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“VANILLA PASTRY CREAM” IL  PUDDING PERFETTO Non avevo in mente di postare nulla oggi, ma dopo aver fatto questo budino, ...
01/02/2025

“VANILLA PASTRY CREAM” IL PUDDING PERFETTO

Non avevo in mente di postare nulla oggi, ma dopo aver fatto questo budino, DOVEVO pubblicarlo subito. La ricetta è di Alison Roman, da “Sweet Enough”. Prima della ricetta, che ho cercato perché avevo una sovrabbondanza di tuorli, ho letto l’incipit del testo e mi sono veramente trovato d’accordo con lei. Effettivamente, noi tendiamo sempre a dare per scontate le cose più semplici o a considerarle noiose. Un budino alla vaniglia, per esempio, ci sembra banale. Siamo costantemente alla ricerca di qualcosa di più e di diverso e potremmo dimenticare proprio le basi della pasticceria e la felicità che da esse proviene. Come in questo caso. È veramente il dessert perfetto così com’è. Semplice. Divino. La potete usare per riempire delle crostate o degli éclairs, certamente. Oppure usatelo per costruire un “trifle” o spalmato su una torta, o come strato di delizie in un tiramisù… Ma è sufficiente versare la crema alla vaniglia in bicchieri, tazze, coupe, ciotole, come preferite. O una grande coppa solenne, come ho fatto io, per darle il ruolo di protagonista assoluto. E mangiatelo ad occhi chiusi. Vedrete che tornerete ad amare la perfetta semplicità.

“POMEGRANATE AND SUMAC CHICKEN” E LA SCOPERTA DELLA “SPEZIA ROSSA” Questo è un facile piatto di pollo a base di sumac o ...
30/01/2025

“POMEGRANATE AND SUMAC CHICKEN” E LA SCOPERTA DELLA “SPEZIA ROSSA”

Questo è un facile piatto di pollo a base di sumac o anche detto “sommacco siciliano”. E chi lo sapeva che il sumac era proprio di origine della mia terra natale!?! Questa è la mia scoperta di questi giorni. Vi risparmio tutta la parte scientifica modello “pieroangela”, ma ho avuto un sobbalzo proprio quando ho letto che il sommacco (per me una parola quasi totalmente nuova) è diffuso specialmente nelle province di Palermo e di Trapani, dove sarebbe stato introdotto da un garibaldino, tale Giacinto Carini che nella sua azienda agricola introdusse i primi moderni macchinari per la mondatura di questa spezia rossastra, molto interessante. I frutti, infatti, quando maturi e fatti essiccare, vengono tritati e danno vita a una spezia dal sapore acidulo, simile al succo di limone, quasi sconosciuta in Occidente ma particolarmente usata nella cucina del Vicino Oriente e mediorientale: libanesi e siriani la usano per insaporire il pesce; iracheni e turchi la aggiungono alle insalate; iraniani e georgiani ci condiscono il kebab. E poi potete aggiungerlo alle lenticchie, salse a base di yogurt e al glorioso pollo. Questo, l’ho già scritto prima, è veramente facilissimo da fare. Uno di quei comfort food che vi aiutano quando avete poco tempo e volete un buon sapore per farvi amare di più la vita.

EIGHT-TREASURE WOK PUDDING - BA BAO GUOZHENG八宝锅蒸 PER IL CAPODANNO CINESEÈ il capodanno cinese, lo sapevate? Ed è l’anno ...
29/01/2025

