Fabio guida turistica - Fabio tour guide

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Fabio guida turistica - Fabio tour guide Romano di nascita, setino di adozione. Non potendo scegliere, ho deciso di farvi conoscere entrambi i luoghi della mia vita! Born in Rome, adopted by Sezze.
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Not being able to choose, I decided to introduce to you both places of my life!

All your eyes have ever seenAll you've ever heardIs etched upon my memorySpoken through my wordsAll that I take with meI...
21/04/2022

All your eyes have ever seen
All you've ever heard
Is etched upon my memory
Spoken through my words
All that I take with me
Is all you've left behind
We're sharing one eternity
Living in two minds
Linked by an endless thread
Impossible to break

Buon 2775esimo compleanno Mamma Roma.

Mio amore, mia Dea, mia vita.

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LA SACRA RAPPRESENTAZIONE DELLA PASSIONE DI CRISTOAnche in questo caso sono passati 2 anni che hanno sconvolto le abitud...
11/04/2022

LA SACRA RAPPRESENTAZIONE DELLA PASSIONE DI CRISTO

Anche in questo caso sono passati 2 anni che hanno sconvolto le abitudini, gli usi e i costumi delle persone, 2 anni che hanno tenuto in sospeso una delle celebrazioni più sentite (o forse proprio la più sentita) dagli abitanti di Sezze.
La Sacra va oltre la semplice commemorazione, la Sacra coinvolge tutto il paese, i suoi abitanti, le sue strade, i suoi luoghi. Una Sacra finisce e inizia la preparazione di quella successiva, con scene, oggetti e costumi che si tramandano da interprete a interprete secondo una tradizione che affonda le radici nel medioevo e nel fermento religioso di quegli anni. La Sacra però, così come la vediamo noi oggi, è frutto dell'impegno dell'avvocato sezzese Filiberto Gigli che ne volle riproporre una versione anche dall'alto valore artistico sin dal 1933. E anche se per quest'anno dovremo accontentarci di una versione "ridotta", è comunque un buon inizio!

Vi aspettiamo venerdì 15 aprile!

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51° SAGRA DEL CA****FO DI SEZZEFinalmente, dopo 2 anni difficili e lunghissimi, le persone possono riassaporare quel min...
08/04/2022

51° SAGRA DEL CA****FO DI SEZZE

Finalmente, dopo 2 anni difficili e lunghissimi, le persone possono riassaporare quel minimo di consuetudini e tradizioni che da sempre caratterizzano i nostri paesi, le nostre vite. Ed in questo caso "riassaporare" è il minimo che si possa dire per un'eccellenza del territorio sezzese come il ca****fo.
Alimento pregiatissimo che viene consumato nei modi più diversi ed apprezzato dalle culture più diverse (basti pensare a quella ebraica ed il celeberrimo "ca****fo alla giudia"). Qui a Sezze, tra stand e ristoranti, avrete la possibilità di provarlo crudo e cotto, come antipasto, nei primi piatti o come contorno secondo alcune ricette del tutto peculiari.

E poi la Sagra è un'ottima occasione per conoscere questo paese ricco di storia e tradizioni come la Sacra Rappresentazione del Venerdì Santo.

Vi stiamo già aspettando!

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IL BALDACCHINO DI SANTA MARIA A SEZZEIn questi mesi sto scoprendo molto su Sezze, e ancora di più mi sto rendendo conto ...
07/04/2022

IL BALDACCHINO DI SANTA MARIA A SEZZE

In questi mesi sto scoprendo molto su Sezze, e ancora di più mi sto rendendo conto che anche la storia dei singoli luoghi più importanti di questa comunità non è sempre semplice e lineare come si potrebbe pensare. La Concattedrale di Santa Maria ne è un ottimo esempio in quanto realizzata su una chiesa di origine medievale, quest'ultima probabilmente sovrapposta a strutture romane preesistenti e oggetto di una rotazione di 180° a fine 1500. Per questo ho deciso di concentrarmi sulle parti di cui ho documentazione più attendibile e proseguire con le pubblicazioni passo dopo passo.

