03/08/2024
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Ormai celebre per aver ospitato l’ultimo G7, marina del celeberrimo “borgo” ormai citato come città o località riconosciuta quasi come capoluogo di provincia, in molti notiziari.
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Ma abbiamo davvero barattato la Puglia come il brand che stiamo vendendo fuori confine con la radice degli ulivi veri con quello stilizzato oggi trasformato in logo?
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Spenti i riflettori della politica internazionale, lontano dai ristoranti stellati e non, sorti per soddisfare le esigenze di viaggiatori facoltosi, chioschetti che fanno da sfondo ad influencer incartate in abiti lunghi e colorati di cui davvero non se ne può più, cosa rimane di quel porticciolo?
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Rimane il baretto dove a primissima ora fanno colazione le signore che si occupano delle pulizie del borgo dorato, dove gli autisti di auto di lusso prendono il caffè prima di infilare giacca e cravatta d’ordinanza nonostante i 40 gradi d’agosto, dove si può prendere fiato e respirare la Puglia vera prima che si svegli quella patinata che (per fortuna) in tanti vogliono vedere.
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Ma sopratutto ci sono loro, sempre e comunque. I pescatori. Non a tutte le ore, solo al mattino presto. Ecco perché questo murales, per chi avrà voglia di guardare oltre e di leggere con più attenzione, è la pagina più bella di questa costa. Così amata secoli fa dai romani e dai greci. Si, perché Egnatia, non è un brand creato per atti**re turismo, ma è molto, molto altro.
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Menomale che noi pugliesi alla fine siamo molto simili agli ulivi millenari per cui siamo diventati celebri: siamo grossi, “torciuti” (come avrebbe detto mio padre) ma con le radici profondamente radicate in questa terra rossa, secca e pietrosa.
a tutti
