bassin hydrique de la Garofala, aujourd’hui au sein de l’Université de Palermo. De l’ancienne abbaye subsiste bien peu sinon l’essentiel, l’église et son petit cloitre. On devine ici et là le tracé d’une partie des anciens bâtiments dont seul un réfectoire a survécu. L'église compte parmi les bâtiments remarquables du patrimoine arabo- byzantin normand (nous n’utilisons pas le vocable récent "Siculo Normand" qui tente de supprimer la nature hybride de cette grande page de l'histoire médiévale en Europe). La nef unique est scandée en deux cubes et un étrange transept, avec absides latérales sans aucune nef latérale en correspondance. Les cuvettes de ces abside sont creusées dans la paroi, à la différence de l'abside centrale, qui est la seule visible en saillie à l'extérieur. Chaque unité architecturale est couronnée par une coupole de tradition islamique. Leur couleur rouge est une invention récente contrairement à l’idée communément répandue qu’il s’agirait là de la façon d’origine. Ces coupoles sont une preuve des influences réciproques dans la culture monothéiste de la Sicile normande” (Jean Paul Barreaud/Sicile dévoilée)
Per informazioni su visite guidate su Palermo con Jean Paul Barreaud: [email protected]
“Palermo svelata" - serie di video-documentari per Web & TV e visite guidate, dalla collana "Sicilia svelata" a cura di Jean Paul Barreaud (www.sicile.net) & Gabriele Gismondi (www.gabrielegismondi.com) in collaborazione con Alessio Algeri (www.sicilylapse.com). Con il patrocinio del Comune di Palermo.
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