Viva Cagliari Tour

Viva Cagliari Tour Disponiamo di un parco di 10 biciclette a pedalata assistita e di un'auto d'epoca, una 1100D del 1964

Siamo nati con la voglia di trasmettere il grande amore per la nostra isola, misteriosa, incontaminata, eterogenea, ricca di tradizioni, di scorci mozzafiato, e per il suo capoluogo, fenicio, romano, pisano, aragonese, spagnolo, piemontese, o, nella più semplice delle sintesi, Cagliari. Noi della Viva Cagliari Tour, per devozione, quasi fosse una fede, con la nostra professionalità sappiamo e vogl

iamo raccontarvi non solo i luoghi ma anche le atmosfere, la cultura, i personaggi, i sapori e profumi. Vi offriamo la nostra esperienza per trascorrere una vacanza intensa, piena di emozioni da portare a casa e un bagaglio di ricordi da conservare e condividere, convinti che il tesoro più prezioso sia fatto di esperienze. Lasciatevi vezzeggiare, lusingare e accompagnare alla scoperta dell’immenso patrimonio naturalistico, storico, artistico, culturale e archeologico della Città del sole.

22/04/2024

Ieri a Serdiana per il Wine Festival Intrecci di vite 🚲🥂🎊

Cagliari è molto ripida. A metà c'è uno strano posto chiamato i bastioni, un ampio spazio pianeggiante simile a una piaz...
25/09/2022

Cagliari è molto ripida. A metà c'è uno strano posto chiamato i bastioni, un ampio spazio pianeggiante simile a una piazza d'armi con alberi, curiosamente sospeso sopra la città, e dal quale parte un piano inclinato, simile a un ampio viadotto di traverso sopra alla strada a chiocciola che si inerpica verso l'alto. Sopra ai bastioni la città continua a salire ripida verso la Cattedrale e la fortezza. (David Herbert Lawrence, Mare e Sardegna, 1921).

Un secolo e un anno dopo resta la stessa magia.

La bellezza non ha tempo.

Ebike tour fantastico ✨Ieri abbiamo accompagnato questo simpatico gruppo di svedesi in giro per Cagliari, grazie alla co...
12/05/2022

Ebike tour fantastico ✨
Ieri abbiamo accompagnato questo simpatico gruppo di svedesi in giro per Cagliari, grazie alla collaborazione con Franco Cerniglia di

È sempre emozionante far conoscere la nostra bellissima città 🤩

Cosa vedere a Cagliari in sole due ore? 😱Cagliari è una città perfetta per essere girata con una bici a pedalata assisti...
21/04/2022

Cosa vedere a Cagliari in sole due ore? 😱

Cagliari è una città perfetta per essere girata con una bici a pedalata assistita ogni giorno! Ha un clima piacevole quasi tutto l’anno, e ha tanto da offrire in ogni stagione.

Partendo dal Portus Karalis avremo l’occasione di vedere:
Palazzo Civico
Stampace
Torre dello Sperone
Chiesa di San Michele
Quartiere Castello
Porta Cristina
Museo Archeologico Nazionale di Cagliari
Bastione di Saint Remy
Quartiere Villanova

E tante altre tappe ancora, in sole due ore con il nostro bike tour 🚲✨

Se ti abbiamo incuriosito un pochino dai un’occhiata al link in bio 👀

Il lavoro nobilita l’uomo… e la donna. Buona Pasqua a chi lavora e a chi riposa, a chi è sereno e a chi soffre, a chi co...
17/04/2022

Il lavoro nobilita l’uomo… e la donna.
Buona Pasqua a chi lavora e a chi riposa, a chi è sereno e a chi soffre, a chi combatte per la sua terra e per un futuro migliore.
🐣🎉🥂

Pedalare in bicicletta… senza fretta… 🎶🎶🎶
15/04/2022

Pedalare in bicicletta… senza fretta… 🎶🎶🎶

BOMBE DELLE FORZE ALLEATE SU CAGLIARIIl 17 febbraio è una data triste per Cagliari, perché ricorda l’inizio dei bombarda...
17/02/2022

BOMBE DELLE FORZE ALLEATE SU CAGLIARI

Il 17 febbraio è una data triste per Cagliari, perché ricorda l’inizio dei bombardamenti delle truppe alleate durante la Seconda Guerra Mondiale, che portarono in breve tempo alla distruzione di metà città e alla morte di migliaia di civili, colpevoli soltanto di trovarsi nel posto sbagliato nel momento sbagliato.

