Il Centro Storico di Agrigento

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Buone   a tutti !!! 🎊🎄🎆💫•••
28/12/2024

Buone a tutti !!! 🎊🎄🎆💫




I segni del Natale anche nel centro storico! Quest'anno, grazie al supporto di molti volontari, ai quali va il ringrazia...
07/12/2024

I segni del Natale anche nel centro storico!

Quest'anno, grazie al supporto di molti volontari, ai quali va il ringraziamento, è stato installato un abete alto circa 7 metri nel cuore del centro storico davanti alla Cattedrale. L’abete è stato donato dall'Assessorato Regionale all'agricoltura - Dipartimento regionale dello sviluppo rurale e territoriale di Agrigento. Il Comune di Agrigento ha sostenuto l’iniziativa e ha concesso le autorizzazioni necessarie. Tanti hanno collaborato garantendo sostegno concreto. L’Arcidiocesi di Agrigento e la Curia l'Associazione Ecclesia Viva, la Croce Rossa Italiana e l'Ordine interprovinciale dei Fisioterapisti di Caltanissetta, Enna e Agrigento. Tutto è stato realizzato gratuitamente come dono alla collettività. Arkitettura e Kostruzione s.r.l. ha offerto il supporto logistico per l'installazione, e la ditta Zammuto Trasporti ha offerto il trasporto dell'albero con i suoi mezzi permettendo anche la decorazione in quota. Il vivaio pisano ha donato le piante da collocare nei vasi e abbellire l'area creando un'atmosfera natalizia, con gli addobbi natalizi forniti da Emanuele Farruggia. L’iniziativa è stata resa possibile grazie all’iniziativa e l’impegno del comitato del Movimento Culturale Il Centro storico di Agrigento, Sandro Capizzi e il dott. Luigi Falla.

Un ringraziamento a tutti, a coloro che in vari modi, dietro le quinte, hanno contribuito al successo di questo progetto. Alla Protezione Civile del libero consorzio comunale di Agrigento per averci fornito le transenne.

Le luci dell'albero si accenderanno domenica 8 dicembre, in occasione dell'arrivo della processione dell'Immacolata in via Duomo al termine della S. Messa nella Chiesa Sant'Alfonso, dove parteciperanno tutte le comunità del Centro Storico per ricordare il 170° anniversario della dedicazione della Chiesa di Sant'Alfonso e del dogma dell’Immacolata.

Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025Dopo tantissime segnalazioni fatte al comune, oggi i nostri due amici Stef...
31/08/2024

Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025

Dopo tantissime segnalazioni fatte al comune, oggi i nostri due amici Stefano e Gerlando, hanno ripulito le caditoie ai piedi della scalinata della Cattedrale. A loro, va il nostro grazie ! E siamo sicuri che non sia un grazie solo da parte nostra in quanto amministratori di questa pagina, ma anche di quanti leggerete questo post.

Da tempo ormai segnalavamo tale problema e la necessità di un intervento di pulizia dell’impianto di drenaggio delle acque. Oggi, stufi dalle mancate risposte che in città si rivelano all’ordine del giorno, questi due volenterosi (non solo di buon animo), armati di scopa, secchio, martello e di quanto necessario, ma soprattutto con tanta pazienza, hanno ripulito tutto il sistema di drenaggio che dovrebbe servire per le acque e che fino ad oggi è servito per raccogliere rifiuti di ogni tipo.

A tal proposito, dispiace vedere giornalmente l’area antistante la scalinata della cattedrale sempre sporca e piena di rifiuti di ogni tipo, ci auguriamo che il Sindaco, l’assessore al ramo e l’amministrazione tutta, oltre all’ordinanza dei souvenir, possano far rispettare così come previsto dal regolamento di Polizia Urbana, approvato con Delibera di Consiglio Comunale n. 186 del 21.12.2023 e nella fattispecie all’art. 37 “TUTELA DELLE AREE E DEI BENI STORICI, ARTISTICI, MONUMENTALI E DEI LUOGHI DI CULTO” - punto 4 che riportiamo - È vietato assumere comportamenti generalmente irrispettosi del valore culturale riconosciuto dalla comunità dei monumenti, come sdraiarsi, ovvero stazionare, anche occasionalmente o temporaneamente, consumando cibi e/o bevande, ove presenti sui sagrati dei luoghi di culto, dei monumenti e in prossimità di palazzi ed edifici di interesse artistico-monumentale.

