Sara Ponzo - Guida Turistica

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Sara Ponzo - Guida Turistica Scopri i siti più importanti e i luoghi più nascosti di Roma con piccoli gruppi, per poter apprezz
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19/09/2021

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Scopri Roma con noi!
Stiamo tornando con nuove visite guidate ✨
Stay tuned!

26/02/2021

LA CIVETTA • ATHENE NOCTUA 🦉

Con Ornis italica questa sera guardiamo da vicino una specie caratteristica dei ruderi campagnoli ma anche degli edifici storici che costellano il nostro paese, la nostra capitale e il PArCo.
È la civetta che già dal suo nome scientifico (Athene noctua) ci riporta ai miti greci, in cui il piccolo Strigiforme rappresentava le virtù della saggezza, delle arti e della sapienza. Nella trasposizione romana del mito la civetta assume l’incarnazione della dea Minerva e le connotazioni sono molto simili a quelle greche: le si attribuiscono valenze legate all’arte, alla conoscenza, fino al commercio e alla poesia.
Per il simbolismo egizio invece la civetta rappresenta l’oscurità e il passaggio dalla luce alla notte, una sorta di metafora della traslazione dal mondo dei vivi a quello dei morti.
E in una notte romana, tra le vestigia dell’Anfiteatro Flavio, si ode il richiamo e una sagoma in controluce. Il mito della piccola e fascinosa civetta si materializza non più come entità filosofica ma come forma viva: un guazzabuglio di penne e piume, di agguati e di vita.

Scopri di più sul progetto speciale ⤵️
https://parcocolosseo.it/parco-green/il-progetto-spectio/

📸 Andrea Benvenuti Photography

MiBACT museitaliani

22/06/2020
Chissà quanto altro c'è ancora da scoprire...
18/02/2020

Chissà quanto altro c'è ancora da scoprire...

L'ambiente, che risale al VI secolo a.C., è vicino al 'lapis niger' luogo ritenuto funesto perché associato alla morte del fondatore

Oggi ai Musei Vaticani.
17/02/2020

Oggi ai Musei Vaticani.

PILLOLE DI STORIA
Sotto palazzo Pio a Roma, dentro una specie di fossa circondata da lastre di travertino disposte a formare una sorta di capanna, nell'agosto del 1864 venne rinvenuta una grande statua di bronzo dorato, che rappresentava un giovane Ercole. Sembrava essere stata adagiata volutamente con cura in posizione orizzontale ed era in discrete condizioni. Ma come mai una statua tanto colossale nascosta? Vari studi furono intrapresi, sappiamo infatti che corrisponde ad una una copia romana la cui datazione oscilla tra la fine del I e il III secolo d.C. con connotati stilistici classici dell’età antonina, la testa risulta invece sproporzionata e potrebbe essere stata rifatta in seguito a un incendio, oppure a un terremoto. Ma solo successivamente si è scoperto il perchè della sepoltura di una statua tanto imponente. Venne rinvenuta un iscrizione "F. C. S." presente sulla pietra triangolare che fungeva da timpano alla struttura, a forma di capanna, all’interno della quale fu ritrovata la statua. Secondo Pietrangeli, la sigla starebbe per "Fulgur conditum summanium" (“qui è sepolto un fulmine di Summano”): la statua fu danneggiata da una saetta e quindi sepolta nel sito. Secondo un’antica credenza religiosa i fulmini erano espressione delle forze divine. Il luogo colpito, detto “bidentale”, diveniva un "locus religiosus," un’area sacra, e le cose folgorate dovevano essere sepolte sul posto. L’ venne sepolto nelle vicinanze di dove si trovava prima di essere colpito dal fulmine. Il colosso di bronzo abbelliva dunque in origine la scena del teatro di e in particolare l’adiacente tempio di .

13/02/2020

La fotografia aerea archeologica ha origine, tra la fine dell'Ottocento e i primi anni del Novecento, da una stretta collaborazione tra due Istituzioni: la Regia Soprintendenza alle Antichità di Roma e la Brigata Specialisti del 3° Reggimento del Genio Militare. Giacomo Boni, all’epoca direttore degli scavi nel Foro Romano e nel Palatino, fu il primo a realizzare con il generale Maurizio Mauro Moris i primi scatti aerei sulla piazza del Foro.
Da dove scattarono le prime immagini aeree? Dalla cesta di un pallone frenato!

https://www.facebook.com/239538396103046/posts/2603467096376819/
04/11/2019

https://www.facebook.com/239538396103046/posts/2603467096376819/

I volti di Roma

Il Tondo severiano è uno dei pochi esemplari conservatisi di pittura su tavola dell'antichità: risale certamente al 199-200, periodo in cui la famiglia imperiale fece visita all' Egitto, dove fu peraltro ritrovato.