Correva l’anno 1943. Dopo i voli esplorativi delle settimane precedenti, con obiettivi strategici e mirati, costituiti sostanzialmente da porto e aeroporto, all’ora di pranzo di quel 17 febbraio gli statunitensi presero d’assalto il nucleo centrale del capoluogo. Viale Diaz, viale Bonaria, e poi i quartieri storici, in particolare Stampace, colpendo anche la chiesa di Sant’Anna.

Meno di un’ora di attacco non solo causò ingenti danni materiali ad abitazioni ed edifici pubblici, ma determinò il decesso di 97 persone, molte delle quali persero la vita davanti al carcere di Santa Restituta, che avrebbe dovuto fungere da rifugio antiaereo, ma che si rivelò invece una trappola mortale a causa di un ingresso troppo stretto.

NEL 1848 LA FIRMA SUL DOCUMENTOALLA BASE DELLO STATUTO ALBERTINOOggi, 8 febbraio ricorre l’anniversario della firma dell...
08/02/2022

NEL 1848 LA FIRMA SUL DOCUMENTO
ALLA BASE DELLO STATUTO ALBERTINO

Oggi, 8 febbraio ricorre l’anniversario della firma della dichiarazione di principi alla base dello Statuto Albertino. Il Re di Sardegna Carlo Alberto, inizialmente contrario all’introduzione di una Costituzione nello Stato, nel 1948 decise infatti di firmare i 14 articoli che fecero da cardine per la legge fondamentale del Regno, emanata poco tempo dopo.

Ancora oggi, nonostante le aspre critiche succedutesi negli anni nei confronti della casa sabauda, a Cagliari un’imponente struttura dedicata al sovrano veglia sulla città da viale Buoncammino. L’edificio fu originariamente destinato al reggimento di Fanteria di guarnigione a Cagliari, sino ad allora acquartierato in locali insufficienti e poco igienici.

La caserma fu progettata dal Capitano del Genio Militare Domenico Barabino e terminata nel 1846. Dopo il secondo decennio del Novecento, l’edificio fu ristrutturato e unito alla Caserme Fadda e Griffa; alla fine della Seconda Guerra Mondiale venne infine destinato al Corpo di Pubblica Sicurezza, tenendo sempre l’intitolazione al sovrano sabaudo.

P.S. In primo piano si pavoneggia la nostra Vecchietta.

TORRI COSTIERE DI AVVISTAMENTO,L’EREDITÀ SP****LA ANCORA VIVAIl 19 gennaio 1479 morì Giovanni II d’Aragona, re di Aragon...
19/01/2022

TORRI COSTIERE DI AVVISTAMENTO,
L’EREDITÀ SP****LA ANCORA VIVA

Il 19 gennaio 1479 morì Giovanni II d’Aragona, re di Aragona, Valencia, Sardegna, Maiorca e Sicilia, lasciando l’eredità del trono a suo figlio Ferdinando II, che 10 anni prima aveva sposato Isabella di Castiglia: l’unione dei due regni in un’unica entità diventava così realtà. Due secoli dopo l’arrivo degli aragonesi, per la Sardegna aveva così inizio il periodo della Corona di Spagna.

Come forma di protezione dalle incursioni barbaresche, ma poi anche nei secoli successivi per qualunque attacco all’Isola via mare, nel XVI secolo nelle coste dell'Isola vennero elevate una serie di torri, ubicate in modo tale che potessero comunicare tra loro, per organizzare in modo tempestivo la difesa velocizzando quanto più possibile le procedure necessarie a lanciare l’allarme.

Tra queste, nel territorio di Cagliari, svetta ancora la Torre del Lazzaretto, detta anche di Capo Bernat e ancor più spesso del Prezzemolo (de Pedrusemini). In realtà un documento del 1740 attesta che quest’ultimo appellativo viene ripreso da un’altra torre, che era situata vicino a Cala Fighera ma oggi non è più esistente.

Il suo compito principale era quello di sorvegliare l’area del Lazzaretto e le allora vicine Saline. Con un diametro di fondazione di 4,27 m ed un’altezza residua di circa 11, era una delle torri costiere più piccole. Ciò nonostante aveva una portata visiva di 23 km, che permetteva di restare in contatto con le torri di Cala Mosca, Cala Fighera e Sant’Elia, nonché con le fortificazioni di Cagliari.