Ci auguriamo che tale regolamento venga concretizzato attraverso dei controlli mirati e non occasionali, non possiamo e non dobbiamo voltare gli occhi al mare e far finta che tutto vada bene, Agrigento e il centro storico, necessitano di attenzioni: Dai segnali di sosta, sino alle rimozioni, dai parcheggi per disabili non rispettati alla mancata pulizia e del decoro. Agrigento si prepara (?) a vivere la capitale della cultura, non lasciamo che realmente rimanga il fumo di quel titolo, ma rendiamo possibile o almeno sforziamoci di rendere possibile ciò che è un diritto che per legge deve essere reso e soprattutto di rendere possibile l’impossibile.

Mattias Lo Pilato

Ciao Fofò! Oggi sono 2 anni dalla tua scomparsa. Ti ricorderemo sempre così, come il paladino della tua città e soprattu...
26/08/2024

Ciao Fofò! Oggi sono 2 anni dalla tua scomparsa. Ti ricorderemo sempre così, come il paladino della tua città e soprattutto del tuo amatissimo Centro Storico.
Ti abbiamo voluto tutti un mondo di bene.

Riposa cu Gesù Celesti e unu
Riposa cu Gesù Celesti e dui….
E riposa cu Gesù Celesti e…Tri!
Ha-Ha!!!
Ciavu, ciavu bellu mé!!!♥️

l’ultimo saluto al nostro paladino .

Un ordinanza del sindaco vieta la vendita di souvenir che esaltano la mafia, tali oggetti - si legge in questo articolo ...
24/08/2024

Un ordinanza del sindaco vieta la vendita di souvenir che esaltano la mafia, tali oggetti - si legge in questo articolo - mortificano l’immagine della città, di un territorio che trasmette la cultura della legalità.

Beh, penso che il ragionamento potrebbe anche starci, ma credo sia distante dai fatti, molto distante… chiederei al sindaco e a chi di competenza o delega, come tale ordinanza venga applicata e soprattutto quale nucleo di polizia locale andrebbe in cerca di questi souvenir per fare rispettare tale provvedimento?

La cultura della legalità, di cui in questa ordinanza si parla, non deve comparire solamente in questo pezzo di carta (ordinanza), ma deve diventare un percorso di legalità concreto ad esempio dalla polizia locale e nella fattispecie attraverso la loro presenza costante nel territorio.

Non è possibile che ad ogni volta che un libero cittadino chiama il centralino del comando di polizia locale, ci si sente dire “non abbiamo pattuglie, non c’è personale, c’è una pattuglia sola ed è impegnata”.

La cultura della legalità, cari amministratori tutti, parte dal rispetto dei segnali di sosta fino alle rimozioni delle auto (lì dove presente divieti di sosta e di fermata ) o ancora peggio macchine parcheggiate nei posti riservati ai diversamente abili.

La cultura della legalità, parte da ogni segnalazione che viene fatta e a prescindere dalle segnalazioni dal rispetto delle regole e del regolamento di polizia urbana!

Purtroppo tutto ciò ad Agrigento manca, non possiamo parlare di cultura della legalità …anche alla luce di tanti fatti che hanno visto il nome di Agrigento nelle cronache nazionali e non per la cultura della legalità ma per scandali come il tanto citato caso dei SUV e i recenti arresti nel comune di Agrigento. Forse un po’ troppo tardi questa cultura della legalità è arrivata nel comune e, spero che non si fermi solamente ai souvenir.

Mattias Lo Pilato

Agrigento, nota località turistica siciliana, dice basta ai souvenir che strizzano l'occhio alla malavita organizzata ➡️ mdst.it/3XhhpZ5

*** SOLIDARIETÀ A DON MARIO SORCE ***Noi come movimento eravamo presenti alla manifestazione di giorno 2 agosto, in prim...
04/08/2024

*** SOLIDARIETÀ A DON MARIO SORCE ***

Noi come movimento eravamo presenti alla manifestazione di giorno 2 agosto, in prima persona non solo come semplici partecipanti ma anche in alcuni passaggi dovuti all’organizzazione, siamo stati coinvolti.

