20/05/2024
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(✏️ Chiara Amati) «Ho un ricordo molto nitido, di quando nonna Adelina Bruni, immigrata a New York dal Sud Italia, trasformava la cucina in un caos di pietanze e specialità italiane. Ogni domenica lei metteva in tavola una teglia di lasagne inesauribile come l’affetto che aveva per noi. E poi le polpette, le melanzane, i calamari, il pollo, gli affettati. Non si trattava di un pranzo a più portate quanto piuttosto di un ricatto emotivo. E no, non ci si poteva alzare per andarsene su, sulla tavola, c’erano ancora montagne di cotolette, il vassoio di cannoli e dei biscotti in arrivo».
Con queste parole Frank Bruni, editorialista del "New York Times" oltre che affermatissimo critico gastronomico, attraverso le colonne del quotidiano statunitense ha reso omaggio al pranzo italiano della domenica specificando che «non esiste nulla di meglio del piacere della tavola, del convivio, della bellezza di mangiare stando seduti. Tutto ciò non ha un analogo inglese dal momento che americani e britannici questo stesso piacere non lo conoscono come lo conoscono gli italiani».
Il pranzo della domenica come tempo prezioso di condivisione, dunque. Un richiamo forte al concetto di famiglia. Ma soprattutto un rimando al fascino della tavola italiana che, secondo Bruni, «continua a essere un punto di riferimento gastronomico e culturale a ogni latitudine, pur essendo cambiato nel tempo». 👉 Leggi l'articolo completo sul sito del Corriere