Biosfera Itinerari

Biosfera Itinerari Biosfera organizza viaggi naturalistici dedicati all'osservazione della Fauna e degli ambienti nelle

Biosfera Itinerari organizza viaggi naturalistici dedicati all’osservazione della Fauna e degli ambienti nelle più importanti destinazioni al mondo per Biodiversità e Storia Naturale. Gli itinerari, costruiti per piccoli gruppi e definiti nei dettagli insieme ai partecipanti al fine di assecondare eventuali interessi particolari, sono guidati da professionisti della conservazione (Biologi e Natura

listi) dedicati allo studio ed alla divulgazione del mondo vivente. PERCHE' BIOSFERA
Organizzare un viaggio nelle regioni più “selvagge” della Terra può essere straordinariamente complicato, e presenta numerosi elementi imprevedibili. L’esperienza quasi ventennale di viaggi in ambiente tropicale è la migliore garanzia, pur con le variabili insite in itinerari spesso fuori dai percorsi battuti, per il successo dei vari passaggi del programma. L’accompagnamento guidato da parte di un BIOLOGO o NATURALISTA permette un livello di approfondimento inedito in proposte di questo genere, consentendo al Viaggiatore di comprendere appieno gli aspetti della biologia, dell’etologia e le problematiche sul piano della conservazione relative alle diverse specie osservate. Anche l’architettura degli itinerari riflette la profonda comprensione degli aspetti legati alla Storia Naturale dei paesi visitati, allontanandosi nella scelta dei tempi e dei luoghi dalle logiche del turismo convenzionale. La provenienza dal mondo della conservazione è sinonimo di attenzione e rispetto della natura, delle genti e degli equilibri socioeconomici ed ecologici delle regioni visitate. Nella costruzione del viaggio evitiamo scelte impattanti dal punto di vista ambientale o offensive ed inopportune nei confronti delle culture locali. Per quanto essenzialmente si tratti di esperienze legate all'osservazione della Natura, dedichiamo grande attenzione agli aspetti etnografici e alla conoscenza delle persone, ben consci che dall'equilibrio tra le esigenze delle popolazioni e le necessità di salvaguardare l’ambiente naturale deriva la Conservazione a medio-lungo termine di habitat e specie.

La magia della nostra ultima spedizione in Tanzania, nelle incredibili foto di Gabriele Peripolli.Enjoy!
22/01/2025

La magia della nostra ultima spedizione in Tanzania, nelle incredibili foto di Gabriele Peripolli.

Enjoy!

CANADAIl Canada che esploreremo questa estate non ha la ruvidezza artica della sua parte più settentrionale. Dove andrem...
22/01/2025

CANADA

Il Canada che esploreremo questa estate non ha la ruvidezza artica della sua parte più settentrionale.

Dove andremo non ci saranno venti che ululano, mari ghiacciati silenziosi e immoti, cieli spenti, la natura ostile non perchè maligna ma perchè offesa dal suo essere stata confinata a latitudini impossibili.
Dove andremo, al contrario, la natura ha mura di roccia che si innalzano come pinnacoli al cielo, ha ghiacciai che riflettono distese di foreste boreali che paiono non avere fine, ha foreste pluviali e fiordi che come dita di un gigante si insinuano nella costa quasi a volerla accarezzare.

Jasper National Park, una fucina di roccia, ghiaccio e legno che alimenta ghiacciai dal nome impossibile come l'Athabasca e il Saskatchewan, è una linea di faglia tra l'ordinario e lo straordinario, crea uno stato d'allerta primordiale, obbliga a recuperare gli istinti e la meraviglia che la nostra società moderna ha atrofizzato. E'una topografia frastagliata, questa, una rocambolesca giostra di emozioni che si rincorrono senza tregua.
Banff National Park, d'altro canto, è un esercito di giganti di roccia che custodiscono laghi turchesi, è il luogo dove orsi, lupi, puma e ghiottoni sono apparizioni magiche, simboli e totem di una natura mai addomesticata dall'uomo.

