EVEN Viaggi & Servizi

EVEN Viaggi & Servizi Información de contacto, mapa y direcciones, formulario de contacto, horario de apertura, servicios, puntuaciones, fotos, videos y anuncios de EVEN Viaggi & Servizi, Agencia de viajes, C/Polònia 3, Lloret de Mar.
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EVEN Viatges Religiosos Culturals è l'agenzia di referenza per Caravaca de la Cruz – città giubilare in perpetuum – sul mercato; il suo team direttivo è formato da esperti con più di 35 anni di esperienza nel mondo del turismo, lasciando però spazio anche alle nuove generazioni d'iniziare la loro carriera nel mondo lavorativo. L'impegno che mettiamo nel nostro lavoro e la nostra competitività nel

mercato, offrendo sempre il miglior rapporto qualità – prezzo dei nostri soggiorni tour, sono gli elementi che ci permettono di rendere soddisfatti i nostri clienti. EVEN Viatges Religiosos Culturales es la agencia de referencia por Caravaca de la Cruz – ciudad jubilar in perpetuum – en el mercado; su equipo está formado por profesionales de más de 35 años de experiencia en el mundo del turismo, dejando margen a las nuevas generaciones para empezar su carrera en el mundo laboral. El compromiso con nuestro trabajo y nuestra competitividad en el mercado, siempre buscando crear los mejores paquetes turisticos al mejor precio, son aquello que nos permite hacer felices a nuestros clientes.

09/12/2018

Sono i miei viaggi! se vi interessa contattatemi !!

08/03/2017
Questi si che sono genuini...fatti con le loro mani... le suore del convento di Clausura di Mula !!!
24/01/2017

Questi si che sono genuini...fatti con le loro mani... le suore del convento di Clausura di Mula !!!

La Santa Spina di Mula nel " Real Convento de la Encarnaciòn !
24/01/2017

La Santa Spina di Mula nel " Real Convento de la Encarnaciòn !

Le mie suorine del convento di clausura "Real Convento de la Encarnacìon" di Mula Spagna, chi dice che le suore di claus...
24/01/2017

Le mie suorine del convento di clausura "Real Convento de la Encarnacìon" di Mula Spagna, chi dice che le suore di clausura sono inutili, non sanno quanto sono preziose e quanto aiutano la comunità !

Un grazie speciale a Mercè Rocamara , non potendo io per problemi di salute intervenire personalmente a Radio Maria, Mer...
22/01/2017

Un grazie speciale a Mercè Rocamara , non potendo io per problemi di salute intervenire personalmente a Radio Maria, Mercè mi ha sostituito e io sono intervenuta telefonicamente questo grazie a 4G,l'intervento di ieri era dovuto all'annuncio dell'arrivo della Croce di Lampedusa In Spagna !!! grazie Mercè sei stata veramente una collaboratrice speciale per me e per la Fondazione !!!

14/12/2016

¿Te unes al RETO?

Comparte esta imagen de la Santísima y Vera Cruz de Caravaca y comenta desde donde lo haces.

¿Daremos la vuelta al mundo?



(Foto: Francisco Lag)

29/11/2016


“Portatela ovunque – Il Viaggio della Croce di Lampedusa” è un’iniziativa culturale e spirituale che vede il suo inizio ufficiale a Roma, in Vaticano, mercoledì 9 aprile 2014, alla presenza di Papa Francesco. La Croce di Lampedusa è composta da due assi di legno, provenienti dai legni dei barconi che si sono arenati sulle coste di Lampedusa. È alta 2.80 metri e larga 1.50, pesa circa 25 kili. Questi legni racchiudo la sofferenza di tutti coloro che scappano da guerre e dolore tentando di attraversare un mare dove però molti lasciano la vita che tentavano di salvare.
Dopo la benedizione di Papa Francesco, la Croce di Lampedusa è partita per il suo viaggio spirituale che ha toccato moltissime città italiane, chiese, parrocchie, carceri, ospedali, scuole e realtà associative, con quella che abbiamo chiamato “staffetta spirituale”: ovvero lo scambio per cui le delegazioni, i volontari di ogni parrocchia, realtà o associazione portano fisicamente la Croce alla parrocchia che la riceve e in tal modo le due comunità possono incontrarsi. Così la Croce di Lampedusa ha fatto incontrare persone, ha generato e continua a generare momenti di riflessione.
A Maggio, dopo essere stata ospite della Diocesi di Monza, continuerà il suo viaggio e per la prima volta lascerà l’Italia per iniziare il suo pellegrinaggio per la Pen*sola Iberica. Il giorno 20 di Maggio 2017 la Croce arriverà a Caravaca de la Cruz (Regione di Murcia) dove visiterà le varie parrocchie della regione. Caravaca de la Cruz, Città Giubilare in Perpetuum, con Cartagena sono due tra le porte di accesso al cammino dell’Apostolo Santiago . EVEN in collaborazione con la Fondazione ARTI E SPIRITO ONLUS si occuperà dell’accoglienza, l’arrivo, la gestione e il pellegrinaggio della croce in terra sp****la. La fondazione ARTE E SPIRITO è l’organo che fino ad oggi si è occupato di divulgare la croce obbedendo con piacere ed entusiasmo alle parole di Papa Francesco “ Portatela ovunque”. Con la presente lettera vi invitiamo, con grandissimo piacere, ad assistere allo svolgimento dell’evento assieme ai vostri pellegrini.
In caso foste interessati e/o voleste ricevere ulteriori informazioni a riguardo, vi preghiamo di non esitare a contattarci direttamente.

