Offrire uno sguardo su un territorio, a sud di Salerno, lontano da un circuito turistico tradizionale, consueto, con la città di Campagna capofila...
Avviso: non sono ammessi commenti con l'uso di simboli politici. La Città, sede prestigiosa di arcidiocesi vescovile, della quale era natio il nobile Melchiorre Guerriero, molto bene inserito in epoca rinascimentale tra i poteri e i potenti della cur
ia romana, fu ridisegnata nell'urbanistica da Giulio Romano (allievo e collaboratore di Raffaello Sanzio alla realizzazione degli affreschi nelle Stanze del Vaticano), a cavallo tra il 1518 e il 1520, secondo il Vasari, nelle sue "Vite", come riportato nella versione integrale della casa editrice Newton, menzionando e definendo la Civitas Campaniae (la Città di Campagna), unitamente al centro storico di Napoli e di Pozzuoli, "..come una delle meraviglie antiche..). Il maestro essendo in primis il responsabile dei lavori al Vaticano e di conseguenza molto impegnato, delegò il suo allievo e collaboratore (il grande Giulio Romano, pittore e architetto) che ne prese degnamente il suo posto. La "Città Invisibile, città dell'Acqua e del Fuoco, città dell'Arte"...come ebbe a definirla, non a caso un artista, di valiore internazionale, natìo del luogo, nei suoi "andi-rivieni", di viaggi e trasferimenti, tra un centro-nord e il sud, tra gli anni 70, 80, 90 e 2000...
Una delle rare città medievali, sorta intorno all'anno mille, se non l'unica atipica, il cui insediamento anziché collocarsi in cima ad una collina, come la gran parte degli altri siti, ritirandosi gradualmente dalla Piana, addirittura dalle rive del Mar Tirreno, dopo ripetuti attacchi anche a valle dell'attuale sito (Sagginara prima e Sant'Angelo dopo), andò a nascondersi in una gola dei Monti Picentini dell'attuale centro storico-antico, bagnata da ben tre fiumi (Tenza, Atri e Trigento), ricca di vegetazione, rendendosi così definitivamente "invisibile" agli occhi esterni degli invasori...