19/02/2021
Gialli, arancioni, rossi… chi lo sa. Ormai noi abbiamo perso il conto delle volte in cui abbiamo provato a suggerire eventi sperando in una riapertura e poi, qualche ora dopo, una nuova ordinanza o un Dpcm cambiavano colore alla Regione, facendoci stare in casa ancora, così per magia. Anzi, l’editoriale di oggi si collega bene alla prima Notizia della rubrica news. Martedì sarà un anno esatto senza eventi.
Va bene va bene, è vero. Quest’estate ci è sembrato tutto possibile, i musei erano aperti, al cinema ci si poteva andare addirittura in coppia e ai concerti ci siamo andati, ben distanziati e con la tristezza del dover tenere il lato B appiccicato sulla sedia. Era però il 23 febbraio 2020 che con una nota il Comune ha eseguito i comandi arrivati dall’alto, chiudendo i musei e fermando gli eventi “per una settimana”. A inizio marzo si è corsi ai ripari regalando la Card Cultura a tutti quelli che si sarebbero presentati in fila, prendendosi la Covid-19 ma almeno risparmiando 25 euro di tessera. Eh sì, c’eravamo anche noi, e quel giorno il nostro progetto era nato da due settimane appena. In quei momenti in fila, eravamo davvero convinti che sarebbe durata una settimana, avevamo l’ingenua speranza che “no, noi non siamo mica la Cina. Certe cose succedono solo nei film!”. E invece, eccoci ancora qui, quasi 365 giorni dopo, a contare le pezze lasciate da chi, con la cultura, ha sempre provato a camparci, seppur con lavori mal pagati, contratti non contratti, partite Iva, orari da pazzi e tante speranze.
L’obiettivo, una volta finito tutto questo paciugo indefinito - come diremmo a Bologna - è che la voce di chi è sceso e scenderà in piazza per difendere la propria categoria sarà servita concretamente a qualcosa. Il settore della cultura e dello spettacolo necessita di una riforma profonda, che dia garanzie ai lavoratori, con stipendi sicuri e pagati e una dignità sulla carta. E’ arrivato il momento di ribellarsi, perché chi fa cultura non è soltanto “chi ci fa tanto divertire” (noi de Il Lato B siamo belle rancorose e le perle sparate in questi mesi ce le ricordiamo tutte!). Non è più il momento delle promesse, dei bonus, degli eventi sempre gratuiti e dei servizi pagati in visibilità. Scusate lo sfogo, questa volta ci siamo un po’ arrabbiate.
Foto di Margherita Caprilli Production
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