02/04/2025
L' ORNITORINCO VEGETALE
Friedrich Welwitsch, botanico, esploratore e medico austriaco, nel 1859 nel deserto del Namib, nel sud dell'Angola si imbatte in questa strana cosa, un agglomerato di tentacoli vegetali che sembra uscire dalla sabbia.
Come se la gorgone Medusa fosse stata decapitata lì, a marcire sotto il sole del deserto.
La storia racconta che Welwitsch fu talmente sopraffatto dalla sua scoperta che si inginocchiò accanto ad essa e si limitò a fissarla incredulo.
La pianta che aveva di fronte, prenderà il suo nome - "Welwitschia" - e l'aggettivo che meglio la descrive: "mirabilis" .
La "scoperta botanica più incredibile del secolo, la pianta più incredibile, e br**ta, mai portata in Inghilterra" - così la definì il botanico Sir Joseph Ho**er nel 19esimo secolo, quando la descrisse.
"L'ornitorinco del regno vegetale", disse Darwin.
E, anche più recentemente nel 20esimo secolo, il "mostro" ha continuato a esercitare il suo fascino, con titoli drammatici: "Welwitschia: il paradosso di un paradiso arido"; "Welwitschia, la Meravigliosa"; "Viaggio nell'impossibile: ho incontrato la Welwitschia"...
Ma è davvero così strana?
Decisamente sì.
Distribuita solo nei 1000 km del Deserto del Namib settentrionale,tra Namibia e Angola, con due sottospecie (W.m.mirabilis e W.m.namibiana, con le due sottospecie isolate geograficamente a 18.7°S in Namibia da un confine biogeografico non visibile, coincidente con il limite meridionale dell'ecoregione desertica del Kaokoveld), Welwitschia mirabilis è una gimnosperma, isolata filogeneticamente dentro l'ordine Gnetales, affine alle conifere più che ad altre gimnosperme, e che affonda le sue origini 112 milioni di anni fa, nel Cretaceo dei dinosauri. Fossili simili all'attuale Welwitschia, risalenti a questo periodo, sono stati trovati nel Brasile nordorientale.
Praticamente la pianta è fatta di radici poco profonde, un fusto praticamente interrato (alto al massimo mezzo metro, e che interrompe straordinariamente la sua crescita), e due foglie che crescono per tutta la vita (circa 13 cm all'anno). Che può essere anche di oltre 1000 anni.
Da sempre sono circolate idee sbagliate sul suo conto:
-il suo presunto sistema di radici a fittone, profondo dai 30 ai 45 metri, per accedere all'acqua sotterranea. FALSO (le radici sono piuttosto superficiali e semplici, al massimo un paio di metri sottoterra.
-la Welwitschia ha pochissimi stomi che si chiudono durante il giorno per ridurre la traspirazione nel caldo del deserto.FALSO (I numerosi stomi, sia sulla parte superiore e inferiori delle sue foglie si aprono durante il giorno, con una conseguente perdita significativa di acqua, fino a 1,4 litri al giorno per metro quadrato di foglia. ma le foglie hanno anche strutture rigide che supportano le cellule del mesofillo, impedendo il loro collasso nei periodi di stress idrico)
-La Welwitschia assorbe la nebbia e la rugiada mattutina attraverso le foglie. FALSO (si affida a numerose piccole radici laterali situate a circa due centimetri sotto la superficie del suolo per assorbire l'acqua superficiale del suolo.
-Per quanto riguarda la sua via fotosintetica, Welwitschia è stata spesso ritenuta in grado di utilizzare il Metabolismo Acido Crassulaceo (CAM)
per adattarsi all'ambiente arido. FALSO (la Welwitschia impieghi principalmente la via fotosintetica C3).
Le bizzarrie non sono finite.
Il corto fusto, ad esempio, ha gli anelli di accrescimento non all'interno, ma all'esterno.
Come altre gimnosperme, è dioica (con piante maschio e femmina separate) con semi nudi, ma i “fiori” maschili ricordano le angiosperme, e anche il tessuto che conduce l'acqua (xilema) è tipico delle angiosperme. La pianta, anche se è una gimnosperma, è impollinata non dal vento ma dagli insetti: almeno 24 morfospecie di mosche e vespe che veicolano i servizi di impollinazione sono stati identificati.
Tra due settimane torneremo in Namibia.
Ci sarà anche lei.
PS
Torneremo in Namibia anche questa estate, per chi volesse unirsi a noi
www.biosferaitinerari.it/namibia-adventure-esplorazione-del-deserto-e-della-savana/
www.biosferaitinerari.it/orme-deserto-namibia/
Foto di Giacomo Telmon, con noi in Namibia.