EIGHT-TREASURE WOK PUDDING - BA BAO GUOZHENG
八宝锅蒸 PER IL CAPODANNO CINESE

È il capodanno cinese, lo sapevate? Ed è l’anno del serpente. I miei alunni mi hanno chiesto ripetutamente qual è il mio anno “cinese”. E non lo so. Non lo sapevo. Adesso sì. Ok. Decido di cercare un dolcetto cinese per l’occasione. Lo trovo in un libro bellissimo della più nota conoscitrice della cucina di questo paese, Fuchsia Dunlop, “The Book of Sichuan”. Si tratta di un dessert chiamato “Ba Bao Guozheng”, che vuol dire letteralmente “Dessert degli otto Tesori”. È un dolce, tradizionalmente servito ai banchetti sichuanesi, che ha una consistenza simile a una torta umida ed è costellato da deliziosi pezzi di frutta candita e noci, appunto gli otto tesori. Il procedimento è facilissimo e sui generis. Secondo tradizione si frigge delicatamente la farina di grano nello strutto prima di aggiungere zucchero, frutta candita e noci. In un vecchio libro di cucina sichuanese, pubblicato nel 1977, subito dopo la fine della Rivoluzione Culturale (e che riporta ancora una citazione del Presidente Mao), vi è anche un’altra versione realizzata con farina di riso e olio vegetale anziché strutto, che viene descritta come un piatto preparato dai musulmani. Ad ogni modo, i metodi di entrambe le ricette sono sorprendentemente simili a quelli degli “halvas” preparati per molti secoli in Turchia, Persia e in tutto il Medio Oriente. Mangiatene poco perché è bello denso. Tiepido, così assaporate tutto alla perfezione.

“CHOCOLATE, OLIVE OIL & ROSEMARY CAKE”, PERCHÉ IL LUNEDÌ È IL PIÙ BEL GIORNO DELLA SETTIMANAQuesta torta è di una bontà ...
27/01/2025

“CHOCOLATE, OLIVE OIL & ROSEMARY CAKE”, PERCHÉ IL LUNEDÌ È IL PIÙ BEL GIORNO DELLA SETTIMANA

Questa torta è di una bontà inaudita: l’olio d’oliva al posto del b***o, pezzetti di cioccolato, ma il vero protagonista è il rosmarino. Sappiate che il rosmarino e il cioccolato insieme sono un abbinamento inaspettatamente delicato. Non mangerete una pizza, state tranquilli, e vedrete che la delicata nota di fondo alle erbe è perfetta e molto riconfortante. In questo dolce potete usare un normale olio d’oliva, e non è necessario che sia extravergine. Anche se l’extravergine, un po’ pungente, rende il dolce più speciale e unico. Se proprio avete allergia non tanto al rosmarino, ma non volete osare mettere delle erbe nel vostro dolce al cioccolato, allora vi perdono… potete sostituire il rosmarino con la scorza d’arancia o con i semi di un baccello di vaniglia, ma sappiate che non è la stessa cosa e non avete voluto rischiare! Hahaha. Questo dolce, fatto ieri sera, vi farà cominciare la settimana, come se fosse vacanza! Buon lunedì a tutti.

“ANGEL FOOD CAKE”, LA TORTA DALLA STORIA CHE SUPERÒ OGNI CENSURA AMERICANA Di consistenza così leggera da dover essere l...
26/01/2025

“ANGEL FOOD CAKE”, LA TORTA DALLA STORIA CHE SUPERÒ OGNI CENSURA AMERICANA

Di consistenza così leggera da dover essere lasciata raffreddare nello stampo capovolto, la delicata e amata “angel food cake” è un dolce americano senza tempo. Si basa su albumi montati a neve che intrappolano l’aria e diventano una lievitazione naturale che fa lievitare la torta. Prima, però, che venisse battezzata per sempre come “angel food”, aveva nomi diversi, ed era ancora non proprio l’autentica: “Silver Cake”, “Lady Cake” e anche “White Sponge Cake”. A quanto pare, le prime torte “angel food” sono state realizzate da cuoche olandesi della Pennsylvania, frugali e laboriose, che risparmiavano gli albumi d’uovo nei giorni in cui facevano le tagliatelle…. Non si possono rompere 12 uova e scartare gli albumi, ovviamente! Giusto pensiero, ladies! Ma vi è un’altra teoria sull’origine della torta: forse, invece il creatore sia stato un certo Linus W. Dexter, un imprenditore del settore dolciario con panetterie a New York, Philadelphia, Baltimora e Boston. Il suo necrologio del 1899 lo esalta come creatore della “angel cake”. quest’ultimo apparso nel 1839 in The Kentucky Housewife. E siccome, lo sappiamo bene, mo***re gli albumi a neve non era un compito facile, le cuoche usavano spesso una forchetta, una frusta o persino un ramo d’albero, a volte di noce e altre volte di pesca, che secondo gli Shaker conferiva un sapore di pesca alla torta. Per fortuna adesso hanno inventato la planetaria, senza della quale la mia esistenza sarebbe meno allegra!… I primi proibizionisti approvavano la “angel food” perché non conteneva lievito, che, non so se lo sapete, produrrebbe “alcol” quando viene riscaldato. Una delle sue più grandi fan era Lucy Webb Hayes, moglie del presidente degli Stati Uniti Rutherford B. Hayes: veniva chiamata “Lemonade Lucy” perché era astemia… Le fette si possono congelare e anche friggerle con qualche fiocco di b***o e irrorarle di maple syrup. Adesso, andate a farla. Con pazienza, molta pazienza, e affetto.