Si tratta di una pittura a tempera su di un pannello di legno circolare del diametro di 305 mm.

Il pannello raffigura l'imperatore romano Settimio Severo e la sua famiglia: a sinistra la moglie Giulia Domna e, davanti, i figli Geta e Caracalla. Il volto di Geta è stato cancellato, probabilmente dopo il suo assassinio da parte del fratello e la successiva damnatio memoriae.

Si tratta probabilmente di uno di quei ritratti imperiali che erano prodotti in massa per essere esposti in uffici ed edifici pubblici di tutto l'impero. Ad ogni successiva salita al trono di un nuovo imperatore, questi ritratti erano sostituiti dai nuovi. Poiché il legno è un materiale deperibile è l'unico esemplare conservatosi.

Altes Museum, Berlino

05/09/2019

IL COLOSSEO, I SOGNI DI GLORIA DI MUSSOLINI E LA VISITA «BAGNATA» DI HI**ER
A partire dal 1874, dopo oltre un millennio e mezzo di degrado ed abbandono, grazi al lavoro dei primi archeologi il Colosseo fu finalemente riportato alla luce: parte dei locali sotterranei fu liberata; le parti di mura crollate per i terremoti furono rimosse; fino a mettere in luce il sistema di montacarichi per trasportare facilmente gli animali nell’arena.
Negli anni Trenta del Novecento, con l’avvento del regime fascista, gli scavi ebbero un nuovo impulso: Mussolini vide il Colosseo come la prova inconfutabile della potenza degli imperatori romani e volle rendere accessibile al pubblico questo monumento dal passato grandioso e coinvolgente.
A parte il significato archeologico, a Mussolini importava unicamente che il Colosseo acquistasse l’aspetto di un’opera architettonica maestosa, in grado di richiamare alla memoria i gloriosi imperatori. Interi quartieri popolari a tal proposito furono demoliti per dare maggiore risalto all’anfiteatro, realizzando unb collegamento diretto dal Colosseo al Vittoriano e Palazzo Venezia: la via dell’Impero, dopo la guerra ribattezzata via dei Fori Imperiali. La Roma antica e quella moderna erano dunque unificate (poco importava se era stato necessario abbattere un quartiere!).
Quando nel 1938 Hi**er venne in visita da Mussolini, durante il giro dalla Stazione Ostiense al Vittoriano gli antichi monumenti furono illuminati da 45.000 lampade, appese a cavi della lunghezza totale di oltre 160 chilometri. Purtroppo per Hi**er, durante la sua visita piovve così a dirotto che una parte del programma – tra cui alcune parate militari – dovette essere annullata.
La visita al Colosseo fu rimandata alle giornate seguenti, collocando per l’occasione ovunque delle lampade rosse che davano all’anfiteatro un aspetto irreale, quasi fosse insanguinato. Nel pensare al simbolo di grandezza emanato dal Colosseo ed alla potenza degli imperatori romani, a Hi**er venne il desiderio di essere come loro. Decise così di imitare la politica architettonica degli antichi imperatori.
Consultati al rigaurdo archeologi sul progetto e sulla costruzione dell’anfiteatro, concepì il piano di erigere a Norimberga un edificio monumentale simile al Colosseo per il nuovo Reichstag. In quell’edificio il ferro e l’acciaio avrebbero ceduto il posto alla pietra e al marmo, i materiali indistruttibili che avrebbero tenuto vivo «in eterno» il suo ricordo. I progetti, elaborati su carta, non furono mai eseguiti.
[fonte: Fik Meijer. Un giorno al Colosseo. Il mondo dei gladiatori]
Roma: capitale d' arte, di bellezza e di cultura

🐱
26/08/2019

🐱

Il rifugio per i gatti più antico della città rimarrà. Dalla maison Bulgari un milione di euro per finanziare il restyling

Che meraviglia 😍
04/06/2019

Che meraviglia 😍

Si trovano poco lontani dalla costa, una manciata di metri sotto il livello del mare, e compongono un tesoro dall'inestimabile valore archeologico: sono