La manifestazione, come qualcuno definisce “strumentalizzata” ha avuto uno scopo chiaro, rivendicare un diritto che da tempo non è più garantito. Forse una responsabilità che abbiamo è che dovevamo manifestare prima, ma non stiamo qua a dare colpe a nessuno!

Vogliamo l’acqua è diventato un motto, un grido di speranza ed è quella speranza di avere un diritto essenziale purtroppo non concesso, un grido di disperazione da parte di tante famiglie e soprattutto da chi come noi è diversamente abile o con problematiche particolari.

Ci dispiace vedere qualche testata giornalistica che purtroppo da tempo ha lasciato il suo dovere primario, cioè fare informazione, informare i cittadini di fatti, cronaca, eventi e quant’altro…
Un giornale che utilizza la testata per scopi personali? Per puntare il dito verso gli organizzatori? Per colpire chi come il dott. Di Rosa, fuori dal comune di Agrigento RAPPRESENTA non il Codacons, ma l’opposizione che purtroppo non è presente in consiglio comunale e che dovrebbe !

Agrigento oggi più che mai, lo dimostrano i numeri, le centinaia di foto e video presenti (anche se qualcuno sostiene che sono 100 o persino 50 gatti) dice basta! Vero, forse un po’ tardi, ma come si dice, la speranza non tarda ad arrivare e noi in quella speranza crediamo, che possa portare nuovi propositi, che possa portare tutti quei servizi ad oggi non resi, che possa portare il bene comune non soltanto in campagna elettorale o attraverso la ricerca dei consensi, ma a priori.
A Don Mario e agli organizzatori della manifestazione Vogliamo L’acqua, a voi tutti il nostro grazie e la nostra vicinanza sincera, condannando gesti e calunnie da chi ha infangato tale iniziativa libera, di cittadini liberi che hanno espresso un loro diritto. Che il governo, e il sig. Prefetto possano sollecitare chi di dovere per porre rimedio a tale ingiustizia!

Mattias LP

📍Agrigento, 19 luglio. ♦️di Sandro Capizzi📌La mattina di un afoso martedì di metà luglio del 1966, la città dei Templi d...
19/07/2024

📍Agrigento, 19 luglio.

♦️di Sandro Capizzi

📌La mattina di un afoso martedì di metà luglio del 1966, la città dei Templi dovette fare i conti con una realtà molto amara. Se oggi Agrigento è stata insignita del titolo di “Capitale Italiana della Cultura”, all’indomani dell’evento del 19 luglio ’66 che ne irrimediabilmente segnò le sorti del proprio destino, i media italiani ed i giornali nazionali la insignirono del titolo di “Capitale dell’abusivismo edilizio”.

📌Cosa accadde ad Agrigento quella calda e torrida mattina del 19 luglio 1966❓

📌Una frana in pochi istanti, inghiottì i quartieri occidentali della città, radendo al suolo case e assi viari, danneggiando buona parte del Centro Storico dall’estremo lembo occidentale fin “o munti” (la parte alta della collina di Girgenti). Subito dopo la notizia della frana, si iniziarono a vociferare notizie di morti, tanto che anche alcuni giornali riportarono ciò. Menzogne! Il caso volle, che nessuno perì sotto le macerie delle vecchie abitazioni. Il “caso” quella mattina si manifestò sotto forma di un netturbino, “U ziu Cicciu Farruggia”, che intendo nel proprio lavoro nel quartiere occidentale della città, alle prime luci dell’alba vide aprirsi il terreno sotto di sé. Non ci mise assai a capire che qualcosa di grosso stava accadendo. Come un pazzo iniziò ad urlare ed a citofonare a quanti, ancora inebriati dai festeggiamenti in onore di San Calogero conclusisi qualche giorno prima, riposavano presso le proprie abitazioni. In un arco di tempo molto breve, riuscì a far riversare in strada tutti gli abitanti del rione, che ancora assonnati e scossi dalle grida del netturbino, stentavano a capire quanto stava accadendo attorno a loro. Nel frattempo, giunsero anche le forze dell’ordine prontamente allertate, le quali sgomberarono l’area. Nel volgere di un’ora dopo le grida del netturbino, appena il tempo che tutti i residenti avessero abbandonato i propri alloggi, si udì un boato e dall’estremo lembo occidentale della città, si levò un’immensa nube causata dalle macerie riversatesi al suolo.

