30/12/2023
Chi è l'aiutante di Died Moroz? Sneguročka! La rappresentazione iconografica di Sneguročka deve sintetizzare in un’immagine l’idea di acqua ghiacciata, di cui la giovane fanciulla è simbolo, il nome, infatti, significa “fatta di neve”. Per questo la ragazza, eternamente giovane e allegra, indossa un abito bianco e sulla testa ha una coroncina a otto raggi impreziosita da argento e perle. Anche la rappresentazione moderna del suo abbigliamento è quasi sempre fedele alla descrizione storica, le uniche varianti ai colori sono giustificate dalla difficoltà grafica di rendere efficacemente il bianco, per questo può apparire anche vestita in azzurro. Sneguročka nasce nel mondo della letteratura. Nel 1868, Aleksandr Afanasiev, l’equivalente russo dei Fratelli Grimm, scrisse una storia su un personaggio chiamato “Snegurka”, una bambina costruita con la neve da due poveri contadini, Ivan e Maria, disperati perché non riuscivano ad avere un figlio vero. Snegurka, magicamente, prese vita, ma morì con l’arrivo dell’estate, sciogliendosi ed evaporando nell’immensità del cielo. Nel 1873, il commediografo A.N Ostrovskij, influenzato dalle idee di Afanasiev, scrisse la fiaba drammatica in versi “La fanciulla di neve”, con musiche di scena di P. I. Čajkovskij. L’artista, nato e cresciuto nella Regione di Kostroma, fu allevato da una bambinaia che era solita raccontargli tantissime fiabe. Fu proprio questo contatto con la tradizione popolare a fungere da fonte d’ispirazione alla quale attingere in età adulta. Nella sua versione, Sneguročka è figlia di Primavera la Bella e Babbo Gelo, desidera la compagnia degli esseri umani, ma è priva della capacità di amare. Sua madre alla fine gliela dona ma, quando si dichiara finalmente al suo amato, viene colpita da un raggio di sole, ed essendo fatta di neve, si scioglie. Così, dopo anni di gelo perenne, con la morte della protagonista, tornerà a splendere il sole. Il sacrificio della Fanciulla di neve simboleggia la fine del freddo invernale e il concetto di amore - morte che pervade la storia significa che soltanto attraverso la morte dei protagonisti tornerà il sole e con esso la nuova vita della natura, che si perpetua ciclicamente. La storia di Ostrovskij fu poi adattata in un’opera in quattro atti da Rimskij- Korsakov, con elementi scenici realizzati dal famoso pittore Vasnetsov, che aveva già immortalato la giovane in un bellissimo dipinto. Negli anni seguenti vari scrittori e poeti misero mano alla leggenda cristallizzando la presenza del personaggio nell’immaginario collettivo come simbolo legato alle feste invernali e, nel frattempo, per tutti diventò la nipote di Nonno Gelo (anziché la figlia). Dopo la Rivoluzione, tutte le feste religiose vennero ufficialmente proibite e anche la figura di Sneguročka venne data alla fiamme in nome della religione di stato. Per la sua rinascita, bisognerà aspettare il 1935, quando si stabilì che il Capodanno dovesse essere la festa più importante dell’inverno, in sostituzione del Natale. Da lì in poi nei libri sulle feste invernali, accanto a un abete addobbato e a Nonno Gelo (Дед Мороз), cominciò ad apparire la giovane Sneguročka, in qualità di nipote e sua assistente, una vera e propria mediatrice nelle relazioni tra i bambini e Nonno Gelo.
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