per Informazioni Contattare EVEN : [email protected]

29/11/2016

“Portatela ovunque – Il Viaggio della Croce di Lampedusa” è un’iniziativa culturale e spirituale che vede il suo inizio ufficiale a Roma, in Vaticano, mercoledì 9 aprile 2014, alla presenza di Papa Francesco. La Croce di Lampedusa è composta da due assi di legno, provenienti dai legni dei barconi che si sono arenati sulle coste di Lampedusa. È alta 2.80 metri e larga 1.50, pesa circa 25 kili. Questi legni racchiudo la sofferenza di tutti coloro che scappano da guerre e dolore tentando di attraversare un mare dove però molti lasciano la vita che tentavano di salvare.
Dopo la benedizione di Papa Francesco, la Croce di Lampedusa è partita per il suo viaggio spirituale che ha toccato moltissime città italiane, chiese, parrocchie, carceri, ospedali, scuole e realtà associative, con quella che abbiamo chiamato “staffetta spirituale”: ovvero lo scambio per cui le delegazioni, i volontari di ogni parrocchia, realtà o associazione portano fisicamente la Croce alla parrocchia che la riceve e in tal modo le due comunità possono incontrarsi. Così la Croce di Lampedusa ha fatto incontrare persone, ha generato e continua a generare momenti di riflessione.
A Maggio, dopo essere stata ospite della Diocesi di Monza, continuerà il suo viaggio e per la prima volta lascerà l’Italia per iniziare il suo pellegrinaggio per la Pen*sola Iberica. Il giorno 20 di Maggio 2017 la Croce arriverà a Caravaca de la Cruz (Regione di Murcia) dove visiterà le varie parrocchie della regione. Caravaca de la Cruz, Città Giubilare in Perpetuum, con Cartagena sono due tra le porte di accesso al cammino dell’Apostolo Santiago . EVEN in collaborazione con la Fondazione ARTI E SPIRITO ONLUS si occuperà dell’accoglienza, l’arrivo, la gestione e il pellegrinaggio della croce in terra sp****la. La fondazione ARTE E SPIRITO è l’organo che fino ad oggi si è occupato di divulgare la croce obbedendo con piacere ed entusiasmo alle parole di Papa Francesco “ Portatela ovunque”. Con la presente lettera vi invitiamo, con grandissimo piacere, ad assistere allo svolgimento dell’evento assieme ai vostri pellegrini.
In caso foste interessati e/o voleste ricevere ulteriori informazioni a riguardo, vi preghiamo di non esitare a contattarci direttamente.

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“Portatela ovunque – Il Viaggio della Croce di Lampedusa” è un’iniziativa culturale e spirituale che vede il suo inizio ...
29/11/2016