SAN GIULIANO PERLA ROMANICANEL CENTRO STORICO SELARGINOIl 9 gennaio la Chiesa Cattolica onora San Giuliano, che nacque a...
09/01/2022

SAN GIULIANO PERLA ROMANICA
NEL CENTRO STORICO SELARGINO

Il 9 gennaio la Chiesa Cattolica onora San Giuliano, che nacque a Egina, in Grecia, ma poi percorse l’Europa col desiderio di professare il cristianesimo. In Sardegna viene celebrato in particolare a Selargius, dove ancor oggi fa bella mostra di sé una bellissima chiesa romanica, ubicata in pieno centro storico, perfettamente conservata e infatti protagonista assoluta delle tradizioni cittadine.

Il luogo di culto, sopraelevato di circa 1,75 metri rispetto al piano viario esterno per preservarlo dalle frequenti alluvioni che un tempo colpivano il paese, con i suoi 115 mq è uno dei più piccoli edifici romanici a 3 navate dell’intera isola. Edificato tra gli ultimi decenni dell’XI secolo e i primi del XII, è stato poi completato qualche secolo dopo, tra il XIII e il XIV, con la costruzione del portico, sorretto da tre arcate che in parte nascondono la facciata romanica.

Nel vertice alto esterno del lato Sud-Ovest è visibile un concio in arenaria che riproduce una figura antropomorfa: un uomo trigambato, in sardo trescambas, che nei riti pagani bizantini rappresentava la fecondità. Anche all’interno sono presenti diversi frammenti di varia provenienza, in linea con l’orientamento artistico-architettonico che prevedeva il riutilizzo di materiali di spoglio di antichi edifici, specialmente romani, compresi i capitelli, nel caso specifico tutti corinzi escluso quello centrale di destra, che è la base di una colonna capovolta.

La chiesetta, la seconda domenica di settembre, è il teatro della suggestiva cerimonia della ‘Promissa’, durante la quale ogni anno gli sposi dell’Antico Sposalizio Selargino, famoso e partecipatissimo appuntamento isolano, vergano su una pergamena una promessa di amore reciproco. La stessa viene custodita per ben 25 anni dentro una teca in vetro, all’interno dello stesso edificio di culto.

OMAGGIO A CESARE CABRASIl 13 novembre è il giorno di Cesare Cabras. Nell’anniversario di nascita e di morte (1886-1968) ...
13/11/2021

OMAGGIO A CESARE CABRAS

Il 13 novembre è il giorno di Cesare Cabras. Nell’anniversario di nascita e di morte (1886-1968) vogliamo omaggiare questo grande artista sardo del XX secolo, un pittore che dopo una breve formazione fuori dall’Isola, e fatti salvi alcuni brevi periodi di lontananza per questioni lavorative, è tornato nella sua Sardegna per descriverla, raccontarla, immortalarla nei suoi aspetti più caratterizzanti, nelle sue umili ricchezze, nella sua profonda dignità e nelle sue diverse tonalità di giallo ☀️.

Originario di Monserrato, ha conosciuto in prima persona il lavoro nei campi, dove fu impegnato da giovanissimo insieme alla famiglia. Un’esperienza che sarà decisiva e fondamentale per tutta la vita, caratterizzandone l’opera artistica. L’ingresso nella bottega dell’artigiano cagliaritano Giuseppe Conci, specializzato in stile liberty, permetterà di scoprire ben presto le sue doti e lo porterà all’Accademia delle Belle Arti di Roma, dove avrà occasione di conoscere e confrontarsi con tanti artisti 👨‍🎨 che lo avviarono all’arte verista.

È attratto dai paesaggisti dei ‘XXV della Campagna Romana’, ne condivide la poetica, il modo di concepire il paesaggio, apprezza il loro naturalismo e il loro simbolismo. Il lavoro contadino diventa il filo conduttore della sua produzione, distribuita in vari paesi dell’isola, con particolare fervore in occasione del soggiorno a Teulada. La tradizione folcloristica cede il passo alle scene campestri, in un sublime gioco di immagini monocolore, che focalizzano l’attenzione sulla dignità del lavoro e sul frumento 🌾, da secoli fonte primaria di vita per l’Isola e per i suoi abitanti.