Appena entrati in Chiesa è impossibile non ammirare uno splendido baldacchino ligneo e foglia dorata risalente alla fine del 1600. Dalla forma complessiva e in particolare per le colonne tortili è facile notare una certa somiglianza con quello di San Pietro in Vaticano. E' abbastanza certo infatti che l'artista che lo realizzò, Pietro Antonio Perone da Monteleone (Umbria) era un ebanista attivo a Roma in quel periodo e che aveva evidentemente fatto suo il linguaggio artistico di Bernini. Il baldacchino di Santa Maria, al pari di quello Vaticano, arricchisce l'altare maggiore e protegge il sepolcro di San Lidano, protettore di Sezze le cui spoglie vennero spostate in questo luogo ad inizio 1600.

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VICUS CAPRARIUS - LA CITTA' DELL'ACQUAA pochi passi dalla celeberrima Fontana di Trevi si cela un piccolo luogo magico, ...
04/04/2022

VICUS CAPRARIUS - LA CITTA' DELL'ACQUA

A pochi passi dalla celeberrima Fontana di Trevi si cela un piccolo luogo magico, seminascosto tra i vicoli profondamente caratteristico della storia di Roma. Si tratta appunto del Vicus Caprarius, ovvero il nome antico della stretta stradina che tutt'ora corrisponde al tracciato di Via di San Vincenzo e che delimitava un isolato di abitazioni rimasto pressoché inalterato nel tempo.
E' il 1999 quando, per dei lavori di ristrutturazione degli edifici superficiali, viene riscoperto un mondo sotterraneo che racconta un breve spaccato di storia di Roma dal 19 a.C. (anno di costruzione dell'Acquedotto Vergine) fino al medioevo. Viene infatti riscoperta una cisterna romana alimentata da quello stesso acquedotto che a distanza di 2000 anni continua a servire la stessa Fontana di Trevi (nonché della Barcaccia, del Pantheon e dei Quattro Fiumi grazie agli interventi berniniani ed a quelli moderni). Alla cisterna era addossata una insula, poi trasformata in domus ed infine ricoperte per la realizzazione di un'abitazione medievale con pozzo privato, sempre alimentato dalla stessa acqua.

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OCCHIO ALL'APE!!!Domani domenica 3 aprile fatevi un giro per le strade di  ! Potreste incrociare gli straordinari volont...
02/04/2022

OCCHIO ALL'APE!!!

Domani domenica 3 aprile fatevi un giro per le strade di ! Potreste incrociare gli straordinari volontari ed i nostri coloratissimi intenti a distribuire che, oltre ad essere buonissime, aiutano la lotta contro la ! Vi aspettiamo!

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PALAZZO GRAZIOLI E LA GATTARoma è piena di palazzi nobiliari, ognuno di essi può raccontare una storia attraverso gli af...
21/03/2022

PALAZZO GRAZIOLI E LA GATTA

Roma è piena di palazzi nobiliari, ognuno di essi può raccontare una storia attraverso gli affreschi, le collezioni e alcuni anche con le trasformazioni che hanno subito nel corso degli anni. Anche gli animali araldici delle varie famiglie che li hanno posseduti potrebbero a loro volta raccontarci chissà cosa dei rispettivi occupanti.
Ma solo uno è custode di una gatta, silenziosa e discreta come solo i felini sanno essere, in bilico sul suo cornicione ad osservare il mondo di quaggiù dal suo punto di vista privilegiato.

Palazzo Grazioli, prima ancora Gottifredi, viene realizzato per questa famiglia da Giacomo della Porta intorno al 1500. Come capita spesso, passa di mano in mano e diversi interventi architettonici ne modificano l'aspetto. L'ultimo di questi, avvenuto nel 1800 sulla facciata posteriore, ha visto comparire l'antica statua di una gatta sull'angolo con la strada che prende il nome dall'animale stesso. La gatta è una statua proventiente dall'Iseo Campense anticamente ubicato nelle vicinanze e da cui proviene anche una delle celebri statue parlanti di Roma, Madama Lucrezia. L'Iseo era un tempio dedicato alla divinità egizia Iside, il cui culto era diffuso anche a Roma ed alla quale i gatti venivano associati.
Secondo una leggenda, la gatta venne posizionata con lo sguardo rivolto verso un antico tesoro nascosto chissà dove, chissà quando e chissà da chi (ovviamente).

