21/03/2020
Siamo uomini di mare.
Proprietari di cantieri, operai, membri di equipaggi, comandanti. Siamo tutti uomini che hanno a che fare con il mare.
In mare noi ci viviamo o, in un modo o nell’altro, ci guadagniamo da vivere grazie al mare. Il mare ci ha insegnato tanto ed ora è il momento di mettere in atto tutte le cose che abbiamo imparato.
Quanti di noi si sono trovati in una tempesta improvvisa?
Credo in molti.
Quando non è possibile raggiungere il porto, quando si ha la responsabilità della vita dell’equipaggio, quando tutto sembra perso, la prima cosa da fare è non perdere la calma.
Bisogna mettere tutto in sicurezza, fare di tutto perché la barca non subisca botte di mare, prepararsi con coscienza e tranquillità all’affondamento, distribuire i salvagenti e, mettersi alla cappa.
Attendere.
Lo sappiamo bene noi che contro il mare non si vince. Bisogna, quando è incazzato, abbassare la testa ed assecondarlo.
Ci possono volere ore o giorni prima che la tempesta passi, nel frattempo bisogna razionare le scorte e controllare spesso le sentine. Bisogna cercare di tenere tutto sotto controllo ed evitare danni.
Ognuno deve fare la sua parte, il comandante così come l’ultimo mozzo.
Tutti.
Tutti uniti con un unico obiettivo. Salvare la pelle e, se possibile, la barca.
Oggi mi aspetto da tutti voi che siate dei bravi comandanti.
Non perdete la calma, mettete in sicurezza la vostra famiglia, distribuite fiducia, vivete di quello che avete il più a lungo possibile e, mettetevi alla cappa.
Ci vorranno settimane, forse mesi ma la tempesta passerà e proverete ancora l’immensa gioia di mettere il piede in banchina al vostro ritorno in porto.
Auguri a tutti, clienti ed amici.
Siamo in una bella tempesta, ci bruceranno gli occhi per gli spruzzi di mare mentre siamo al timone e forse ci faremo molti lividi alle gambe per gli scivoloni presi a bordo.
Ma, prima poi, rimetteremo i piedi in banchina.