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Harmakis - The Sun is born

Harmakis è un Magazine culturale, uno strumento di informazione libera e non convenzionale, uno spazio di ricerca. Harmakis parla di Spiritualità, Archeologia, Teologia,Mistero con un linguaggio chiaro, un minuzioso lavoro redazionale e un’accurata selezione di articoli, interviste, rubriche, recensioni, foto e immagini e video. Harmakis vuole darsi come obbiettivo per mezzo del suo staff, di al

largare gli orizzonti della coscienza con il coraggio di mettere costantemente in discussione dati, esperienze, verità e principi senza censure. Harmakis si rivolge a tutte le menti desiderose di ampliare i propri confini e di intraprendere nuovi percorsi di ricerca spirituale di consapevolezza e di conoscenza.

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“Falso è il vanto di chi pretende di possedere, all’infuori della ragione, un altro spirito che gli dia la certezza della verità.” – Baruch Spinoza

Harmakis - The Sun is born
description
Harmakis is a cultural magazine, a tool of free and unconventional, an area of research. Harmakis talk about Spirituality, Archaeology, Theology, Mystery with a clear language, a meticulous editorial work and a selection of articles, interviews, reviews, photos and video images. Harmakis chooses for itself as a target for half of its staff, to broaden the horizons of consciousness with the courage to constantly question data, experiences, truths and principles uncensored. Harmakis caters to all minds eager to expand their boundaries and undertake new research paths to spiritual awareness and knowledge. "False is the pride of those who claim to possess, besides the reason, another spirit that gives them the certainty of truth." - Baruch Spinoza

https://youtu.be/FfO1PuvcZZYDomenica 22 gennaio alle ore 21.15si parla di Egitto con il Prof. Maurizio Damiano "Quei sem...
22/01/2023

https://youtu.be/FfO1PuvcZZY

Domenica 22 gennaio alle ore 21.15
si parla di Egitto con il Prof. Maurizio Damiano
"Quei semi profondi, quelle radici lontane"

Argomenti della serata:Quei semi profondi, quelle radici lontane.Andiamo alla scoperta delle radici più lontane e profonde da cui scaturiranno il popolo e la...

https://youtu.be/t83tFzGeooMGiovedì 19 gennaio alle ore 19.00"Origini del territorio egiziano e misteri del deserto" con...
19/01/2023

https://youtu.be/t83tFzGeooM

Giovedì 19 gennaio alle ore 19.00

"Origini del territorio egiziano e misteri del deserto" con il Prof. Maurizio Damiano

© Copyright - tutte le immagini in questo video sono di proprietà del Professor Maurizio Damiano. Tutto ciò che è riportato su di questo video, documentazion...

https://youtu.be/Es73NoaZi3EGiovedì 12 gennaio alle ore 21.15 su Border Nights"La Biblioteca di Nag Hammadi" con Leonard...
12/01/2023

https://youtu.be/Es73NoaZi3E

Giovedì 12 gennaio alle ore 21.15 su Border Nights
"La Biblioteca di Nag Hammadi" con Leonardo Paolo Lovari

ARTE E CULTURA PER IL RISVEGLIO DELLE COSCIENZE presenta: LA BIBLIOTECA DI NAG HAMMADI con LEONARDO PAOLO LOVARILibri Leonardo Paolo Lovarihttps://www.macrol...

https://youtu.be/loKcmcOjuhoQuesta sera, Sabato 10 dicembre alle ore 21.30 "Le Avventure di Sinuhe" con Leonardo Paolo L...
10/12/2022

https://youtu.be/loKcmcOjuho

Questa sera, Sabato 10 dicembre alle ore 21.30 "Le Avventure di Sinuhe" con Leonardo Paolo Lovari

Le avventure di Sinuhe è una tra le opere più importanti della letteratura dell’Antico Egitto, sicuramente la più conosciuta. Risale al periodo del Regno Med...