📌Cinquemila sinistrati, ma nessun morto. Fu questo il bilancio finale di quella, che poteva passare alla storia come una immane tragedia. La città entrò nel caos! Molti cittadini
si spostarono in massa ed a piedi verso la Valle dei Templi, altri presero d’assalto il nosocomio cittadino.

📌Passata la frana, nacquero i primi interrogativi, sulle cause dell’evento appena verificatosi. Una cosa era certa, la passata stagione edilizia appena trascorsa, aveva irrimediabilmente inciso sulla questione frana. Nel decennio compreso tra la metà degli anni ’50 e la metà degli anni ’60 del ‘900, Agrigento fu travolta da una stagione edilizia senza precedenti. Attenzione, va detto e precisato che la città dei Templi non fu l’unica in Italia ad essere investita da boom edilizio. Ad Agrigento però, evidentemente si è errato. L’assenza di un adeguato Piano di Fabbricazione, i regolamenti comunali in materia di altezza delle costruzioni variati costantemente (vedi l’articolo 39 comma 2), fecero sì che nacquero costruzioni spropositate per quello che era il volto antico della città, con cubature elevate anche in aree ove la costruzione richiedeva maggiori attenzioni, in quanto il terreno non era propriamente compatibile per reggere il peso di tali edifici. In due parole, nacquero i cosiddetti “tolli” (enormi edifici in calcestruzzo), i quali oscurarono buona parte della città. A sud, nei quartieri “sotto-gas” centinaia di fabbricati in calcestruzzo e muratura intelaiata, e così via in tutto il resto della città.

📌La frana pertanto, smascherò un sistema che nell’arco di circa dieci anni sfigurò irrimediabilmente il volto della città “La più bella fra quante albergo son di uomini”. Colate di cemento inghiottirono la collina di Girgenti, mettendo a dura prova un terreno, che in alcune aree per propria conformazione e caratterizzazione, non poteva reggere il peso di talune costruzioni. La frana, mise pertanto la parola fine all’attività edificatoria incontrollata all’interno della città di Agrigento. Smascherò abusi e soprusi, ma al contempo elevando la stessa città agli onori delle cronache nazionali come capitale dell’abusivismo edilizio.

📌La frana ebbe conseguenze molto rilevanti sul futuro della città. La prima fu quella dell’abbandono (vuoi per via delle abitazioni cadute o pericolanti comunque non più agibili, vuoi anche per la paura stessa degli abitanti) del Centro Storico. La seconda, quella della nascita di una serie di quartieri satelliti, primo tra tutti Villaseta, nati proprio per accogliere i sinistrati della frana. Pertanto, il Centro Storico si spopolò, mentre i nuovi quartieri presero sempre più vita. La città assunse dunque un nuovo volto. La rabbia è che la stessa città si decentrò. Presero vita una serie di quartieri satelliti mal collegati con il centro, quasi dei ghetti assestanti, che misero la parola fine all’antico Centro Storico. I quartieri colpiti dalla frana furono abbandonati completamente. Le macerie in molti casi rimosse quasi trent’anni dopo. Oggi si annuncia un importante intervento di ripristino del rione Santa Croce. Che sia la volta buona per ridare vita ad un quartiere morto cinquantotto anni addietro. Va detto, che per la vicenda frana fu aperta un’inchiesta, per cercare di risalire ai responsabili di un delitto ad una città tanto ricca di storia come Agrigento. La giustizia fu magnanima con gli imputati: tutti assolti con formula piena “Per non aver commesso il fatto”. Nessuno aveva osato speculare in città, nessuno aveva costruito, nessuno aveva violato la storia della città di Agrigento.

