Rebecca Galante guida turistica in Israele

Rebecca Galante guida turistica in Israele Sono Rebecca Galante, italiana residente in Israele. curiosa esploratrice di questo intruglio di cul Siamo abituati a fermarci alla Turchia!
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Sono Rebecca Galante italiana residente in Israele, curiosa esploratrice di questo intruglio di culture chiamato Medio Oriente. Appena posso volo a casa, la mia adorata Vasto, per ritrovare l’essenza della mia italianita’! Credo negli scambi interculturali e vivo in un ambiente stimolante che mi trasmette ogni giorno la voglia di imparare qualcos’altro. Mi piace raccontare Israele agli italiani co

n nozioni basate non solo sugli studi ma anche sui fatti di vita quotidiana. Una guida secondo me e’ anche un po’ un mediatore culturale che cerca differenze e somiglianze tra due culture diverse. Credetemi, ci sono sempre delle similitudini tra culture che sembrano essere diverse ma sono vicine geograficamente. Avete mai pensato che Israele si trova proprio sul confine orientale del bacino del mar Mediterraneo, quel pezzo di cartina mancante nelle immagini che rappresentano l’Europa? E invece li sotto a destra troviamo Israele.

Accompagno clienti individuali e gruppi, preparo itinerari a seconda delle vostre esigenze e ho deciso finalmente, sperando di essere costante nella corsa contro il tempo che e’ la vita, di iniziare a scrivere il mio blog che parlera’ principalmente di Israele cosi da stimolare la vostra curiosita’verso una detsinazione che vale la pena conoscere!

Io vivo a Tel Aviv perche’ cosi posso vedere il mare tutte le mattine. Tel Aviv e’ giovane, dinamica, accattivante, contraddittoria, mediorientale, tecnologica, costosa, caotica, sicura, da imparare a conoscere perche’ diversa.

Visto che il mio blog vuole essere interattivo e utile e rispondere alle vostre esigenze, oltre che a raccontarvi la vita quotidiana israeliana, sarei piu’ che felice di sapere quali sono stati i vostri problemi e perplessita’ in Israele o se avete a cuore una particolare questione prima di arrivare. Questo potrebbe essere lo spunto da cui sviluppare nuovi argomenti. Sapete, vivendo in un luogo a volte si perdono di vista quei particolari che invece non sfuggono a chi lo visita per la prima volta!

Oggi è la vigilia del Capodanno ebraico. Il primo giorno del mese di (Tishrei) indica l'inizio del nuovo anno che si con...
02/10/2024

Oggi è la vigilia del Capodanno ebraico. Il primo giorno del mese di (Tishrei) indica l'inizio del nuovo anno che si conta a partire dalla creazione della terra.

Prima di ve**re a stretto contatto con la cultura assiro babilonese, il mese di Tishrei rappresentava il settimo mese dell'anno e il capodanno veniva festeggiato il mese di Nissan (in primavera). L'influenza della lingua Accadica su quella ebraica ebbe effetto anche sui nomi dei mesi cosi che il settimo mese divenne il mese di Tishrei derivante dall'accadico Tasritu ovvero inizio.

Di quale inizio si parla? Probabilmente dell'inizio della seconda parte dell'anno ovvero i sei mesi restanti fino al successivo Nissan.

La prima volta che si fa menzione di una festa il primo giorno del mese di Tishrei è nel Libro di Esdra (2000 d.C.) che racconta la lettura della Torah il primo giorno di Tishrei. I saggi furono i primi ad affermare il significato di questa festa come Capodanno, nella Mishnah e nella Tosefta.

Cosi il settimo mese diventa il primo mese dell'anno nel calendario ebraico.

Quest'anno i desideri o forse dovrei dire speranze sono tanti ma ne scriverò soltanto due:
il primo va agli ostaggi, possanno essi fare ritorno a casa.
Il secondo, poter fare programmi a lungo termine. Quando dico lungo termine intendo dalle 2 alle 4 settimane.

Buon anno silenzioso e di ricostruzione soprattutto interiore.