06/12/2022

110 Anni fa veniva scoperto il meraviglioso busto di Nefertiti.

Il Busto di Nefertiti, chiamato anche Testa di Nefertiti, o anche solo Nefertiti, è uno dei tesori d'arte più conosciuti dell'Antico Egitto ed è considerato il capolavoro della ritrattistica del periodo di Amarna. Risale al regno del faraone Akhenaton al tempo della XVIII dinastia (Nuovo Regno) tra il 1353 e il 1336. a.C.[A 1]
Il busto della regina Nefertiti fu scoperto il 6 dicembre 1912, durante gli scavi della Società Orientale Tedesca diretti da Ludwig Borchardt a Tell el-Amarna, nell'edificio P 47,2, laboratorio del capo scultore Thutmose. Venne trasportato in Germania nel gennaio 1913, nel quadro della spartizione dei reperti con l'autorizzazione del Consiglio supremo per le antichità del Ministero egiziano della Cultura.
Nel 1920, grazie a una donazione di James Simon, insieme ad altri oggetti, che fino allora erano in prestito a lunga durata alla Ägyptische Abteilung der königlich preußischen Kunstsammlungen (Sezione egizia delle collezioni d'arte del regno di Prussia), andò allo Stato Libero di Prussia.
Solo nel 1924 si ebbe una presentazione pubblica nel Museo costruito per la collezione egizia dei Musei statali nell'Isola dei Musei a Berlino. Oggi il busto è proprietà della Fondazione del patrimonio culturale prussiano (Stiftung Preußischer Kulturbesitz) e, col numero d'inventario 21300, costituisce l'attrazione principale del Museo Egizio di Berlino, che dal 16 ottobre 2009 è nuovamente sistemato nel Neues Museum (ala settentrionale) dell'Isola dei Musei.

110 Years ago the wonderful bust of Nefertiti was discovered.

The Bust of Nefertiti, also called the Head of Nefertiti, or even just Nefertiti, is one of the best-known art treasures of Ancient Egypt and is considered the masterpiece of Amarna period portraiture. It dates back to the reign of Pharaoh Akhenaten at the time of the 18th dynasty (New Kingdom) between 1353 and 1336. BC [A 1]
The bust of Queen Nefertiti was discovered on December 6, 1912, during excavations by the German Oriental Society directed by Ludwig Borchardt at Tell el-Amarna, in building P 47.2, the workshop of the head sculptor Thutmose. It was transported to Germany in January 1913, as part of the division of the finds with the authorization of the Supreme Council for Antiquities of the Egyptian Ministry of Culture.
In 1920, thanks to a donation from James Simon, together with other objects, which until then had been on long-term loan to the Ägyptische Abteilung der königlich preußischen Kunstsammlungen (Egyptian Section of the Prussian Art Collections), it went to the Free State of Prussia.
Only in 1924 did a public presentation take place in the Museum built for the Egyptian collection of the State Museums on Museum Island in Berlin. Today the bust is the property of the Prussian Cultural Heritage Foundation (Stiftung Preußischer Kulturbesitz) and, with inventory number 21300, constitutes the main attraction of the Egyptian Museum in Berlin, which since 16 October 2009 has once again been housed in the Neues Museum (northern wing ) of the Museum Island.

www.anubi.org

https://youtu.be/-KNweJUBi_wOggi Venerdì 25 Novembre alle ore 21.30, continuano le letture di brani di Antica Letteratur...
25/11/2022

https://youtu.be/-KNweJUBi_w

Oggi Venerdì 25 Novembre alle ore 21.30, continuano le letture di brani di Antica Letteratura Egiziana con Leonardo Paolo Lovari che ci parlerà di "Dialogo del Disperato con il suo Ba"

Il componimento poetico ha forma di dialogo fra un uomo stanco di vivere che, vinto da una tragedia individuale, si abbandona alla disperazione, e la sua ani...

22/11/2022

"La guerra nell’Antico Egitto" di Pietro Testa
- Harmakis Edizioni -
www.harmakisedizioni.org