“Portatela ovunque – Il Viaggio della Croce di Lampedusa” è un’iniziativa culturale e spirituale che vede il suo inizio ufficiale a Roma, in Vaticano, mercoledì 9 aprile 2014, alla presenza di Papa Francesco. La Croce di Lampedusa è composta da due assi di legno, provenienti dai legni dei barconi che si sono arenati sulle coste di Lampedusa. È alta 2.80 metri e larga 1.50, pesa circa 25 kili. Questi legni racchiudo la sofferenza di tutti coloro che scappano da guerre e dolore tentando di attraversare un mare dove però molti lasciano la vita che tentavano di salvare.
Dopo la benedizione di Papa Francesco, la Croce di Lampedusa è partita per il suo viaggio spirituale che ha toccato moltissime città italiane, chiese, parrocchie, carceri, ospedali, scuole e realtà associative, con quella che abbiamo chiamato “staffetta spirituale”: ovvero lo scambio per cui le delegazioni, i volontari di ogni parrocchia, realtà o associazione portano fisicamente la Croce alla parrocchia che la riceve e in tal modo le due comunità possono incontrarsi. Così la Croce di Lampedusa ha fatto incontrare persone, ha generato e continua a generare momenti di riflessione.
A Maggio, dopo essere stata ospite della Diocesi di Monza, continuerà il suo viaggio e per la prima volta lascerà l’Italia per iniziare il suo pellegrinaggio per la Pen*sola Iberica. Il giorno 20 di Maggio 2017 la Croce arriverà a Caravaca de la Cruz (Regione di Murcia) dove visiterà le varie parrocchie della regione. Caravaca de la Cruz, Città Giubilare in Perpetuum, con Cartagena sono due tra le porte di accesso al cammino dell’Apostolo Santiago . EVEN in collaborazione con la Fondazione ARTI E SPIRITO ONLUS si occuperà dell’accoglienza, l’arrivo, la gestione e il pellegrinaggio della croce in terra sp****la. La fondazione ARTE E SPIRITO è l’organo che fino ad oggi si è occupato di divulgare la croce obbedendo con piacere ed entusiasmo alle parole di Papa Francesco “ Portatela ovunque”. Con la presente lettera vi invitiamo, con grandissimo piacere, ad assistere allo svolgimento dell’evento assieme ai vostri pellegrini.
In caso foste interessati e/o voleste ricevere ulteriori informazioni a riguardo, vi preghiamo di non esitare a contattarci direttamente.

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Papa Francesco ad Assisi per costruire una pace “a pezzi”Papa Francesco torna ad Assisi il prossimo 20 settembre 2016 in...
20/08/2016

Papa Francesco ad Assisi per costruire una pace “a pezzi”
Papa Francesco torna ad Assisi il prossimo 20 settembre 2016 in occasione della Giornata mondiale di preghiera per la pace: rispetto la precedente visita di inizio mese, caratterizzata dalla preghiera di meditazione, in questa nuova occasione di visita il Papa incontrerà alcuni tra i principali leader religiosi, come il Grande Imam dell’Università islamica di al-Azhar, Ahmad al-Tayyeb, il Primate anglicano Justin Welby e il Patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I per riflettere su come ogni religione possa apportare il suo contributo alla pace mondiale.

Va detto che la Giornata mondiale di preghiera per la pace di quest’anno non a caso è organizzata ad Assisi: si tratta di un ritorno, a dire il vero, a 30 anni da quel 27 ottobre del 1986 in cui Giovanni Paolo II mise assieme, appunto ad Assisi, tutte le principali voci delle religioni mondiali per pregare assieme per la pace dando così inizio ad un cammino di avvicinamento.

A 30 anni di distanza emerge chiaramente come fu profetico il desiderio del Santo Giovanni Paolo II di gettare ponti verso le altre religioni, per aprirsi al dialogo e al rispetto reciproco. La presenza di Francesco renderà ancora più universale questo evento che, ci si augura, sarà in grado di produrre effetti concreti per la pace nel mondo.

Del resto proprio ieri abbiamo visto come la preghiera e la fede siano alla base del miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci, allo stesso modo nell’incontro conclusivo della Giornata mondiale di preghiera per la pace ciascuna religione, mostrando la propria identità ma ponendosi in dialogo e in sinergia e al tempo stesso, rifletterà sul contributo che ognuna può dare alla pace.

L’idea, è appunto, che come in un puzzle, ogni religione deve fare la sua parte: in questo modo si costruirà una pace “a pezzi”. Si tratterà dunque di una occasione unica in cui dare un messaggio forte al mondo affinché si spezzi la spirale di ogni guerra e nasca un mondo più giusto, più fraterno, che sia realmente più in pace.

181 progetti approvati per i quali saranno stanziati 15.903.588,10 di euro. È quanto ha deciso il Comitato Cei per gli i...
07/07/2016

181 progetti approvati per i quali saranno stanziati 15.903.588,10 di euro. È quanto ha deciso il Comitato Cei per gli interventi caritativi a favore del Terzo Mondo nell’ultima riunione tenutasi a Roma dal 24 al 25 giugno.I dati, diffusi oggi – riferisce l’agenzia Sir – riguardano progetti in Africa (48 per 6.897.182,10 di euro), America Latina (91 per 2.594.782 di euro), Asia (35 per 3.889.727 di euro), Medio Oriente (5 per 2.453.815 di euro) ed Est Europa (2 per 68.082).Finanziati dalla Cei due Centri in Burkina Faso e Rd Congo

“Tra i progetti più interessanti – segnala il Comitato Cei – c’è quello finanziato in Burkina Faso, in collaborazione con la diocesi di Tenkodogò, dove verrà costruito un Centro di formazione professionale con sei aree tematiche.

