Agriturismo il Mandriolo

Agriturismo il Mandriolo Mandriolo è una piccola struttura familiare nella quale entrano non clienti ma ospiti.
(3)

Con loro condividiamo interessi e progetti legati alla tutela del patrimonio che ci viene dal passato, e che dobbiamo a nostra volta trasmettere, almeno intatto. Per informazioni sul Mandriolo si rimanda al nostro sito internet:
www.ilmandriolo.org

25/03/2019

TPI NEWS

06/02/2019

All'alba della Nazione russa, Nestore l'Annalista, per esaltare la grandezza del principe cristianizzatore Jaroslav, scrive una pagina esaltante sulla coeva cultura scritta, seguita alla tradizione orale precristiana.
E parla del libro.
" grande utilità lo studio dei libri arreca; dai libri la via del pentimento e dell'ammaestramento traiamo; la saggezza scopriamo e la temperanza per mezzo delle parole dei libri; essi sono i fiumi che irrigano l'universo; sono sorgenti di sapienza; di incommensurabile profondità sono invero i libri; da essi nella sconsolatezza siamo confortati; essi sono la briglia della continenza. "
E varcando il confine terreno ascende al livello delle Scritture sacre, passo irrinunciabile per quei tempi che vedevano la conversioine cristiana generare la parola scritta:
" Se ricerchi nei Libri la saggezza con diligenza, grande utilità ricaverai per la tua anima .Chiunque legga i Libri con assiduità, egli conversa con Dio oppure con gli uomini santi. "
Nestore cancella il confine tra i due livelli, a differenza della concezione dell'occidente. Le radici non si alimentano nella cultura ellenica, ma semplicemente nel dna pagano, il cui panteismo è inconciliabile con qualsiasi tentativo di trascendenza fuori dell'uomo, in un non luogo e non tempo con i quali si dovrebbe barattare l'unico presente che abbiamo a disposizione.
Questo apre il discorso sulla natura della cultura occidentale, divisiva, sulle religioni cattolica e protestante, sulla stessa arte iconica religiosa e laica.
E sull'analfabetismo totale che, ancora ai nostri giorni, considera la realtà slava portatrice del Male, a dispetto dei fatti reali di un Occidente violento e genocida nei confronti di chi nutre altri pensieri e altri valori.
(Nestore, Cronaca degli anni passati, XI-XII secolo.
Pavel A. Florenskij, Le porte regali)

24/12/2018

“Ciao! Привет! Bentornati sul canale “Lingua russa in pratica”. Questo video non è dedicato allo studio della lingua russa, bensì allo studio della cultura r...

20/12/2018
20/12/2018

This is a Cossack lullaby I found about a mother singing her baby to sleep and thinking about the dangerous life a cossack leads. I'm sure you can tell by th...

22/10/2018
22/08/2018

la coniugazione del Verbo
alla morte del congiuntivo:
io amo, io ami, io ama,
io amiamo, io amate, io amano

il mese più corto, più freddo, più st***zo che ci sia
27/02/2018

il mese più corto, più freddo, più st***zo che ci sia

11/01/2018

Nei secoli, con la progressiva assimilazione, gran parte degli udmurti si è convertita all’Ortodossia, ma restano vive, specie nel sud di questa repubblica 1.200 chilometri a est di Mosca, le tradizioni politeiste

19/11/2017

MIGRANTI.
Quando si dice che non ci si può fermare all'ultimo anello di quella catena lunga quanto la fame e la guerra, né azzerare la storia, intendiamo riferirci alle responsabilità dal colonialismo a oggi. Ma soprattutto proprio al passato, alla realtà storica nella quale queste persone sono vissute, si sono formate. Sbarcano da noi uomini e donne di altre terre, altre culture, altre storie.
Noi li giudichiamo secondo parametri che non vanno bene per loro. La sofferenza, la paura, la morte sono diverse da noi rispetto a quelle realtà. Il ragionier Rossi deportato in un centro di accoglienza sarebbe perduto, loro sopravvivono, scavalcano i compagni morti lungo il cammino, si reggono su una grande vitalità.
E ciò dipende da quel passato.
Conseguentemente l'approccio alla questione come emergenza o come banco di prova della nostra umanità non serve a nulla perché ignora quelle condizioni..
Vi sono indicate le future difficoltà, quelle vere, che connoteranno il rapporto tra noi e loro, e non sarà certo a senso unico, dall'alto in basso, ma dialettico e paritetico.