Gli antichi Egiziani, grazie alla posizione geografica della loro terra, non erano un popolo guerriero, come lo furono altri dell’area medio-orientale. Nei primi periodi della loro civiltà ebbero milizie interne con compiti difensivi e offensivi riguardanti piccole rivalità tra distretti del paese: le uniche azioni guerresche erano dirette verso la Libia e la Nubia, principalmente per razziare e deportare schiavi per la mano d’opera.
Fu dopo la cacciata degli Hyksos che l’Egitto compose un nuovo quadro delle forze militari sotto il profilo logistico e di armamenti. L’esperienza della guerra contro il governo asiatico fu la molla che fece scattare l’epopea imperiale ed espansionistica rivolta principalmente verso la zona dell’Asia Minore, giungendo fino all’Eufrate e all’area meridionale dell’attuale Turchia.
In questo libro si sono voluti analizzare e descrivere i vari aspetti dell’arte militare degli antichi Egiziani, toccando anche il modo di pensare dei sovrani e dei soldati nei riguardi delle azioni guerresche e strategiche, a parte la connessione tra economia e guerra. Ci si troverà di fronte a degli usi che, se da un lato ci possono lasciare inquieti, dall’altro sono manifestazioni dei modi di combattere di quei tempi.

http://www.harmakisedizioni.org/?product=la-guerra-nellantico-egitto-pietro-testa

21/11/2022

"HEKA. La magia nell’Antico Egitto" del Dott. Pietro Testa
- Harmakis Edizioni -
www.harmakisedizioni.org

Nell’Antico Egitto il confine tra magia e religione è molto labile e molto spesso le due esperienze si fondono. La magia nasce con atto creativo del demiurgo, forza naturale densa di vibrazioni tali da infondere vita al creato esprimendosi e materializzandosi nella parola. In ogni momento della cultura egiziana, nell’architettura sacra, nella religione, nel vivere quotidiano, nella morte, la Magia è sempre presente in forma immanente o latente. Ricerche e pubblicazioni sulla magia nell’Antico Egitto sono numerosissime, quasi tutte in lingua straniera, che hanno dato un notevole impulso alla comprensione di questa cultura dello spirito. Questo lavoro vuole tentare di far conoscere in italiano le varie manifestazioni della Magia nella terra del Nilo attraverso le fonti scritte. Lo scopo è di presentare le testimonianze più varie, e delle quali alcune poco note, che porteranno il lettore nell’avventura di un mondo pulsante di esperienze che, pur se antiche, si ritrovano ancora oggi nelle preoccupazioni della vita.

Disponibile in versione cartacea: http://www.harmakisedizioni.org/?product=heka-la-magia-nellantico-egitto

e in versione digitale: http://www.harmakisedizioni.org/?product=heka-la-magia-nellantico-egitto-piatro-testa-ebook

20/11/2022

Mani degli Innamorati.
Un paio di mani giunte è tutto ciò che resta di una statua appartenente all'antico faraone Akhenaton e alla sua regina Nefertiti.

Hands of Lovers.
A pair of clasped hands is all that remains of a statue belonging to ancient pharaoh Akhenaten and his queen Nefertiti.


15/11/2022

"Il Vangelo degli Egiziani"
Edizione Italiana a cura di Paola Agnolucci
- Harmakis Edizioni -

Il “Vangelo copto degli egiziani” o “Santo libro del grande Spirito invisibile” è un vangelo gnostico scritto in lingua copta tra il III e il IV secolo. Descrive Gesù come incarnazione di Set per liberare le anime divine dalla prigionia della carne. Ritenuto perduto, ne è stata ritrovata una versione tra i codici di Nag Hammâdi nel 1945. Non va confuso con un altro vangelo apocrifo di matrice gnostica andato perduto, “Il vangelo greco degli egiziani”.

http://www.harmakisedizioni.org/?product=il-vangelo-degli-egiziani

08/11/2022

Un giovane ragazzo egiziano passa davanti al bazar di suo padre a el-Sayeda Zeinab. Il passato è a portata di mano, una manciata di intricati faraoni si allontana, ma i lineamenti severi di Ha…

06/11/2022

La leggenda di Iside e Ra è un testo noto agli egittologi della fine del XIX secolo, dalla sua pubbl

18/10/2022

Libro "Viaggio nell'Aldilà dell'Antico Egitto" del Prof. Pietro Testa
- Harmakis Edizioni -
www.harmakisedizioni.org

13/10/2022

Stele del sogno

La Stele del sogno di Thutmose IV, anche detta Stele della Sfinge, fu eretta nel primo anno del suo regno, nel 1401 a.C.. Come fu poi consuetudine per i faraoni del Nuovo Regno, fa riferimento ad una legittimazione divina del potere faraonico. Si trova fra le zampe della Sfinge di Giza.