Due esempi di pessimo giornalismo perché la VERA notizia è che stasera, prima dell'inizio del fuochi persiani, a Jaffa (...
01/10/2024

Due esempi di pessimo giornalismo perché la VERA notizia è che stasera, prima dell'inizio del fuochi persiani, a Jaffa (Sud di Tel Aviv), in una delle strade principali, stasera alle ore 19 due terroristi palestinesi armati (non metto la foto perché non meritano pubblicità) hanno aperto il fuoco e ammazzato 6 persone.

Il corriere non conosce la nazionalità degli attentatori (troppe opzioni effettivamente...) però almeno li chiama col loro nome: terroristi.

La Repubblica invece parla addirittura di sparatoria e non accenna assolutamente ad un attacco terroristico nonostante l'articolo sia stato aggiornato alle ore 2154 israeliane quando sapevamo già vita morte e miracolo dei due terroristi palestinesi di Hebron appartenenti ad Ham4s.

Sforzatevi di dare la.notizia e di fare meno propaganda .
VERGOGNOSI

Nel frattempo siamo usciti dai rifugi da un pezzo, stiamo bene.
Buona notte

Questa è esattamente l'espressione che cercavo per illustrare una parola ebraica dal significato interessante: KATONTI- ...
27/09/2024

Questa è esattamente l'espressione che cercavo per illustrare una parola ebraica dal significato interessante: KATONTI- קטונתי

Deriva dalla parola KATAN, piccolo, ed espirme il senso di inadeguatezza o di inferiorità rispetto ad un argomento che non si conosce approfonditamente o di cui non si hanno gli strumenti adeguati per affrontarlo.

Il gesto è tipico di chi dice: Chi sono io per parlare di questo argomento troppo complesso o di cui non ho una buona conoscenza?
E' come se uno degli interlocutori si limitasse ad esprimere la propria opinione, consapevole che essa non sia la verità assoluta affermando allo stesso tempo la voglia di approfondire pur sapendo che forse non capirà mai.

Sarebbe un pò come riconoscere un nostro limite e che i giudizi assoluti semplificano troppo la realtà quasi da renderla fantasia.

Vi lascio una canzone che si intitola Katonti di Yonatan Razel
https://youtu.be/HZYivKwVmJc?si=v6sAbsatC0qGxISk

Avete mai sentito parlare di Nigella Sativa, sesamo nero, cumino nero? Non sono diventata una nutrizionista ma ho scoper...
20/09/2024

Avete mai sentito parlare di Nigella Sativa, sesamo nero, cumino nero? Non sono diventata una nutrizionista ma ho scoperto che dalla pianta della Nigella sativa si ricavano dei piccoli semi neri molto apprezzati da queste parti che, lavorati, danno vita ad un prodotto alimentare ricco di proprietà molto simile al tahini. E perché vi sto raccontando tutto questo?

Perché a me la thina Kezah che vedete in foto, me l’ha fatta conoscere Dudu, un omone grande e alto che vive in una zona abbastanza complicata a sud di Hebron dove israeliani e palestinesi sono d’accordo su una cosa: ci conviene collaborare e realizzare cose insieme anziché litigare e dividerci perche’ pare che l’unione faccia la forza ed è preferibile optare per la prima opzione. I semini neri sono diventati il loro punto di incontro.

Nasce cosi shem_rivers ovvero "Fiumi semitici" perché ebraico e arabo sono entrambe lingue semitiche e il logo contiene una lettera in arabo (a destra) e una in ebraico (a sinistra).

Vi lascio il link di un reportage ben fatto da Edward Kaprov,dove interviene anche Dudu dal minuto 3 al minuto 11. Io consiglio di vederlo per intero perché Kaprov fa parlare i protagonisti che vivono la situazione in prima persona. Secondo me molto più credibile di una foto con commento di un qualunque giornalista che da qualche parte dovrà pur pendere.

