02/09/2024
🤩Il canale leonardesco di Cesenatico… meraviglioso di giorno, magico la notte!🌙
guida turistica per l'Emilia Romagna
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A Palazzo Fava si può ammirare tra le circa cento opere in mostra, anche uno sfavillante bozzetto di Giovanni Boldini, che mostra uno degli scorci più noti della città: la Fontana del Nettuno e la sua piazza. 🥰
Puoi scoprire l'affascinante percorso delle arti a Bologna nell'Ottocento, visitando con noi la mostra "Da Felice Giani a Luigi Serra. L'Ottocento nelle Collezioni della Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna" sabato 18 maggio alle ore 16.🤓
Per informazioni e iscrizioni: https://bit.ly/mostra800bologna
Riconoscete questo scorcio di Bologna?🧐
Sono le fabbriche di carta presso il Cavaticcio, dipinte da Antonio Basoli nel 1832.
Puoi scoprire il variegato panorama artistico a Bologna visitando la mostra "Da Felice Giani a Luigi Serra. L'Ottocento nelle Collezioni della Cassa di Risparmio di Bologna" in corso a Palazzo Fava. Il fascino di un periodo complesso tra innovazione e tradizione artistica che permette uno sguardo nuovo sulla cultura di Bologna. 🎨
Quando? Sabato 20 aprile alle ore 11.
Prenotazioni al seguente link: https://bit.ly/mostra800bologna
San Valentino… INTRICATI AMORI DEL RINASCIMENTO! 💘👑🧮💘👑
La coppia Ginevra Sforza/Giovanni II Bentivoglio è un esempio dell’intreccio tra passioni e potere che caratterizza il Rinascimento italiano.
Figlia – illegittima...ma riconosciuta! - del Signore di Pesaro Alessandro Sforza (fratello del duca di Milano Francesco Sforza), Ginevra sposa appena quattordicenne, nel 1454, Sante Bentivoglio, dal 1446 Signore di Bologna. Sante, allore trentenne, continuò però ad avere per amante Nicolosia Castellani, moglie di uno dei più fedeli sostenitori della dinastia bentivolesca, il conte Nicolò Sanuti.
Sante e Ginevra hanno comunque due figli. Alla morte di Sante nel 1463, gli succede il giovane cugino Giovanni Bentivoglio, che Ginevra sposa quasi subito, e con cui probabilmente aveva una relazione già prima della vedovanza. La loro fu una unione appassionata e duratura nella gestione del potere e…nel garantire alla dinastia una solida discendenza, con ben 16 figli (ma 5 morirono bambini)! Giovanni II dominerà Bologna per più di 50 anni, con il supporto attivo di Ginevra fino alla fine (lei giocò un ruolo decisivo nella repressione nel sangue dei tentativi di congiura contro Giovanni delle famiglie rivali dei Malvezzi, nel 1488, e Marescotti, nel 1495), fino all’esilio dovuto alla conquista della città da parte del papato nel 1506.
DITTICO BENTIVOGLIO, Ercole De' Roberti, 1477 c., Washington, National Gallery of Art.
🔴📣APERTURA STRAORDINARIA📣🔴
Visita con noi: PALAZZO MALVEZZI DE' MEDICI: Origini, trasformazioni barocche e aggiornamenti ottocenteschi di un'antica residenza aristocratica
Il palazzo, noto come “palazzo dal portico buio” (oggi sede della Città Metropolitana), fu realizzato a partire dal 1560 su progetto di Bartolomeo Triachini per i Malvezzi, una delle più antiche ed influenti famiglie bolognesi. Nel 1606 l’edificio passò ad un ramo collaterale della famiglia, che nel 1698 assunse il cognome di un altro ramo estinto di cui divenne erede: i Malvezzi de’ Medici. L’interno, già modificato nel 1725 con l’inserimento del maestoso scalone del Bibiena, fu oggetto a metà Ottocento di una più generale ristrutturazione voluta da Giovanni Malvezzi de’ Medici: patriota e liberale, tra i protagonisti del Risorgimento bolognese. I progetti per le decorazioni pittoriche e gli arredi vennero affidati al celebre scenografo-pittore Francesco Cocchi, già allievo e collaboratore di Antonio Basoli, rientrato in patria dopo una prestigiosa carriera all’estero, coadiuvato da numerosi giovani artisti.