Sembra impossibile, ma dove andremo ci sono anche foreste pluviali temperate. La Great Bear Rainforest è il più grande ecosistema di foresta pluviale costiera temperata rimasto intatto sulla Terra, ha le dimensioni dell'Irlanda, si affaccia sulla costa occidentale del Canada come una foresta che vuole diventare oceano. Qui ci sono grizzly, orsi neri, sei milioni di uccelli migratori, circa il 20% dei salmoni selvatici rimasti al mondo.

Davanti a questa foresta, c'è l'Isola di Vancouver. Ma, per arrivare in questa isola che sembra un vascello carico di meraviglie naturali che ha preso il largo dalla terraferma, occorre prima imbarcarsi su un traghetto e attraversare fiordi e stretti di mare che pullulano di balene e pinnipedi. Le pinne, gli sbuffi e le code che vedrete saranno quelle di megattere, balenottere minori, orche, focene di Dall, lagenorinchi dai denti obliqui, foche comuni, leoni marini di Steller.
Ma attenzione. Dalle rive, mentre avrete gli occhi fissi sull'acqua, possono apparire orsi sulla costa, persino lupi, incredibilmente abituati a vivere sul mare, vivere del mare.

Quello che ci è caro, e a cui ci aggrappiamo pensando che si tratti di fedeltà, non è altro che pigrizia, ha scritto una volta Hesse.
Questa estate, quando esploreremo il Canada in mare e lungo strade che si insinuano tra ghiacciai e foreste con la grazia di un serpente, preparatevi a lasciare ogni cosa che conoscete.

Questa estate si va nel cuore della natura canadese. Sarete accompagnati da un nostro biologo dall'Italia.

ISCRIZIONI APERTE!

Programma: https://www.biosferaitinerari.it/canada-il-grande-nord/
Date: 31 Luglio-13 Agosto 2025
Info e Iscrizioni: [email protected] (3473042700)

Foto della nostra Nadia Cappai, in viaggio esplorativo in Canada la scorsa estate.

CONGO“Era il 1868, avrò avuto nove anni o giù di lì; mentre guardavo una mappa dell’Africa e puntavo il dito sullo spazi...
19/01/2025

CONGO

“Era il 1868, avrò avuto nove anni o giù di lì; mentre guardavo una mappa dell’Africa e puntavo il dito sullo spazio vuoto che allora evidenziava il più grande mistero del continente, dissi a me stesso con una sicurezza e un’audacia ormai lontane dal mio carattere: quando sarò grande, viaggerò sin laggiù”

Così scrive Conrad, l'autore dello straordinario "Cuore di Tenebra".

L'abisso verde di Odzala-Kokoua, Congo, è davvero un mistero, e inoltrarsi in queste immense e sconvolgenti foreste, che sembrano non avere nè un centro nè confini, vuole dire attraversare la soglia di un altro mondo, passare da uno in cui viviamo a bassa intensità ad un altro in cui il grado di esistenza si fa più acceso, solido.

C'è come una sorta di tensione atmosferica tra il mondo esterno e Odzala-Kokoua, tra la foresta senza fine e la città, come un tuono nell'aria. Una vibrazione profonda, “come se improvvisamente fosse diventata udibile la tremenda velocità della terra lanciata nello spazio.” Non servono a niente bussole e satellitari: questo abisso verde è un organismo immateriale e tentacolare che lascia i suoi semi e le sue spore attaccati al corpo di chi l'abbraccia, ammalia l'immaginazione e intimorisce l'ego.
"Come viaggiare all’indietro nel tempo verso i più remoti primordi del mondo, quando la vegetazione tumultuava sulla terra”.