Il filmato è in lingua originale sottotitolato in inglese: https://www.arte.tv/en/videos/118078-000-A/arte-reportage/

Eccomi tornata alla base, in Israele, dopo due intensi mesi italiani vastesi. Ho trovato però più o meno lo stesso caldo...
16/09/2024

Eccomi tornata alla base, in Israele, dopo due intensi mesi italiani vastesi. Ho trovato però più o meno lo stesso caldo quindi almeno ad una cosa non mi sono dovuta riabituare.
Questa è Gerusalemme dove qualche giorno fa, insieme ad una amica collega, siamo andate a vedere se qualcosa in città vecchia si fosse mosso. La foto è stata scattata dal tetto di un museo che ospita mostre temporanee fuori dalla città vecchia.
Di quetso ve ne parlo un'altra volta.

In città vecchia e' rimasto tutto al suo posto, fermo e in attesa di visitatori dai quattro angoli del mondo.

Il falafel di fiducia è ancora imbattibile, all'ostello austriaco si annoiano da morire, e tranne il movimento locale del fine settimana, non hanno più code all'ingresso. L'amico delle spezie è vivo e vegeto cosi come il ceramista armeno.

I lavori al Santo Sepolcro continuano, cosi come le cerimonie scandite dallo status quo. Secondo me i restauratori sono quasi contenti di godersi la chiesa nel silenzio totale. Alla tomba non c'è fila.

Il silenzio ci ha abbandonate appena varcata la porta della città vecchia per tornare nella vita reale dell'affollata e unica (devo ancora decidere se sia un pregio o difetto!) città Santa.

In una giornata permeata da ingiustificato ottimismo, quando fantastichi circa il ritorno dei turisti, la possibilità di...
28/06/2024

In una giornata permeata da ingiustificato ottimismo, quando fantastichi circa il ritorno dei turisti, la possibilità di comprare un biglietto aereo ad un prezzo normale e ti permetti anche di pensare che hai voglia di vacanza...

Quando ti ricordi che 8 mesi fa la tua vita era diversa e ringrazi l'Europeo per evitare di guardare il telegiornale e nel frattempo ti stai imbarcando su un volo per l'Italia ti ricordi di non aver avvisato le enormi masse di turisti che fremono per salire su un aereo che atterri a Tel Aviv circa l'introduzione di ETA (non è una cosa che si mangia).

In questa atmosfera da fiaba o forse da film di fantascienza, Israele introduce ETA Electronic Travel Authorization- autorizzazione elettronica di ingresso nel paese che va richiesta prima di mettersi in viaggio o comunque prima di acquistare un biglietto aereo.

L'ETA da Agosto 2024 interesserà tutti i paesi, inclusi i possessori di passaporto che non avevano bisogno di visto fino a questo momento.

Maggiori informazioni sul sito dell'ambasciata italiana in Israele: https://ambtelaviv.esteri.it/it/news/dall_ambasciata/2024/06/programma-eta-il-importanti-informazioni-per-viaggi-in-israele-in-esenzione-da-visto/

Spero di avervi strappato un sorriso. Salvate il post, non si sa mai che i sogni diventino realtà!

Il viaggio è una occasione di scoperta. E' quella irripetibile occasione che abbiamo di ve**re a contatto diretto con pe...
21/06/2024

Il viaggio è una occasione di scoperta. E' quella irripetibile occasione che abbiamo di ve**re a contatto diretto con persone diverse da noi per lingua, religione, stile di vita, etc e apprendere qualcosa che altrimenti non avremmo mai saputo.

Non devono per forza essere cose culturalmente importanti, semplicemente diverse da quelle a cui siamo abituati.

Vi dico due cose che ho imparato in Israele quando sono arrivata:
La prima, alla quale non mi sono ancora abituata ma ci sono dei miglioramenti, è che il pane è esposto molte volte senza alcun involucro e molti lo toccano. Mi metto l'anima in pace ricordando a me stessa che sono in medio oriente.

La seconda è Israele è una torre di Babele dove la maggior parte parla almeno due lingue sin dalla nascita ed è portatore di almeno due culture. Da questo scaturisce la necessità di aggiornare sempre il proprio sapere.