“COFFEE CAKE COOKIES”, I BISCOTTI STRATOSFERICI CHE QUASI SI MANGIANO CON FORCHETTA E COLTELLO, E PIATTINO…Lo so bene ch...
25/01/2025

“COFFEE CAKE COOKIES”, I BISCOTTI STRATOSFERICI CHE QUASI SI MANGIANO CON FORCHETTA E COLTELLO, E PIATTINO…

Lo so bene che il periodo dei biscotti è Avvento, Natale, certo… ma io amo fare i biscotti fuori dalle feste comandate. Alla fine, sono io che deciso cosa gustare, no? Bene. Adesso parliamo di questi biscotti. Sono sublimi. Stratosferici. Sono talmente buoni e solenni e caserecci allo stesso tempo che quasi sarebbero da servire su un piattino di porcellana, e da mangiare con forchetta e coltello… Infatti, questi biscotti sono la riduzione magica di una torta per la merenda fatta biscotto… non per nulla, si chiamano “coffee cake cookies”, cioè i biscotti della torta dell’ora del caffè (attenzione, non è una torta al caffè, né troverete del caffè nella ricetta). Alla fine otterrete un biscotto morbido con zucchero di canna e cannella, sormontato da uno streusel croccante e da una glassa alla vaniglia. Fateli, fidatevi, e li mangerete, felicemente, in qualsiasi momento della giornata.

“KASZA MANNA: SEMOLINA AND HONEY PORRIDGE WITH RASPBERRIES” E IL MIO “CANDY MOMENT” DELLE OTTO DEL MATTINOMi sveglio pre...
24/01/2025

“KASZA MANNA: SEMOLINA AND HONEY PORRIDGE WITH RASPBERRIES” E IL MIO “CANDY MOMENT” DELLE OTTO DEL MATTINO

Mi sveglio presto la mattina, ma la colazione riesco a farla solo due ore dopo … prima impossibile: ho lo stomaco chiuso. Quello però di cui ho bisogno è “sapere” che da qualche parte, in frigo o in dispensa, mi attende un dolce o simile. Il problema infatti è che se mi viene un calo di zuccheri, “devo” sapere dove trovare il mio “candy moment”. Questa che vi presento oggi è la colazione dei contadini e degli antenati di tutto l’Est Europeo, Polonia e Russia, al primo posto. Quante volte l’ho mangiata nel mio periodo moscovita! Che delizia! Che sapore di casa, di tepore, di nostalgia! “Kasza manna”, il titolo di questa ricetta, è il nome che si dà al porridge di semola e latte, a cui qui si sono aggiunti il miele e i lamponi. Ma la frutta può essere bem altra: mele o pere, che abbiamo stufato un po’ prima… ciliegie, quando è la stagione, insomma potete sbizzarrirvi. È una colazione nutriente che riporta ai tempi antichi, quando i cereali erano la principale fonte di carboidrati. Il semolino è vellutato, ma anche molto intenso. Vale per placare la fame fino a passato mezzogiorno. Se volete cambiare la vostra colazione e il vostro “candy moment”, vi prego di provarla. È semplice, riconfortante e deliziosa!