03/08/2017

l'idea è stata di alessandra, ospite recidiva insieme ai complici fabio e giulio.

LE GRIDE MANZONIANE LE SCRIVE IL GATTOPARDO, E LA GIUSTIZIA PERSEGUE RENZO TRAMAGLINOle mille leggi dei governatori spag...
11/07/2017

LE GRIDE MANZONIANE LE SCRIVE IL GATTOPARDO, E LA GIUSTIZIA PERSEGUE RENZO TRAMAGLINO

le mille leggi dei governatori spagnoli del XVI secolo testimoniavano l'assenza di autorevolezza e di contenuti dei padroni stranieri; quelle dei nostri odierni governanti presentano un disvalore aggiunto che è la volontà di cambiare tutto e tutti per lasciare le cose come stanno. In piena consapevolezza, ed è allarme rosso.
L'ultima alzata d'ingegno, una normativa più stringente per estendere il disposto costituzionale contro la ricostituzione del partito fascista all'apologia del fascismo, teoricamente collocata nella materia opposta del diritto alla libertà di espressione.
Ora è vero che questa libertà è contemperata da precisi picchetti invalicabili dell'uso lecito; è vero che le parole chiamano a raccolta chi le condivide e prefigurano fatti concreti, che sono un altro discorso; è anche vero che tutto ciò è solo un'occasione di confronto verbale su una rappresentazione nominale del fascismo.
Il fascismo non è lo slogan, né il saluto, né l'iconografia ridotta a etichetta di magliette o bottiglie di vino rosso o nero. Non è assolutamente la fede o la malafede del signolo nostalgico. Questi sono segni, o sintomi, o reperti storici e lo sottintendono
Il ventennio ha raccolto interessi economici propri di quel capitalismo e l'inadeguatezza di alternative antagoniste, dando vita al cosiddetto e ampiamente descritto blocco di potere, adornato dei paramenti liturgici e teatrali di rigore per ogni potere dominante. Ma ha anche seminato semi, dalla germinazione resistente perché il terreno è quello di prima, anche se le tecniche di conduzione sono passate nelle mani dei nuovi comitati finanziari e globali.
Il fascismo è funzionale al blocco di potere al comando.
Le leggi antifascistissime del governo renziano sono sfiatate, inutili, ridicoli palliativi.
Già, ma è solo questo?
E' inadeguatezza della classe politica, e della illusoria strafottenza del suo elettorato?
Se vogliamo, possiamo passare alla ratio delle suddette disposizioni. E la domanda allora è se si vuole, e in nome di quale alternativa politica, smantellare l'ossatura "fascista", la faccia cattiva anche se nascosta del sistema di produzione che ci viene imposto. Con le buone, l'esaltazione delle libertà individuali, e con le cattive, gli omicidi per chi intende esercitarle contro il potere costituito,
Oggi abbiamo la consapevolezza che i valori ufficialmente riconosciuti, all'interno e all'esterno del sistema politico, sono appannaggio di pochi privilegiati. Responsabili di violenze grandi e piccole, ma serenamente impuniti, comunque extra legem.
Mentre i reati, tra cui il fascismo, vengono cuciti su misura per la maggioranza degi esclusi: così è fascista chi saluta romanamente, chi scrive sui muri, chi ne fa speculzione spicciola. Come nel XVI secolo, i signori scrivono le leggi perché la giustizia persegua i tanti renzo tramaglino colpevoli solo di aver fiatato una protesta contro il mondo dello sfruttamento, della corruzione, della violenza.
Spiace che molte persone intelligenti rimangano irretite nella ragnatela dei dibattiti sul racconto dei fatti anziché sulla natura e le dinamiche di tali fatti.
Si parla di leggi sbagliate. L'impressione è che non siano affatto tali, sono anzi geniali strumenti che gattopardi intelligenti ma marci concepiscono per modificare tutto senza cambiare nulla
Il povero renzo nel frattempo scappa nella notte