Si tratta di una stele verticale rettangolare, alta 114 cm e larga 40 cm, con 70 cm di profondità. La scena superiore nella lunetta mostra Thutmose IV mentre porta offerte alla Grande Sfinge.

Traduzione

«Ora la statua del grandissimo Khepri [la Grande Sfinge] riposa in questo posto, ottimo di fama, sacro al rispetto, l'ombra di Ra che poggia su di lui. Menfi e ogni città sui due lati sono venute a lui, le braccia in adorazione al suo viso, portando grandi offerte per la sua anima. Uno di questi giorni accadde che il principe Thutmose, si trovò a viaggiare al momento del mezzogiorno. Egli si riposò all'ombra di questo grande dio. [Il sonno] e il sogno [presero possesso di lui], nel momento che il sole era allo zenith. Egli si accorse che questo maestoso nobile dio gli stava parlando dalla sua bocca come un padre parla a suo figlio, e diceva: [...] "Guardami, osservami, figlio mio Thutmose, io sono tuo padre Horemakhet-Khepri-Ra-Atum, io ti ho donato il regno [sulla terra oltre che la vita] [...] [Ecco, la mia condizione è simile a quello di un malato], tutte le [mie membra sono rovinate]. La sabbia del deserto, sulla quale un tempo io regnavo, (adesso) mi è nemica, ed è al fine di provocare quello che è nel mio cuore che ho aspettato tu faccia" [...]»

06/10/2022

Colossi di Memnone

I Colossi di # (anche noti in arabo come el-Colossat o es-Salamat) sono due enormi statue di pietra del faraone III. Eretti oltre 3400 anni fa nella necropoli di , lungo le rive del , di fronte sulla riva opposta all'attuale città di , le due statue facevano parte del complesso funerario eretto da Amenhotep III. Le statue successivamente alla morte del faraone divennero già famose nell'antichità, quando, in seguito al loro progressivo degrado, da una di esse si propagarono dei rumori, che all'epoca furono interpretati come il saluto dell'omonimo eroe a sua madre.
Il nome con cui sono tuttora conosciute queste statue fu coniato dagli storici , che le associarono all'eroe mitologico Memnone. Da una di esse (alla quale è stato dato talvolta il nome Colosso di Memnone) emanavano all'alba singolari rumori, causati dal riscaldamento della roccia, che dagli antichi erano interpretati come il saluto dell'eroe alla madre , dea dell'aurora.

04/10/2022

Il messaggio nascosto dietro alcuni cartigli riporta in auge la teoria secondo la quale la regina Nefertiti sarebbe sepolta in una camera connessa alla tomba di Tutankhamon.

26/09/2022

Il Libro dei Morti

Il primo sviluppo del Libro dei Morti si può porre agli inizi del Secondo Periodo Intermedio. Un esemplare del Medio Regno fu pubblicato da R. Lepsius riguardante il sarcofago esterno e interno del maggiordomo Mentu-hotep vissuto nell’XI dinastia.
Nella XVIII dinastia s’iniziano a scrivere probabilmente le formule magiche e funerarie su dei rotoli di papiro per mancanza di spazio nelle bare.
La recensione tebana
S’indicano con il termine “recensione tebana” gli esemplari del Libro dei Morti eseguiti tra la XVIII e la XXV dinastia. Durante questo periodo Tebe era la capitale d’Egitto. La composizione sembra essere una vasta compilazione di formule senza un
ordine apparente. Tuttavia, da questa epoca in poi, gli scribi tentano una logica organizzativa, poiché alcuni papiri della XVIII dinastia mostrano un ordine nel raggruppamento di certe
formule. In questa”recensione” le illustrazioni sono in genere di alta qualità, anche se la copia del testo sovente lascia a desiderare per la negligenza o l’ignoranza degli scribi. Gli esemplari più antichi contengono meno delle 150 formule utilizzate. Ad esempio il papiro di Iuya ne ha 40; quello di Kha (regno di Amenophis III) ne presenta 33. In genere i capitoli 1; 17; 64 sono quelli più utilizzati per il loro carattere generale e introduttivo.
La recensione saita
Questa “recensione” designa gli esemplari datanti dalla XXVI dinastia fino al periodo romano. In questo lasso di tempo si assiste alla decadenza di Tebe con il sopravvento delle dinastie saite. In questa epoca si codifica l’organizzazione del Libro
dei Morti, anche se ogni manoscritto presenta delle differenze rispetto a un altro, a causa di tradizioni locali.
A Menfi l’ordine è quasi regolare e segue la progressione capitoli 1-165. Comunque alcune volte esistono delle omissioni oppure degli spostamenti nell’ordine delle formule, come si nota l’assenza sistematica dei capitoli 163; 164; 165, verso l’inizio
del periodo tolemaico. A Tebe invece l’organizzazione delle formule varia fortemente. Durante il regno degli ultimi re (### dinastia) il capitolo 64 si trova tra il 30 e il 31; il 140 tra il 136 e
il 137; il 139 è assente e il 162 segue il 165 alla chiusura del Libro. Verso il II secolo a.C. l’organizzazione dei capitoli si avvicina a quello di Menfi.