“PRAWN SAGANAKI”, DELLA SERIE: QUANTO SONO BUONI I GAMBERI (PER CHI NON HA ALLERGIE!)Se invitate qualcuno a cena, sempre...
21/01/2025

“PRAWN SAGANAKI”, DELLA SERIE: QUANTO SONO BUONI I GAMBERI (PER CHI NON HA ALLERGIE!)

Se invitate qualcuno a cena, sempre chiedere se non ha intolleranze alimentari! Una mia amica ha scoperto, a una certa età, che i gamberi hanno cominciato a fare effetti indesiderati: la pelle diventava color aragosta (scusate il momento “pescheria”…) e con prurito. Il che è preoccupante, soprattutto per il fatto che fino a 50 anni non ha avuto assolutamente nulla contro i gamberi… Lasciamo da parte questo momento sanitario…. La parola “saganaki” in greco si riferisce a piatti che vengono cucinati e serviti in una piccola padella, quindi, come il suo omonimo, mi piace prepararlo in una grande padella di ghisa che può essere trasferita direttamente dalla griglia alla tavola.
Questa è una delle classiche combinazioni di sapori greci che vi trasporterà direttamente sulle coste del Mediterraneo. L’ouzo, la bevanda alcolica aromatizzata all’anice, molto popolare nel Mediterraneo orientale, con varianti bevute in Grecia, Turchia e Cipro, dá un tocco speciale. Se non ne avete, potete sostituirlo con rakı, arak o pastis, oppure ometterlo del tutto e aumentare di ½ cucchiaino i semi di fi*****io, in modo da ottenere comunque l’aroma di anice. Servite questo piatto con un’insalata verde e del buon pane che inzupperete nel sughetto delizioso, come se non ci fosse un domani!

“EZOGELİN ÇORBASI”, LA ZUPPA DELLA SPOSA (CON STORIELLA DEL FOLCLORE TURCO) Quanto mi piacciono le storie che stanno die...
18/01/2025

“EZOGELİN ÇORBASI”, LA ZUPPA DELLA SPOSA (CON STORIELLA DEL FOLCLORE TURCO)

Quanto mi piacciono le storie che stanno dietro le ricette! Come questa, per esempio. Una zuppa che possiede non solo una storia alle spalle, ma diverse storie, come in ogni buon folclore. Una delle versioni è questa: c’era una giovane e bella donna di nome Ezo, che viveva in un villaggio di Gaziantep, vicino al confine turco-siriano. Il suo primo matrimonio finì quando il marito si innamorò di un’altra donna e il suo secondo matrimonio la portò lontano da casa, in Siria, dove ebbe una profonda nostalgia di casa e lottò con la suocera. Si dice che Ezo abbia creato questa zuppa per riconquistare la suocera. Fine della storiella. Oggi si usa offrire questa zuppa alle spose il giorno delle nozze per sostenerle nell’incerto futuro che le attende, e si trova anche in quasi tutti i kebapçı (ristoranti di kebab) della Turchia, dove viene spesso consumata a colazione. Mi raccomando, come consiglia Yasmin Khan, non saltate il succo di limone prima di servirlo: ravviva davvero questa zuppa divina e sponsale!

“NAMOURA”, QUADRATINI MEDIORIENTALI DI SEMOLINO E ACQUA DI ROSEQuesto dolce, che vi propongo qui nella versione palestin...
17/01/2025

“NAMOURA”, QUADRATINI MEDIORIENTALI DI SEMOLINO E ACQUA DI ROSE

Questo dolce, che vi propongo qui nella versione palestinese tratta dal bellissimo libro “Zaitoun”, di Yasmin Khan , è una delizia perfetta per l’ora del tè o del caffè, profumata con acqua di rose aromatica e uno sciroppo di cardamomo riscaldante. La “namoura” è un dolce ricco e denso, una di quei dessert che ti fanno sempre desiderare un altro pezzetto. Non so se possa chiamare “torta”. Per un’esperienza davvero autentica, sarebbe perfetta se gustata con piccole tazze di tè infuso alla salvia o con il caffè al cardamomo. Di “namoura” ci sono innumerevoli versioni: alcune sono più spugnose e soffici, altre più “chewy”. Comunque sia, non se ne mangia “a fette”, come se fosse un pan di Spagna!… Dovete tagliarle a quadratini piccoli (io le ho fatto fin troppo grandi, dimezzatele) perché, come dice la propria Yasmin Khan, sono belle intense! È un dolce mediorientale, veramente speciale. E pure senza uova. Si conserva bene per 3-4 giorni in un contenitore ermetico. Potete ottenere fino a 24 quadratini di delizia.