Cosa avete scoperto voi arrivando in Israele? Avete sperimentato qualcosa di totalmente inaspettato? Raccontatemelo nei commenti

Tra qualche giorno, probabilmente martedi, non possiamo ancora saperlo con certezza perchè tutto dipende dalla posizione...
14/06/2024

Tra qualche giorno, probabilmente martedi, non possiamo ancora saperlo con certezza perchè tutto dipende dalla posizione della luna, il mondo musulmano festeggia la seconda delle due feste principali.

EID AL ADHA, la festa del sacrificio, ha una durata di tre giorni, indica la fine del pellegrinaggio a Mina (vicino Mecca) ed è festeggiata dai musulmani di tutto il mondo, oltre 2 miliardi.

Nella narrazione coranica, si vede Abramo sacrificare suo figlio Ismaele in un sogno. Mentre si accinge ad obbedire all’ordine divino, il Patriarca viene fermato dall’angelo Gabriele, inviato da Dio. Vedendo che Abramo stava per sacrificare l’unico figlio per amore per suo, Dio lo autorizza a sostituire il ragazzo con una «generosa immolazione» (sura 37, versetto 107), forse un ariete.
Nella Genesi avremmo parlato di Abramo ed Isacco.

Poiché ad Abramo fu permesso di sacrificare un montone al posto di suo figlio, Eid al-Adha è tradizionalmente celebrata con il sacrificio simbolico di una pecora, capra, vitello o ca****lo.

Essendo questa una festa di condivisione e generosità, prevede che gli animali, macellati in maniera rituale dopo la grande preghiera siano divisi in tre parti: un terzo per la famiglia, un terzo per i vicini e un terzo per i bisognosi.

E' possibile interpretare il sacrificio come la privazione di una parte di se, del bene materiale che non è fonte di felicità di cui va a beneficiare invece tutta la comunità.

EID MUBARAK

Martedi sera 11 giugno saremo di nuovo in festa. E' shavuot, la festa della mietitura, le primizie che vengono offerte a...
07/06/2024

Martedi sera 11 giugno saremo di nuovo in festa. E' shavuot, la festa della mietitura, le primizie che vengono offerte al tempio e la storia di Boaz e Ruth che si innamorano in mezzo alle spighe di grano dei campi di Betlemme.

Immagine romantica e pastorale oltre che di intenso significato teologico essendo lei la bisnonna del re Davide.

Tra l'altro a Shavuot si festeggia l'anniversario della morte del re Davide come indica il Talmud Babilonese.

Shavuot, plurale della parola Shavua, settimane. Sono trascorsi 49 giorni dall'inizio della pasqua ebraica. In greco antico usiamo un'altra parola, Pentecoste. Sono tracsorsi per i cristiani 50 giorni dalla resurrezione di Cristo.

Se gli ebrei a shavuot ricevono il dono della Torah sul Monte Sinai, i cristiani accolgono il dono dello spirito santo che discende sui discepoli come lingue di fuoco. Siamo sempre li, vecchio e nuovo testamento che vanno a braccetto.

Ma in pratica cosa si fa? I religiosi si recano a Gerusalemme, portano doni al tempio (che non esiste più), ma nel quartiere ebraico di Gerusalemme c'è davvero una bella atmosfera.
L'usanza per tutti è che ci si riunisce per la cena della festa dove tutto è a base di formaggi, verdure e cheesecake!

Hag sameach

Mi riesce facile pensare a cosa mi manca dell’Italia anche perché me lo chiedono spesso. Io dico sempre che piuttosto pe...
31/05/2024

Mi riesce facile pensare a cosa mi manca dell’Italia anche perché me lo chiedono spesso.

Io dico sempre che piuttosto pensare a cosa mi manca, penso a cosa ho qui che li non avrei.

Siccome il cibo mette tutti d’accordo ho cercato di fare una lista di ingredienti che effettivamente smetto di mangiare quando sono in Italia. Credo che il motivo sia la difficile reperibilità o il fatto che in Italia torno alle vecchie abitudini mettendo da parte quelle nuove acquisite in quindici anni di vita all’estero.