Ozala-Kokoua è il regno dei Gorilla di pianura occidentale, molto meno studiati dei più famosi gorilla di montagna, che vivono in complesse strutture sociali, come la nostra società e i cui individui maschi presentano una territorialità soft.
Qui, l’avvistamento di questo incredibile animale è naturale, senza alcun processo di abituazione.

I celebri “bai” rappresentano l’occasione unica per ammirare, oltre che il Gorilla di pianura occidentale, gli altri 4 dei “Big 5” delle foreste del Bacino del Congo: gli elefanti di foresta , i bonghi, i bufali rossi e gli ilocheri.

La biodiversità qui è quasi inspiegabile, tanto è dirompente. Si stimano più di 4500 specie di piante, 100 specie di mammiferi, 440 specie di uccelli. Coccodrilli nani, scoiattoli volanti, antilopi di foresta, anfibi e insetti, una diversità di primati da fare girare la testa: Ozala-Kokoua è un’immersione naturalistica nell’Africa più sconvolgente.

Oltre alla straordinaria megafauna, la magia di Odzala-Kokoua risiede nel suo essere un luogo remoto e inesplorato. Non è raro che un turista sia il solo a esplorare oltre un milione di ettari di habitat incontaminato dell’Africa centrale.

La prossima estate, preparatevi a entrare a Ozala-Kokoua. Sarà una spedizione naturalistica ai confini dell'incredibile.
Gruppo piccolo (max 6-8 persone), per muoversi agilmente in foresta. Sarete come sempre accompagnati da un nostro biologo dall'Italia.

ISCRIZIONI APERTE!

Qui il programma, con date e costi: https://www.biosferaitinerari.it/congo-le-foreste-dei-gorilla/
INFO E ISCRIZIONI: [email protected] 347 304 2700

Foto degli animali dell'incredibile Ruggero Menzolini, scattate con noi nell'ecosistema delle foreste del Bacino del Congo

CINA TIBETANA E SICHUAN!Tutti i nostri sogni cominciano in gioventù.E chi, da bambino, non ha mai sognato di salire sull...
15/01/2025

CINA TIBETANA E SICHUAN!

Tutti i nostri sogni cominciano in gioventù.

E chi, da bambino, non ha mai sognato di salire sulle montagne più alte del pianeta, dove hanno dimora gli dei?
Forse è nato così, il nostro viaggio nella Cina tibetana. Forse, con frammenti di letture di decenni fa, con suggestioni che ci hanno inchiodato su pagine scritte mentre fuori splendeva il sole. Chissà.

Altopiano del Tibet, il più alto e inaccessibile, un deserto freddo che è paradossalmente pieno di cose. Mentre la scorsa estate eravamo proprio là, se fossimo riusciti a vederci dall'alto avremmo visto il nostro fuoristrada perso in un'infinità ipnotica e sconvolgente, in una geologia ciclopica fatta di laghi salati scintillanti come pietre preziose, piani orizzontali infiniti, montagne che osservano impassibili la nostra insignificante umanità. Qui, è dove nascono i grandi fiumi Yangtze, Mekong e il Fiume Giallo. Qui, non vedrete un turista per due settimane intere.

Ma, come un bambino che gioca nella sua cameretta spargendo miniature di animali per terra, così l'Altopiano del Qinghai–Tibet non è una vuota e gelida carcassa, ma uno scrigno di vita, con animali sparsi che appaiono come per magia. Qui, tra lande brulle che sembrano aspirare l'ossigeno e creare visioni confuse e surreali, il pantheon degli animali che affiora segue una ruota zodiacale che sembra non finire mai, come i mulini delle preghiere che vengono fatti girare senza sosta dai fedeli per purificare lo spirito.
Alcune delle pagine del bestiario che abbiamo sfogliato la scorsa estate raccontano di lupi tibetani, gatti di Pallas, linci eurasiatiche, orsi della luna, leopardi delle nevi, volpi tibetane, gatti di montagna, antilopi tibetane, kiang, yak selvatici, gazzelle subgutturose...

