Grazie a tutti quelli mi scrivono, da una decina di giorni non pubblico perché mi sono preso una #vacanzina dai social, ogni tanto ci vuole :) Su gentile richiesta inoltro questo video, ogni commento è superfluo.
Due passi sul mare 🌊 ghiacciato 🧊❤️ a San Pietroburgo
Domani apre lo #scivolo su ghiaccio 🧊 con la vista più bella: al centro la #colonna di Alessandro, sullo sfondo Sant’#Isacco, a destra il #palazzo d’inverno. Si trova a #SanPietroburgo ed è completamente #gratuito. In funzione ogni giorno dalle 12.00 alle 21.00 fino all’8 gennaio 2024.
Domani apre lo #scivolo su ghiaccio 🛝 con la vista più bella: al centro la #colonna di Alessandro, sullo sfondo Sant’#Isacco, a destra il #palazzo d’inverno. ❤️❤️
Si trova a #SanPietroburgo ed è completamente #gratuito. In funzione ogni giorno dalle 12.00 alle 21.00 fino all’8 gennaio 2024.
Neve ❄️ a #SanPietroburgo! #Cortina spostati!!! 😅🕺🏻
È arrivato l’inverno a #SanPietroburgo ❄️ ❤️🕺🏻
La città medievale russa di Vladimir
Vladimir è una città dell’#Anello d’#Oro. In molti pensano che questo sia un insieme di città-fortificazioni nato e sviluppatosi nel tempo con lo scopo di proteggere #Mosca, la capitale. E invece no, lo scopo era quello di proteggere #Vladimir, all’epoca la città più importante del territorio…
Venne fondata nel 1108 da Vladimiro Il Monomaco e fu capitale della Russia (o meglio della Rus’ nord-orientale) dal 1169 al 1238. Quando cadde sotto il giogo #mongolo. Piacevoli #vie popolate di ristoranti e caffè e chiese #medioevali sono i motivi principali dell’afflusso #turistico.
Il Cremlino a Izmailovo a Mosca
Oggi andiamo… allo splendido #Cremlino a Izmailovo a #Mosca. Un’estetica da #fiaba atta a ricreare il vecchio villaggio russo nel cuore della metropoli.
No, non è un luogo storico ma una costruzione moderna realizzata dal 1998 al 2007 impiegando i parametri, quindi forme e colori, dell’#architettura russa tradizionale. Durante la visita non devono mai mancare un bel piatto di #bliny o di #shashliki.
La camera d'ambra a Tsarskoe Selo
Oggi andiamo vedere la camera d’#ambra, chiamata anche l’ottava meraviglia del mondo. Si trova al palazzo di #Ekaterina a Tsarskoe Selo, presso la cittadella degli zar alle porte di #Pietroburgo.
Fu creata tra il 1701 e il 1709 in #Prussia per il castello di Charlottenburg a #Berlino. Nel 1716 venne regalata a Pietro il Grande da Federico Guglielmo I per sancire la loro alleanza in chiave anti-svedese.
Durante la Seconda Guerra Mondiale il palazzo di Ekaterina fu presidiato dalle forze #naziste. La camera d’ambra venne #trafugata e da allora se ne persero le tracce. L’ordine di ricostruirla è del 1979 da parte del governo #sovietico. Ma la camera venne completate solo nel 2003 e oggi è un gioiello disponibile a tutti.
Alla residenza degli zar di Tsarskoe Selo (Pushkin), vicino a San Pietroburgo
Oggi andiamo al palazzo di Ekaterina a #Tsarskoe #Selo, splendida residenza a circa 30 km da #SanPietroburgo. Qui nel 1917 venne “sistemato” lo zar Nicola II dopo l’abdicazione.
Oltre alle splendide guglie a cipolla della residenza, a brillare è stato anche l’operato degli architetti Francesco Bartolomeo #Rastrelli e Giacomo #Quarenghi.
La meravigliosa residenza Peterghof
Oggi vi porto a #Peterghof, magnifica residenza zaresca alle porte di #SanPietroburgo. Creata dal grande demiurgo, ovvero #Pietro il Grande, tra il 1714 e il 1723.
Non è solo estetica, ma anche alta #tecnologia. Le cascate e i giochi d’#acqua sono il risultato di complesse meccaniche idrauliche.