Le cose che mi vengono in mente sono queste:
1. Thina (salsa di sesamo)e humus. A proposito della salsa di sesamo, ne ho scoperta una col sesamo nero che è uno spettacolo.

2. Datteri, rimango fedele a quelli locali a prezzo leale!

3.Mandorle, noci, arachidi tostate che qui puoi comprare sfusi nel sacchetto a seconda della quantità desiderata.

4. Cereali di vario genere con cui ho imparato anche a fare i crackers…

5. Le insalate in Israele, sono belle da guardare e da gustare. Qui mangio molte più verdure (e meno prosciutto che va razionato altrimenti finisce in fretta! Ahahahahha)

In Italia il regionalismo trionfa sempre sul cibo e io mi identifico moltissimo con questo concetto.
Io sono abruzzese, adoro tutto quello che offre la mia regione e a questo tesoro prezioso ho aggiunto altri ingredienti.

Cosa è la cosa più buona che avete mangiato in Israele o quella che non trovate esattamente sotto casa, quel cibo che avete provato in Israele per la prima volta?

TECNOLOGIA E AGRICOLTURA IN ISRAELE: CONNUBIO VINCENTE.Integrando sensori, droni e analisi dei dati, le aziende agritech...
24/05/2024

TECNOLOGIA E AGRICOLTURA IN ISRAELE: CONNUBIO VINCENTE.

Integrando sensori, droni e analisi dei dati, le aziende agritech israeliane sono in grado di fornire agli agricoltori informazioni in tempo reale sulla salute del suolo, sulle condizioni delle colture e sulle esigenze di irrigazione. Ciò non solo migliora la produttività ma riduce anche al minimo l’impatto ambientale attraverso un utilizzo mirato ed efficiente delle risorse.

SETTE Tecnologie israeliane utilizzate in agricoltura ed esportate in tutto in mondo. Ognuna di esse è rappresentato da una o più aziende che vende/ono i prodotti in tutto il mondo.

1. Irrigazione a Goccia (nessun spreco di acqua che irriga direttamente la radice)
2. Acqua depurata e reimpiegata in agricoltura. Israele depura l'80% delle acque reflue.
3. Sistemi tecnologici per monitorare i campi con droni ed analizzare le immagini al computer per scoprire eventuali malattie.
4. Biopesticidi: utilizzare insetti al posto di pescticidi riducendo l'uso degli stessi del 70%.
5. Biofertilizzanti: sostanze che vanno ad agire direttamente sulle radici rendendole più lunghe e ben ancorate al terreno.
6. Robot meccanici: in grado di raccogliere la frutta direttamente dagli alberi.
7. Sensori: piantatai nel terreno per monitorare la salute dell'albero e le sue necessità di cibo ed acqua.

Questo è un altro aspetto interessante del viaggio in Israele.

Non solo turismo ma anche aziende che vengono a fare un viaggio nel mondo della tecnologia agricola.

INNOVAZIONE è da sempre la parola d’ordine.In Israele Ricerca e Sviluppo non si fermano mai. Una pubblicità recitava “pr...
17/05/2024

INNOVAZIONE è da sempre la parola d’ordine.

In Israele Ricerca e Sviluppo non si fermano mai. Una pubblicità recitava “preve**re è meglio che curare”. In un certo senso l’obiettivo è lo stesso.
Non farsi trovare impreparati di fronte a grandi problemi che riguardano importanti numeri di esseri umani. Mi riferisco a crisi alimentari, siccità, cambiamenti climatici.

Per questa ragione nel 1921 è nato l’Istituto Volcani, dal nome del suo fondatore Yitzhak Elazari-Volcani, attore principale per l’innovazione dell’eco sistema di agricoltura israeliana. E’ a tutti gli effetti il braccio operativo del Ministero dell’agricoltura e raccoglie sotto il suo ombrello oltre 200 esperti in materie scientifiche. Il suo operato non si limita al territorio israeliano. L’istituto Volcani crea ponti globali con attori internazionali.

