LA SINDROME DEL “WANDERLUST”
Ho sempre amato viaggiare ed ho cercato di assecondare il più possibile questa mia passione, ovviamente nelle mie possibilità sia in termini di tempo che di denaro. Per me un viaggiatore non è chi ha visitato millemila posti sulla Terra, ma chi ne ha visitati venti e ha lasciato una parte di cuore in ognuno di essi. L’idea di aprire un blog mi frullava in testa da par
ecchio tempo ma ho sempre rimandato tra una scusa e l’altra. Gli studi, il lavoro, la vita privata, il tempo… Ma tornata dall’ennesimo viaggio mi sono finalmente decisa a dedicare a questa idea qualcosa di più che un semplice pensiero. O per lo meno provarci. COSA SIGNIFICA “WANDERLUST”?
“Wanderlust” è una parola che deriva dal tedesco, WANDERN (camminare) e LUST (desiderio). Letteralmente significa “un forte e irrefrenabile impulso di girovagare ed esplorare il mondo“. Ma “Wanderlust” è molto più che una parola. “Wanderlust” è uno stile di vita, una sindrome incurabile, un aereo che attraversa le nuvole fino a che non scorge il sole, una cena con piatti dai nomi impronunciabili. Gli odori del centro città, una mappa stropicciata dentro la tasca dei pantaloni, un vociare incomprensibile che ti sveglia la mattina. “Wanderlust” è un cielo azzurro, ma anche un cielo prossimo alla tempesta; uno strombazzare di clacson ad ogni incrocio, ma anche il rumore del vento senza tregua; è una cima innevata ma anche una spiaggia bianca e unagglomerato di cemento; è il bianco, ma anche il nero e tutti i colori del mondo. “Wanderlust” è non sapere assolutamente che ore siano e non preoccuparsene, “Wanderlust” è l’irrequietezza al termine di un viaggio e l’ansia che ti soffoca fino a che non progetti qualcos’altro. Non ho mai pensato che potesse esistere una parola per descrivere tutto questo e molto altro ancora, fino a che qualche anno fa non mi è capitata sotto gli occhi e da subito mi sono riconosciuta in tutte le sue mille sfumature. Cerco di sopravvivere all’apatia generata dalla routine pianificando viaggi, gite, weekend e vacanze, o semplicemente sognando i posti che vorrei visitare. E spesso solo questo funziona. Not all those who wander are lost.