Forse è un luogo pericoloso, questo. La luce è abbagliante, lo sguardo non è pronto a non trovare un ostacolo, l'aria volteggia senza farsi prendere. Si rischia di entrare in un vortice di visioni di bestie che porta ad uno stato di trance. Ecco perchè, oltre all' Altopiano del Qinghai–Tibet, scendiamo in Sichuan, uno dei luoghi migliori nella Cina Centrale per l’avvistamento dei mammiferi di foresta, tra cui il Goral e il Serow cinese, il Muntjak di Reeve, il Cervo dal ciuffo e il Takin dello Sichuan, oltre che del Panda minore. Tutti animali che abbiamo osservato, la scorsa estate.

Anche le meraviglie aeronautiche ci hanno lasciato senza fiato. Grifoni dell'Himalaya, aquile reali, gufi reali, falchi sacri, gipeti, gru collo nero, oltre a i fagianidi più belli del pianeta.

Il prossimo Giugno torniamo lassù.
Saremo un manipolo di viaggiatori, un fuoristrada, un nostro biologo, e l'immensità del Tibet.

ISCRIZIONI APERTE!

Date: 21 Giugno-6 Luglio 2025
Programma: https://www.biosferaitinerari.it/tetto-del-mondo/
Info e iscrizioni: [email protected] 347 304 2700

Foto vostre, scattate con noi in Cina.

INDIA DICEMBRE-GENNAIO - TOO MUCH?Appena rientrati da un viaggio senza dubbio impegnativo, ma di sicura soddisfazione. U...
14/01/2025

INDIA DICEMBRE-GENNAIO - TOO MUCH?
Appena rientrati da un viaggio senza dubbio impegnativo, ma di sicura soddisfazione. Una quantita' e una varieta' che stordiscono; una lista di specie difficili da accostare ad un singolo programa di viaggio.
Tuttavia e' successo. Ed e' successo in un contesto ecologicamente vario (dalle foreste di Sal degli altopiani centrali, alle piane alluvionali del Brahmaputra, fino alle colline semiaride del Gujarat) ed antropologicamente ricco, dai templi del tantrismo vaishnavita ai luoghi di culto jainisti.
Tra i protagonisti (reggetevi):
Tigre (10 esemplari osservati, verosimilmente 8 individui diversi, in due localita')
Leone asiatico (8-9 esemplari)
Leopardo indiano (2 osservazioni)
Gatto della giungla (una decina)
Lupo indiano (2 esemplari)
Sciacallo dorato (4-5)
Dhole (tre osservazioni e circa 15 individui, anche in caccia)
Orso labiato (5 esemplari)
e poi iena striata, 5 specie di cervidi, due di antilopi, Gaur, bufali selvatici, rinoceronti indiani, elefanti asiatici, lontre, ...fino a 32 specie di mammiferi. Evito di nominare rettili e uccelli.
A presto per un report completo.
Per ora godetevi le foto.

MEGLIO DI MESSNERPost lungo, inattuale.Su un'oca.Chi è venuto con noi (e chi verrà!) in India avrà notato un'oca partico...
13/01/2025

MEGLIO DI MESSNER

Post lungo, inattuale.
Su un'oca.

Chi è venuto con noi (e chi verrà!) in India avrà notato un'oca particolare facile da avvistare.
L'oca in questione è l'Oca testabarrata (Anser indicus), facilmente riconoscibile per il pattern della testa bianca solcata da due "barre"nere.

Quest'oca compie una migrazione lungo l' asse nord-sud ogni anno, dall'India alla Mongolia e viceversa attraverso la catena dell'Himalaya, superando l'Altopiano del Tibet in meno di un giorno, inerpicandosi dal livello del mare fino a oltre 5000 metri all'incredibile velocità di 2,2 km/h (come se un uomo ascendesse sull'Everest dal livello del mare in 4 ore!).