🍊
25/05/2019

🍊

06/05/2019

⚔️ Il 6 maggio 1527 alle prime luci del giorno l’esercito imperiale di Carlo V osa attaccare la Città Eterna. Un terrore lungo nove mesi si sta per abbattere in un solo assalto tra il Gianicolo ed il Vaticano. All’eterogeneo esercito formato da circa 12000 tedeschi, 6000 spagnoli ed altrettanti italiani, si oppongono 4000 uomini in armi sugli spalti difensivi. Fatta la prima breccia, come una macchia d’olio una furia occupa le varie parti di Roma devastandola senza pietà. Resiste accerchiato solo Castel Sant’Angelo, dove circa 3000 persone sono riuscite a mettersi in salvo. Tra questi il Papa Clemente VII Medici. In qualità di responsabile delle bombarde di Castello viene nominato Raffaello da Montelupo, assieme a Benvenuto Cellini, scultore ed architetto e collaboratore di Michelangelo. Sedici anni dopo i fatti che riassumiamo, lascerà proprio sulla sommità della fortezza una scultura colossale di arcangelo Michele, ancora oggi visibile nel primo cortile salendo, quasi come un debito di riconoscenza verso la sorte.
A lui tocca descrivere cosa si vede in quei primi attimi di impotenza nell’incedere dell’assedio:

“Noi stavamo lì, e contemplavamo tutto come se stessimo a guardare un festino: ti**re non potevamo, poiché avremmo ucciso più dei nostri che dei nemici. Tra la chiesa di Santa Maria in Traspontina e la porta di castello erano accalcate più di quattromila o di cinquemila persone, tutte prese dal panico e, per quanto potevamo vedere, dietro di esse c’erano appena cinquanta soldati tedeschi. Due portabandiera dei lanzichenecchi sono penetrati a vessillo spiegato attraverso la folla fino al portone del castello, ma sono stati uccisi all’ingresso del ponte. Molti abitanti hanno cercato scampo nella fuga e la moltitudine si è riversata così avventatamente nelle barche che parecchie per il sovraccarico sono affondate: non pochi si sono buttati disperatamente nel Tevere.”

ℹ Villa Farnesina: http://www.villafarnesina.it/

📷: (Ph. .nix), Baldassarre Peruzzi, "Affresco della Sala delle Prospettive con i graffiti lasciati dai lanzichenecchi", particolare, Villa Farnesina, Accademia dei Lincei, Roma

16/03/2019

"CASCA: Speak hands for me! (They stab Caesar)
CAESAR: Et tu, Brute? - Then fall Caesar! (He dies)"
(William Shakespeare, "Giulio Cesare")
Negli ultimi anni sembra che gli archeologi abbiano individuato il punto preciso dove fu ucciso Cesare alle Idi di Marzo del 44 a.C. La città di Roma vuole valorizzare l'Area Sacra di Largo Argentina, palcoscenico di un sogno che condividiamo: vedere qui rappresentato il "Giulio Cesare" di William Shakespeare con grandi interpreti per quella che il Mondo considera come la più grande congiura della Storia.
Forse Cesare cadde, piegato da 23 pugnalate, nella Curia di Pompeo, alla base della statua del suo antico avversario. La Curia, grazie ai recenti studi, é stata individuata oltre le colonne di tufo del tempio della Fortuna, (Aedes Fortunae Huiusce Diei, cioè "La Fortuna del Giorno Presente") visibili in foto.
📷: (Ph. M.Nix, .nix), "Il custode delle Idi di Marzo"

Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali

22/01/2019

Foto storiche di Roma - Foro Romano, Tempio di Antonino e Faustina, notare la stesa di panni di bucato Anno: 1850/52

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20/09/2018

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∞ Come eravamo ∞

Tra la fine di agosto e i primi giorni di settembre del 1953 sui grandi schermi americani arrivò “Roman Holiday” (“Vacanze Romane”), iconico film di William Wyler interpretato da Audrey Hepburn e Gregory Peck.

Oltre alla celebre gita in Vespa intorno al
Colosseo, un’altra scena importante del film è ambientata nel territorio del : l’incontro tra la principessa Anna e il reporter Joe Bradley avviene proprio davanti all’Arco di Settimio Severo!



📸 Paramount Pictures

17/08/2018

Il complesso di Santa Maria Nova sulla Via Appia Antica. Fotografia Yara Nardi / Franceschi Dopo lunghi lavori di restauro - a cura prima della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma che l’ha acquisito nel 2006, e poi del nuovo Istituto Parco Archeologico dell’App

27/07/2018

Le legioni di Roma non erano imbattibili. Lo dimostrano le clamorose sconfitte subite in queste battaglie, frutto di errori costati migliaia di vite.

Foro Romano.
11/07/2018

Foro Romano.

410 d.C.
03/07/2018

410 d.C.

Rutilio Namaziano, originario della Gallia Narbonese e uomo politico romano, fu costretto a tornare nella sua terra di origine a seguito delle devastazioni subite da Roma a causa dei Goti nel 410 d…

22/06/2018

Le Statue Parlanti sono probabilmente la migliore espressione della romanità antica: verace, satirica, sfacciata e irriverente, soprattutto nei confronti del potere e delle sue ostentazioni

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