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Pedalando nei 4 quartieri storici di Cagliari…
162 ANNI FA IL REGNO DI SARDEGNA
ALLARGAVA I SUOI CONFINI OLTREMARE
Con il passaggio dalla Corona d’Aragona ai Savoia, nel 1720 la Sardegna entrò a far parte di uno Stato ‘composto’, ovvero nato dall’unione stabile e duratura di più Stati che conservavano ciascuno la rispettiva sovranità nei loro rapporti interni ma che venivano rappresentati a livello internazionale da un’unica entità superiore ad essi. Scambiandola con la Sicilia, i Savoia avevano coronato l’antichissimo sogno reale 👑, entrando a far parte delle grandi casate d’Europa.
Tuttavia fu necessario aspettare più di un secolo, e più precisamente il 1847, per la cosiddetta Fusione perfetta, l’unione politica e amministrativa fra gli Stati di terraferma posseduti dai Savoia, quali Piemonte, Ducato di Savoia, Nizza, gli ex feudi imperiali sull’Appennino Ligure e l’ex Repubblica di Genova, inclusa l’isola di Capraia, e il Regno di Sardegna, che diede il nome alla nuova entità unitaria, cioè caratterizzata, almeno nelle intenzioni dei regnanti, da un solo potere pubblico, un unico territorio, un solo popolo 🤝.
Il 10 novembre del 1859, col Trattato di Zurigo, che di fatto concluse la Seconda Guerra d’Indipendenza italiana, l’Austria cedette la Lombardia alla Francia, che a sua volta l’avrebbe assegnata al Regno di Sardegna, sua alleata. Sostanzialmente fu la formalizzazione dell’Armistizio di Villafranca, ma rappresenta un’altra decisiva tappa verso l’unificazione d’Italia e di quel Regno nato nell’Isola. Che per la Sardegna l’unificazione sia stata un toccasana o meno è una questione che ancora oggi accende il dibattito e gli animi 👀.
Ps Nel video il Palazzo Regio, sede del potere nell’Isola
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NARA CIXIRI! 🙅🏻♂️⚔️🛡⛵️
Oggi celebriamo la Giornata del Popolo sardo 👳🏿♂️👳🏿♂️👳🏿♂️👳🏿♂️, in ricordo del giorno in cui gli isolani fecero sentire la loro voce e quindi il loro dissenso contro i piemontesi, totalmente insensibili alle richieste autoctone. Le ragioni dei cosiddetti ‘Vespri sardi’ furono sia di carattere economico che politico. Già fiaccata dalla colonizzazione spagnola, con l’avvento dei Savoia la Sardegna fu ulteriormente svuotata di risorse e di autonomia.
Quando anche a seguito del contribuito determinante per scacciare il tentativo di invasione francese 🇫🇷 le cose non cambiarono, e ogni richiesta isolana di avere una propria rappresentanza, seppure minoritaria, all’interno della classe dirigente venne disattesa, la borghesia cagliaritana diede inizio al moto insurrezionale, con l’ausilio del resto della popolazione.
Fu una vera e propria cacciata degli invasori stranieri, che ebbe inizio a Cagliari e si diffuse poi nel resto della Sardegna, in particolare Alghero e Sassari. Uno dei primi ad essere allontanato fu il viceré Balbiano 🤴, seguito dai dirigenti e dagli altri piemontesi. Identificarli fu semplice. I Savoia si erano sempre mostrati poco interessati alla lingua del popolo. “Nara cixiri” fu la richiesta/condanna. Quanti piemontesi seppero rispondere, secondo voi?
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Scappare dalla zona rossa per trovare la zona... rosa.
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Le migrazioni in Sardegna? Semplici flashmob aerei...
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PILLOLE DI CULTURA
Maestoso, nobile, raffinato, di un bianco calcare accecante, quasi rivoluzionario per la Cagliari di quegli anni.
Luogo di ritrovo nelle calde notti d’estate, il Bastione Saint Remy, col suo fascino antico, col suo incantevole panorama, è capace di sedurre.
Oggi parliamo di questo. Un'opera possente creata per connettere, unire i diversi quartieri di Cagliari.
Oggi che, più che mai, ne sentiamo il bisogno.
#pilloledicultura #vivacagliaritour #cagliari #bastionesaintremy #artyouready #discoveritaly #discoversardinia
PILLOLE DI CULTURA
Maestoso, nobile, raffinato, di un bianco calcare accecante, quasi rivoluzionario per la Cagliari di quegli anni.
Luogo di ritrovo nelle calde notti d’estate, il Bastione Saint Remy, col suo fascino antico, col suo incantevole panorama, è capace di sedurre.
Oggi parliamo di questo. Un'opera possente creata per connettere, unire i diversi quartieri di Cagliari.
Oggi che, più che mai, ne sentiamo il bisogno.
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Ricorre oggi il 77° anniversario dell’attacco degli alleati più devastante che subì Cagliari. Dopo i bombardamenti di febbraio, che distrussero parte della città e causarono un elevato numero di vittime, il 13 maggio del 1943, l’intero abitato venne quasi raso al suolo.
Erano circa 4.500 i fabbricati che componevano il patrimonio edilizio della città. Di questi più di 3500 erano stati distrutti grevemente e la restante parte mancava comunque di porte e finestre.
Cagliari in pochi anni riuscì a rialzarsi e per questo le venne conferita la medaglia d’oro al valore militare. Oggi PILLOLE DI CULTURA racconta, con le immagini del tempo, quei tragici momenti.
PILLOLE DI CULTURA
Durante questo triste periodo di lockdown abbiamo perso due occasioni per festeggiare Nostra Signora di Bonaria. Quella del 25 marzo, che celebra l’arrivo miracoloso del simulacro della Madonna della Candelora, e quella del 24 aprile, che dal 1870, su decisione di Papa Pio X, è la festa ufficiale della Madonna di Bonaria.
Sono tre però le occasioni, durante l’anno, nelle quali si possono rivivere le atmosfere legate al culto per la Santa. Quella della prima domenica di Luglio è forse una delle più emozionanti. Naque dal popolo, da un gruppo di reduci di guerra, l’esigenza di ringraziare la Madonna di Bonaria per averli riportati in salvo a casa. Una lunga processione percorre le vie della città fino al porto, dove a bordo di un un battello, insieme ai fedeli, la statua viene portata al largo.
Oggi parliamo di questo, in attesa di poter vivere nuovamente questi momenti.
PILLOLE DI CULTURA
Abbiamo atteso un po' perché speravamo che tutto potesse ripartire presto. Il lavoro di una guida turistica è fatto di contatto umano, condivisione, scambio ed emozioni.
Siamo convinti che una visita virtuale, davanti a uno schermo freddo, senza che ci sia relazione diretta con chi vuole andare alla scoperta di un luogo, non potrà mai sostituire l'esperienza di una visita guidata reale. Pensiamo però che, con questa piccola rubrica, potremo tenervi compagnia, magari incuriosirvi e chissà, alla fine di questo lungo periodo, farvi venir voglia di esser guidati alla riscoperta di scenari, monumenti, piazze e quartieri, che magari avete visto tante volte ma che non conoscete davvero.
L’abbiamo voluto titolare ‘Pilllole di cultura’, un appuntamento bisettimanale che possa essere contagioso, questo sì, perché la cultura possa coinvolgere ed appassionare tutti noi. Un video ‘pillola’ di un minuto, quelle pillole che fanno bene al cuore e alla mente.
#pilloledicultura #discoveritaly #discoveringsardinia #vivacagliaritour