Palazzo Grazioli, negli anni più recenti, è diventato piuttosto popolare essendo stato per diverso tempo la residenza romana di Silvio Berlusconi.

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PAOLO DI MARIANO TACCONE, DETTO PAOLO ROMANO, SCULTORESezze è un paese che ha dato i natali a diversi personaggi che si ...
18/03/2022

PAOLO DI MARIANO TACCONE, DETTO PAOLO ROMANO, SCULTORE
Sezze è un paese che ha dato i natali a diversi personaggi che si sono distinti per le proprie capacità. Purtroppo non di tutti si conserva memoria tra la popolazione, ed è un dispiacere perché potrebbero essere esempio ed ispirazione per molti giovani in cerca di modelli.
Uno dei figli più illustri di Sezze è senza dubbio Paolo Taccone, detto Romano per il lungo soggiorno nell'Urbe dovuto alla sua attività di scultore durante il XV secolo. Artista tra i preferiti di Papa Pio II Piccolomini (1405-1464, Pontefice dal 1458), tramite la sua bottega realizza numerose opere tutt'ora conservate nella Capitale e alcune delle quali viste da migliaia, quando non milioni (letteralmente) di persone senza neanche accorgersene.
Tra le più importanti c'è senza dubbio la grande statua (circa 3mt di altezza) di San Paolo su Ponte Sant'Angelo, sulla sponda romana del ponte dove, con accanto San Pietro, accoglie tutti coloro che attraversano il celebre passaggio sul Tevere in direzione di Castel Sant'Angelo.
Per Pio II, Paolo Romano realizzò anche la tomba collocata dapprima nella vecchia Basilica Costantiniana, poi spostata nella posizione attuale in Sant'Andrea della Valle durante i lavori per la realizzazione dell'attuale San Pietro,
In Piazza Navona invece, una delle massime espressioni del barocco romano, realizza l'angelo di sinistra sul portale della Chiesa di Nostra Signora del Sacro Cuore, luogo comprensibilmente offuscato dai due capolavori rinascimentali della Chiesa di Sant'Agnese e della Fontana dei Quattro Fiumi.
Ma Paolo Romano, per commissione dello stesso Pio II, realizzò anche un busto in marmo del Pontefice ora conservato nella Sala dei Papiri, all'interno dei Musei Vaticani a pochi passi dalla Ca****la Sistina.
Esistono altre opere di Paolo Romano sparse per Roma, principalmente tombe di cardinali in diverse chiese anche importanti (Santa Francesca Romana, Santa Cecilia e Santa Maria in Trastevere, San Lorenzo in Damaso). A Sezze invece rimangono 2 tabernacoli, uno nella Concattedrale di Santa Maria mentre l'altro in San Bartolomeo, purtroppo inaccessibile al momento.

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LE IDI DI MARZOTradizionalmente, è il 15 marzo del 44 a.C. quando Giulio Cesare viene assassinato da un gruppo, neanche ...
15/03/2022

LE IDI DI MARZO

Tradizionalmente, è il 15 marzo del 44 a.C. quando Giulio Cesare viene assassinato da un gruppo, neanche tanto numeroso, di Senatori e Pretori generalmente fedeli a Pompeo con 23 pugnalate. Sempre secondo la tradizione, anche il figlio adottivo di Cesare, Bruto, partecipò alla congiura (da qui la frase resa celebre da William Shakespeare "Tu quoque, Brute, fili mi!").
Il fatto avvenne presso la Curia di Pompeo, identificata nell'attuale area di Largo Argentina la cui topografia ricalca, come spesso accade a Roma, quella antica sulla base delle rimanenze del Teatro di Pompeo. Più precisamente alle spalle del Tempio della Fortuna, di forma circolare e ben visibile proprio nell'area degli scavi.

Il nome del Largo però nulla ha a che fare con lo stato sudamericano ma con un certo Johannes Burckardt (italianizzato Burcardo), Maestro di Cerimonie di ben 5 papi dal 1483 alla sua morte avvenuta nel 1506. Egli era nativo di Strasburgo, fondata dai romani col nome di Argentoratum, e che chiamò appunto "Argentina" la torre (ora scomparsa) del suo palazzo sito nelle vicinanze.