non è presunzione cercare di comprendere la vicenda di Langer, le sue idee, l'azione politica, la decisione di togliersi...
05/07/2017

non è presunzione cercare di comprendere la vicenda di Langer, le sue idee, l'azione politica, la decisione di togliersi da questa vita. Ho due ragioni che mi impedirebbero il silenzio, oltretutto non diverso dalla inavvertibile voce delle mie considerazioni: la prima è di ritrovarmi tutt'intero in quello che dice; la seconda è l'attrazione che esercita in me il suicida.
La sua ricerca dell'altro, uomo o società, dei processi sociali in fieri quindi il cambiamento futuro osservato in filigrana sulla pagina del presente, l'intelligenza della ricognizione prima della elaborazione della materia raccolta, e la necessità di promuovere la partecipazione dei portatori del nuovo, tutto questo mi pare una rilettura di Gramsci, e del lungo cammino attraverso l'esistente, e Langer la personificazione dell'intellettuale organico della nuova realtà.
Langer si autodefinisce un portatore di speranze. Ecco, a questo punto non lo comprendo più, non la sua contraddizione più grande e devastante.
Il teorico precursore della società plurale, ricca di fermenti vitali anche se sfocati, di "tante storie legate ai corpi delle persone, al loro sentire, al loro vivere, al loro pensarsi", si esaurisce nel chiuso degli unici confini che non riesce a oltrepassare, i suoi personalissimi quanto inadeguati limiti di individuo. Era e rimane un intellettuale puro, capace di suggerire una linea ma non di banalizzarla in una azione politica organizzata con quegli stessi "altri" che riconosce, in cui si immedesima. Ma tiene fuori della porta.
La citazione gramsciana si interrompe sull'orlo della solitudine, per l'assenza, o il rifiuto, dei tempi lunghi della lotta concreta d'ogni giorno.
“Forse è troppo arduo essere individualmente degli Hoffnungsträger, dei portatori di speranza: troppe le attese che ci si sente addosso, troppe le inadempienze che inevitabilmente si accumulano, troppe le invidie e le gelosie di cui si diventa oggetto, troppo grande l’amore di umanità e di amori umani che si intrecciano e non si risolvono, troppa la distanza tra ciò che si proclama e ciò che si riesce a compiere”.
I sogni si tramutano in incubo, la coerenza intellettuale sigilla con la morte la sua breve esistenza.

Il pomeriggio del 3 luglio 1995, a 49 anni, si toglieva la vita il fondatore del movimento verde in Italia. Sognava una società plurietnica, pluriculturale, plurireligiosa, plurilingue, plurinazionale, libera dall’egomania dilagante. E la sua disponibilità totale lo ha portato a una vulnerabilità as...