10/11/2021

162 ANNI FA IL REGNO DI SARDEGNA
ALLARGAVA I SUOI CONFINI OLTREMARE

Con il passaggio dalla Corona d’Aragona ai Savoia, nel 1720 la Sardegna entrò a far parte di uno Stato ‘composto’, ovvero nato dall’unione stabile e duratura di più Stati che conservavano ciascuno la rispettiva sovranità nei loro rapporti interni ma che venivano rappresentati a livello internazionale da un’unica entità superiore ad essi. Scambiandola con la Sicilia, i Savoia avevano coronato l’antichissimo sogno reale 👑, entrando a far parte delle grandi casate d’Europa.

Tuttavia fu necessario aspettare più di un secolo, e più precisamente il 1847, per la cosiddetta Fusione perfetta, l’unione politica e amministrativa fra gli Stati di terraferma posseduti dai Savoia, quali Piemonte, Ducato di Savoia, Nizza, gli ex feudi imperiali sull’Appennino Ligure e l’ex Repubblica di Genova, inclusa l’isola di Capraia, e il Regno di Sardegna, che diede il nome alla nuova entità unitaria, cioè caratterizzata, almeno nelle intenzioni dei regnanti, da un solo potere pubblico, un unico territorio, un solo popolo 🤝.

Il 10 novembre del 1859, col Trattato di Zurigo, che di fatto concluse la Seconda Guerra d’Indipendenza italiana, l’Austria cedette la Lombardia alla Francia, che a sua volta l’avrebbe assegnata al Regno di Sardegna, sua alleata. Sostanzialmente fu la formalizzazione dell’Armistizio di Villafranca, ma rappresenta un’altra decisiva tappa verso l’unificazione d’Italia e di quel Regno nato nell’Isola. Che per la Sardegna l’unificazione sia stata un toccasana o meno è una questione che ancora oggi accende il dibattito e gli animi 👀.

Ps Nel video il Palazzo Regio, sede del potere nell’Isola

Vecchietta vanesia in versione psichedelica 😜😎🤟🏼
09/11/2021

Vecchietta vanesia in versione psichedelica 😜😎🤟🏼

Poetto, Cagliari, novembre. Pace.
07/11/2021

Poetto, Cagliari, novembre. Pace.


IS ANIMEDDAS, TRADIZIONE SARDA“Seus begnus po is animas” dicevano i bambini sardi di un tempo, quando bussavano a porton...
01/11/2021

IS ANIMEDDAS, TRADIZIONE SARDA

“Seus begnus po is animas” dicevano i bambini sardi di un tempo, quando bussavano a portoni e portali nel giorno di ‘Tutti i morti’, chiedendo un piccolo dono per alleggerire dalle pene l’anima dei defunti.

Per riporre i doni una vecchia federa, oppure un sacco di tela solitamente usato per la farina, e via in strada, verso le abitazioni di amici e conoscenti. Per riempirli di castagne, noci, fichi secchi, o magari di dolcetti tradizionali fatti in casa.

Oggi si chiama Halloween, prima era semplicemente Is animeddas. I propositi, le usanze e le emozioni erano però pressoché gli stessi: un omaggio ad amici e parenti defunti, con un varco aperto e una forma di contatto tra mondo dei vivi e mondo dei morti.

Oggi, 30 ottobre, Cagliari celebra il suo patrono San Saturnino, martirizzato non ancora ventenne durante la persecuzion...
30/10/2021

Oggi, 30 ottobre, Cagliari celebra il suo patrono San Saturnino, martirizzato non ancora ventenne durante la persecuzione di Diocleziano e Massimiano tra il 303 e il 305 d.c. e sepolto nella necropoli dove qualche secolo dopo sorse la basilica a lui dedicata, il più antico edificio cristiano conosciuto nel capoluogo, situato in un’area all’epoca lontana dalla ‘chiassosa’ Karales, come racconta la ‘Vita Fulgenti’, risalente ai primi anni del VI secolo.

Quest’anno si festeggiano i 400 anni dal ritrovamento delle spoglie di Saturnino, all’interno di un sarcofago con un’iscrizione riportante l’età del martire. Durante gli scavi indetti dall’arcivescovo di Cagliari Francisco Desquivel venne individuata la tomba del santo nel braccio meridionale della chiesa. Con una solenne processione le spoglie vennero trasferite nella Cattedrale della città, dove sono conservate tuttora.

