Ascoli Step by Step

Ascoli Step by Step Alla scoperta della magnifica città delle cento torri passo dopo passo in compagnia di una guida turistica profess.le. Sarai ospite non un semplice tuista!

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Le Marche,paesaggi mozzafiato, ottimo cibo ed un'ottima qualità della vita. I complimenti a Mauro Vettese per lo scatto

Ascoli, l'arte di meravigliarti
31/01/2024

Ascoli, l'arte di meravigliarti

TIPICO ASCOLI - Arte - Cibo - Cultura - Territorio
Arte&Cultura
Nella foto una bellissima veduta del Ponte di Cecco e del Forte Malatesta, sullo sfondo, verso sud, il Colle San Marco che domina la città di Ascoli. (Foto di A. Zeller per Tipico Ascoli - Diritti Riservati)
Forte Malatesta di Ascoli Piceno

Ascoli sul pentagramma
31/01/2024

Ascoli sul pentagramma

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Da Sabato 3 febbraio potrete trovare,
presso la portineria del Monastero "S. Onofrio", le tradizionali ciambelle
benedette di San Biagio.

Vi aspettiamo numerosi!

Ascoli picena e romana Ascoli romana
31/01/2024

Ascoli picena e romana
Ascoli romana

Quintus Petronius Rufus

Durante l'impero romano gli schiavi affrancati dai loro padroni venivano chiamati liberti.
Alcuni di questi, specie nell'età imperiale, fecero sorprendenti carriere: per compensare o far dimenticare la propria origine servile, i più intraprendenti si gettarono in speculazioni lucrose accumulando in fretta grandi capitali per poi dedicarsi all'usura. I liberti più abili e colti
furono cassieri o ufficiali pagatori ed erano coloro che erano spesso impiegati dell’amministrazione pubblica come dispensator (che elargisce) ove amministravano somme anche considerevoli.
Come esempio spesso viene citato da vari scrittori uno schiavo pubblico della colonia di Asculum che venne impiegato nell'amministrazione finanziaria cittadina.
Il suo nome era Quintus Petronius Rufus.
Quinto fu dispensatores e seviro (sacerdote minore).
Nel 1664 fu trovata nei pressi ove attualmente sorge il convento dei frati Cappuccini una lastra di marmo riferita alla costruzione di un tempio dedicato al dio Sole, edificio che il Rufo contribuì accollandosi la maggior parte delle spese.
Questa targa risalente all'impero di Augusto fu eretta da tale C.Taneggio.
“Al sole raggiante alla totalità degli dei,
per la vita del sestumviro Ascolano Quinto Petronio Rufo,
Caio Taneggio cliente di Quinto Petronio,
con altri due clienti fece stazioni per 12 giorni e fece sciogliere il voto”.
Da qui si conferma che il sestumvirato in Ascoli era non solo una carica politica ma anche sacra. Per cui questi sestumviri, sebbene non fossero sacerdoti, avevano il potere di consacrare o dare in appalto edifici sacri.
E' noto che in quel luogo esisteva un tempio intitolato al dio Sole, con il collegio dei Sacerdoti Stazionari, ove si facevano stazioni (visite giornaliere) con preghiere per ottenere la salute dei malati e altre grazie.
Inoltre Rufo finanziò a sue spese l’erezione di una statua dedicata alla Fortuna Redux.
Francesco Antonio Marcucci riporta che ai suoi tempi (prima metà del 1700) era visibile in Ascoli,nei pressi della chiesetta di Sant'Emidio alle Grotte una lapide funeraria in travertino locale alta 118 cm. risalente all'impero di Tiberio con immagini di un uomo e una donna
MU.... ….TINA
Q.PETRONIUS, Q.F. RUFUS
SE.... VIR.SCR.QUIN...
COMINIA QUARTA
C.TANEIUS. CLIENS.
Il Marcucci la legge
Donna Truentina
moglie di Quinto Petronio Rufo,
figlio di Quinto
Sestumviro Sacro quinquennale
Cominia Quarta
Caio Tanejo Cliente
( Sestumviro ascolano Quintus Petronius Rufus e della sua sposa Cominia Quarta donna di Truentum. Questa lapide fu posta da tale C.Taneggio, cliente del Rufo).
In quel luogo Quinto aveva contribuito finanziariamente alla costruzione di un tempio dedicato ad Ercole.
La lapide cui l'epigrafe è pertinente, è divisa in tre registri: quello superiore è costituito da una nicchia quadrangolare entro cui è rappresentata, a rilievo, una scena di congedo tra un uomo ed una donna, il secondo registro è occupato dall'iscrizione; l'incisione è su piano ribassato, la superficie non è corniciata, il terzo registro è lasciato libero e la superficie è grezza, in quanto questa parte doveva rimanere sotterrata.
Il manufatto attualmente si trova presso il Museo Archeologico Statale della città.
Esperti ben più moderni del Marcucci però danno una descrizione e una traduzione completamente diversa e anche più logica
[---?]MV̲[---] Repentina
Q(uintus) Petron[i]us Q(uinti) f(ilius)Ruf̣us
sexvir, scr(iba) quin(quennalicius),
Cominia Quarta,
C(aius) Tampius Celer.
Ovvero
Mu(lier) Repentina
e Quintus Petronius Rufus, figlio di Quintus,
seviro e segretario dei magistrati quinquennali.
Cominia Quarta,
Caio Tampio Celere
A differenza del Marcucci il nome della moglie di Quinto è
Repentina; al sepolcro vengono associati altri due individui, forse altra coppia, di cui è ignoto il legame coi due precedenti.

Foto di copertina di Alberto Cinelli

Indirizzo

Ascoli Piceno

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