02/07/2017

Tema: Le mie amicizie.
Svolgimento: ***Una delle tante trovate di Fb mi suggerisce la rassegna delle mie amicizie. Non quelle di casa, di qua o di là della soglia, solo gli amici virtuali conosciuti attraverso i commenti, le immagini, le condivisioni e i Mi piace, chiave di lettura non propriamente ostica della personalità. Non ho molte amicizie, non riesco neppure a seguire le poche avute in sorte. Di alcune è svanito persino il ricordo del nome, di altre rimangono frammenti dei primi contatti, aspettative e curiosità, e poi infine ci sono quelle in corso. Delle quali è d'obbligo la cautela della parola, il rispetto per un rapporto che esiste anche se limitato da una lontananza composita e insuperabile. Così mi limito a dividerle in due gruppi, quelle che amo e le altre che detesto.
Odio le amicizie supponenti sul ciglio dell'arroganza; chi ti chiede l'amicizia per rinfoltire il pubblico degli spettatori delle loro performance, su invito o con biglietto omaggio; o chi si serve di te per alzare una parete che riecheggi la loro parola; chi ti impara, scolaro seduto braccia conserte davanti alla cattedra delle verità rivelate sull'ovvio e la banalità; i cultori del passato, che solennizzano ogni giorno dell'anno il due Novembre di persone e avvenimenti ormai dissolti dal tempo e vogliono inumare il presente; detesto chi non dice nulla ma lo fa con classe, lo fa innalzando le insegne dei titoli accademici, o delle lotte condotte mezzo secolo da giovani; e detesto soprattutto le amicizie centrate sulle immagini del loro bellissimo ombelico.
Rimane la parte sana, che ti insegna senza dirtelo, e ti corregge di default, senza spingerti ad alzare barriere di difesa da aggressione, coinvolgendoti senza farti prigioniero.
Ho di queste amicizie, Fb sarebbe un giochetto cretino senza la loro esistenza. Ne prendo solo due, rappresentative di quelle a più alto punteggio.
La prima somiglia a quei corsi d'acqua che chiamano carsici, riesci a malapena ad ammirarne lo scorrere tra sassi e vegetazione, limpidi e brillanti di luce, che spariscono alla vista, inghiottiti dal terreno sprofondando chissà dove, e soprattutto per quale ragione. E poi apprendi che continuano sotto, come vene vive della terra, e riaffioreranno più in là, per immergersi nuovamente... Difficile l'abitudine, impossibile la conoscenza. Esistono quando vogliono, e dove. Se ti sposti, li perdi. Una amicizia del genere ti dà attimi di realtà incastonati in un lungo tempo di attese.
La seconda scorre costantemente alla luce del sole, ti permette ogni sorta di abitudine, la conoscenza di ogni dettaglio se ne hai costanza e interesse, incoraggia la sedentarietà rendendo inutile e dispendiosa la migrazione... tanto, ti fa scorrere davanti quel che ti serve, e non solo. Puoi assentarti, che quando torni è là, ci sarà sempre.
Non così tu. Corri il grosso rischio, se non sai prevederla, di essere travolto da una delle improvvise piene ricorrenti nel tempo. Vorresti conoscere la causa a monte, se il cedimento dell'invaso di qualche diga, una bomba d'acqua, l'ostruzione da rifiuti, una nuova sorgente sprizzata dalle rocce, o - fuor di metafora - per una tua responsabilità fuori controllo... So nulla io, solo che questa amicizia vuole molta attenzione, e molta amicizia. Non mi va di continuare a parlarne. Meglio viverla, ma che rimanga un fatto mio esclusivamente personale e non condivisibile.
E anch'io alla fine ringrazio Fb, ma so che Fb siamo noi, solo noi che lo facciamo vivere in un modo e non in un altro. ***

28/06/2017

Il Mandriolo non sarà mai trovato da tripAdvisor xché non li paghiamo

24/06/2017

LA RIVOLUZIONE MARCIA
Il degrado non risparmia nessuno, neppure i centri sociali. L'aggressione ai poliziotti a Torino ha dato il destro allo Stato di occupare militarmente lo spazio che i rivoluzionari di piazza volevano rendere extraterritoriale.
Come la mafia altrove in Italia.
La forza pubblica consegue due risultati, marca il territorio e, coinvolgendo indiscriminatamente tutti i presenti, traccia un solco tra i disturbatori e la città, facendo leva sul desiderio comune di non aver fastidi.
Oggettivamente sono solo fastidiosi questi resistibili antagonisti..... esuberi del lavoro, scorie della produzione tecnologica, non sono disoccupati ma occupati nell'industria del vuoto. Movida, tifo calcistico, opposizione radicale ribellistica, con la maglietta del Che, dipendenze varie di una esistenza alienata, è il vuoto contrapposto alla concretezza del potere.
Al loro fianco, gli intellettuali organici, la sinistra dura e pura, che acriticamente si schierano, condividendo le loro ragioni, contro l'impiego delle forze dell'ordine, senza distinguo, senza analisi, ma a prescindere.
Un buco nero dell'intelligenza che si allarga inghiottendo la luce della ragione. Così che passano sotto silenzio il diverso comportamento dello Stato che abbandona pezzi di territorio e di cittadini all'occupazione delle mafie.
Se a Torino il governo della repubblica mostra il volto del fascismo, in Sicilia Campania Puglia ha quello della contiguità e connivenza. Questo è il nodo.
Ci indigna la forza pubblica violenta, ma in che luogo e in quale epoca è stata diversa?
Non ci preoccupa la inarrestabile presa di possesso della repubblica da parte delle organizzazioni mafiose.
A Torino la piazzata della stupidità militare alla bava beccaris, nel Paese l'intelligenza politica del prefetto mori che "debella" la mafia - vestendola allora con la camicia nera e, oggi, con la delega politica.