Il segreto è nello stretto rapporto che esiste tra scienziati, ricercatori e agricoltori israeliani. Insieme si collabora per sopperire alle difficoltà legate ad un particolare tipo di terreno desertico, alla mancanza delle condizioni ideali per una determinata coltura, alla elevata salinità dell’acqua o alla mancanza della stessa. Attraverso la ricerca e svariati tentativi è possibile trovare un’altra strada.

I 6 istituti di ricerca coprono una vasta gamma di discipline e le innovazioni saranno quelle esportate anche all’estero. Non è una novità che Israele, nonostante le sue ridotte dimensioni, sia uno tra i principali esportatori di tecnologia.

D’altronde siamo nella mezza luna fertile ed è obbligatorio fare tesoro e conservare le diversità offerte dal territorio.

Il simbolo dell’Istituto Volcani lo trovate in foto e riporta la seguente frase del Deuteronomio, che attesta che molti sono i frutti che la Terra Promessa produce in abbondanza, garantendo la vita:
“la terra donata da Dio è ricca perché “terra di frumento, di orzo, di viti, di fichi e di melograni, terra di ulivi, di olio e di miele” (Dt 8,8).

Avete mai notato le somiglianze tra la Basilica di Santa Sabina a Roma e la Basilica della Natività a Betlemme? Entrambe...
14/05/2024

Avete mai notato le somiglianze tra la Basilica di Santa Sabina a Roma e la Basilica della Natività a Betlemme?

Entrambe sono caratterizzate da architettura paleocristiana, quella dei primissimi secoli del cristianesimo “tollerato” (inizio IV sec). Eccovi alcuni tratti salienti:

1.Gli edifici originali avevano un atrium esterno alla basilica usati dai non battezzati che potevano assistere alla prima parte della messa. Oggi l’atrium non è più presente ma è possibile sapere dove si trovava. A Betlemme esso era antecedente l’ingresso della basilica, nel piazzale che troviamo una volta arrivati.

2. La navata centrale era più alta di quelle laterali ed era in genere coperta da un soffitto ligneo a capriate. Mentre a Santa Sabina il soffitto è stato modificato, a Betlemme esso è ancora ben visibile ed è stato restaurato recentemente.

3. Le navate laterali avevano soffitti più bassi, per questo la facciata aveva in genere un profilo a capanna con lati spioventi.

4. Le finestre nella parte superiore della navata centrale garantivano una copiosa illuminazione.

5. Le decorazioni lungo le pareti che separano le navate variano a seconda dell’area geografica. Infatti a Betlemme, ritroviamo mosaici di ispirazione bizantina realizzati però in epoca crociata.

6. I colonnati posti a divisione delle navate erano architravati e non una sequenza di archi. A Roma ritroviamo l’elemento ad arco mentre a Betlemme no.

Le prime due foto si riferiscono a Santa Sabina. Il resto a Betlemme.

Io rimango sempre affascinata da queste similitudini a 2500 km di distanza senza internet e senza social.

Ci avevate mai fatto caso? Vi vengono in mente altre costruzioni simili anche in altri paesi del mondo?

Alla fine del 1800 l'artista inglese William Holman Hunt, dipinge la cerimonia del fuoco sacro che si ripete ogni anno a...
03/05/2024

Alla fine del 1800 l'artista inglese William Holman Hunt, dipinge la cerimonia del fuoco sacro che si ripete ogni anno a Gerusalemme nella chiesa del Santo Sepolcro per festeggiare la Pasqua ortodossa che quest'anno chiude il ciclo delle tre pasque iniziato con quella cattolica a fine marzo.

Da oggi a domenica la chiesa ortodossa è in festa per la Pasqua.

Mentre migliaia di fedeli cantano il Kirye Eleison "Signore, abbi pietà", aspettano in piedi per lunghe ore che il fuoco sacro discenda dal cielo e venga portato fuori dal Sepolcro dal patriarca greco ortodosso. A quel punto, sono tutti pronti con i ceri per ricevere il fuoco santo.

Questa tradizione, che in arabo è conosciuta come Sabt El Nour (il sabato della luce), celebra il primo segno della resurrezione di Cristo.

