24/12/2024
Da un racconto di fantasia….
“Era la vigilia di Natale, e nella miniera d’oro l’aria era gelida e umida, come sempre, ma questa volta qualcosa era diverso. I minatori, stanchi e sporchi dopo una lunga giornata di lavoro, si preparavano a scendere nel buio dei tunnel sotterranei. La luce fioca delle lampade ad olio rischiarava i volti segnati dalla fatica, ma nei loro occhi brillava una speranza che non riuscivano nemmeno a spiegare.
Erano stati anni duri per la comunità di minatori. Le risorse cominciavano a scarseggiare e, nonostante le ricchezze che avevano estratto dalla terra, le famiglie vivevano in miseria. La miniera sembrava aver dato tutto, ma ormai la promessa di un futuro migliore sembrava svanire con ogni colpo di piccone.
Quella sera, però, qualcosa cambiò.
Il capomastro, un uomo di mezza età, radunò i suoi uomini e li invitò a fermarsi per un momento. "Stasera non lavoriamo," disse con un sorriso che sapeva di miracolo. "Andiamo tutti su, fuori dalla miniera. È Natale."
L'incredulità si dipinse sui volti dei minatori, ma nessuno osò discutere. Era vero, ormai era da tempo che nessuno si concedeva una pausa, nemmeno per una festività. Ma quella sera qualcosa sembrava sospeso nell’aria. Così, uno dopo l’altro, uscirono dalla miniera, e si ritrovarono tutti insieme all’ingresso, sotto il cielo freddo e stellato.
Mentre il vento gelido fischiava tra le montagne, Elias tirò fuori un piccolo albero di Natale, decorato con qualche striscia di carta colorata e alcuni rami di pino. Accese una vecchia lampada a petrolio e la posò accanto all’albero. "Questo è il nostro Natale," disse con voce calma. "Non abbiamo molto, ma abbiamo la nostra gente."
La comunità si radunò intorno a lui, e anche se i doni erano pochi e le voci basse, sentivano la magia del momento. Non c’erano grandi cibi o ricchezze da scambiarsi, ma ognuno offriva qualcosa: una risata, una parola gentile, uno sguardo che diceva più di mille discorsi.
Il più giovane di loro si avvicinò con un piccolo pacchetto sotto braccio. "Ho trovato questo," disse, e porse un minuscolo oggetto dorato. Era una pepita d’oro, piccola ma luminosa, che il ragazzo aveva trovato nel fango della miniera, nascosta tra le rocce.
Il capomastro sorrise e guardò il ragazzo negli occhi. "Non è l’oro a fare il Natale," disse con un tono di saggezza. "Sono i momenti come questo, quando condividiamo, anche in povertà, la speranza e l’amore."
La notte passò lentamente, tra racconti di antiche leggende, canti e risate, e per la prima volta da molto tempo, i minatori si sentirono ricchi, non di oro, ma di qualcosa di più prezioso: la compagnia di chi camminava con loro nelle difficoltà.
Il giorno seguente, quando tornarono a scendere nel buio dei tunnel, si accorsero che il carico di lavoro non sembrava più pesante. L’oro, che sembrava un tesoro distante e impossibile da raggiungere, si fece meno importante. E mentre il piccone batteva sulla roccia, nel cuore di ognuno di loro rimaneva un piccolo bagliore di luce, un ricordo che, forse, la vera ricchezza risiede nel cuore delle persone che ci sono vicine.
E così, anche se la miniera non cambiò mai davvero, quella notte di Natale lasciò una traccia indelebile nei suoi abitanti: una traccia d’oro che nessun piccone avrebbe mai potuto scavare via.” Parchi Veglia Devero Antrona - Aree Protette OssolaValleAntrona.comDistretto Turistico dei Laghi Maggiore, d'Orta, di Mergozzo e Valli OssolaReMi- Rete Nazionale dei Musei e dei Parchi Minerari ItalianiAsfo TerravivaVisitPiemontePiemonte ParchiVisitOssolaMonterosa PromotionPiemonte Da ScoprireCasa Vanni Dimora Storica Gite Fuori Porta in PiemonteElena ClericiEnrico ZanolettiControvento TrekkingFigli della MinieraGEOEXPLORAMilena Fornara GAESimone BoxlerAlessandro Del Re@follower