📌Ma perché un fenomeno di tale portata oggi non viene ricordato? Per anni della vicenda frana nessuno volle parlarne. I sinistrati avevano perso tutto, erano stati messi a n**o davanti l’opinione pubblica nazionale, la quale aveva mostrato all’Italia tutta le proprie abitazioni parzialmente o totalmente rase al suolo e quanto di più caro avevano all’interno delle stesse. Se pertanto chi subì la frana non volle per molti anni ripercorrere e riportare alla mente quegli avvenimenti, i giovani di oggi sconoscono totalmente la storia di tale vicenda, poiché figli dei nuovi quartieri satelliti, e che pertanto visto che mai nessuno ha spiegato loro perché abitassero in dei quartieri lontani dal centro, e che lo stesso Centro Storico fosse in rovina, questi non si sono mai posti tali interrogativi.

🔴Oggi, più che mai, “Ricordare per non dimenticare”.

31/05/2024

Mancano poche ore ormai…

Il tempo delle chiacchiere è finito!

Ci vediamo domani mattina a Porta di Ponte alle ore 9,30 per manifestare tutto insieme e farci sentire !!!

Non mancare e passa parola …

27/05/2024



Anche noi parteciperemo alla manifestazione di giorno 1 giugno!!!

Sabato 1 Giugno
Porta di Ponte (Agrigento) ore 9,30

Tutto insieme per reclamare un nostro diritto!
NON MANCARE E PASSA PAROLA!!!!!!

Agrigento scende in piazza con la manifestazione   e lo farà con un corteo che partirà da Porta di Ponte sino al Comune....
25/05/2024

Agrigento scende in piazza con la manifestazione e lo farà con un corteo che partirà da Porta di Ponte sino al Comune.

Vi aspettiamo giorno 1 GIUGNO alle ore 9,30 ritrovo a Porta di Ponte (inizio via Atenea).

Noi ci saremo!!! E tu????

Via Gioeni: I residenti danno via alla manifestazione contro la crisi idrica nel centro storico e in tutti i quartieri d...
23/05/2024

Via Gioeni: I residenti danno via alla manifestazione contro la crisi idrica nel centro storico e in tutti i quartieri della Città, così come dichiarato dal comitato di quartiere stesso, i bidoni e le bottiglie vuote sui balconi, sono un simbolo potente della nostra frustrazione per la situazione attuale..

Vi invitiamo ad aderire all’iniziativa…

Come …?

📌esponi un bidone vuoto , bottiglie o secchi e appendi uno striscione con la scritta "Vinni l'acqua" al tuo balcone.

📌 Scatta una foto e condividila sui social media usando l'hashtag .

📌Invita i tuoi amici, familiari e vicini a unirsi alla protesta.

📌Condividi l'iniziativa
Insieme, possiamo fare la differenza!
Non possiamo permettere che la mancanza d'acqua diventi la normalità. Facciamo sentire la nostra voce e chiediamo che venga fatto qualcosa!

Chiunque abbia notizia di questo signore algerino per favore avvisi i carabinieri o la polizia di Agrigento 0922 499000 ...
05/05/2024

Chiunque abbia notizia di questo signore algerino per favore avvisi i carabinieri o la polizia di Agrigento 0922 499000 0922 483111. Si chiama Balahouane Mohamed nato il 18.2.55. Da giorni non si vede nei luoghi abituali e non e’ a casa cortile cardella uno civico numero 2 zona centro storico di fronte la Caritas .E’ affetto dal morbo di Parkinson, e’ mite, ha bisogno dei farmaci e di cure.

(Testo avv. Salvatore Pennica, post del 05.05.2024)

DIFFONDIAMO…!!!!!

