05/09/2022
La pesca sportiva all'interno del porto...
Più che un hobby è una vera passione. Ci regala uno contro il logorio della vita moderna. Sarà per questo che è così diffusa?
Tutti i moli del litorale cagliaritano, che siano intrisi di nafta, sporcizia e prodotti di scarichi, sono affollati (e non solo di umani, eh 🐀, ma ci sta, è un porto!).
La lunga teoria di canne da pesca e alberi di barche si innalza verso il cielo. È un bosco marino suggestivo e affascinante. È poesia.
I frutti della pesca fatta qui dove finiscono? Sui nostri piatti?
: occorre un'autorizzazione da parte della Capitaneria di porto che voi sappiate?
La nuova città fondata dai Pisani sul colle di Castello aveva il suo quartiere a mare, con le attività del porto regolamentate nel "Breve Portus Kallaretani". Grazie ad esso sappiamo che nel XIII secolo commerciavamo corallo e la preziosa "lana marina" che si ricavava da enormi mitili (il bisso?)
Nel tardo medioevo i cagliaritani che esercitavano la pesca in mare e gli addetti ai trasporti marittimi erano riuniti nella Confraternita di Sant'Elmo che aveva la sede nella chiesa di Sant'Eulalia.
Un tempo esisteva una chiesetta dedicata al Santo dei pescatori. Se non ricordo male era a su siccu, probabilmente nell'attuale marina di Sant'Elmo. Ma correggetemi pure perché non ne sono sicura al 100%...
Era obbligatorio che il pesce venisse introdotto in Castello attraverso la porta del Leone, dove veniva pesato. Poteva essere venduto solo presso la Torre dell"Elefante.
📌salva il post per ritrovarlo più facilmente!