22/06/2017

DELLA SERIE " LE MOLDAVE SON TUTTE PUTTANE "

oggi pranzo a quattro, noi e la nostra giovane amica moldava con figlio adolescente. Chiacchierata conviviale in tranquilla confidenza, tra parole sguardi sarcasmo finto e sincera voglia di scherzare sulle nostre condizioni. Ci ha raccontato la sua moldavia sotto l'unione sovietica, la grande fattoria con centinaia di suini e mucche, i cavalli da tiro, gli animali da cortile, il vino aziendale, i gelsi neri e bianchi e i bachi da seta. Una vita difficile, ma senz'altro accettabile, così lei frequenta la scuola fino all'università, si laurea, si sposa, ha due figli...
E poi scoppia la liberazione dalla dittatura illiberale e l'inondazione travolge la sua vita, come quella della maggior parte della popolazione . Da funzionaria governativa senza più stipendio a migrante in italia insieme al marito, donna di servizio o badante. Priva di prospettive, prologo a una vecchiaia drammatica. che senza dubbio somiglierà a quella di molti italiani con reddito risibile se non del tutto incapienti.
Noi però potremo, chi ce la fa, versare l'8 per mille per finanziare la caritas nostrana, e il 5 per gli aiuti a casa loro, le tante moldavie del nostro prossimo.

08/05/2017

Gli ospiti dopo tre giorni puzzano. Chi li ospita, talvolta dal primo. O da sempre

08/05/2017

... I MIGRANTI SONO SBARCATI ALLA MARINA...e che si fa?...
compagnuzzi, sui migranti la destra ha ragione, perché noi, sbagliando, le abbiamo creato spazio e opportunità. Ma le sue ragioni non hanno radici, sono infestanti parassiti di condizioni particolari.
Cambiamogliele.

*********

Dalle reazioni, dai discorsi, dalle iniziative governative sembrano arrivati per mettere alla prova la nostra moralità, la tenuta dell'ordine pubblico, la disponibilità delle risorse. E la capacità d'analisi della sinistra. Per tacere della scontata risposta fascista.
Il dato di fatto, al netto di strumentalizzazioni, sciacallaggio, obiettive difficoltà, rischio di infiltrazioni estremiste, fisiologica presenza di delinquenti, è che le migrazioni sono un evento massivo irreversibile di contaminazione materiale e culturale reciproca. Con cui fare i conti.

Così è: fanno i conti lor signori, considerandole un fatto d'ordine pubblico, un aggravio insostenibile per la nostra economia in crisi di risorse e prospettive, un attentato alla civiltà e alle sue radici cristiane.
Oppure, come specularmente lor compagni, occasione di confronto e miglioramento reciproco, dovere di accoglienza, testimonianza di fraternità cristiana.
Messi così, i migranti sembrano catturati dalla logica tolemaica che vede ogni cosa girare intorno a noi, anzi a ognuno di noi, che rimaniamo la misura di tutte le cose.

Ma sono altro, fattori esterni, differenti.
E, in prospettiva, si evolveranno, e anche l'integrazione è altro da quello che si auspica o si contrasta.

Ora come ora, sono oggetto di interessamento diverso.
Il potere li ha gestiti politicamente in maniera esemplare. Utilizzandoli come mano d'opera a costo irrisorio per arricchire i già ricchi e abbassare il salario ai lavoratori locali. Trasformandoli in un pericolo emergenziale per distrarre i distratti dai propri problemi reali. Strumentalizzandoli da destra e da sinistra per spaccare l'opinione pubblica e dividersi l'elettorato.