CURIOSITA': le idi, insieme alle calende e alle none, erano una suddivisione del mese nel calendario romano. L'espressione "rimandare alle calende greche" significa rinviare ad un tempo che non verrà mai in quanto non appartenente a quella cultura, e quindi inesistente.

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INSULA DELL'ARACOELINegli anni tra il 1939 ed il 1942 il Campidoglio venne "isolato" dalle strutture circostanti per la ...
14/03/2022

INSULA DELL'ARACOELI

Negli anni tra il 1939 ed il 1942 il Campidoglio venne "isolato" dalle strutture circostanti per la realizzazione della nuova viabilità, in particolare la Via del Mare (ora Via del Teatro Marcello) decisa durante il periodo fascista. Durante gli scavi venne alla luce un'insula (tipica unità abitativa romana) già parzialmente occupata dall'antica chiesa di San Biagio de Mercato, consacrata prima del 1200 e distrutta nel 1653 per la costruzione della chiesa di Santa Rita da Cascia (successivamente smontata a sua volta e ricostruita a ridosso del Teatro Marcello proprio per i suddetti lavori). Della chiesa antica rimane un'affresco trecentesco raffigurante una deposizione di Cristo e una parte del campanile, dell'insula originaria invece, affacciandosi alla balaustra, si nota l'antico livello stradale affiancato da tabernae con relativo mezzanino e 2 piani rialzati con tracce di ulteriori 2.
La vita nelle insule non era facile, i locali erano piuttosto angusti e più si abitava in alto più diminuivano le condizioni sociali ed economiche degli occupanti, che dovevano affrontare tutte le difficoltà di una sovrappopolazione costante ed i continui crolli e incendi che caratterizzavano le costruzioni più scadenti.

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ARCHI DI SAN LIDANOLidano d'Antena (ora Civita d'Antino, L'Aquila) è stato un monaco benedettino vissuto a cavallo tra X...
10/03/2022

ARCHI DI SAN LIDANO

Lidano d'Antena (ora Civita d'Antino, L'Aquila) è stato un monaco benedettino vissuto a cavallo tra XI e XII secolo. Di famiglia agiata, a 9 anni entra in monastero mentre a 17 rimane orfano di entrambi i genitori. Decide quindi di vendere le sue proprietà e chiede all'Abate di Montecassino, dove risiedeva, di recarsi nelle Terre Pontine per fondare una nuova comunità.
A poca distanza da Sezze, in località Ad Tres Arcus, scopre l'esistenza di una piccola chiesa dedicata a Santa Cecilia. Lidano vede in questo un segno divino, in quanto anche la madre si chiamava Cecilia e decide di stabilirsi nell'area per costruire il suo nuovo monastero.
Nulla rimane dell'edificio, distrutto con tutta probabilità durante gli eventi drammatici che hanno caratterizzato la zona nei secoli seguenti, se non gli stessi archi in blocchi di pietra locale realizzati durante l'Era Repubblicana di Roma per il passaggio dell'antica strada che portava a Sezze e che in quel punto scavalcava un fiume, ormai scomparso a causa delle bonifiche definitive del XX secolo.
Gli archi dunque sono i resti del ponte romano che dava già il nome "ad tres arcus" alla zona prima ancora dell'arrivo di San Lidano, ma ora conosciuta proprio come Quarto San Lidano in suo onore.
Il corpo del Santo riposa nella Concattedrale di Santa Maria a Sezze ed è patrono del paese insieme a San Carlo da Sezze.

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OSTIA ANTICAA poca distanza da Roma esiste un luogo magico, spesso dimenticato dai romani stessi ma che offre scorci moz...
07/03/2022

OSTIA ANTICA

A poca distanza da Roma esiste un luogo magico, spesso dimenticato dai romani stessi ma che offre scorci mozzafiato e una storia millenaria.
Si tratta appunto degli scavi di Ostia Antica, prima colonia romana sin dall'epoca regia ma che conoscerà un enorme sviluppo solo in epoca imperiale grazie ai commerci. Gode per lungo tempo di una discreta autonomia ma con la fine dell'impero cade nell'oblio, rimanendo comunque scarsamente popolata anche in epoca medievale.
Gli scavi attuali svelano meno della metà della città antica, rendendolo comunque il sito archeologico più esteso del pianeta (150 ettari, come Pompei) e sono iniziati nel XIX secolo. Una grande spinta si ebbe durante il periodo fascista quando vennero condotte genti dall'area di Comacchio immune alla malaria, endemica del luogo. Grazie a questo "stratagemma" i lavori andarono avanti molto velocemente e tutt'ora la via principale della città di Ostia moderna è Via dei Ravennati, in loro onore.