Da quando il biologo Lawrence W. Swan scrisse nel 1961 di aver udito dal suo campo base a 4500 m slm del Barun Glacier il verso di queste oche sopra di lui e il Makalu, l'Oca testabarrata è sempre stata considerata una migratrice di altissima quota, regolarmente abituata a superare gli 8000 metri di quota (con il cuore che batte a 500 battiti al minuto, più di 7 volte rispetto a quando vola a livello del mare).
Anche se, grazie alle nuove tecnologie, si è scoperto che le oche testabarrata raramente migrano a queste quote (risolvendo così il paradosso implicito nella scelta di volare ad una quota dove la l'aria è più rarefatta e il consumo di ossigeno è più elevato), e che più facilmente migrano seguendo le valli himalayane ad una quota media di 5500 metri slm, volare a 5000-6000 metri durante la loro migrazione (record di 7290 m), dove la pressione parziale del ossigeno è circa la metà di quella che si trova alla quota mare, è estremamente difficile.

Volare a queste incredibili quote richiede fronteggiare i problemi legati a tassi di consumo di ossigeno 10-15 volti superiori al livello basale, temperature estremamente basse che costringono uno sforzo metabolico addizionale per la termogenesi, la conservazione dell'acqua in volo in un'aria secca e fredda.
Sorprendentemente,come se non bastasse,i tracciati GPS ci dicono che le oche testabarrata durante la loro migrazione, per scavalcare l'Himalaya, non sfruttano i venti favorevoli di poppa che soffiano di giorno, ma tendenzialmente volano di notte, in assenza di vento.

Ecco allora che l'evoluzione ha dotato l'Oca testabarrata di diversi "superpoteri".

Le ali ad esempio sono più più larghe rispetto ad altri anatidi, per produrre un carico minore e una maggiore portanza. Ci sono modificazioni al sistema circolatorio e respiratorio che consentono tassi metabolici elevati anche in presenza di poco ossigeno, i polmoni sono più grandi, e l'oca può iperventilare fino a 7 volte oltre il tasso basale di respirazione. Per la maggior parte degli animali - umani incluso - l'iperventilazione abbassa drasticamente il livello di anidride carbonica nel sangue (ipocapnia), dato che la quota eliminata con l’espirazione supera quella prodotta dall’organismo. Questo può portare alla vasocostrizione dei vasi che irrorano il sistema nervoso, con possibile perdita di coscienza.
Nell'Oca testabarrata, invece, no.

Inoltre, l'emoglobina ha nell'Oca testabarrata un'affinità maggiore per l'ossigeno, dovuta alla sostituzione di un singolo aminoacido che ne altera la struttura proteica. Ancora, le basse temperature che la specie incontra durante la sua migrazione, stimolano un incremento in questa affinità per l'ossigeno.

E poi il cuore riceve più sangue rispetto ad altre oche, data la maggiore densità di capillari soprattutto nel ventricolo sinistro (oltre ad essere più distanziati omogeneamente), i mitocondri delle cellule del cuore (miocardiociti) sono più vicini alla membrana cellulare, e quindi ai capillari, consentendo una migliore metabolizzazione dell'ossigeno, e, infine, un enzima coinvolto nella sintesi mitocondriale di ATP (la citocromo-c ossidasi) si è modificato per ridurre le probabilità di stress ossidativo che avverrebbe nel volo ad altissima quota.

Tutto questo, in un'oca.

Foto di Prasanna Kumar Mamidala

INDIA, STANNO ESAGERANDOIl nostro gruppo in India per fortuna ora è in hotel a Delhi, se no chissà cosa altro avrebbero ...
11/01/2025

INDIA, STANNO ESAGERANDO

Il nostro gruppo in India per fortuna ora è in hotel a Delhi, se no chissà cosa altro avrebbero visto. State buoni lì tranquilli, a sorseggiare un cocktail!

L'ultima chicca è il ....lupo grigio indiano! (Canis lupus pallipes).