Nel 1931 l’Amministrazione Provinciale, da tempo alla ricerca di una nuova sede istituzionale, acquistò il palazzo e iniziò i lavori di rinnovamento degli interni, mantenendo però inalterati gli ambienti al piano nobile, dove ancora oggi si può ammirare un complesso decorativo tra i più significativi e meglio conservati dell’Ottocento bolognese.
Nell'ambito della riscoperta dell’Ottocento bolognese, promossa in occasione della mostra “diffusa”: La pittura a Bologna nel Lungo Ottocento (1796 -1915), abbiamo finalmente la possibilità di visitarlo e di scoprire le decorazioni e le sale normalmente chiuse al pubblico.
📅
Sabato 3 febbraio, ore 15,00
Sabato 3 febbraio, ore 16,30
📍Appuntamento davanti al palazzo, via Zamboni 13
Per prenotazioni: https://www.bolognawelcome.com/it/esperienze/321826/Visite-guidate-a-Palazzo-Malvezzi
Guardando il panorama di Bologna dall'alto, spicca oltre il centro storico una grande cupola verde.
È la chiesa salesiana del Sacro Cuore🕍 nel quartiere della Bolognina.
La sua ideazione fa parte del l'ampliamento della città oltre la ferrovia🛤, progettato dal piano regolatore del 1889.
La costruzione🏗, iniziata nel 1901 si è conclusa nel 1928 e soltanto un anno dopo la cupola crollò ma fu ricostruita secondo il progetto originario dell'architetto Edoardo Collamarini. E non fu l'ultimo rifacimento. Infatti la chiesa fu danneggiata durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale e necessitò in successivo restauro.
Sono le dimensioni della chiesa e soprattutto la mole della cupola (60 metri di altezza) a rendere questo edificio così notevole e sorprendente nel suo stile eclettico. La luce del tramonto 🌅trasforma il colore dei mattoni di cui è composta e rende poetica e meno austera la sua presenza nel movimento cittadino.
✨ Non sapersi orientare in una città non vuol dire molto.
Ma smarrirsi in essa, come ci si smarrisce in una foresta, è una cosa tutta da imparare.😄
(Walter Benjamin)
Le statue del Partigiano e della Partigiana di Porta Lame sono forse il monumento commemorativo della Resistenza più noto di Bologna. 🌹
La loro prima collocazione era davanti al Padiglione della Direttissima alla Montagnola 🚂, sede al tempo dell’ANPI.
Poi passarono all’attuale posizione, scelta a memoria della Battaglia di Porta Lame, decisivo scontro avvenuto nel novembre 1944 tra partigiani e truppe nazifasciste, che occupavano la città.
La storia e il valore simbolico di queste statue è insita anche nel materiale con cui sono state realizzate dallo scultore Luciano Minguzzi nel 1947: si tratta del bronzo in cui era stata fusa la statua del Littoriale (stadio di Bologna), raffigurante Mussolini a cavallo. Anche per questa statua il bronzo era stato ricavato da oggetti preesistenti, i cannoni austriaci sottratti nel 1848.
Buon 25 aprile. 💐🌈
Fiori e foto sono stati portati da molte donne a piazza Nettuno il 21 aprile del 1945 mentre le truppe alleate si muovevano nella città liberata e ferita da mesi di dura sofferenza.
E’ lì che numerosi partigiani sono stati sommariamente fucilati nei due anni precedenti, durante l’occupazione nazifascista della città.
Ed è così che si forma quello che sarà il Sacrario dei Partigiani: volti più o meno nitidi, più o meno giovani, che ci ricordano quanto sia dolorosa e arida la vita senza libertà, tanto da non aver paura della morte per lottare per riottenerla.🌹
Presso palazzo Fava, è in corso una imperdibile mostra dedicata a Giovanni Fattori, maestro indiscusso della macchia.
Il percorso espositivo è costituito da oltre 70 opere, e si snoda secondo nuclei tematici.
Ritratti, vedute campestri, tele rinascimentali sono tra i soggetti prediletti dal pittore, in grado di esprimere con una profonda maestria l'immutabilità del sentimento umano e la poesia che si cela dietro lo sguardo disincantato dell'esistenza.
Da segnalare, nella sala dei ritratti , intitolata "I ritratti dell'anima" , la tela "I fidanzati" rappresentati dalla cugina Argia Bongiovanni e da Valfredo Carducci, fratello di Giosuè Carducci.
"La strada bianca",1887, è il titolo dell'olio su tela che compare in foto ;sarà possibile ammirarlo insieme agli altri capolavori del pittore, presso palazzo Fava, fino al 1 maggio 2023.
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