Beneficiari del progetto saranno un migliaio di giovani che seguiranno i corsi biennali programmati”. C’è poi “un progetto finanziato nella Repubblica Democratica del Congo, nella diocesi di Mbujimayi, per aiutare le donne a contrastare la povertà e a prevenire la diffusione dell’Hiv.

Si avvieranno due attività: la formazione professionale per la produzione e la commercializzazione del pane e la formazione professionale per l’allevamento dei conigli e la commercializzazione della loro carne”.Progetto ecosostenibile per i pescatori in India

Il Comitato Cei ricorda, infine, “il progetto di sviluppo ecosostenibile in India, nella diocesi di Alappuzha, dove, a causa dell’incostanza della quantità di pescato e della crescente meccanizzazione delle tecniche, la comunità di pescatori della zona vede ridurre sempre più l’unica fonte di reddito.

Forse è stata una sorpresa, ma molti si aspettavano che il Papa dicesse parole forti. Il Papa ha usato la parola ‘genoci...
25/06/2016

Forse è stata una sorpresa, ma molti si aspettavano che il Papa dicesse parole forti. Il Papa ha usato la parola ‘genocidio’, l’aveva usata già parlando in Vaticano, ora l’ha ripetuta: si vede che il Papa vuole toccare al cuore il male che si realizzò cento anni fa, vuole quasi toccarlo da vicino e indicare con il dito che è stato un atto disumano.

Questa parola naturalmente avrà una grande eco in tutto il mondo, già abbiamo sentito alcuni commenti. La prima giornata, quindi, mi pare che sia stata molto importante per gli armeni, abbiamo visto come con entusiasmo e quasi con filiale fiducia accoglievano il Papa che è stato tanto, tanto, aspettato qua a Yerevan e in tutta l’Armenia.

D. – Il Papa, in aereo, ha fatto riferimenti importante a vicende vissute dall’Europa nelle ultime ore …

R. – Sì e non solo dell’Europa. Prima di tutto il Papa ha espresso la sua grande soddisfazione per l’esito positivo dei colloqui di pace in Colombia. Poi, per la notizia che gli è arrivata mentre era sull’aereo – come lui stesso ha detto – la vicenda legata alla Brexit, il Papa si è espresso con tanta fiducia, il popolo – ha detto – ha scelto la strada, ma il Papa ha fiducia nella Gran Bretagna, nell’Europa e in un futuro pieno di speranza.

Portare la “misericordia di Dio a tutti, indistintamente” è stato l’invito rivolto da Papa Francesco nella giornata di o...
28/05/2016

Portare la “misericordia di Dio a tutti, indistintamente” è stato l’invito rivolto da Papa Francesco nella giornata di oggi al Capitolo generale della Congregazione di Don Orione, che proprio in questi giorni oltre ad aver nominato il nuovo superiore generale, Tarcisio Vieira, sta rinnovando la propria missione.

Bergoglio, come sempre quando si rivolge a qualche congregazione o istituto di vita religioso, è partito dal carisma del fondatore, ricordando come, Don Orione, raccomandava di “cercare e medicare le piaghe del popolo, curarne le infermità, andargli incontro nel morale e nel materiale”.

Questo carisma si manifestava nel fatto che gli appartenenti a questa congregazione erano, e sono tuttora, particolarmente solleciti e impegnati, tanto che “in certi luoghi vi chiamavano ‘i preti che corrono’, perché vi vedevano sempre in movimento, in mezzo alla gente, con il passo rapido di chi ha premura“, ha commentato Francesco.

Questa particolare intraprendenza è una qualità che particolarmente ai giorni nostri è necessaria ma bisogna fare attenzione a non trasformare la fede in ideologia e la ca**tà in filantropia, altrimenti la Chiesa smette di essere Chiesa e si trasforma in una ONG. Cosa vuol dire questo? Francesco ha ricordato al Capitolo generale della Congregazione che “siete stati chiamati e consacrati da Dio per rimanere con Gesù e per servirLo nei poveri e negli esclusi dalla società. In essi, voi toccate e servite la carne di Cristo e crescete nell’unione con Lui“.

È proprio la relazione con Gesù e il servizio ai poveri, che permette alla Chiesa di rimanere Chiesa, e alla congregazione di rimanere fedele alla identità orionina, riassunta dal fondatore stesso nella qualifica: “Servi di Cristo e dei poveri”.