La sinistra, disunita e conflittuale, ne ha fatto materia d'analisi sociologica ed etico/ideologica, immiserendo il proprio ruolo nel cosiddetto buonismo. Che non significa nulla, e lascia alla destra l'occasione di parlare
di insostenibilità delle risorse e di necessario intervento eccezionale dello Stato con misure di contenimento poliziesco.

Parlano d'altro, anzi si parlano addosso.

La sinistra sbaglia approccio. Il suo è sociologico, umanitario, paternalistico e pseudoideologico. Non è politico.
Allo stato attuale, non abbiamo sufficienti risorse per noi, figuriamoci se gravati dell'ulteriore peso dei nuovi arrivati. Che gli daremmo? la metà del niente che abbiamo...
In ambito politico, invece, c'è qualcosa di più: la necessità di cogliere l'occasione per una ripresa delle lotte.

La massa di diseredati, in fuga dalla violenza portata nei loro paesi dall'Occidente, ma anche spinti dalla volontà di poter progettare una esistenza diversa... riecheggia gli avvenimenti della massiccia migrazione interna sud-nord, in cerca del lavoro in un primo momento, in lotta per i diritti subito dopo.

Sono i compagni di lotta futuri, sono già da noi, pronti ad agire per una vita migliore, non temono sofferenze né privazioni, apportano sangue nuovo.
Da noi però non c'è chi veda veda tutto ciò. E la sinistra si perde in deliri astratti, o in discussioni marginali.
Aspettando gli intellettuali organici alla classe, capaci di dare la linea politica.
Dell'unità e delle alleanze. Come sempre è stato fatto, dacché s'è capito che la politica si combatte con altra politica.

Perché c'è differenza tra una buona azione e una azione buona.

18/02/2017

appunti
HOMO MIGRANS

La migrazione è connaturata all'essere umano, lo ha accompagnato nella sua evoluzione, lo ha salvato dall'estinzione, e gli ha conferito la capacità di adattamento che è anche intelligenza del mondo e di sé, analisi e prassi, il senso della storia e del sacro. L'umanità ha attraversato infiniti stadi dall'inizio primordiale fino alle avvisaglie della conquista dello spazio, e la sua peculiarità colonizzatrice ha sempre significato annullamento dei confini, accorciamento della distanza tra sé e l'orizzonte.
Il fenomeno si ripete naturalmente ai giorni nostri, e non mette conto ironizzare sulle velleitarie politiche di respingimento messe in opera dai governanti che rappresentano la partte degli stati che prima provocano la fuga di popolazioni intere dalle proprie terre e poi cercano di arginarle. Non mette conto discutere su fatti letti interessatamente con filtri e lenti deformanti come mezzo di distrazione dalla realtà, e dalle responsabilità di cui, volenti o no, siamo portatori. Quella politica insensata passerà, i popoli del mare hanno ripreso il viaggio e non si fermano ai piedi di nessun muro, non hanno paura di rompere i cippi confinari. Andranno avanti, E noi con loro, più ricchi di cultura, di umanità, di intelligenza del mondo.
Invece di voler derogare a una legge di natura, approfittiamo degli eventi per spostarci anhe noi, ma al loro interno.
E' singolare la caratteristica umana di delimitare sistematicamente l'osservazione della storia in porzioni di spaziotempo isolandole dal resto, se non dal contesto, per comodità di analizzare strutture elementari, semplificate, contenute quasi in compartimenti stagni. Così il migrante diventa solo un sintomo, se ne trrascura la causa vicina o remota, con un atteggiamento di logica emergenziale che rinvia sine die lo studio della complessità a cui ricollegare l'unità in oggetto.
Sfugge la complessità del fenomeno, si vede una cosa diversa, senza cause apparenti, dal sapore di aliena ostilità. Ne consegue ignoranza, paura, odio per l'altro. Razzismo e fascismo.
Ci si può ancora addentrare, nel profondo dell'evento, e (sviluppare)
si incontra noi stessi, perché questa è la radice, la fonte della realtà storica. L'altro è la distanza che ci arroghiamo di prendere tra noi e il mondo, una distanza inesistente perché siamo al centro. Non riconoscere l'altro significa non poterci confrontare per definire la nostra identità, che è sempre speculare a quella degli altri, un risultato di giudizi e rapprti interpersonali. Il migrante rifiutato all'iizio del discorso è la metà rifiutata del nostro essere insieme, una parte noi l'altra parte gli altri: Il complesso umano da una parte e l'universo, per definizione inscindibile, dall'atra. Siamo un tutt'uno. Possiamo distinguere, non separare. Ma molti non conoscono la differenza concettuale tra i due termini, e quindi tra le operazioni logiche di cui ci facciamo protagonisti.
Ne derivano i guai di oggi. (sviluppare)