La bellezza salverà il mondo 🎉🎉Via Atenea oggi…   … che ne pensate ???scatto di Alessandro Accurso Tagano
26/04/2024

La bellezza salverà il mondo 🎉🎉

Via Atenea oggi…
… che ne pensate ???

scatto di Alessandro Accurso Tagano

18/04/2024

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“𝐶𝑜𝑛𝑜𝑠𝑐𝑒𝑟𝑒 𝑒 𝑎𝑚𝑚𝑖𝑟𝑎𝑟𝑒 𝑐𝑖ò 𝑐ℎ𝑒 è 𝑏𝑒𝑙𝑙𝑜 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑟𝑖𝑏𝑢𝑖𝑠𝑐𝑒 𝑎𝑙 𝑏𝑒𝑛𝑒𝑠𝑠𝑒𝑟𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙’𝑎𝑛𝑖𝑚𝑜 𝑢𝑚𝑎𝑛𝑜. 𝐿𝑎 𝑏𝑒𝑙𝑙𝑒𝑧𝑧𝑎 è 𝑢𝑛 𝑒𝑙𝑒𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑓𝑜𝑛𝑑𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑎𝑙𝑒...
13/04/2024

“𝐶𝑜𝑛𝑜𝑠𝑐𝑒𝑟𝑒 𝑒 𝑎𝑚𝑚𝑖𝑟𝑎𝑟𝑒 𝑐𝑖ò 𝑐ℎ𝑒 è 𝑏𝑒𝑙𝑙𝑜 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑟𝑖𝑏𝑢𝑖𝑠𝑐𝑒 𝑎𝑙 𝑏𝑒𝑛𝑒𝑠𝑠𝑒𝑟𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙’𝑎𝑛𝑖𝑚𝑜 𝑢𝑚𝑎𝑛𝑜. 𝐿𝑎 𝑏𝑒𝑙𝑙𝑒𝑧𝑧𝑎 è 𝑢𝑛 𝑒𝑙𝑒𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑓𝑜𝑛𝑑𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑎𝑙𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑣𝑖𝑡𝑎, 𝑏𝑖𝑠𝑜𝑔𝑛𝑎 𝑐𝑜𝑛𝑑𝑖𝑣𝑖𝑑𝑒𝑟𝑙𝑎.”

𝑆𝐼𝑀𝑂𝑁𝐸𝑇𝑇𝐴 𝐴𝐺𝑁𝐸𝐿𝐿𝑂 𝐻𝑂𝑅𝑁𝐵𝑌

Buon pomeriggio dalla splendida Chiesa di Santa Maria dei Greci!

Ph.

 Per la serie “quello che vedo io e quello che vede un artista”.Grazie all’amico Sergio Criminisi per questa bella opera...
04/03/2024



Per la serie “quello che vedo io e quello che vede un artista”.

Grazie all’amico Sergio Criminisi per questa bella opera… è tutta questione di prospettive!

Ps. Sindaco e assessori, l’opera è stata già inaugurata dalle centinaia di visitatori, turisti e clienti delle attività commerciali limitrofe.

  Si parla tanto di cultura … ma di questo..? Siamo a Santa Maria dei Greci, a voi alcune immagini.
02/03/2024



Si parla tanto di cultura … ma di questo..?
Siamo a Santa Maria dei Greci, a voi alcune immagini.

Indirizzo

Agrigento

Orario di apertura

Lunedì 10:00 - 13:30
17:30 - 19:00
Martedì 10:00 - 13:30
17:30 - 19:00
Mercoledì 10:00 - 13:30
17:30 - 19:00
Giovedì 10:00 - 13:30
17:30 - 19:00
Venerdì 10:00 - 13:30
17:30 - 19:00
Sabato 10:00 - 13:30
17:30 - 19:00
Domenica 09:00 - 13:00
16:00 - 21:00

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CHI SIAMO

Siamo un gruppo di ragazzi che amano la propria terra, per le bellezze che abitano in essa. La nostra storia nasce il 29 luglio 2014 quando dei turisti arrivavano dalla Valle dei Templi per salire sul Colle di Girgenti. Il problema non era tanto la salita, ma era come arrivare alla salita, per raggiungere il Colle. E quindi ci siamo chiesti: che cosa possiamo fare? Abbiamo stampato dei fogli, con cui fornivamo le spiegazioni su come raggiungere la Cattedrale; poi abbiamo creato una pagina Facebook ‘Il Centro Storico di Agrigento’. Sono arrivati i primi like. Per offrire mappe online, abbiamo creato un account di posta elettronica con cui inviamo anche gli aggiornamenti sugli eventi, sulle aperture straordinarie dei monumenti del centro storico. Infine abbiamo creato questo sito web, che oggi conta un milione di visitatori all’anno”.