“C’è tanto bisogno di sacerdoti e religiosi che non si fermino solo nelle istituzioni di ca**tà – pur necessarie – ma che sappiano andare oltre i confini di esse, per portare in ogni ambiente, anche il più lontano, il profumo della ca**tà di Cristo.”, ha dunque concluso Papa Francesco e a tal fine ha invitato il Capitolo generale della Congregazione di Don Orione a non perdere “mai di vista né la Chiesa né la vostra comunità religiosa, anzi, il cuore deve essere là nel vostro ‘cenacolo’, ma poi bisogna uscire per portare la misericordia di Dio a tutti, indistintamente”.

22/05/2016

Uno dei primi video della Festa dei Cavalli del Vino in Onore della Santissima e Vera Croce di Caravaca

22/05/2016

Vid dei Cavalli del Vino in onore della Santissima e Vera Croce di caravaca

11/05/2016

XX Concurso de Carteles para la Romería al
Santuario de la Esperanza
Con motivo de la celebración de Romería al Santuario
de Ntra. Sra. de la Esperanza, los días 7 y 8 de
Septiembre de 2016, la Mayordomía convoca la XX
Edición del Concurso de Carteles.
1. Se establece un único premio de 300 Euros y un
Trofeo.
2. El cartel deberá llevar, sin abreviaturas, la siguiente
inscripción:
Romería al Santuario de Ntra. Sra. de la Esperanza.
Noche del 7 al 8 de Septiembre de 2016.
Calasparra
3. Las medidas totales del cartel serán de 48 x 68cms.,
incluyendo un faldón de unos 5cms. para logotipos en la
parte inferior.
4. La técnica será libre, siempre que se pueda imprimir a
un máximo de 5 tintas. Si el autor considera oportuno
representar en el cartel las imágenes de la Santísima
Virgen, lo hará respetando el aspecto actual de las
mismas (vestimenta, joyas, coronas, etc.).
5. Los trabajos presentados, no reflejarán otros
momentos ni actos diferentes a los desarrollados en el
Santuario de Ntra. Sra. de la Esperanza, los días 7 y 8
de Septiembre de cada año.
6. Los originales se presentarán sobre soporte rígido, de
9h. a 14h., en el siguiente domicilio:
Fundación Santuario Nuestra Señora de la Esperanza
Calle de Socovos 8
30420 Calasparra (Murcia)
7. Los trabajos no llevarán firma de autor, y en el
reverso figurará un lema, e irán acompañados por un
sobre cerrado en cuyo exterior se consignará el mismo
lema que en el reverso del cartel, y en el interior pondrá
el nombre, apellidos, domicilio, teléfono y DNI del
artista. Si el cartel es fotografía se aportará la diapositiva

21/04/2016

http://www.clubmes.cat/ - Si os gustaria viajar con nosotros, aqui podeis encontrar mas informacion. NUEVA COLABRACION CON CATALUNYA CRISTIANA - CLUB AMICS

Clubmes

Prossimo 1 Maggio è la festa tradizionale di Ntra. La signora Speranza a Calasparra, dove resterà nella chiesa parrocchi...
16/04/2016

Prossimo 1 Maggio è la festa tradizionale di Ntra. La signora Speranza a Calasparra, dove resterà nella chiesa parrocchiale di San Pietro Apostolo per tutto il mese di maggio.
Invitiamo tutti i devoti della Madonna la Vergine della Speranza di partecipare a questo pellegrinaggio a Calasparra accompagnando Ntra. Sra. De la Esperanza e soprattutto i Calasparreños il compito di adornare i balconi delle case e gettare petali per la nostra patrona esaltando il suo percorso.
Cogliamo l'occasione per ricordare a tutti coloro che vivono al di fuori Calasparra e che vogliono partecipare a questo pellegrinaggio possono lasciare i loro veicoli in Calasparra e ottenere un bus gratuito per portarli al Santuario. Così, quando tornano a Calasparra con il pellegrinaggio, potrà riprendere il suo veicolo per il rientro a casa.
autobus gratuiti partiranno dal 15,30h. fino 16,30h. lìncontro sarà all'incrocio tra Calle Ordoñez con Avda. Teniente Flomesta di Calasparra.
La processione avrà inizio alle 17h. nel Santuario, come è consuetudine e all'arrivo in Calasparra, alle 20h.,e previsto l'incontro dei Santi Martiri Abdón e Senen, Patroni di Calasparra, con Ntra. La signora Speranza di fronte allo Stadio Comunale "La Caverina" .