Di RITORNO DALLA TANZANIAuna 50ina di leoni11 ghepardi (con l'incredibile scena di caccia - con successo - di tre ghepar...
10/01/2025

Di RITORNO DALLA TANZANIA

una 50ina di leoni
11 ghepardi (con l'incredibile scena di caccia - con successo - di tre ghepardi a danno di uno gnu)
4 serval
1 leopardo
4 rinoceronti neri

oltre a iene, elefanti giraffe e compagnia bella.

La gioia dipinta sui nostri volti racconta tutto questo.
A breve foto e report.

India, per finire in bellezza!Dopo tigri, dhole, leoni e rinoceronti indiani, ecco che a Velavadar il nostro gruppo ora ...
10/01/2025

India, per finire in bellezza!

Dopo tigri, dhole, leoni e rinoceronti indiani, ecco che a Velavadar il nostro gruppo ora in India ci regala due ultimi strepitosi avvistamenti:

Gatto della giungla (Felis chaus)
Iena striata (Hyaena hyaena)

Incredibile spedizione naturalistica!
Torniamo in India tra un mese e mezzo.

DI RITORNO DALLA NORVEGIA ARTICAUn mare lugubre, nero come le profondità che nasconde.Un cielo che brucia stelle, con le...
09/01/2025

DI RITORNO DALLA NORVEGIA ARTICA

Un mare lugubre, nero come le profondità che nasconde.
Un cielo che brucia stelle, con le sue fiamme verdi.
La danza continua del nero e del bianco dell'orca, dei fiordi innevati a picco sul mare nero, delle megattere e dei capodogli.
Il calore del rifugio e del caminetto, della socialità oltre il Circolo Polare Artico.

L'intensità che abita ogni gesto e ogni sguardo qui è tale perchè solo quassù la vita si staglia sul vuoto del superfluo, elimina ogni inutile significato, allontana schegge divelte del medio vivere.

Foto scattate dai partecipanti alla nostra ultima spedizione artica di pochi giorni fa.
Al prossimo inverno!

INDIA, dispaccio parziale (manca ancora l' ultima frazione del viaggio): direi piuttosto bene, utilizzando un blando euf...
07/01/2025

INDIA, dispaccio parziale (manca ancora l' ultima frazione del viaggio): direi piuttosto bene, utilizzando un blando eufemismo...
P S. Report completo al rientro

Sveglia a un' ora insensata, fatica e sonno ma direi che come inizio non c'è male...
28/12/2024

Sveglia a un' ora insensata, fatica e sonno ma direi che come inizio non c'è male...

QUADRUPLA PARTENZA NATALIZIA!India!Tanzania!Spagna!Norvegia!Buone feste selvatiche a tutti!
25/12/2024

QUADRUPLA PARTENZA NATALIZIA!

India!
Tanzania!
Spagna!
Norvegia!

Buone feste selvatiche a tutti!

TANTI AUGURI DI BUONE FESTEE DI UNO SPLENDIDO 2025, RICCO DI ESPERIENZE DA VIVERE NELLA NATURA DI QUESTO PIANETA MERAVIG...
23/12/2024

TANTI AUGURI DI BUONE FESTE
E DI UNO SPLENDIDO 2025, RICCO DI ESPERIENZE DA VIVERE NELLA NATURA DI QUESTO PIANETA MERAVIGLIOSO.

LUPI IN INVERNODa una parte c'è l'Abruzzo, la terra dove i monti diventano un arcipelago in un mare di foreste, i passi ...
21/12/2024

LUPI IN INVERNO

Da una parte c'è l'Abruzzo, la terra dove i monti diventano un arcipelago in un mare di foreste, i passi sono "forche", il cielo è conteso tra aquile e rocche battute dal vento, le foreste sembrano immobili ma lampeggiano ancora di orsi e lupi, divinità pagane ed eremi.

