23/02/2024
Le piante che nascono crescono e si moltiplicano nel suolo hanno un contenuto più o meno importante di silicio anche se non è elencato come elemento essenziale per le piante stesse.
Nel corso degli anni e degli studi si è potuto constatare che, quando applicato dà molteplici benefici alle piante, andiamo così a vedere quali siano.
Tra i benefici più importanti troviamo lo sviluppo della resistenza agli stress biotici, è stato dimostrato infatti che l’utilizzo di questo elemento tramite applicazioni fogliari riesca a inibire lo sviluppo di funghi patogeni pur non avendo un effetto diretto.
Le spiegazioni per tale beneficio sono due:
La prima tesi è quella che il silicio depositato sotto la cuticola forma una sorta di “barriera” fisica che ostacola la penetrazione del fungo, ostacolando così il processo d’infezione.
La seconda tesi è quella che il silicio agirebbe come attivatore della resistenza, è stato dimostrato infatti che le piante trattate con questo elemento producono fenoli e fitoalessine in risposta ad alcuni attacchi fungini come per esempio l’oidio.
In letteratura si possono trovare anche esempi dove il silicio viene descritto come partner per la lotta contro alcuni insetti fitofagi come cicadellidi, acari, afidi ecc.
Gli effetti protettivi di questo elemento si possono spiegare considerando la “barriera” meccanica che forma il silicio sulle foglie e frutti che rende più difficile la penetrazione degli stiletti nei tessuti vegetali (per gli insetti ad apparati boccale pungente e succhiante) e la masticazione (per gli insetti con apparato boccale masticatore).
Arriviamo ora a fare un breve excursus sull’attività del silicio come aiuto a stress abiotici.
L’utilizzo di silicio aiuta le piante ad alleviare diversi stress abiotici, sia quelli di origine chimica come può essere la salinità, tossicità da metalli ecc. che quelli di origine fisica come possono essere la siccità, alte temperature, basse temperature ecc.
La siccità porta la pianta a chiusura degli stomi e di conseguenza alla diminuzione di fotosintesi, il silicio può alleviare questo stress diminuendo la traspirazione che avviene principalmente attraverso gli stomi. Depositandosi sotto la cuticola il silicio forma una specie di strato protettivo che rallenta la traspirazione, in più, in presenza di una buona quantità di silicio si osserva una maggior produzione da parte delle piante di proteine specifiche per il trasporto di acqua attraverso le pareti cellulari (Acquaporine) e che contribuiscono a mantenere le cellule turgide anche in condizioni ambientali sfavorevoli.
Il silicio stimola il tasso fotosintetico in piante con stress salino migliorando la capacità di trattenere l’acqua e tenendo a valori costanti la traspirazione il che vuol dire che il silicio fa ridurre l’assorbimento del sodio, protegge le membrane da danni da esso provocati e mantiene un maggior contenuto idrico nei tessuti che diluisce il sodio contenuto nella pianta.
Altri scritti ci fanno notare che frutti raccolti su piante trattate con silicio hanno una shelf life maggiore di quelli di piante non trattate anche in frigoconservazione.
Quindi possiamo affermare che il silicio, pur non essendo un microelemento fondamentale, deve essere utilizzato per la miglioria dei nostri raccolti.