El próximo 1 de Mayo es la tradicional romería de Ntra.Sra. de la Esperanza hasta Calasparra, dondepermanecerá en la Igl...
16/04/2016

El próximo 1 de Mayo es la tradicional romería de Ntra.
Sra. de la Esperanza hasta Calasparra, donde
permanecerá en la Iglesia Parroquial de San Pedro
Apóstol durante todo el Mes de Mayo.
Invitamos a todos los devotos de Ntra. Sra. de la
Esperanza a participar en esta romería hasta Calasparra
acompañando a Ntra. Sra. de la Esperanza y,
especialmente, a los calasparreños a engalanar los
balcones de las casas y a echarle pétalos a nuestra
excelsa Patrona a su paso.
Aprovechamos para recordar a todas aquellas personas
que vivan fuera de Calasparra y que quieran asistir a
esta romería que pueden dejar sus vehículos en
Calasparra y coger un autobús gratuito que los lleve
hasta el Santuario. De este modo, cuando regresen a
Calasparra con la romería, tendrán muy cerca su
vehículo para regresar a casa.
Los autobuses gratuitos saldrán desde las 15,30h. hasta
las 16,30h. desde la puerta de Pepón, en el cruce de la
Calle Ordoñez con la Avda. Teniente Flomesta de
Calasparra.
La romería empezará a las 17h. en el Santuario, como
es costumbre y a la llegada a Calasparra, a las 20h., los
Santos Mártires Abdón y Senén, Patronos de Calasparra,
realizarán el encuentro con Ntra. Sra. de la Esperanza
en la puerta del Estadio Municipal “La Caverina”.
Hasta esa hora estará la Rondalla de Calasparra
cantando y bailando en ese lugar.
Al llegar a la Iglesia de La Merced, se le cantará la Salve
a Ntra. Sra. de la Esperanza y saldrá en procesión hasta
la Iglesia Parroquial de San Pedro Apóstol de
Calasparra, donde se celebrará la Sta. Misa y
permanecerá hasta su procesión al Barrio el 21 de Mayo
y su romería hasta el Santuario el 5 de Junio

Stupore e riconoscenza sono i sentimenti del cristiano di fronte alla tomba vuota di Gesù: così Papa Francesco durante l...
29/03/2016

Stupore e riconoscenza sono i sentimenti del cristiano di fronte alla tomba vuota di Gesù: così Papa Francesco durante la riflessione alla ora della preghiera mariana del Regina Coeli. Il Santo Padre ha sottolineato come, “in questo Lunedì dopo Pasqua, detto «Lunedì dell’Angelo» i nostri cuori sono ancora ricolmi della gioia pasquale“, gioia dovuta alla certezza che “Cristo è davvero risorto“.

“La vita ha vinto la morte. La misericordia e l’amore hanno vinto sul peccato!” è questo il “grande mistero della risurrezione del Signore“: “in questo Anno giubilare siamo chiamati a riscoprire e ad accogliere con particolare intensità il confortante annuncio della risurrezione: «Cristo, mia speranza, è risorto!» – ha dunque aggiunto il Vescovo di Roma – Possiamo guardare con occhi e cuore nuovi ad ogni evento della nostra vita, anche a quelli più negativi: i momenti di buio, di fallimento e anche di peccato possono trasformarsi e annunciare un cammino nuovo. Quando abbiamo toccato il fondo della nostra miseria e della nostra debolezza, Cristo risorto ci dà la forza di rialzarci. Se ci affidiamo a Lui, la sua grazia ci salva!“.

Tuttavia, ha ricordato “c’è bisogno di fede e di speranza per aprirsi a questo nuovo e meraviglioso orizzonte. E noi sappiamo che la fede e la speranza sono un dono di Dio, e dobbiamo chiederlo: “Signore, dammi la fede, dammi la speranza! Ne abbiamo tanto bisogno!”.

“Testimone silenziosa degli eventi della passione e della risurrezione di Gesù fu Maria. Lei è stata in piedi accanto alla croce: non si è piegata di fronte al dolore, ma la sua fede l’ha resa forte“, ha dunque concluso Papa Francesco, “Nel suo cuore straziato di madre è sempre rimasta accesa la fiamma della speranza. Chiediamo a Lei che aiuti anche noi ad accogliere in pienezza l’annuncio pasquale della risurrezione, per incarnarlo nella concretezza della nostra vita quotidiana“.

Tantissimi auguri per una Pasqua all'insegna della serenità e amicizia tra i popoli !
25/03/2016

Tantissimi auguri per una Pasqua all'insegna della serenità e amicizia tra i popoli !

Papa Francesco, nella Solennità di San Giuseppe ha presieduto nella Basilica Vaticana la Santa Messa nel corso della qua...
20/03/2016

Papa Francesco, nella Solennità di San Giuseppe ha presieduto nella Basilica Vaticana la Santa Messa nel corso della quale sono stati consacrati due nuovi vescovi: il Santo Padre ha ricordato loro come “Episcopato è il nome di un servizio, non di un onore” e il loro incarico è quindi quello di servire, pregare ed essere attenti al proprio prossimo.

