22/04/2022
"Lunedì è arrivata una chiamata d’emergenza: alcune persone erano cadute nel lago ghiacciato. Ci siamo precipitati sul posto con l'elicottero.
Ho visto tre teste spuntare dall’acqua, e qualcosa
di così piccolo che sembrava un bambolotto.
Mi è preso un colpo quando ho capito che era
un neonato. Mi sono calato con la fune e l’ho portato subito a riva.
La donna era stremata, l’ho legata e trascinata, il ghiaccio cedeva sotto i nostri piedi, temevo il peggio.
Ero distrutto, ma uno alla volta ho recuperato anche l’uomo e il ragazzo che si era gettato in acqua per aiutare la famiglia.
Al pronto soccorso i genitori erano sotto choc: l’uomo tremava, la donna cercava il suo bambino, urlava. Hanno capito di aver fatto una sciocchezza.
Ho molti anni di esperienza alle spalle, ma un intervento così complicato non mi era mai capitato.
Non ci vuole molto a capire che è pericoloso camminare sul ghiaccio quando è così sottile.
La loro leggerezza ha messo tutti in pericolo, ma siamo vivi, questa è la cosa più importante".
Lui è Franz Gruber, infermiere dell’Ospedale di Bressanone.
Lunedì scorso ha soccorso la famiglia caduta nel lago ghiacciato di Braies.
Dopo il salvataggio, Franz aveva le dita assiderate, ma le sue condizioni non sono preoccupanti.
Anche le altre persone coinvolte nell’incidente, madre, padre, neonato di quattro mesi e il ragazzo che si era tuffato per aiutarli, sono fuori pericolo.
Fra Pasqua e Pasquetta ben quattordici persone sono cadute nel lago ghiacciato nonostante i divieti posti dal comune.
Il sindaco Friedrich Mittermair, è dispiaciuto ma anche sconcertato dalla leggerezza con cui la gente mette in pericolo la propria vita e quella degli altri.