“HARD-ROASTED PEARS”, DEDICATE AL MIO AMICO M. (LUI SA PERCHÉ MA ADESSO ANCHE VOI! )Ho un carissimo amico che ha un dife...
15/01/2025

“HARD-ROASTED PEARS”, DEDICATE AL MIO AMICO M. (LUI SA PERCHÉ MA ADESSO ANCHE VOI! )

Ho un carissimo amico che ha un difetto: quando va al mercato compra quantità industriali di frutte e verdure, che poi giacciono in dispensa, sul tavolo della cucina, o nel suo frigo, fino a dimenticarsene, cioè fino al marciume realizzato… Poi mi chiama o mi manda un messaggino e mi offre la frutta prima del sacrificio finale… Tu sai cosa farci, mi dice. La ricetta - facilissima e perfettamente golosa - di queste pere è nata così.
La frutta arrostita, di qualsiasi tipo, è generalmente una buona idea, ma alcuni frutti si riducono in poltiglia, il che non è proprio quello che di solito si desidera… Le pere (e le mele), tuttavia, quando vengono arrostite diventano contemporaneamente tenere e mantengono la loro forma: un vero miracolo. Inoltre, si prestano bene a sapori decisi, motivo per cui si trovano spesso cucinate con alcolici come il brandy o il vino rosso. Queste pere sono ottime servite alla fine di un pasto molto lungo e robusto, dopo che i piatti sono stati sparecchiati, e non ci è chiaro se ci sia ancora spazio per il dessert. Potete certamente aggiungere una bella coppetta di gelato (alla vaniglia, al pistacchio o al caramello) oppure, del formaggio, visto che il contadino sa quanto è buono con esse…

“LOUVI”, UN PIATTO VEGANISSIMO E DELIZIOSO DELLA CUCINA CIPRIOTALo conoscete quel gruppo americano che si chiama “Black ...
14/01/2025

“LOUVI”, UN PIATTO VEGANISSIMO E DELIZIOSO DELLA CUCINA CIPRIOTA

Lo conoscete quel gruppo americano che si chiama “Black Eyed Peas”? Avete mai ballato “Where is the Love?”, “I Gotta Feeling” e soprattutto “Let’s Get it Started”? A me piace tantissimo… tutto questo per dirvi che quando ho “visualizzato” (lasciatemi usare questo termine) al mercato i fagioli dall’occhiolino… ho pensato a loro (visto che è la traduzione - si può dire “peas” o “beans”!) e ormai il binomio fagioli-gruppo rock è inevitabile!
Questa ricetta è molto popolare a Cipro. Assolutamente vegana, una bontà assoluta e confortante. Si riempiono i piatti fondo, con questi fagioli, cotti con le bietole, insieme a pane croccante, olive salate, qualche spessa fetta di pomodoro e anelli di cipolla bianca cruda. È un piatto semplice ma che deve essere preparato con il miglior olio extravergine d’oliva che potete permettervi. Vale ogni centesimo in termini di sapore e dovrebbe accompagnarvi a tavola, in modo che gli ospiti possano aggiungerne un po’ a loro piacimento, insieme a pomodori a fette, cetrioli, cipolle crude, spicchi di limone e olive.