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RIPARO ROBERTONella gola che separa il centro abitato di Sezze da una delle sue contrade periferiche, a circa 150 metri ...
03/03/2022

RIPARO ROBERTO

Nella gola che separa il centro abitato di Sezze da una delle sue contrade periferiche, a circa 150 metri di altitudine, si trova un luogo mozzafiato per storia e bellezza: Riparo Roberto (così chiamato in onore del figlio dello scopritore, Marcello Zei, nel 1953). Il riparo è una feritoia nella parete di roccia a picco sulla valle lunga circa 30 metri, profonda al massimo 5 ed alta poco meno di 3, molto probabilmente veniva utilizzata da cacciatori nomadi in età preistorica come luogo di osservazione della pianura sottostante e delle mandrie di animali che la popolavano. Una a dir poco straordinaria testimonianza di questa attività sono le incisioni rupestri a carboncino lasciate dagli stessi cacciatori lungo tutto il fondo della grotta, realizzate in un periodo incerto confermano la presenza di animali quali cavalli, cervi e volpi nella zona. Purtroppo l'incuria generale in cui versa l'area ma la relativa facilità con cui vi si può accedere ha gravemente danneggiato le pitture, a cui si sono sovrapposti atti vandalici e tentativi di distacco.
A poca distanza dal riparo, lo stesso Zei scoprì anche la grotta intitolata alla moglie Jolanda, la cui esplorazione negli anni passati ha restituito testimonianze di bivacchi umani risalenti anche a 40.000 anni fa.

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ARCO DEI BANCHISituato al di sotto delle proprietà della famiglia Chigi, mette in comunicazione Via del Banco di Santo S...
28/02/2022

ARCO DEI BANCHI

Situato al di sotto delle proprietà della famiglia Chigi, mette in comunicazione Via del Banco di Santo Spirito con Via Paola. Il passaggio appare in ottimo stato di preservazione con il soffitto a volta decorato come un cielo stellato, con una nicchia contenente un dipinto ad olio della Madonna in sostituzione della precedente statuetta lignea, ormai perduta. Sul fianco sinistro dell'arco è stata posta una lapide indicante la gravissima inondazione del Tevere nel 1277, probabilmente la più antica esistente a Roma.

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LE GROTTE DI SEZZESezze è effettivamente circondata da grotte, alcune delle quali frequentate già in età arcaica, ma in ...
24/02/2022

LE GROTTE DI SEZZE

Sezze è effettivamente circondata da grotte, alcune delle quali frequentate già in età arcaica, ma in questo caso è chiaro come quello di "le Grotte" sia solo un soprannome legato alla forma dell'edificio (o di quel che ne rimane, purtroppo).
La struttura è in realtà un'antica villa rurale di età imperiale (molto probabilmente augustea) costruita a ridosso del monte con la funzione di coltivare quella che era l'eccellenza di questo territorio: ovvero il vino Cecubo, lodato sia da Orazio sia da Plinio e molto apprezzato da Tiberio.
Della villa in sé restano questi caratteristici corridoi voltati, usati probabilmente come magazzini e in seguito come cisterne, restano inoltre diversi ambienti posteriori e resti di un criptoportico al piano superiore, difficilmente individuabili ora a causa della vegetazione che la ricopre.