Qualche anno fa accompagnai un turista a vedere questa residenza e lui mi confidò: “guarda, per me la bellezza non è tanto nell’architettura ma nella complessità di queste danze aristocratiche, io di mestiere faccio l’#idraulico”. Infatti, pensate che nel parco ci sono oltre 40 km di canali per rifornire acqua alle fontane…
Il palazzo del granduca Vladimir Aleksandrovich a San Pietroburgo: la casa degli scienziati
Oggi entriamo in un dei palazzi più belli e meno conosciuti di #SanPietroburgo: il palazzo del granduca #Vladimir Aleksandrovich, uno dei figli dello zar Alessandro II.
L’architettura in stile #veneziano ci fa sentire a casa. Ma gli interni spaziano dal #rococo al rinascimentale, dal bizantino al #neomoresco. Bisogna immaginarsi l’escursione accompagnata dalle note di #Vivaldi o di #Chajkovskij.
Il granduca acquistò personalmente per 3000 rubli un quadro di enorme importante nell’arte russa: “I trasportatori di barche del #Volga” di #Repin. Lo straordinario dipinto da un lato celebra la forza di volontà dell’uomo, dall’altro è una condanna per un lavoro disumano. Al centro del dipinto svetta un #ragazzetto che sembra volersi divincolare dalle funi. Il suo portamento orgoglioso ha un che di #eroico.
La sala di malachite al palazzo d’inverno di San Pietroburgo
La sala di #malachite venne costruita subito dopo il grande incendio del 1837 dall’architetto Aleksandr #Bryullov. Venne impiegata la tecnica del #mosaico russo. Cioè lastre di pietra incollate su una base e nelle linee di congiunzione polvere di malachite. L’effetto è strabiliante.
Anticipiamo i luoghi comuni che appaiono sotto ogni video ambientato all’#Ermitage. Qualcuno commenterà: “eh sì, mentre il popolo moriva di fame!” Ma si poteva vederlo meglio da queste splendide finestre.
E qualcun altro risponderà: “ma è grazie agli zar che possiamo ammirare tanta bellezza, e il Colosseo? E le piramidi d’Egitto? E i grandi castelli medievali, com’erano costruiti? E poi, cosa più importante, il biglietto per entrare lo abbiamo già #pagato”. 😅😭
Passeggiando sulla prospettiva Nevskij a San Pietroburgo
Sabato scorso, alle dieci e mezzo di mattina, ho fatto una passeggiata per il centro di #SanPietroburgo. Sono partito dalla libreria #Dom #Knigi, di fronte alla cattedrale di #Kazan. Ho camminato sulla splendida prospettiva #Nevskij per fermarmi qualche istante sulla #Moyka, uno dei luoghi simbolo della città.
Come ogni passeggiata che si rispetti, l’ho chiusa di fronte al palazzo d’inverno, dove ha sede il museo #Ermitage. Non ci sorprende vedere sulla piazza del palazzo una scolaresca con l’insegnante intenta a raccontare la vita e le opere… del nostro Bartolomeo #Rastrelli.
L’architetto Giacomo Quarenghi, uno straordinario rappresentante dell’architettura neoclassica in Russia
Oggi parliamo di… Giacomo #Quarenghi, uno straordinario rappresentante dell’architettura neoclassica in Russia. La prima opera architettonica che vi faccio vedere è… il suo importante #naso italiano: guardate che forme, che geometrie, che ariosità!
A detta di #Caterina La Grande, Quarenghi lavorava come un cavallo. Qualche esempio? Il teatro #Ermitage, il #maneggio e l’arco del trionfo a #SanPietroburgo oppure il palazzo di Alessandro a Tsarkose Selo!
Un aneddoto su tutti racconta la sua personalità. Nel 1801 il conte Nikolaj #Sheremetev, uno dei più ricchi di Russia, si sposò con una grande attrice di teatro, #Praskovja Kovaleva. Il problema è che questa era una ex serva della gleba, pensate che ottenne la libertà solo 6 mesi prima del matrimonio. L’alta società russa era #indignata e non riconobbe il matrimonio…
Due anni dopo le nozze, Praskovja muore di parto. Praticamente tutti abbandonarono Sheremetev. Ad accompagnare il feretro fino al sepolcro c’erano i servi del conte e pochi #amici intimi… che in barba alle regole sociali avevano deciso di non abbandonarlo. Ecco, tra questi c’era anche Giacomo Quarenghi.
L’incrociatore Aurora di San Pietroburgo
Oggi vi porto a vedere… l’incrociatore #Aurora! Appostato sulle rive della #Neva, dalla nave è possibile ammirare uno dei più bei panorami di #SanPietroburgo. Come sapete tutti il ‘kreiser Avròra’, com’è chiamato in russo, è ricordato per il ruolo avuto durante il 1917. Fu un colpo sparato dal suo cannone a dare il via alla #rivoluzione d’ottobre e all’assalto al Palazzo d’inverno.
