12/07/2024
Pensieri e riflessioni sull'over tourism in Giappone 🙇🏻♀️
Negli ultimi giorni ero molto pensierosa a causa di un argomento di cui si sta discutendo davvero tanto ultimamente: l'over tourism.
È un fenomeno globale scoppiato negli ultimi anni (soprattutto post covid) a cui son soggetti i principali paesi "turistici". Noi italiani, parlo per me fiorentina almeno, lo viviamo sulla nostra pelle da anni, ma non è mai stato così forte come adesso. Ma cosa vuol dire, tradotto in termini pratici? Vuol dire vivere in una città che drasticamente, e in pochissimo tempo, cambia la propria struttura sociale, economica e culturale per andare incontro a una richiesta turistica, a discapito di tutto ciò che invece è "local". È così che i posti perdono tutto ciò che hanno di caratteristico e si uniformano tra loro, mentre in realtà i svuotano e si impoveriscono.
Ci penso da anni e può sembrare assurdo, ma affermo con convinzione che tutto questo sia colpa di un particolare uso dei social che va a targetizzare una data tipologia di persone.
Da una parte ci sono content creators che, seguendo l'onda dell'algoritmo, lo accontentano creando contenuti copia e incolla di altri del tipo "5 top ramen in Kyoto" , "10 cose del Giappone che ti stupiranno", "Cosa non fare in Giappone". Per me questi contenuti sono deleteri, perché vanno a semplificare una cultura secolare, profonda e ampia come quella giapponese in un video banale di 30 secondi. Imbarazzante.
Dall'altra ci sono i fruitori di tali contenuti: persone fortemente influenzabili che, a forza di vedere un certo tipo di contenuto si sentono di DOVER andare in dato posto o fare la data cosa, anche se fino a poco prima non ci pensavano neanche. E non che non lo sapessero, badate bene la differenza, è che a queste persone una cosa interessa solo nel momento in cui ne parlano tutti, è di moda, trendy. Evidentemente, a parer mio, queste sono dotate di scarsa personalità e non di interesse reale.
Mi fa ridere (e rabbia) che magari siano le stesse persone che avrebbero fatto le risatine quando dicevo loro che avrei studiato giapponese o che mi piacevano i ragazzi asiatici...e che adesso chiedono consigli per il loro primo viaggio in Giappone, mentre esclamano "Che figo!" a vedere l'ennesimo membro dei BTS che diventa ambassador di qualche grossa firma del mondo della moda. Ora sì, ora son popolari, eh? (E sull'ipocrisia del mondo della moda si potrebbe scrivere un libro).
Rimpiango quando il Giappone era quel paese che piaceva solo a chi era "un po' strano" 🥲 Bei tempi.
Le persone che vi si avvicinavano erano appassionate vere che sudavano sette camicie per procurarsi un manga nelle pochissime fumetterie disponibili all'epoca, che si finivano gli occhi sui forum per trovare foto inedite dei loro idoli, che preferivano passare per "strane" che omologarsi.
E ora assistiamo a questo Giappone "violentato" (scusate, uso un termine forte) da gente che va a giro ma che non ha la minima percezione dei luoghi. Masse intere che si riversano tutte per scattare la stessa identica foto con una smania che fa paura. Senza curarsi di chi sta loro intorno, dei luoghi, di nulla.
Ho visto scene folli a Kamakura, con gente che correva in mezzo di strada e poi in fila per farsi una foto in un luogo che sui social è stato spammato fino alla nausea: il passaggio a livello del treno a Kokomae Eki.
Mi sarebbe piaciuto chiedere a quelle persone perché erano lì? In quanti sapevano che quel luogo è diventato famoso per Slam Dunk? Macché, l'importante è averlo visto sui social e fare lo stesso, no?
C'è che non distingue neanche tra Tokyo e Kyoto, ma tanto l'importante è dire di esserci stati, no?
A me tutto questo fa una tristezza immensa.
Da una parte confido nella forza dei giapponesi: negli ultimi tre viaggi (a partire dal 2022) li ho visti veramente scocciati, non più disponibili coi turisti e quasi ostili. Ovunque cartelli con su scritto "no registrazione di materiale a scopo commerciale" = no video per TikTok/insta/YouTube
Io me li immagino...pieni di vedere sciami di gente irrispettosa che entra nei posti e fa i suoi comodi, pensando di essere a riprendere un parco giochi, boh, degli animali strani, degli alieni?. La volgarità dietro tutto ciò. Niente di più lontano dal Giappone e dai giapponesi...che so che si difenderanno il più possibile❤️
Dall'altro lato vedo che questa orda di turisti non ha fine e mi preoccupa. Ho già visto il Portogallo (mio altro paese amato in cui ho vissuto fino al 2021) distrutto in poco più di due anni. Si parla di un paese molto più povero e con una mentalità molto diversa (il giapponese rispetto ad un europeo si piega molto meno davanti al dio denaro), certamente, ma ho paura che anche lo yen così basso possa fare il suo gioco.
In ogni caso non c'è soluzione. E mi prende(va) male.
Poi, ieri l'altro mi son messa a riguardare le foto di gennaio: primo giorno dell'anno ero al Fushimi-inari. Un luogo speciale per tutti, penso, e sicuramente lo è per me. Perché è Kyoto, perché è uno dei primi posti che ho visitato la mia prima volta, dieci anni fa.
E a scorrere le foto mi è tornata in mente l'atmosfera di quella mattina, la calma anche se era pieno di gente, io che respiravo piano per godermi ogni singolo istante, le sensazioni che ho provato. Certe emozioni che solo certi luoghi sono capaci di darmi. Mi son commossa e ho capito che queste cose non me le toglierà mai nessuno. Nemmeno mille turisti maleducati.