Il fuoco santo viene trasportato in Grecia e in altri paese che ospitano importanti comunità ortodosse con voli speciali cosi' che tutti possano rivestirsi di luce nuova.

E' certo che negli ultimi anni la polizia israeliana limita il numero di fedeli ammessi nella chiesa per questioni di sicurezza. Quest'anno ci saranno prevalentemente fedeli locali.

Possiamo augurare buona Pasqua con il tipico augurio ortodosso Cristo è risorto: χristòs Anèsti

Col tramonto di oggi, finisce la settimana della Pasqua ebraica che lascia il posto ad una festa tipica degli ebrei maro...
29/04/2024

Col tramonto di oggi, finisce la settimana della Pasqua ebraica che lascia il posto ad una festa tipica degli ebrei marocchini Mimouna, che riporta in tavola i cibi lievitati vietati nell'ultima settimana.

Nonostante la Mimouna sia una tradizione recente (metà del XVIII sec.) l'etimologia del nome è pù antica e se nella lingua ebraica si avvicina alla parola Emunà (fede), nella lingua araba ci riporta al concetto di salute e fortuna, prosperità e desideri che si avverano. Il numero 5, la Hamsa usata come amuleto in Africa settentrionale, occupa senza dubbio un posto centrale per quanto riguarda il simbolismo.

Le tavole sono imbandite con dolci carichi di miele e di Moufletta, una sorta di pancake della tradizione ebraico marocchina.
Se avevate pensato di iniziare la dieta, non è questa la serata giusta.

Le case di chi segue questa tradizione, sono aperte alla famiglia e agli amici che chiudono con gioia e in modo "squisitamente dolce" il ritorno alla libertà dopo la schiavitù egiziana.

ENGLISH FOLLOWSIl 25 aprile non possiamo non parlare di liberazione e resistenza e della canzone simbolo "Bella Ciao" di...
25/04/2024

ENGLISH FOLLOWS

Il 25 aprile non possiamo non parlare di liberazione e resistenza e della canzone simbolo "Bella Ciao" diffusa nella forma che noi conosciamo solo dopo il Festival di Spoleto nel 1964. Cosa sappiamo della storia del testo e della musica?

E' alquanto diffuso il parere secondo cui le precedenti versioni (non partigiane) della canzone raccontano la storia di una donna che vuol seguire per amore un uomo, anche se ciò comporterà la morte e l'essere seppellita, tanto le genti che passeranno diranno "che bel fiore" o "che buon odore" a seconda della versione.

Il testo verrà successivamente adattato ai partigiani durante la II guerra mondiale sostituendo la canzone "Fischia il vento".

La curiosità che mi porta oggi a scrivere queste righe riguarda la melodia della canzone, soprattutto il suo inizio perchè
essa ha origini ucraine ed è stata scritta un compositore ebreo ucraino di Odessa Mishka Ziganoff successivamente emigrato negli USA.

Il fisarmonicista in questione incide nel 1919 "Koilen" musica Klezmer che potete ascoltare cliccando sul link:
https://www.youtube.com/watch?v=lnYLLsji60Q

Questa melodia, probabilmente arrivata in Italia tramite quualche emigrante, divenne il canto delle mondine e il resto è storia.

BUONA FESTA DELLA LIBERAZIONE ITALIA
___________________________________________________
On April 25th we should talk about liberation and resistance and the symbolic song "Bella Ciao" released in the form we know only after the Spoleto Festival in 1964. What do we know about the history of the text and the music?

The opinion is quite widespread that the previous (non-partisan) versions of the song tell the story of a woman who wants to follow a man for love, even if this means death and being buried, so much so that the people who pass by will say " what a beautiful flower" or "what a nice smell" depending on the version.

The text was later adapted to the partisans during World War II, replacing the song "Fischia il vento".

The curiosity that leads me to write these lines today concerns the melody of the song, especially its beginning because
it has Ukrainian origins and was written by a Ukrainian Jewish composer from Odessa Mishka Ziganoff who subsequently emigrated to the USA.

He recorded "Koilen" Klezmer music in 1919 which you can listen to by clicking on the link:
https://www.youtube.com/watch?v=lnYLLsji60Q

This melody, probably arrived in Italy via some emigrant, became the song of the rice weeders and the rest is history.