Tratto dal Libro Egiziano dei Morti di Pietro Testa - Harmakis Edizioni https://amzn.to/3LJaIY8

24/09/2022

Valle dei Re, nel novembre 1922 l’archeologo britannico Howard Carter esamina il sarcofago del Re Tutenkhamon (1341 a.C. – 1323 a.C.), faraone della XVIII dinastia egizia.

Valley of the Kings, in November 1922 the British archaeologist Howard Carter examines the sarcophagus of King Tutenkhamon (1341 BC - 1323 BC), the pharaoh of the eighteenth dynasty of Egypt.

https://youtu.be/8PeXNggOjCAQuesta sera giovedì 22 settembre alle ore 21.00 "L'Antica Sapienza Egizia" Leonardo Paolo Lo...
22/09/2022

https://youtu.be/8PeXNggOjCA

Questa sera giovedì 22 settembre alle ore 21.00 "L'Antica Sapienza Egizia" Leonardo Paolo Lovari su Border Nights

Seconda puntata di Arte e Cultura per il Risveglio delle Coscienze. Leonardo Paolo Lovari ci condurrà nell'affascinante mondo dell'antica sapienza egizia.Lib...

21/09/2022
15/09/2022

Nut: dea del cielo, della notte, dell’acqua. -Nut: goddess of the sky, of the night, of water

Nut è una divinità del pantheon egizio, figlia di Shu, dio dell’aria, e di Tefnet, dea dell’umidità. Suo fratello, Geb, dio della terra, era anche suo marito. Gli Egizi furono forse l’unico popolo dell’antichità ad identificare il cielo con una divinità femminile e la terra con una maschile.

Nut è l’unica tra le dee egizie a venir raffigurata nuda, il suo immenso corpo blu ricoperto di stelle steso a formare un arco che sovrasta tutta la terra, separandola dal caos. Sul capo porta una coppa d’acqua, a volte viene raffigurata come dea alata e altre volte come una grande mucca.

Nut e Geb in origine erano amanti uniti in un eterno amplesso e fra i loro due corpi non v’era spazio per nulla. Ra, dio del Sole, che allora era il sovrano dell’intero cosmo, geloso dell’amore di Nut e Geb ordinò a Shu di separarli. Allora Shu sollevò il corpo di Nut, inarcandolo sopra a quello di Geb, la terra. Fu così che si fece spazio per il mondo. Da allora però Shu dovette per sempre rimanere a sostenere il corpo della figlia, per impedirle di riunirsi a Geb.
Sempre per gelosia e per timore di perdere il potere, quando seppe che Nut era incinta Ra ordinò che la dea non potesse dare alla luce i suoi figli in nessuno dei 360 giorni dell’anno. Gravida di cinque dèi e disperata, Nut si rivolse allora a Thoth, dio della saggezza, chiedendogli aiuto. Thoth sfidò il dio della Luna, Khonsu, a dadi. Ogni volta che Thoth avesse vinto, Khonsu avrebbe dovuto concedergli un po’ di luce lunare. Thoth vinse talmente tante volte contro Khonsu, che alla fine riuscì a formare, con la luce vinta, cinque giorni in più, giorni lunari che non appartenevano al dio Sole Ra, in cui Nut poté finalmente partorire. Diede alla luce un dio al giorno: Osiride, Horus, Seth, Iside e Nephthys. I cinque giorni conquistati da Thoth erano giorni particolari nell’antico Egitto, e non appartenevano ad alcun mese. Alcuni di essi erano considerati fausti, come quello di Iside, altri infausti, come quello di Osiride o di Seth.