30/12/2016

Agriturismo Tutto Il Mondo

A PROPOSITO DI OSPITALITÀ
ma chi è disintegrato, e noi lo siamo, può integrare?

Chi vede nello straniero il Nemico ci trascina in una discussione paradossale, senza oggetto reale perché il nemico a prescindere lo inventa lui, senza un interlocutore disposto ad riconsiderare le sue certezze aprioristiche, mentre le nostre idee rimangono in un universo parallelo al suo. E poi, dall'altra parte della barricata, difesa dai cosiddetti buoni o buonisti, si sostiene un approccio speculare, sempre unilaterale e riduttivo della complessità del fenomeno, al quale offre soluzioni considerate razionali e corrette sussunte nel concetto di "integrazione". Dando per scontato tale appoccio, i migranti vengono divisi in buoni e cattivi, questi da ributtare in mare, agevolando invece gli altri ad accedere ai diritti, ai servizi, alla nostra cultura democratica e cristiana. Dimenticando che lo straniero porta con sé un'altra cultura, diversa nelle forme esteriori non nei contenuti fondamentali, condivisi dalla specie umana uscita ormai da tempo dalle caverne. E, una volta che riconosciamo l'esistenza di tali principi comuni, non possiamo non riconoscere che sulla loro realizzazione non c'è integrazione ma confronto, non c'è gerarchia ma pariteticità sostanziale. E l'occasione storica di potersi tarare vicendevolmente sul fronte più avanzato della lotta dell'uomo per vivere meglio e acquisire consapevolezza.

Il nuovo ospite è un simil lagotto, di nome Ciuffolo,  qui pulitissimo ma da allora costantemente impresentabile.
16/10/2016

Il nuovo ospite è un simil lagotto, di nome Ciuffolo, qui pulitissimo ma da allora costantemente impresentabile.

16/10/2016
Leprotto Salmì... ha chiesto l'amicizia
31/08/2016

Leprotto Salmì... ha chiesto l'amicizia

03/12/2015

Abbiamo seguito rappresentanti "buoni", animati dalle migliori intenzioni, ma che nella concretezza dell'agire politico si sono rivelati fallimentari. Dovevamo prendere il loro posto, ma non l'abbiamo fatto perché solo il pensiero ci riempiva di senso di colpa e temevamo pure uno sganassone. Così al…

11/08/2015

Filo Sganga, "Gli affari sono affari", mi ha prescritto di promuovere la pagina dell'agriturismo, così segnalo la nostra presenza su tripadvisor con le recensioni che vi compaiono. Unica pecca: poiché non paghiamo l'ospitalità tripadvisoriana, il Mandriolo non compare in nessuna modalità di ricerca, né generica, né tematica, né capziosa... tranne che su richiesta espressa e nominativa. Ma se uno lo conosce per quale motivo dovrebbe cercarlo? Se, ovviamente, non sa della sua esistenza , tripadvisor non glielo presenterà mai. Non c'è trip per il mandriolo.

26/02/2014

Timeline Photos

Indirizzo

Strada Del 33, N. 1
Capalbio
58011

Notifiche

Lasciando la tua email puoi essere il primo a sapere quando Agriturismo il Mandriolo pubblica notizie e promozioni. Il tuo indirizzo email non verrà utilizzato per nessun altro scopo e potrai annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Contatta L'azienda

Invia un messaggio a Agriturismo il Mandriolo:

Video

Condividi


Altro Capalbio agenzie di viaggio

Vedi Tutte