29/07/2023
(✏️ Massimo Gramellini, "La nobile bugia") Quando, da bambina, Victoria chiedeva a suo padre se sarebbe mai morto, Andrea Purgatori le rispondeva con la voce più assertiva del mondo: «No, piccola, mai». E quando, da adulta, ha rifatto la stessa domanda al suo capezzale («mica morirai, vero?»), il padre le ha ridato la stessa risposta: «Oddio, Victoria, no». La prima volta solo Andrea sapeva di mentire, forse. La seconda lo sapevano tutti e due.
Eppure, in entrambe le circostanze, Andrea stava dicendo la verità. L’amore ha un linguaggio letterale, ma anche un altro più profondo che le parole non possono ingabbiare. Una figlia che chiede al padre la prova della sua immortalità sta in realtà domandandogli di esserci per lei, sempre. E un padre che le risponde come Andrea ha risposto a Victoria, intende comunicarle esattamente questo: che per lei ci sarà, sempre. Dove «sempre» ha il significato che ciascuno di noi desidera dargli in base alle proprie convinzioni e ai propri valori, ma per tutti vuol dire quantomeno «adesso»: in questo preciso istante, fuori dal tempo e dallo spazio, in cui tu me lo chiedi per essere rassicurata.
Non è ipocrisia né sentimentalismo, ma solo amore nella sua essenza più pura. Mentre Victoria Purgatori raccontava l’aneddoto in chiesa, davanti alla bara del padre, ho pensato che persino da morto quello straordinario divulgatore di misteri stesse continuando a rivelarci qualcosa.
P.S. Il Caffè abbassa le serrande per un po’. Buone vacanze.