Un altro mito racconta che, quando Ra decise di abbandonare questo mondo, fu Nut, nella sua forma di mucca cosmica, a prendere il disco del dio Sole Ra fra le sue corna e a sollevarlo dalla Terra con immenso sforzo. Il peso del Sole era così insopportabile però che a un certo punto Nut venne soccorsa da quattro dèi, che l’aiutarono a issare Ra nell’altissimo e da allora rimasero per sempre a sostenere la volta del cielo, come pilastri.

Nut is a deity of the Egyptian pantheon, daughter of Shu, god of air, and of Tefnet, goddess of humidity. Her brother, Geb, god of the earth, was also her husband. The Egyptians were perhaps the only people of antiquity to identify the sky with a female divinity and the earth with a male one.

Nut is the only one among the Egyptian goddesses to be depicted naked, her immense blue body covered with stars stretched out to form an arch that overlooks the whole earth, separating it from chaos. On her head she carries a cup of water, at times she is depicted as a winged goddess and at other times as a large cow.

Nut and Geb were originally lovers united in an eternal embrace and between their two bodies there was no space for anything. Ra, god of the Sun, who was then the ruler of the entire cosmos, jealous of Nut's love and Geb ordered Shu to separate them. Then Shu lifted Nut's body, arching it over that of Geb, the earth. Thus it was that space was made for the world. Since then, however, Shu had to remain forever supporting the body of her daughter, to prevent her from reuniting with Geb.
Again out of jealousy and fear of losing power, when he learned that Nut was pregnant Ra he ordered that the goddess could not give birth to her children in any of the 360 ​​days of the year. Pregnant with five gods and desperate, Nut then turned to Thoth, god of wisdom, asking for help. Thoth challenged the moon god, Khonsu, to dice. Whenever Thoth won, Khonsu would have to give him some moonlight. Thoth won so many times against Khonsu, that in the end he managed to form, with the defeated light, five more days, lunar days that did not belong to the Sun god Ra, in which Nut was finally able to give birth. She gave birth to one god per day: Osiris, Horus, Seth, Isis and Nephthys. The five days Thoth conquered were special days in ancient Egypt, and did not belong to any month. Some of them were considered auspicious, like that of Isis, others inauspicious, like that of Osiris or Seth.

Another myth tells that when Ra decided to leave this world, it was Nut, in his cosmic cow form, who took the disc of the Sun god Ra between his horns and lifted it from the Earth with immense effort. The weight of the Sun was so unbearable, however, that at a certain point Nut was rescued by four gods, who helped her to hoist Ra into the highest and from then on remained forever supporting the vault of the sky, like pillars.

15/09/2022

Il tempio di Karnak e il Lago Sacro
Immagine scattata a fine 1800

Il Tempio di Luxor è un grande complesso templare egiziano situato sulla riva orientale del Nilo. Il tempio era dedicato a Amon; durante il Nuovo Regno fu il centro della festa annuale di Opet, nella quale una statua di Amon era trasferita lungo il Nilo dal vicino Grande tempio di Amon noto anche come Tempio di Karnak Ipet-sut per il rito di fertilità.

The Karnak Temple and the Sacred Lake
Image taken at the end of 1800

The Luxor Temple is a large Egyptian temple complex located on the eastern shore of the Nile. The temple was dedicated to Amon; during the New Kingdom was the center of the annual Opet Festival, in which an Amon statue was moved along the Nile from the nearby Amon Temple, also known as the Karnak Ipet-sut Temple for the fertility rite.

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12/09/2022

Giza - la Grande Piramide - Egitto -
Giza - Great Pyramid - Egypt -


Ph:


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08/09/2022

Atonismo

L'Atonismo fu una religione dell'Antico Egitto che prosperò durante il regno del Faraone Akhenaton della diciottesima dinastia egizia.

Akhenaton salì al trono succedendo al padre Amenofi III, intorno al 1400 a.C. con il nome di Amenofi IV, ma ben presto mutò il proprio nome ed instaurò una religione basata esclusivamente sul culto di Aton, il disco solare, in netto contrasto con la precedente religione che vedeva il pantheon egizio costituito da innumerevoli divinità.