Happy Liberation Day Italy

Stasera ci si riunisce per la Pasqua ebraica, PESACH. Cosa si fa?Gli ebrei hanno provveduto ad eliminare il lievito dall...
22/04/2024

Stasera ci si riunisce per la Pasqua ebraica, PESACH. Cosa si fa?

Gli ebrei hanno provveduto ad eliminare il lievito dalla casa, fino all’ultimo granello e cosi si sono compiute le famose pulizie di Pasqua. I panifici hanno abbassato le serrande per i prossimi 8gg di festa e le famiglie sono pronte a riunirsi per la cena del Seder di Pesach perché questa sera tutto ha un ordine, appunto seder.
Il seder avviene la sera del 14°giorno del mese ebraico di Nissan che corrisponde quest’anno al 22 aprile.

Non c’è il lievito perché la fuga degli ebrei dall’Egitto non gli ha dato modo di far lievitare il pane. Esso è sostituito dalle matzot (pane azzimo). Non ci saranno a tavola cibi lievitati.

Troveremo invece: il Maror (erbe amare) che ricordano l’amarezza della schiavitù. Charoset una miscela dolce di colore marrone che rappresenta la malta e i mattoni usati dagli schiavi ebrei per le costruzioni. Karpas, due verdure di colore verde (lattuga e prezzemolo) che indicano speranza e rinnovamento. Accanto ad esse i calici di vino per libertà e liberazione. Zeroah (coscetta di agnello arrosto) che simboleggia il sacrificio dell’animale il cui sangue venne cosparso sulle porte delle case degli ebrei per permettere che “Dio passasse oltre” (Pesach). Un uovo bollito, il sacrificio offerto al tempio simbolo del lutto per la distruzione del tempio. Il vino, simbolo di gioia.

Durante il Seder, viene raccontata la storia dell'Esodo, cioè la liberazione degli Ebrei dalla schiavitù in Egitto sotto la guida di Mosè. Ognuno legge a turno un pezzo della storia mista a canti. La durata della lettura, a seconda della religiosità della famiglia, è molto variabile.

La Pasqua ebraica è una festa che celebra la libertà, il rinnovamento e la possibilità di iniziare di nuovo.

CHAG PESACH SAMEACH è l'augurio più diffuso.

BUON COMPLEANNO TEL AVIV CHE COMPIE 115 ANNI!!!!La prima città ebraica comincia a prendere forma dopo che le 66 famiglie...
19/04/2024

BUON COMPLEANNO TEL AVIV CHE COMPIE 115 ANNI!!!!

La prima città ebraica comincia a prendere forma dopo che le 66 famiglie del gruppo “Ahuzat Bait” investono il loro denaro per l’acquisto del terreno.

Come sono stati assegnati i lotti di terreno? Leggiamo nelle memorie dell’architetto, nonché uno dei fondatori di Ahuzat Bait, il sig. Akiva Arieh Weiss, che i 66 fondatori si riuniscono sulla spiaggia come vedi in foto. Lui stesso avevo scritto su conchiglie bianche raccolte sulla spiaggia i nomi dei membri ammessi a partecipare alla spartizione dei terreni e sulle conchiglie grigie il numero dei lotti.

Un bambino tirava fuori a sorteggio una conchiglia bianca e una conchiglia grigia così da definire i legittimi proprietari di ogni lotto.

La celebre fotografia è opera di Avraham Soskin e, anche se ultimamente è nata una polemica sulla sua datazione perché pare fosse stata scattata in un’altra occasione e non durante la cerimonia di spartizione dei terreni avvenuta l’11.4.1909, a me piace leggerla come momento epocale in cui è nata Tel Aviv, città liberale, moderna e cuore commerciale di questo paese.

I signori vestiti all’europea con i piedi che affondano nella sabbia forse avevano in mente un clima diverso!

Verranno costruite subito le prime 16 case, il germoglio della città di oggi.
Ne parliamo nel tour a piedi della mia città preferita!

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