Una chiesa intitolata al martire esisteva sicuramente agli inizi del VI secolo, probabilmente già dal V, con impianto ad aula unica e abside a Nord. Alla fine del VI secolo fu poi edificato il martyrium bizantino, in forma monumentale, sul modello della chiesa dei Santi Apostoli a Costantinopoli. Nel 1088 i monaci di San Vittore ricevettero in dono la chiesa dal Giudice di Karales e vi lavorarono per 30 anni prima di poterla riconsacrare.

RIAPRE LA TORRE DELL’ELEFANTEUN GIOIELLO DA VALORIZZAREFascino plurisecolare per un simbolo della città, punto di riferi...
27/10/2021

RIAPRE LA TORRE DELL’ELEFANTE
UN GIOIELLO DA VALORIZZARE

Fascino plurisecolare per un simbolo della città, punto di riferimento per i turisti che arrivano a Cagliari. Ben 4 anni di chiusura ma oggi, finalmente, la Torre dell’Elefante torna protagonista del circuito culturale cittadino. Non che fosse mai uscita, ad essere sinceri, ma poterci entrare, poter salire ai vari piani e poter godere del panorama mozzafiato che regala è qualcosa di diverso ❤️💙

Edificata nel 1307 per volontà di Giovanni De Vecchi e Giovanni Cinquini, sotto la direzione dell’architetto sardo Giovanni Capula, non fu solo punto di avvistamento e baluardo difensivo. Nei secoli venne utilizzata anche come polveriera, come armeria ⚔️ e persino come prigione⛓. I condannati venivano infatti decapitati nella vicina Plazuela e la loro testa veniva poi affissa nella stessa torre, anche per anni.

Pare sia prevista la realizzazione di una nuova biglietteria e dei servizi igienici e dicono diventerà fruibile anche una cisterna medievale riscoperta di recente. Inoltre, un giorno, verrà anche riaperta la bellissima terrazza all’ultimo piano, dopo i lavori di messa in sicurezza. Nell’attesa, se vuoi vederla… ricordati di prenotare! Bene la riapertura, ma sarebbe ora di prendere atto veramente del valore di questo gioiello 💎

In occasione dell’anniversario del martirio di San Gavino, avvenuta il 25 ottobre del 303 d.C., ci spingiamo all’estremo...
25/10/2021

In occasione dell’anniversario del martirio di San Gavino, avvenuta il 25 ottobre del 303 d.C., ci spingiamo all’estremo Capo di Sopra di questa magica Isola chiamata Sardegna che ci onoriamo di raccontare. La morte del Santo avvenne per decapitazione, all’epoca della persecuzione di Diocleziano, dopo che, nell’esercizio dei suoi compiti di soldato, decise di liberare il sacerdote Proto e il diacono Gianuario, imprigionati perché si erano rifiutati di riconvertirsi al paganesimo, per poi confessare e dichiararsi apertamente cristiano.

A loro tre è dedicato il maestoso monumento, eretto nell’XI secolo e situato sul Monte Agellu, già area di necropoli, al centro dell’attuale Porto Torres, un tempo colonia romana col nome di Turris Libisonis. Il Condaghe di S. Pietro di Silki ne riporta l’esistenza nel 1065, ma l’inaugurazione viene datata al 1080. La chiesa è caratterizzata da una particolare pianta longitudinale: i 58 metri di lunghezza, il triplo di quanto è larga, fanno di essa il monumento romanico più grande della Sardegna. Non solo: le due absidi contrapposte e l’assenza di facciata ne fanno un unicum del panorama isolano.

Alla grandiosità dell’esterno si contrappone il fascino discreto dell’interno, rischiarato soltanto dalla luce di piccole monofore. Nella cripta sono custoditi i sarcofagi dei tre martiri, il cui culto si è diffuso anche oltremare: nella zona del Mugello, in Toscana, dove sono diverse le chiese dedicate al Santo, e soprattutto in Corsica, nella quale sono ben cinque i paesi a lui intitolati. E in Sardegna la devozione è tale che, in ricordo del martirio, il mese di ottobre in lingua sarda nel centro-Nord si dice appunto Santu Aini (Gavino).


Indirizzo

Via Roma
Cagliari

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