Dall'altro lato c'è l'inverno. Il momento del bianco e del silenzio, il momento del presente che non viene spostato e distribuito nel tempo, ma si critallizza nel ghiaccio delle rocce e nella neve delle cortecce. La stagione di reclusione dal frastuono del mondo, e dove tutto può accadere.

A unire tutto c'è il lupo.
Il signore dell' Abruzzo e il sovrano dell'inverno, il fantasma evanescente dallo sguardo eterno e che sembra galleggiare tra i vapori dei prati all'alba, che si muove leggero come se la sua traccia si chiudesse dietro il suo passaggio. Dicono il suo sguardo sia un sortilegio, i suoi occhi abbiano pupille dilatate e immote capaci di scrutare lo spazio e il tempo, gli abissi del passato e quelli del futuro.

Questo inverno vi invitiamo a entrare in punta di piedi in questa fiaba.
In Abruzzo, nell'inverno del lupo.

ISCRIZIONI APERTE!

https://wwftravel.it/categorie-speciali/wildlife/trekking-parco-nazionale-abruzzo-inverno-lupo/

[email protected] 347 304 2700
[email protected]

L' UC***LO CHE MANGIA I LEONIIn ogni ecosistema,i predatori apicali sono quelli che occupano la nicchia trofica più alta...
20/12/2024

L' UC***LO CHE MANGIA I LEONI

In ogni ecosistema,i predatori apicali sono quelli che occupano la nicchia trofica più alta.
In parole povere, difficilmente vengono predati, da adulti. Eppure, gli scontri tra predatori apicali di diverse generi, famiglie o addirittura classi, esistono eccome, soprattutto per specie con una sovrapposizione nella nicchia trofica.

Queste interazioni letali possono essere simmetriche (quando predatori diversi si possono uccidere tra loro in egual misura) o asimmetriche (quando un predatore di solito ne uccide un altro ma non viceversa), e possono rientrare genericamente in due categorie: "interspecific killing", dove predatori potenzialmente competitori vengono uccisi senza alcun guadagno energetico, cioè nessuno viene mangiato, e "intraguild predation", dove invece dopo lo scontro occasionale il predatore ucciso viene mangiato.

Sappiamo di uccelli che possono predare mammiferi predatori: è il caso di aquile reali su piccoli di lupi, orsi bruni e orsi neri, o gufi di Verreaux su piccoli di leoni..
Ed ecco che in questo palcoscenico fa il suo ingresso la gigantesca Aquila marziale.
Un' "aquila" enorme che spadroneggia in Africa, che può predare di tutto: rettili, uccelli, mammiferi...

Sappiamo che, se gli uccelli vengono predati sempre dall'Aquila marziale, in Africa australe i rettili sono molto rappresentati tra le prede, mentre in Africa Orientale lo sono i mammiferi. Studi effettuati al Maasai Mara hanno evidenziato fino a 26 specie di prede, tra cui due lagomorfi, l'impala e la faraona tra le prede predominanti.

Da fototrappole piazzate sul nido di aquile marziali nel Kruger National Park, sappiamo che i pulli possono ricevere dai genitori fino a 44 specie diverse di animali. Non solo: c'è anche una differenza nelle prede portate ai pulli a seconda del sesso del genitore. Nell'Aquila marziale, il maschio ha principalmente la responsabilità di nutrire il pullo durante le sue prime fasi di sviluppo, mentre nelle fasi successive dello sviluppo la responsabilità dell'alimentazione passa alla femmina, dato che il pullo è più grande e può essere lasciato incustodito per lunghi periodi di tempo.
I maschi dell'Aquila marziale, più piccoli delle femmine, nutrono i pulli principalmente di uccelli, e in particolare di faraone, le femmine principalmente di varani, pesanti il doppio delle faraone. Questo si riflette nei maschi dell'Aquila marziale che sono più piccoli delle femmine, un caso di RSD (Reversed sexual dimorphism) comune negli uccelli da preda e attribuibile in parte alla taglia diverse delle prede catturate.
(ps: dalle stesse fototrappole sono state testimoniati anche leopardi e tassi del miele dentro il nido a predare i pulli dell'Aquila marziale!)

