01/10/2016
Il Mercato Domenicale di Amantea
Nella cittadina di Amantea, la più famosa e popolata cittadina costiera del basso Tirreno cosentino, cioè la Costa dei Borghi Antichi, uno spicchio di quella Calabria che è un miracolo del Creato, per il connubio tra i monti e il mare, c’è un luogo che pur non essendo un sito archeologico, o un luogo d’esposizione per grandi opere d’arte, è comunque un angolo di quella Calabria che rappresenta uno dei suoi volti più importanti: quello del mondo contadino.
Il Mercato Domenicale dei prodotti agricoli, al di la del luogo stesso e al di la di ogni polemica, è un luogo che rappresenta una significativa unicità e merita certamente una visita nella veste da turisti.
In ogni centro urbano, soprattutto nell'Italia Meridionale, vi è sempre un mercato, ma quello di Amantea ha una caratteristica particolare, quella di essere fatto non da commercianti che hanno acquistato i prodotti e li rivendono, ma è costituito dagli stessi produttori che portano sui banchetti allestiti nell’area predisposta dal comune, il frutto della loro terra
Nel 1432, Francesco III D’Angiò Durazzo, in quella che allora era Monteleone, ora Vibo Valentia, con un editto, proclamò che il mercato domenicale d’Amantea, si svolgesse “perenne, libero e senza gabelle” e da allora, anzi, ancor da prima, il mercato dei prodotti agricoli di stagione, prende vita ogni domenica, già la mattina presto..
Ed è così che in un panorama in cui sono totalmente assenti le famose etichette, proprie della gran distribuzione, sui banchi del mercato predisposti dal comune, compaiono le tre bottiglie di vino spillato dalla botte, le quattro ricottine fresche prodotte la stessa mattina, la mezza dozzina d’uova di giornata, il cestello con alcune bottiglie d’olio d’oliva extravergine, soppressate e salsicce prodotte artigianalmente e, secondo il periodo stagionale, ogni tipo di frutta e verdura.
In contenitori che originariamente contenevano tutt’altro, da settembre in poi si trova la salsa di pomodoro fatta in casa, le marmellate di frutta raccolta dai rami dell’albero dietro casa – è particolare la mostarda, una marmellata fatta con uva Marcigliana - e le zucchine e melanzane sott’olio, aromatizzate con aglio e menta. Quando in primavera compaiono le prime ciliegie, vi è l’usanza di presentarle al pubblico legate a mazzetti. Un lavoro da veri certosini, che richiede una grande maestria manuale.
Il mercato si svolge ogni giorno, escluso il lunedì, ma la sua espressione migliore è la domenica mattina quando, dall’agro circostante, Lago, San Pietro in Amantea, Campora, Serra Ajello, soprattutto dalle contrade di Belmonte Calabro, arrivano venditori e venditrici, con i mezzi più svariati, motocarri, furgoncini e soprattutto il bus locale e non è difficile, di mattino presto, lungo la Via Baldacchini, incontrare molte di queste donne in abiti lunghi e neri, che portano in testa un gran cesto colmo di verdure e frutti, dirette al mercato.
Il Mercato Nuovo, è un’incredibile galleria di personaggi ameni e folcloristici, soprattutto donne dai visi “forti” ed espressivi, che hanno la pelle cotta dal sole e dalle loro mani si alza il profumo di chi lavora la terra. In questo luogo, il vecchio detto “contadino, dalle scarpe grosse, ma cervello fino”, ne è la rappresentazione vivente. Soprattutto le venditrici sono personaggi davvero incredibili; pur illetterate, hanno una tale abilità nell’esporre e proporre la loro merce, che sembrano appena uscite da master universitario di marketing. Il personaggio più caratteristico tra tutti, secondo l’opinione di chi scrive, è certamente la pescivendola Assunta. E’ l’unica pescivendola che opera all’interno dell’area del mercato e usa un linguaggio colorito e spesso incomprensibile (ma per questo non c’è problema, perché la sua gestualità è talmente evidente che il suo dire lo capirebbe anche un giapponese di passaggio) per rifilare al compratore dieci pesci, anche se ne ha chiesti solo cinque.
Altro personaggio ameno in questo contesto, è Marcello, un agricoltore di Camoli; oltre agli ortaggi che coltiva sui terreni che prendono la brezza del mare, è anche un produttore diretto di salumi che stagiona nella sua cantina a 400m di altitudine. In questa galleria di personaggi va ricordata anche nonna Giannina, quella che vende i lupini. E’ presente al mercato solo la domenica.ed è attraente per la sua dolce mitezza.
Sergio Zanardi