21/07/2024
PROPOSTE E OSSERVAZIONI PER IL NASCENTE PIANO URBANISTICO GENERALE DEL COMUNE DI BELPASSO
Sciaraviva e tutte le associazioni che la costituiscono, come da avviso pubblicato lo scorso 18 giugno sull'Albo Pretorio del Comune di Belpasso, hanno avanzato proposte e osservazioni per il documento preliminare del PUG. Pertanto, è stata protocollata apposita relazione a mezzo PEC, in attesa dei passaggi successivi come previsto dall'art.26 della L.R. 19/2020.
Per brevità, del nostro documento riporteremo soltanto l'introduzione, consapevoli che per la prossima pianificazione urbanistica siano necessari un approccio completamente rinnovato e scelte importanti.
INTRODUZIONE
Il contesto su cui si basano le riflessioni dell’Associazione Sciaraviva, in perfetta armonia con tutte le compagini aderenti, sul futuro Piano Urbanistico Generale del Comune di Belpasso, riflette una realtà globale profondamente mutata rispetto al periodo che vide la stesura del precedente Piano Regolatore Generale, risalente al 1993.
Le previsioni di espansione del centro urbano sono state disattese e, al contempo, si è fatta sempre più forte, nel corso dei decenni, una sensibilità collettiva che reclama maggiori superfici da destinare al verde pubblico, inteso anche come spazio di condivisione e aggregazione sociale.
Come comitato spontaneo di associazioni prima e, successivamente, in qualità di associazione formalmente riconosciuta, nel corso degli ultimi anni abbiamo evidenziato in più occasioni la necessità di applicare nuovi paradigmi allo sviluppo urbanistico del Comune di Belpasso. Un approccio condiviso, costruito nel tempo, in cui cittadinanza attiva e nove tra le associazioni più attive nel tessuto sociale urbano possano esprimersi in maniera compatta su temi di grande importanza per la collettività, come il patrimonio storico, ambientale e paesaggistico di questo territorio, anche per incrementare il senso di comunità in seno alla cittadinanza.
Ulteriore componente, oramai preponderante, nelle prospettive rinnovate di sviluppo del territorio riguarda il cambiamento climatico, un tema di portata globale i cui effetti iniziano a condizionare il nostro quotidiano. Urge pertanto, a livello locale, un piano di adattamento e mitigazione a lungo termine per eventi climatici estremi che si susseguono con sempre maggior frequenza, in un contesto di salvaguardia e benessere dell’intera popolazione.
Tra gli interventi più immediati, in ottica di adattamento sostenibile agli eventi climatici estremi, riteniamo fondamentale l’estensione di superfici pubbliche da destinare a verde sistemico. Un aumento delle zone alberate permetterà una maggiore produzione di ossigeno, assorbimento di CO2, riduzione delle temperature, protezione del suolo e conservazione della biodiversità, tra i tanti vantaggi offerti alla popolazione.
Tale approccio si contrappone al forte consumo di suolo degli ultimi decenni. Una tendenza che causa effetti devastanti sull’ambiente, impedendo la sua funzione di protezione e sostenibilità. Si intende, il suolo, “centrale per gli equilibri ambientali, essenziale alla qualità della biomassa vegetale, luogo primario di garanzia per la biodiversità […] per la regolazione di CO2 nell’atmosfera. Ma la cementificazione di terreni già agricoli comporta la copertura del suolo (soil sealing), con la perdita spesso irreversibile delle funzioni ecologiche di sistema che esso aveva esercitato.” (S. Settis, Paesaggio, Costituzione, Cemento. Ed. Einaudi, 2012).
Ciò che non è stato, ad oggi, valorizzato e opportunamente reso fruibile o recuperato, potrà diventare un punto di forza di questo territorio, in ottica rigenerativa e sostenibile. Le pregevoli fattezze del centro storico, il cui tessuto urbano è frutto di una fase storica e disposizione architettonica che ha rimesso in piedi il Val di Noto, a seguito del devastante terremoto del 1693, merita adeguati interventi che possano incentivare un completo ripopolamento.
Il patrimonio storico, ambientale e paesaggistico si estende oltre i margini del centro urbano, in spazi di potenziale fruizione collettiva. Corridoi verdi, lungo il fianco Est e Ovest del Centro Urbano, che
rappresentano delle cinture verdi a protezione della città sono preziose testimonianze storiche di architettura rurale dei secoli passati e costituiscono la base di “infrastrutture verdi”, utili a mitigare gli effetti delle isole di calore urbano attraverso processi come l’assorbimento e la circolazione del calore e favorire il mantenimento della biodiversità.
Auspichiamo, quindi, un cambiamento radicale dei modelli utilizzati in passato per il prossimo piano di sviluppo del territorio: non più in senso espansivo ma in piena sintonia con i temi sviluppati dall’Agenda ONU 2030 sullo sviluppo sostenibile, e fortemente orientati al ripristino e valorizzazione dell’esistente.
Pro Loco Belpasso, Fondazione Carri di Santa Lucia - Belpasso, Agesci Gruppo Belpasso 2, AGESCI Gruppo Belpasso 1, Arci Futuro Belpasso aps, Lennon Club, Fabula Sicula, Misericordia di Belpasso, CAI Belpasso