E poi sappiamo di prede impensabili.
Ci sono casi isolati di piccoli di leopardo, ghepardo e licaone predati dall'Aquila marziale, oltre che piccoli e adulti di serval.
E poi piccoli di leone. Fino a 9 eventi di predazione documentati in cui il predatore era l'Aquila marziale e la preda un piccolo di leone. Questi suggeriscono che non si tratti nè di "interspecific killing" nè di "intraguild predation", ma di altro: l'Aquila marziale in questi eventi ha operato una classica predazione, ha ucciso i piccoli leoni opportunisticamente, semplicemente per mangiarseli.

IL VIAGGIO PIU' INCREDIBILE - viaggiamo da decenni alla ricerca di animali selvatici negli ambienti megadiversi di ogni ...
10/12/2024

IL VIAGGIO PIU' INCREDIBILE - viaggiamo da decenni alla ricerca di animali selvatici negli ambienti megadiversi di ogni continente, portando a casa emozioni sempre nuove. Dopo tanto tempo si potrebbe pensare che i maggiori hotspot e le aree piu' "remunerative" dal punto di vista faunistico ci avessero gia' rivelato i loro segreti e che, a livello personale, non ci fossero piu' destinazioni in grado di stupirci in modo clamoroso.

Dovevamo ancora spendere due settimane in SICHUAN E ALTOPIANO TIBETANO, tra giugno e luglio del 2024

Sulla carta la checklist era impressionante; una pletora di ungulati, primati, carnivori di diverse famiglie etc., ma cio' che non potevamo immaginare e' quello che avremmo effettivamente visto sul campo.

Orsi, lupi, linci, leopardi delle nevi, gatto di Pallas, volpi tibetane, Yak selvatici, kiang, antilopi tibetane, panda rossi... e via cosi' fino a 39 specie di macro-mammiferi. Numeri che eguagliano e superano persino viaggi nelle prime destinations dell'Africa tropicale.
Lista completa dei mammiferi osservati nel primo commento, le foto sono state tutte scattate nel viaggio effettuato la scorsa estate.

Ripeteremo questa incredibile esperienza nel 2025, PARTENZA IL 21 GIUGNO

Il PROGRAMMA e' qui https://www.biosferaitinerari.it/tetto-del-mondo/

Viaggio naturalistico guidato da un biologo nella Cina Tibetana del Qinghai e nelle foreste del Sichuan, tra gli ambienti più ricchi e affascinanti di tutta l’Asia centrale.

L’altopiano Tibetano del Qinghai– l’incredibile tetto del mondo
Sichuan – le foreste e praterie alpine, regno di cervidi e bovidi
Escursioni notturne – in spotlighting e termocamera
Il Parco Nazionale dei Tre Fiumi Paralleli – una delle regioni temperate più biodiverse al mondo
Gli erbivori di alta quota – Argali, antilope tibetana, lo Yak, il Kiang, l’endemica Gazzella di Przewalskii, il Bharal, la Gazzella tibetana
I predatori leggendari – il Leopardo delle nevi e il Gatto di Pallas, la Lince e l’Orso bruno, il Lupo e la Volpe tibetana
L’avifauna del Tibet –gli estremisti di alta quota
Il Rinopiteco dorato – il primate più appariscente sul pianeta

Per informazioni dettagliate potete contattarmi al 347 304 2700

Indirizzo

Loc. Pian Di Favale, 88
Bologna
40046

Notifiche

Lasciando la tua email puoi essere il primo a sapere quando Biosfera Itinerari pubblica notizie e promozioni. Il tuo indirizzo email non verrà utilizzato per nessun altro scopo e potrai annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Contatta L'azienda

Invia un messaggio a Biosfera Itinerari:

Video

Condividi