This is my first recipe for January with dear and

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“BUTTER BEANS WITH ROASTED CHERRY TOMATOES”: QUANDO IL “DIP” DIVENTA MOTIVO INIZIALE DI CONTESA E DI APPLAUSI FINALIQuan...
13/01/2025

“BUTTER BEANS WITH ROASTED CHERRY TOMATOES”: QUANDO IL “DIP” DIVENTA MOTIVO INIZIALE DI CONTESA E DI APPLAUSI FINALI

Quando ho portato questo piatto in tavola, dopo aver invitato degli amici brasiliani a cena, c’è stato, devo ammetterlo, qualche iniziale momento di scandalo. I fagioli, amatissimi dal brasiliano, non dovrebbero mai andare d’accordo con lo yogurt, oppure come antipasto, intingolo, o piatto di accompagnamento…. Davanti a qualche sguardo sorpreso, ho aggiunto: “ma questo è Ottolenghi!”, e da lì una difesa del grande Yotam e compagni… Dopo averlo assaggiato, tutti - nessuno escluso! - hanno cominciato a dire queste frasi: “wow”, “ma è buonissimo!”, “non ci credevo!”, e poi anche “amico, ma tu sei molto speciale!”. Quest’ultimo complimento me lo sono preso tutto, anche se ovviamente la ricetta è altrui… La cosa specialissima invece di questa ricetta, oltre al dip di yogurt, è la buccia secca del pomodoro che è diventata croccante, infornata. Ci vuole un po’ di pazienza. Ma tutto ricompensato. Usate i fagioli borlotti, di Spagna, comunque i più grandi che avete. Devono essere morbidi, b***osi e molto cremosi. Vi auguro buon appetito!

“GREEN ONION DIP WITH CURLY KALE”, L’ESALTAZIONE DEL CAVOLO RICCIO, MADE IN OTTOLENGHI KITCHENLa scorsa volta la mia ami...
09/01/2025

“GREEN ONION DIP WITH CURLY KALE”, L’ESALTAZIONE DEL CAVOLO RICCIO, MADE IN OTTOLENGHI KITCHEN

La scorsa volta la mia amica Eiko mi ha detto che non vuole fare spesso ricette di Ottolenghi perché ci sono troppi ingredienti… verissimo! Non posso darle torto. E poi si fa la foto (perché ormai prima la foto e poi si mangia….) e il risultato apparentemente vi sembrerà modesto. Invece dietro c’è una sinfonia di sapori, un profumo intenso in cucina (anche eccessivo, talvolta) e ovviamente una miriade di ingredienti ! Ma vale tantissimo la pena… come questa ricetta che esalta e nobilita il cavolo riccio con una stupenda salsa di erba cipollina arrostita. Fatela. Senza pensare ai “se” e ai “ma”. Magari preparate solo la salsa se volete mantenere le cose semplici: è deliziosa spalmata su bruschette o al barbecue, oppure accanto a spighe di mais grigliate. Il peperoncino rosso fritto e le sottili scaglie d’aglio sono essenziali. Non snobbateli. Forniscono calore e croccantezza e fanno da supporto a una salsa morbida e cremosa. Se volete, utilizzate il cavolo lacinato al posto del cavolo riccio. Ottolenghi dice che qui l’erba cipollina più è bruciacchiata, più il suo sapore sarà buono e affumicato. Mi raccomando, però, assicuratevi che la vostra cucina sia ben ventilata.

Thanks to the NomNomNomads Alicia Aia

Hosts Kindly visit

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“BRAISED FENNEL WITH SAFFRON”, OVVERO DA MARTEDÌ MI METTO A DIETA…Martedì. Cioè oggi. L’Epifania tutte le feste si porta...
07/01/2025

“BRAISED FENNEL WITH SAFFRON”, OVVERO DA MARTEDÌ MI METTO A DIETA…

Martedì. Cioè oggi. L’Epifania tutte le feste si porta via. Pure i dolci. Ma io non demordo. Ne farò ancora molti. Ma sì, per ora, bisogna fare un piccolo passo indietro e dedicarsi alle verdure. Effettivamente è necessario. Questi spicchi di fi*****io hanno tutto ciò che serve: dolcezza, vivacità e un’ottima dose, giusta, di peperoncino. È un piatto facile da preparare e costituisce un ottimo contorno, o anche un piatto principale, da accompagnare con del pane, olive e salsine. Senza esagerare. Ma per godere la buona tavola. E da martedì (prossimo…) tutti a dieta!