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L'ARNALO DEI BUFALI E L'UOMO A PHINonostante la Pianura Pontina sia stata per lunghissimo tempo una palude, ciò non sign...
25/01/2022

L'ARNALO DEI BUFALI E L'UOMO A PHI

Nonostante la Pianura Pontina sia stata per lunghissimo tempo una palude, ciò non significa che sia stata priva di vita e di insediamenti umani. Al contrario.
Benché prevalentemente nomadi, diversi gruppi di esseri umani hanno lasciato tracce del loro passaggio attraverso i secoli in queste terre sin dai tempi più antichi, il territorio infatti offriva una discreta disponibilità di cibo durante il giorno e ripari sufficientemente sicuri di notte. Proprio in uno di questi, noto oggi col nome di "Arnalo dei Bufali" (il termine "arnalo" è probabilmente una corruzione di "arnia", la stessa usata per le api e col significato di "riparo, rifugio") e di cui resta solo il fondo della cava a causa del collasso della volta soprastante, venne ritrovata nel 1936 una delle testimonianze più impressionanti e preziose di un qualche bivacco di epoca preistorica: l'Uomo a PHI.
La figura estremamente stilizzata di un uomo che sembra posare con le mani sui fianchi e che ricorda appunto la forma della lettera greca Φ (phi) venne disegnata sul muro di pietra con dell'ocra rossa, mi piace pensare da qualcuno impressionato dalla figura di un amico intento ad osservare il pianoro sottostante avvolto nella luce del tramonto in un tempo compreso tra (si stima) i 6000 ed i 12000 anni fa.

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Ultimamente non scrivo molto, i tempi non sono favorevoli ma cerco di lavorare "dietro le quinte" sperando che le cose m...
02/12/2021

Ultimamente non scrivo molto, i tempi non sono favorevoli ma cerco di lavorare "dietro le quinte" sperando che le cose migliorino al più presto.
Recentemente però, ho avuto il piacere di guidare degli studenti attraverso i Musei Vaticani ed ho riflettuto sull'importanza della scuola stessa e sul mio ruolo quel giorno. Ho quindi cercato di ispirarmi alla Musa che, penso, più di tutte rispecchi il mestiere di guida: Clio, la musa della storia che riceve da sua madre Mnemosine il potere di trasmettere i ricordi e che rende celebri persone ed eventi.
Io spero di averli incuriositi oltre che divertiti con i vari aneddoti, ma soprattutto che anche loro riescano a trovare la Musa adatta al loro futuro.

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L'ANTICA VIA SETINADomenica scorsa mi sono concesso qualcosa che per me è quasi un lusso: una visita guidata come sempli...
01/07/2021

L'ANTICA VIA SETINA

Domenica scorsa mi sono concesso qualcosa che per me è quasi un lusso: una visita guidata come semplice partecipante e non come guida. E' stata un'occasione colta al volo per imparare a conoscere il territorio da cui sono stato adottato e che vorrei far conoscere al di fuori dei suoi confini.
In realtà ho scoperto che è molto conosciuto, ma scarsamente visitato. Questo è un problema perché ne risente l'economia di un paese intero, ne risentono le persone che devono inseguire i propri sogni da un'altra parte e ne risente il territorio stesso, troppo sfruttato in certi ambiti e troppo poco in altri quando, invece, un maggiore equilibrio è molto più auspicabile.
Ho scoperto dei luoghi incantevoli, ricchi di storia e di vita, di testimonianze proveniente da diversi passati che tutti insieme hanno modellato la Via Setina così come appare oggi.

C'è ancora molto lavoro da fare, ma la direzione è quella giusta.

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SEZZE NEI MUSEI VATICANITra i vari tesori conservati all'interno del percorso dei Musei Vaticani, la Galleria delle Cart...
10/05/2021

SEZZE NEI MUSEI VATICANI

Tra i vari tesori conservati all'interno del percorso dei Musei Vaticani, la Galleria delle Carte Geografiche spicca senza dubbio per magnificenza. E' un corridoio di 120 metri realizzato a fine 1500 per volere di Papa Gregorio XIII, che affidò la direzione dell'intero progetto al Vescovo Ignazio Danti il quale, con l'aiuto di diversi artisti, realizzò l'impressionante serie di mappe che idealmente unificavano l'Italia intera sia dal punto di vista geografico che spirituale.
Con un po' di abilità è possibile individuare Sezze, compresa nella stessa mappa dove c'è Roma vista la poca distanza che le separa, ma chiamata "Sezza", certamente una corruzione dell'antico nome "Setia".
Inutile nascondere che lo sport maggiormente praticato all'interno della Galleria è farsi i selfie indicando il proprio paese nativo, specialmente da parte degli stranieri di origine italiana!

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