27/06/2020
Il Tempio capitolino e la statua di Giove!
𝐀𝐑𝐓𝐄 𝐈𝐍 𝐃𝐄𝐓𝐓𝐀𝐆𝐋𝐈𝐎
Ti portiamo alla scoperta dei tesori bresciani
𝐒𝐭𝐚𝐭𝐮𝐚 𝐝𝐢 𝐆𝐢𝐨𝐯𝐞 𝐎𝐭𝐭𝐢𝐦𝐨 𝐌𝐚𝐬𝐬𝐢𝐦𝐨, 𝐌𝐚𝐫𝐦𝐨, 𝐈 𝐬𝐞𝐜𝐨𝐥𝐨 𝐝.𝐂., 𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐢𝐮𝐦, 𝐁𝐫𝐞𝐬𝐜𝐢𝐚
L’aula centrale del Tempio Capitolino, spazio di culto dedicato in tutti i Capitolia dell’Impero a Giove, ospitava la statua di Giove Ottimo Massimo, di cui ci sono pervenuti solo alcuni frammenti marmorei: l’avambraccio destro, parti del torace, del collo e le dita del piede sinistro. La statua doveva essere monumentale e misurare probabilmente 4,70 metri, a cui va sommata anche l’altezza del podio. Probabilmente contemporanea al tempio, costituiva, insieme a Giunone e Minerva, la Triade Capitolina. Le sculture dovevano essere sedute su troni ornati da cornici di bronzo dorato, disposti sui podi decorati da marmi policromi. Giove aveva il capo ornato da una corona di foglie di quercia, sua pianta sacra, aveva forse il braccio sinistro sollevato e impugnava uno scettro sormontato dall’aquila, animale a lui consacrato, mentre con la mano destra sosteneva una folgore; Giunone, regina degli dei e sposa di Giove, era ammantata e velata, con diadema, patera (piattino per le offerte) e globo (simbolo di regalità), affiancata dal suo animale sacro, il pavone, simbolo dell’immortalità degli dei; Minerva aveva elmo, armatura ed egida (un’altra protezione metallica), ornata dalla testa della Gorgone Medusa, lancia e scudo, mentre ai piedi era il suo animale sacro, la civetta.
Le tre divinità venivano festeggiate a settembre con un banchetto sacro, in cui veniva sacrificato un toro bianco. I loro simulacri in legno, rivestiti di stucco e dipinti venivano abbigliati riccamente e profumati d’incenso: Giove, col volto imbellettato di rosso (a ricordare il banchetto che avrebbe avuto luogo di lì a poco), veniva disteso sul pulvinar (una sorta di triclinio), mentre le altre due divinità erano sedute su sellae (seggi con spalliere ricurve), ai lati.