30/07/2024
“La vera letteratura può esistere solo quando è creata non da ufficiali diligenti e affidabili, ma da folli, eremiti, eretici, sognatori, ribelli e scettici”.
Evgenij Zamjatin, “Noi”
Siamo nel terzo millennio ed Evegenij Zamjatin immagina un mondo dove non esiste più l’io individuale, essendo stato soppiantato dal noi. Tutti sono stati resi eguali, fin dal nome, sostituito da un alfanumero.
Questa citazione di Evgenij Zamjatin è una provocazione e una sfida a chi vuole imporre una visione unica e uniforme del mondo. La vera letteratura, secondo Zamjatin, è quella che nasce dalla diversità, dalla creatività, dalla ribellione. La vera letteratura è quella che non si accontenta di ripetere le verità stabilite, ma che le mette in discussione, le esplora, le sovverte. La vera letteratura è quella che non si lascia intimidire dalle autorità, ma che le sfida con il coraggio, la passione, l’ironia.
Una letteratura che si fa strada tra le pieghe della storia, che si nasconde nelle pagine dei libri proibiti, che si rivela nelle parole degli scrittori maledetti. Una letteratura che ci fa sentire vivi, che ci fa pensare, che ci fa sognare. Una letteratura che ci fa ribellare, che ci fa eretici, che ama i “folli”.
Evgenij Zamjatin, lo scrittore russo che ha ispirato Orwell, Huxley, Bradbury e tanti altri, ha osato sfidare il regime sovietico, ha criticato la razionalizzazione estrema della società, ha difeso il valore dell’individualità, della fantasia, dell’amore. Zamjatin è stato uno scrittore geniale che ha creato un mondo immaginario, ma allo stesso tempo reale, utilizzando la matematica, la fisica e la geometria per costruire una trama avvincente, giocando altresì sulla satira, il paradosso ed il simbolismo per trasmettere un messaggio profondo.