Il servizio è in un certo qual modo l’unità per mezzo della quale si misura la “bontà” di un vescovo: come Gesù stesso ha detto, ha ricordato Bergoglio, “Chi è il più grande tra voi, diventi come il più piccolo. E chi governa, come colui che serve”. Siate servitori. Di tutti: dei più grandi e dei più piccoli. Di tutti. Ma sempre servitori, al servizio i vescovi devono essere i più piccoli tra tutti“.

Il primo compito del Vescovo, ha poi ricordato Bergoglio, non è quello di dirigere una diocesi, ma pregare. È Pietro stesso che lo ha detto “il giorno dell’elezione dei sette diaconi. Secondo compito, l’annuncio della Parola. Poi vengono gli altri. Ma il primo è la preghiera. Se un vescovo non prega, non potrà far nulla”.

Quanto all’annuncio della Parola, questo va fatto senza guardare alla convenienza del momento, ma “in ogni occasione: opportuna e non opportuna. Ammonite, rimproverate, esortate con ogni magnanimità e dottrina“, ha aggiunto il Vescovo di Roma, e soprattutto “amate con amore di padre e di fratello tutti coloro che Dio vi affida“.

Una particolare cura, ha poi sottolineato, va prestata ai presbiteri e diaconi, che sono il primo prossimo del Vescovo: “Se tu non ami il primo prossimo, non sarai capace di amare tutti. Vicini ai presbiteri, ai diaconi, ai vostri collaboratori nel ministero; – ha quindi concluso – vicini ai poveri, agli indifesi e quanti hanno bisogno di accoglienza e di aiuto. Guardate i fedeli negli occhi! Non in obliquo, negli occhi, per guardare il cuore. E che quel tuo fedele, sia presbitero, diacono o laico, possa guardare il tuo cuore. Ma guardare sempre negli occhi“.

Il mistero della sofferenza, il mistero della morte dei bambini, il mistero della morte di Gesù sono stati al centro del...
15/03/2016

Il mistero della sofferenza, il mistero della morte dei bambini, il mistero della morte di Gesù sono stati al centro dell’omelia di oggi di Papa Francesco: prendendo spunto dalle Letture del giorno (Dn 13,1-9.15-17.19-30.33-62) il Santo Padre ha sottolineato come l’unica risposta possibile di fronte a certi eventi tragici che avvengono nella vita delle persone sia affidarsi a Dio, come fece Gesù sulla croce e come fa la donna delle Letture di oggi, la quale preferisce affidarsi a Dio, anche se questo la porterà a morte certa.

“Ma dove sta il Signore, dove sei? Tu cammini con me?“: sono queste le domande che ci vengono alla mente “quando noi, oggi, guardiamo tante valli oscure, tante disgrazie, tanta gente che muore di fame, di guerra, tanti bambini disabili, tanti … tanti che adesso, tu chiedi ai genitori: ‘Ma che malattia ha?’ – ‘Nessuno lo sa: si chiama malattia rara’.” oppure quanto “vedi queste quattro sorelle trucidate: ma, servivano per amore, e sono finite trucidate per odio! Quando tu vedi che si chiudono le porte ai profughi e li si lasciano fuori, all’aria, con il freddo … Ma, Signore, dove sei Tu?“.

Anche Susanna, la donna giusta del Deuteronomio si poneva questa domanda, così coe se la pose Gesù, sulla croce, nel momento della sofferenza. “Gesù al Getsemani: ‘Padre, questo calice, no. Ma si faccia la Tua volontà’. Si affida alla volontà del Padre“, ha detto Francesco sottolineando come sia lo stesso che fa Susanna e lo stesso che dobbiamo fare noi. “Gesù sa che non finisce tutto, con la morte o con l’angoscia, e l’ultima parola dalla Croce: ‘Padre, nelle Tue mani mi affido!’, e muore così. – ha spiegato il Vescovo di Roma – Affidarsi a Dio, che cammina con me, che cammina con il mio popolo, che cammina con la Chiesa: e questo è un atto di fede. Io mi affido. Non so: non so perché accade questo, ma io mi affido. Tu saprai perché”.” È questa l’unica risposta possibile di fronte alle domande più estreme: affidarsi a Dio, come fece Susanna, come fece Gesù stesso.