A noi #italiani, però, l’incrociatore fa venire in mente tutt’altro… Il 28 dicembre 1908 a #Messina ci fu un terremoto devastante, uno degli eventi sismici più catastrofici del XX secolo, in cui morirono 80 mila persone. Tra questi anche tutti i familiari di Gaetano Salvemini.
I primi a prestare soccorso furono i cosiddetti “angeli russi”, ovvero la #flotta imperare dello zar che si trovava nelle vicinanze. Erano carichi di #cibo, #medicinali, coperte e vari utensili… Arrivati sullo stretto, i marinai russi rifornirono i primi #superstiti e riuscirono ad estrarre dalle macerie circa 800 persone.
Poi trasportarono i feriti nei vari ospedali, a #Palermo, a #Siracusa, addirittura a #Napoli, soccorrendo più di 2500 vittime del sisma. Che ruolo ebbe l’Aurora in tutto questo? Beh, lo racconto nel video :)
La stazione dei treni Vitebsk di San Pietroburgo
No, questo non è un museo. E’ una stazione dei treni di #SanPietroburgo. Pensate che è talmente romantica che viene usata dai pietroburghesi per dei servizi fotografici, addirittura di matrimonio.
Lo scorso weekend sono stato alla stazione dei treni #Vitebsk. Sale luminose con #vetrate permeate dai raggi del sole, ricchi #stucchi con ornamenti floreali, immagini di #Mercurio, dio del commercio e dei viaggi…
Ma non solo. La grande finestra ad arco, coi vetri #colorati, che richiama un altro edificio simbolo della città: l’emporio #Eliseevsky sulla prospettiva Nevskij. Da qui parte uno dei treni #retrò verso Tsarskoe Selò, una delle residenze estive degli zar.
Infine, una #chicca che dal vivo mi era sfuggita e che ho notato solo riguardando il video già montato. Da bravo italiano, sono andato a vedere i #bagni. Belli e puliti ma c’è qualcosa di più. Ci sono i #lavandini ad altezza di bambino, così anche loro possono lavarsi le mani. Solo un neogenitore può capire quanto sono utili.
Anna Karenina di Lev Tolstoj
“Anna Karenina” di #Lev #Tolstoj. Ne parlo da fermo, seduto su una panchina, mentre scorrono delle immagini di #SanPietroburgo girate un paio di giorni fa durante una passeggiata.
Tolstoj negli anni ’60 scrive “#Guerra e #Pace”, negli anni ’70 scrive “Anna #Karenina”. La distanza che separa queste due opere è la stessa che separa il mare, anzi l’#oceano, da ogni sua singola goccia. Se nel primo il romanziere ritrae le grandi #onde della Storia, nel secondo prende il #microscopio. Seziona e scompone una singola goccia di quell’infinito oceano in mille frammenti. E inorridisce.
Perché il romanzo, che racconta le storie di molti personaggi, si chiama solo… “Anna Karenina”? Perché Anna è Tolstoj, e in lei lo scrittore ripone le più intime #preoccupazioni della sua vita. Questa donna abbandona la gabbia del matrimonio per inseguire l’amore. Eppure uscendone troverà la #morte.
Il famoso orologio del pavone all’Ermitage di San Pietroburgo
Mi avete chiesto di farvelo vedere ed eccolo qui: il famoso #orologio del #pavone direttamente dall’#Ermitage di #SanPietroburgo!
E’ una costruzione sbalorditiva. C’è una radura, dove cresce una #quercia, con foglie e ghirlande mentre degli scoiattoli siedono su un ramo. Ci sono piante e funghi, sul fungo più grande si intravede una libellula: è lei a indicare le ore.
Sulla sinistra c’è un #gufo argentato in una gabbia: è il primo a muoversi quando l’orologio viene messo in funzione. E’ il simbolo della #luna, della #notte ma è anche un archetipo della #saggezza dell’universo.
In cima alla quercia c’è il pavone, emblema del sole che sorge ogni giorno. In un primo momento le piume paiono #dorate… E invece no, solo il movimento svela il segreto: la parte inferiore della coda è #argentata. Il motivo? E’ un simbolo della notte appena trascorsa… ma anche del fatto che in ognuno di noi c’è sia il giorno che la notte.