“RUM-SOAKED-RAISIN CARAMEL CAKE”, LA MIA TORTA (ANZI LE MIE TORTE) - UN ATTO D’AMORE - PER L’EPIFANIAHo scoperto che le ...
05/01/2025

“RUM-SOAKED-RAISIN CARAMEL CAKE”, LA MIA TORTA (ANZI LE MIE TORTE) - UN ATTO D’AMORE - PER L’EPIFANIA

Ho scoperto che le torte piene di frutta candita, che noi veneriamo nel nostro panettone, sono i dolci che accomunano tutta la storia gastronomica della cattolicità: dall’Europa all’India sotto Natale, ma anche in certi festini e matrimoni, è la torta preferita del periodo natalizio che sta per concludersi con la Festa dell’Epifania. Questa torta sontuosa al suo interno è certamente un atto d’amore, perché ci vuole pazienza e tempo. Ma vi assicuro che è da mangiare ogni fetta, in ginocchio, come si dice in Brasile. Mi sono fatto aiutare dalle mani sapienti di una mia carissima amica, Lizi, che non ha paura della quantità notevole di zucchero nella torta. Pensate, però, che va diviso, tanto nel caramello come nell’impasto che è per uno stampo a ciambella di 2,5 litri, cioè 12-14 persone o porzioni oppure 12-14 mini stampi per ciambelle o bundt cake (come ho fatto io). Usate un rum speziato di buona qualità perché insaporisce bene la torta. Il caramello, inoltre, conferisce note agrodolci e un colore ambrato. Più scuro è lo zucchero, più intenso sarà il colore. Dopo questo dolce, potremo promettere di cominciare la dieta. Perché è pur vero che l’Epifania tutti i dolci si porta via…..

“ROASTED CARROTS WITH CURRY LEAF DUKKAH” E BUGS BUNNYAlzino la mani quanti di voi mangiano le carote e pensano al mitico...
04/01/2025

“ROASTED CARROTS WITH CURRY LEAF DUKKAH” E BUGS BUNNY

Alzino la mani quanti di voi mangiano le carote e pensano al mitico Bugs Bunny… IO ! Vi ricordate quando dice la sua frase più celebre, mentre mangia una immancabile carota ? “Che succede, amico?” (“What’s Up, Doc?”). Fa ve**re anche un po’ di rabbia, no ? Personalmente con le carote ho un rapporto alimentare di amore e odio… Ho innumerevoli dessert alle carote nella mia lista di dolci-da-fare ma finora mi sono ancora limitato. Meglio va sul salato, come questa facilissima proposta di Ottolenghi e del suo staff, che nobilita le carote con l’ormai amatissimo dukkah. A proposito, il dukkah si conserva bene in frigorifero per 5 giorni (o più a lungo nel congelatore), quindi preparatene più del necessario. È ottima su ogni piatto: zuppe, verdure arrosto, pollo, pesce alla griglia o insalate in foglia.
Prima ricetta salutare di questo 2025. Continuiamo bene, curandoci e amando le cose che facciamo.

“APPLE OLIVE OIL CAKE”, VERAMENTE DAL CAMPO ALLA TAVOLA, A CHILOMETRO ZEROOrmai ci ho preso gusto. Vado al mercato del p...
03/01/2025

“APPLE OLIVE OIL CAKE”, VERAMENTE DAL CAMPO ALLA TAVOLA, A CHILOMETRO ZERO

Ormai ci ho preso gusto. Vado al mercato del paesello e compro frutta e verdura per far variare un po’ la dieta di mia mamma. Tutto genuino. Viene del campo, dalle campagne vicine. Qualcosa viene dal Nord. Ma è tutto ben italiano. Una certa piccola soddisfazione. Come questa torta di mele. Mele trentine, ma olio di oliva dalle campagne di mia mamma, freschissimo, profumatissimo, orgogliosamente nostro. Ho già varie torte di mele nel mio repertorio, ma questa entra di diritto: mele, olio d’oliva, una torta semplice e umida, di ispirazione toscana. Fatela vostra e godetevela con il tè.

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