“Ci farà bene, oggi, pensare alla nostra vita, ai problemi che abbiamo e chiedere la grazia di affidarci alle mani di Dio. Pensare a tanta gente che neppure ha un’ultima carezza al momento di morire. – ha concluso Papa Francesco – Tre giorni fa è morto uno, qui, sulla strada, un senzatetto: è morto di freddo. In piena Roma, una città con tutte le possibilità per aiutare. Perché, Signore? Neppure una carezza … Ma io mi affido, perché Tu non deludi“.

Il brano dell’adultera, narrato nel Vangelo di questa Quinta Domenica di Quaresima  (Gv 8,1-11), è stato al centro della...
14/03/2016

Il brano dell’adultera, narrato nel Vangelo di questa Quinta Domenica di Quaresima (Gv 8,1-11), è stato al centro della riflessione di Papa Francesco all’ora dell’Angelus domenicale: rivolgendosi ai numerosi fedeli accorsi in Piazza San Pietro, dove con l’occasione è stata distribuita anche – al termine del momento di preghiera – una copia del Vangelo di Luca, il Vescovo di Roma ha sottolineato come faccia bene a ciascuno di noi leggere e rileggere questo brano. Esso ci invita a “essere consapevoli che anche noi siamo peccatori! Quando sparliamo degli altri – tutte cose che conosciamo bene -, quanto bene ci farà avere il coraggio di far cadere a terra le pietre che abbiamo per scagliarle contro gli altri, e pensare un po’ ai nostri peccati!“.

Il brano di oggi racconta di un tranello teso a Gesù da parte degli scribi e farisei: questi, con la scusa di sapere il Suo parere riguardo una donna che aveva commesso adulterio, lo mettono in una situazione scomoda, dovendo scegliere tra il rispetto della legge e la misericordia, che Egli predicava. Infatti “se Gesù seguirà la severità della legge, approvando la lapidazione della donna, perderà la sua fama di mitezza e di bontà che tanto affascina il popolo – ha commentato il Santo Padre – se invece vorrà essere misericordioso, dovrà andare contro la legge, che Egli stesso ha detto di non voler abolire ma compiere (cfr Mt 5,17). E Gesù è messo in questa situazione“.

Posto tra incudine e martello, Gesù prima di tutto riflette: “Gesù non risponde, tace e compie un gesto misterioso: «Si chinò e si mise a scrivere con il dito per terra» (v. 7). Forse faceva disegni, alcuni dicono che scriveva i peccati dei farisei… – ha commentato ulterioremente Bergoglio – comunque, scriveva, era come da un’altra parte. In questo modo invita tutti alla calma, a non agire sull’onda dell’impulsività, e a cercare la giustizia di Dio“.

Tuttavia, di fronte all’insistenza di scribi e farisei che chiedevano «Tu che ne dici?» Gesù risponde «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei» (v. 7). “Questa risposta spiazza gli accusatori, disarmandoli tutti nel vero senso della parola – ha detto Francesco – tutti deposero le “armi”, cioè le pietre pronte ad essere scagliate, sia quelle visibili contro la donna, sia quelle nascoste contro Gesù. E mentre il Signore continua a scrivere per terra, a fare disegni, non so…, gli accusatori se ne vanno uno dopo l’altro, a testa bassa, incominciando dai più anziani, più consapevoli di non essere senza peccato“.

Ognuno di noi è tentato dall’essere un accusatore del fratello, come quei scribi e farisei, lo facciamo spesso anche in modo quasi inconscio, “quando sparliamo degli altri” e altre volte in modo completamente conscio. Questo brano apre gli occhi e ci rende “consapevoli che anche noi siamo peccatori“, e, in quanto peccatori ci troviamo immediatamente catapultati nel ruolo della adultera.

Solo che a giudicarci non troviamo scribi e farisei ma troviamo Dio, il quale ci giudica con lo stesso metro usato da Gesù con l’adultera: “«Donna, dove sono?» (v. 10), le dice Gesù. E basta questa constatazione, e il suo sguardo pieno di misericordia, pieno di amore, per far sentire a quella persona – forse per la prima volta – che ha una dignità, che lei non è il suo peccato, lei ha una dignità di persona; che può cambiare vita, può uscire dalle sue schiavitù e camminare in una strada nuova“.

“Cari fratelli e sorelle, quella donna rappresenta tutti noi, che siamo peccatori, cioè adulteri davanti a Dio, traditori della sua fedeltà – ha concluso il Santo Padre – Dio non ci inchioda al nostro peccato, non ci identifica con il male che abbiamo commesso. Abbiamo un nome, e Dio non identifica questo nome con il peccato che abbiamo commesso. Ci vuole liberare, e vuole che anche noi lo vogliamo insieme con Lui. Vuole che la nostra libertà si converta dal male al bene, e questo è possibile – è possibile! – con la sua grazia“.

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