Storia
Il territorio in cui sorgono oggi le frazioni che danno vita a Castello di Serravalle fu, da sempre, zona di confine, d'incontri e di scontri tra popoli e culture. Questa terra in cui s'erano insediate popolazioni Etrusche vide l'arrivo da un lato dei Celti Boi, fondatori (con gli Etruschi stessi) della città di Bologna, e dei Celto-Liguri Friniati, una potente "tribù" che aveva nella vici
na Pavullo il suo centro principale e che si oppose alla successiva conquista dei Romani costringendoli ad una guerra durata cinquant'anni, prima di cedere del tutto le armi. Questa collocazione, a mezza strada tra Bologna e Modena, si rivelerà ancora una volta determinante nel Medioevo, quando, nel 1227, Serravalle si costituisce ufficialmente come Comune che, per la sua posizione strategica e per la sua fiorente economia agricola, è immediatamente conteso tra i due centri più importanti. Dopo numerose battaglie sarà Bologna ad assumere il controllo di Serravalle e, di conseguenza, della valle del Samoggia e di quella del Panaro. Resta famosa nella storia la battaglia di Zappolino tra bolognesi di parte guelfa e modenesi ghibellini, alla quale presero parte 35.000 fanti ed oltre 4000 cavalieri ed in cui si contarono più di 2000 morti, cifre di tutto rispetto per un'epoca nella quale le battaglie erano spesso poco più di scaramucce[8]. Lo scontro decisivo avvenne il 15 novembre del 1325, alle prime ombre della sera e, tra l'altro, fu utilizzato dal poeta modenese Alessandro Tassoni come episodio iniziale del poemetto eroicomico La secchia rapita, da lui composto. Anche i decenni successivi furono caratterizzati da frequenti passaggi di mano del territorio, prima proprietà dei Visconti, poi dei Bentivoglio ed infine divenuto parte dello Stato Pontificio. Luoghi di interesse
Si conserva la Rocca, di origine medioevale, con torre, parte delle fortificazioni e porta d'ingresso al borgo. All'interno nella duecentesca "Casa del Capitano" è ospitato l'"Ecomuseo della collina e del vino", collegato a sezioni dislocate sul territorio. Il museo descrive le caratteristiche dell'interazione tra uomo e ambiente nell'area e le caratteristiche culturali degli abitanti, comprese le antiche attività economiche. La chiesa, già citata nel IX sec., fu costruita nelle forme visibili attualmente nel Settecento. Ha un'abside ottagonale ed un campanile a guglia. L’interno a singola navata contiene importanti dipinti settecenteschi e affreschi ottocenteschi, opere di diversi artisti come il Samoggia, il Guardassoni ed Ercole Graziani. Un importante dipinto “La Madonna in trono con i Santi Rocco e Apollinare”, opera di Bartolomeo Passarotti, è stato spostato nella chiesa parrocchiale di Castelletto. Il palazzo di Cuzzano nell'omonima località è di carattere medioevale, recentemente ristrutturato, ricco di affreschi e saloni e sede di cerimonie estive. Dal punto di vista naturalistico la zona riserva all'“eco-turista” tante località che favoriscono la possibilità di effettuare escursioni, anche a cavallo o in bici. La sentieristica C.A.I. del territorio comunale è collegata con i percorsi del vicino Parco regionale dell'Abbazia di Monteveglio e con quelli del territorio modenese. I percorsi si sviluppano fra crinali e torrenti (“Sentiero Samoggia”). Si può fare tappa in aziende agricole vitivinicole e agrituristiche ricche di prodotti tipici. L'opuscolo "Itinerando" viene pubblicato ogni anno e propone un ricco calendario di escursioni e passeggiate guidate nel territorio comunale.