Tanto le divinità precedenti erano adorate in ambienti scuri e bui (si consideri che un attributo di Amon era "il Nascosto"), quanto la religione atoniana fu proiettata verso spazi aperti con modifiche strutturali ed architettoniche anche degli stessi complessi templari dedicati ad Aton.

Di fatto la religione atoniana andrebbe vista anche sotto un profilo più strettamente politico giacché essa fu il culmine di una operazione, di allontanamento dallo strapotere del clero amoniano, già iniziata sotto i predecessori Thutmosi III, nonno di Akhenaton, ed Amenofi III.

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25/08/2022

L'Ankh è il simbolo che unisce due parti. L'Ankh Egizio illustra perfettamente un tale approccio simbolico: è la chiave che mette in contatto il divino e l'u...

23/08/2022

"HEKA. La magia nell’Antico Egitto" di Pietro Testa
- Harmakis Edizioni - www.harmakisedizioni.org
Disponibile sia in versione cartacea che digitale

http://www.harmakisedizioni.org/?product=heka-la-magia-nellantico-egitto

http://www.harmakisedizioni.org/?product=heka-la-magia-nellantico-egitto-piatro-testa-ebook

Nell’Antico Egitto il confine tra magia e religione è molto labile e molto spesso le due esperienze si fondono. La magia nasce con atto creativo del demiurgo, forza naturale densa di vibrazioni tali da infondere vita al creato esprimendosi e materializzandosi nella parola. In ogni momento della cultura egiziana, nell’architettura sacra, nella religione, nel vivere quotidiano, nella morte, la Magia è sempre presente in forma immanente o latente. Ricerche e pubblicazioni sulla magia nell’Antico Egitto sono numerosissime, quasi tutte in lingua straniera, che hanno dato un notevole impulso alla comprensione di questa cultura dello spirito. Questo lavoro vuole tentare di far conoscere in italiano le varie manifestazioni della Magia nella terra del Nilo attraverso le fonti scritte. Lo scopo è di presentare le testimonianze più varie, e delle quali alcune poco note, che porteranno il lettore nell’avventura di un mondo pulsante di esperienze che, pur se antiche, si ritrovano ancora oggi nelle preoccupazioni della vita.

14/08/2022

The Memnon Colossi at sunrise. Litografia di David Roberts - 1840.

I Colossi di Memnone, le celebri statue di pietra rappresentanti il sovrano Amenhotep III, emanano da sempre un fascino e un romanticismo particolari. Eretti oltre 3400 anni fa nella necropoli di Tebe, lungo le rive del Nilo, sulla riva opposta all'attuale città di Luxor, facevano parte del complesso funerario eretto dal faraone. La loro fama è dovuta al fatto che in tempi antichi le si poteva sentire "cantare": questo poiché, in seguito al loro progressivo degrado, da una di esse si propagavano dei rumori, che all'epoca furono interpretati come il saluto dell'omonimo eroe a sua madre. Questa strana statua "parlante" attirava la curiosità di viaggiatori, inclusi personaggi importanti, che la ricoprirono di iscrizioni. Ma dopo un restauro, effettuato in epoca romana per volere dell'imperatore Settimio Severo, dal 199 d.C. i rumori non furono più avvertiti, anche se il loro fascino continua ad attirare persone da tutto il mondo.

The Memnon Colossi at sunrise. Lithograph by David Roberts - 1840.

The Colossi of Memnon, the famous stone statues representing the sovereign Amenhotep III, have always emanated a particular charm and romanticism. Erected over 3400 years ago in the necropolis of Thebes, along the banks of the Nile, on the bank opposite the current city of Luxor, they were part of the funerary complex erected by the pharaoh. Their fame is due to the fact that in ancient times they could be heard "singing": this is because, following their progressive degradation, noises were propagated from one of them, which at the time were interpreted as the greeting of the homonymous hero to his mother. This strange "talking" statue attracted the curiosity of travelers, including important personalities, who covered it with inscriptions. But after a restoration, carried out in Roman times at the behest of the emperor Septimius Severus, from 199 AD. the noises were no longer heard, although their charm continues to attract people from all over the world.

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